
Ecco il testo integrale:
“Carissimi concittadini, dopo soli 45 giorni di Amministrazione Pizzino, i risultati sono a dir poco disastrosi.
Non voglio entrare in merito alle vicende giudiziarie e comprendo perfettamente lo stato d'animo degli indagati e dei familiari.
Soprattutto comprendo il momento di coloro i quali sono stati privati della loro libertà.
Ma, è doveroso da parte mia chiarire alcuni aspetti in merito a tutto ciò che è accaduto durante la campagna elettorale e subito dopo la proclamazione di Pizzino Sindaco di Amantea.
Come ben ricorderete, il sottoscritto, durante la competizione elettorale implorava a tutta la cittadinanza di non cedere ai ricatti e di votare liberi senza paura delle ritorsioni.
Mi ero accorto che parecchi cittadini erano timorosi e nello stesso tempo, dicevano che non mi votavano perché qualche candidato avversario aveva promesso di tutto e di più.
Non mi meravigliava il fatto delle promesse ma, ero stupito per i ricatti e le minacce che in moltissimi casi ho riscontrato.
Tutti sapete che l'ultima settimana l'aria della vittoria era a mio favore.
Invece è successo di tutto e di più.
Sarà la Magistratura a stabilire se le elezioni del 2017 sono da invalidare oppure no.
Voglio precisare che ne io, né i miei candidati, abbiamo fatto denuncia, durante la campagna elettorale, di modi e azioni ( illegali) che alcuni esponenti nonché sponsor ufficiali della lista Pizzino hanno posto in essere proprio per non essere strumentalizzati politicamente.
Dopo le elezioni, invece, in seguito a una registrazione di dominio pubblico, ho ritenuto porre all'attenzione degli organi inquirenti, tale registrazione perché, a mio avviso, dimostra un modus operandi della lista Pizzino durante le elezioni del 2017.
Voglio precisare che la mia deposizione è avvenuta circa un mese dopo l'apertura delle indagini e da parte mia ritengo sia stato un atto dovuto.
Voglio precisare inoltre che, i miei candidati, hanno deciso di unirsi a me perché non abbiamo fatto altro che depositare una registrazione che era già in mano agli organi inquirenti ed era doveroso da parte nostra agire nella massima legalità e trasparenza.
Oggi qualcuno strumentalizza la vicenda come se a causa nostra siano avvenuti gli arresti.
Ma veramente si può pensare che La Rupa e Socievole siano stati arrestati solo perché abbiamo depositato una registrazione tra l'altro dopo un mese dall'inizio delle indagini?
Io capisco i familiari e i tifosi dei 2 soggetti in questione che cercano di far passare il nostro gesto come una vigliaccata. NON È COSÌ.
Prima di prendersela con noi si devono fare un esame di coscienza.
Qualcuno dice che queste cose sono state sempre fatte e che non c'è nulla di scandaloso nella condotta di La Rupa e Socievole.
Allora se questi devono continuare ad essere i metodi per decidere la vittoria di una lista io non mi ci ritrovo più.
La mia squadra ha fatto una campagna elettorale nelle piazze senza promettere e senza ricattare, tanto meno, minacciare nessuno.
Dopo tutto quello che il sottoscritto ingiustamente ha passato se ha deciso di rimettersi in gioco lo vuole fare nella massima trasparenza e, laddove intravede il malaffare è pronto a combatterlo.
Come in questa vicenda.
Mi dispiace solo che ci sono famiglie considerate per bene nella nostra città che sono paladine della legalità a corrente alternata. In questa vicenda non fa tanto male l'arresto di La Rupa quanto quello di Socievole.
Sembra che sia stata attaccata la CASA BIANCA O LE TORRI GEMELLE.
E' un duro colpo per le famiglie INTOCCABILI DOMINATRICI DEL TERRITORIO.
Io non ho nulla contro queste grandi famiglie ma devono pensare sempre alla stessa maniera: se uno va in carcere qualche cosa ha commesso.
Almeno questo fino alla scorsa settimana era il loro pensiero.
Oggi invece sento parlare tanto di garantismo.
Lascio a tutti voi la risposta.
Un Abbraccio a tutti. Tommaso Signorelli
Lo chiede la deputata M5s Dalila Nesci.
La deputata dice : «Il ministro dell'Interno, Marco Minniti, disponga l'invio della commissione d'accesso agli atti del municipio di Amantea, dati gli arresti per voto di scambio dell'ex sindaco Franco La Rupa e del consigliere comunale Marcello Socievole».
Poi insiste : «Con i colleghi di gruppo Paolo Parentela e Federica Dieni ho appena presentato una seconda interrogazione in proposito, chiedendo al ministro di attivare i controlli consentiti dalla legge per verificare eventuali condizionamenti nel municipio di Amantea, anche alla luce di quanto la Prefettura di Cosenza aveva già rilevato in ordine a La Rupa, riassunto nella nostra precedente interrogazione».
Infine continua la parlamentare 5stelle «Di persona avevo poi incontrato il ministro, che mi aveva assicurato da subito la vigilanza dell'Interno sull'amministrazione comunale di lì».
Ricordiamo ai nostri lettori che la precedente richiesta di nomina di una commissione di accesso era stata fatta prima che venissero arrestati per voto di scambio l'ex sindaco Franco La Rupa ed il consigliere comunale Marcello Socievole, quindi per ragioni altre rispetto ai fatti recenti.
Poi conclude la deputata, insieme alle consigliere comunali 5stelle di Amantea, Francesca Menichino e Francesca Sicoli, «Adesso la commissione d'accesso è indispensabile, in base agli elementi noti e nuovi, che fanno ipotizzare un'influenza sugli uffici da parte di La Rupa, ispiratore della lista che ha portato all'elezione del candidato sindaco Mario Pizzino».
«Completano il quadro sullo stato della democrazia ad Amantea – concludono Nesci, Menichino e Sicoli – le dimissioni dell'assessore comunale al Bilancio, il Pd Rocco Giusta, in quanto indagato per presunte irregolarità nell'esercizio della professione di commercialista».
Ma quello che è sorprendente è la affermazione della «singolarità del silenzio sugli ultimi fatti da parte della deputata del Pd Enza Bruno Bossio, che siede in commissione parlamentare Antimafia».
Catocastro è il vecchio quartiere di Amantea che va, come dice la storia , “da Pinta allu ponti”, cioè dal ponte sul fiume Catocastro- a nord- e fino alla fontanella della Pinta- a sud-(all’incrocio con la salitella che porta a Casa Mirabelli).
Praticamente, comprende, il palazzo delle Clarisse, la Chiesa di Sant’Elia, i ruderi della chiesa dei Gesuiti, o ruderi da poco ristrutturati della chiesa medievale di San Francesco d’Assisi, i ruderi della antichissima chiesa di San Nicola dell’Eremo, il palazzo Mileti, il palazzo Amato, il palazzo Gallo e quel gruppo di case posta sulla metà di Via Indipendenza ed, alla fine, il neo ristorante Ponte vecchio.
In sostanza pochissimi abitanti d’inverno e d’estate anche qualche turista che ha la casa di famiglia o che ha comprato una delle vecchie abitazione, magari appena ristrutturata.
Un quartiere silenzioso ma , comunque, un pezzo importante del centro storico, una parte ricca si storia che cade a pezzi senza ne nessuno se ne curi.
Fino ad ora quei Catocastresi che risiedevano nell’antico quartiere potevano accedere, da nord verso sud, con la propria auto fino alla propria abitazione anche se poi dovevano ridiscendere verso via Dogana
Ma ora, da pochi giorni per effetto della delibera di giunta n 16 del 18 luglio e della correlata ordinanza n 74 del 19 luglio, l’accesso alla abitazione è vietato.
In sostanza i Catocastresi che escono da casa, magari per scendere al supermercato sottostante, per rientrare a casa devono fare un giro lunghissimo, di oltre un km, aggravando il traffico veicolare amanteano e soprattutto quello di corso Umberto primo, in un contesto urbano quest’ultimo dove per causa dell’aumento degli esercizi commerciali e pubblici, si sta determinando un notevole incremento di visitatori che ha creato condizioni di difficile sicurezza per conducenti e visitatori.
I catocastresi lamentano in sostanza una disparità di trattamento, atteso che tutti gli altri abitanti del centro storico hanno per quasi la intera giornata la possibilità del doppio senso di circolazione.
Per queste ragioni vogliono adire le autorità e chiedere la immediata revoca della ordinanza e della correlata delibera
Loro ricordano che l’amministrazione comunale ed il comando della Polizia municipale finora hanno garantito l’accesso alle abitazioni senza che mai sia occorso alcun incidente e che pertanto appare ingiustificata la scelta attuale.