
Un amico mi ferma e mi chiede espressamente di “fare qualcosa” per le due “voragini” sulla strada antistante le Poste del capoluogo.
Dica “Non sono un amministratore ! Ho solo la voce di Tirrenonews”
Un altro amico interviene e dice stentoreo” Non servono gli amministratori. Si fanno solo foto e selfie ma ai reali problemi del paese non pensano”
Ribatto: “ Ma siete sicuri che i commercianti prossimi alle due voragini non si siano lamentati?”
“Si, si. Lo hanno fatto. Tranne le poste tutti i commerciati si sono lamentati. Con i Vigili, con i tecnici ed anche con gli amministratori. Senza risultato!” Ribatte l’amico che mi ha sollecitato l’attenzione.
“Ed era vero”. Quando sono andato a scattare la foto ne ho chiesto conferma e mi è stata data.
Ormai in Italia i problemi sono solo i migranti e l’Europa.
Ad Amantea invece altri.
Provocatoriamente chiedo se le voragini non siano figlie del fatto che da tempo, ormai, i camporesi vengono alle Poste di Amantea e quindi questo intenso aumento del traffico possa essere alla base di queste strade dissestate.
Strappo agli astanti quel sorriso che volevo.
Però resta anche questa vergogna .
Me ne accorgo osservando le auto, le moto, le bici e le persone che con cautela si avvicinano alle voragini.
Prima di salutare gli amici che hanno partecipato all’estemporaneo incontro ,uno di loro mi fa” Ma tu credi che un articolo possa fare questo miracolo?”
Rispondo “ Certamente no.
In particolare in questi giorni di festa alle quali devono partecipare i politici amanteani che sono , così, fortemente impegnati a preparare i loro discorsi.
Ma noi , intanto, vogliamo farlo sapere a tutti. Grazie a voi!”
Riceviamo e pubblichiamo:
Egr. Direttore,
ho sentito il bisogno, oltre che il dovere, di scriverLe per associarmi a tutti coloro che hanno condannato il vandalico, vile, gesto al monumento ai caduti della Grande Guerra di codesta città riducendolo nelle condizioni in cui lei lo ha mostrato attraverso l’articolo dal titolo: «Ma che senso ha avuto morire per la Patria, se…».
Interrogativo, questo, che andrebbe posto a chi?
La crisi di genitorialità, che da anni imperversa, oramai non insegna più valori.
Avevano più valori i ragazzi di quel tempo: i così detti “ragazzi del 99” rispetto a coloro che, salvando le dovute eccezioni, hanno commesso la scelleratezza che, a loro volta, sono figli/nipoti dei “ragazzi del 68”.
Se misero è quel popolo che non ha storia e miserrimo è quello che la sua storia la tiene obliata o negletta, che popolo sarà mai quello che la sua storia la oltraggia e la infanga?
Quei monumenti furono eretti, oltre che per onorare i caduti, a simbolo della Nazione Italia. Già, si Nazione, perché se all’epoca l’Italia era unita e sebbene mancasse il nord-est, solo con quella guerra si è fatta Nazione perché mise insieme i contadini del sud con quelli del nord; la pasta con la polenta e l’olio col burro.
In prosieguo approfitterò della sua cortese ospitalità per esporre fatti e conseguenze di quella guerra e relativi alla città, la provincia e la regione.
Cordiali saluti.
Ferruccio Policicchio
L’Autorità nazionale anticorruzione ha chiesto chiarimenti all’Asp sulla nomina dei direttori dei distretti sanitari .
Tutto grazie alle osservazioni ed ai rilievi del Collegio sindacale costituito da Sergio Tempo, Santo Calabretta e Sergio De Marco ed avanzati il 5 marzo 2018.
Il Collegio aveva osservato che «Da una mera lettura degli atti formali di conferimento degli incarichi dei direttori dei diversi distretti di appartenenza, questi atti sono tutti identici nei contenuti, cambia solo il nominativo.
Non solo ma i membri si chiedono «in base a quale criterio è stato scelto quel determinato nominativo o anche gli altri, visto che sono state rinvenute le stesse modalità, nella rosa dei candidati idonei per ricoprire l’incarico proprio in quel determinato distretto: al riguardo, si ritiene che andrebbe fatta la profilatura degli incarichi con l’evidenza delle specificità territoriali».
In ogni caso – ulteriore dubbio girato all’Anac – «l’Azienda, come prevede la normativa, prima della nomina avrebbe dovuto pubblicare sul sito internet il profilo professionale del dirigente da incaricare, i criteri di valutazione, i curricula dei candidati, la relazione della commissione nonché le motivazioni della scelta da parte del direttore generale».
Qualche passaggio, dunque, sarebbe “saltato”, a parere dell’organo interno di controllo dell’Asp, che, a marzo, ha girato le proprie valutazioni alla Regione, al commissario Scura, alle Procure di Cosenza e della Corte dei conti e all’Anac.
In sostanza il Collegio sindacale ricorda che «il sistema degli incarichi dirigenziali deve basarsi su principi di trasparenza, pubblicità, misurazione e valutazione».
Si parte dalla valutazione: «La Commissione esaminatrice –si legge nel verbale del 5 marzo – ha predisposto per ogni distretto sanitario un elenco alfabetico di persone ritenute idonee, da cui emerge che è accertato il possesso dei requisiti generali e specifici, ma non l’iter valutativo, né tantomeno i criteri adottati per la valutazione dei curriculum e delle capacità professionali, gestionali e organizzative del candidato».