
Il 21 luglio di ogni anno gli Amanteani festeggiano la follia. Qualcuno sarà portato a pensare che qualsiasi cosa è buona per far dimenticare, per una sera, i problemi che assillano la cittadinanza. Non è così. Questa festa, a differenza degli “eventi estivi” organizzati dall’Amministrazione comunale, viene da sempre organizzata in maniera goliardica da semplici cittadini. Un aspetto fondamentale di questa Festa popolare, che zampilla dalla gente, è la cultura materiale. Gli oggetti prodotti e utilizzati da una comunità, nella vita quotidiana come nelle feste o cerimonie, sono espressione di esigenze, gusti, memorie. Ne fanno parte gli oggetti d’uso, quelli di culto, il cibo e il vino, gli abiti d’uso, cerimoniali e tradizionali. La cultura materiale è una fondamentale chiave di lettura della Festa dei “Ciuoti” (dei folli non degli imbecilli). Si può parlare di “drammaturgia popolare”, della sua messa in scena secondo codici e rituali definiti. Una festa è un evento culturale e insieme sociale. La cultura non riguarda semplicemente il patrimonio, nemmeno le sole espressioni artistiche, ma la storia e l’identità di un territorio e di una comunità. E’ la soddisfazione di un’attesa e l’inizio di una memoria. Ogni evento culturale è di per sé un evento sociale (un senso sociale della cultura, la cultura come fatto vivo), che mette in relazione una comunità, comunicando una memoria, una identità e una prospettiva. La cultura viva è la cultura in cui viviamo, la sua storia, i suoi progetti, le sue utopie. Nua ci facimu ma vua ci siti sembrano dire i Mantjiuoti ai loro concittadini benpensanti, a quelli arroganti, ai bigotti, agli egocentrici e a chi li amministra, che non più tardi di tre giorni fa (il 14 agosto) ha rilasciato un'intervista nella quale si annunciava un piano rivoluzionario per rilanciare a fine estate il turismo.
A metà luglio mi ero astenuto nel commentare la festa dei "Ciuoti". Ho preferito celebrare adesso la grullaggine dell'assessora al turismo di Amantea.
Il tutto a giorni.
In Via Vittorio Emanuele a giorni apriranno stand per la distribuzione di maschere antigas.
Secondo i proponenti è l’unica arma di difesa dalla puzza per amanteani e turisti.
Tutte le rassicurazioni precedenti e future da parte della politica non sono servite e non serviranno.
L’ultima rassicurazione è quella offerta dall’assessore Giusta che ha garantito che giorno 16 agosto verrà dato inizio alla pulizia dei tombini delle acque bianche.
Ancora un tentativo perfettamente e pienamente inutile atto, semmai, a far si che arrivi qualche buona “trupia”che trascini verso il mare anche la fogna che viene immessa nella rete delle acque piovane e che è la unica ragione della puzza che continua a sentirsi in tante parti della città.
La famosa “Eau de fogne”!
Il profumo doc amanteano.
Visto che i politici di Amantea fanno finta di non capire il problema( sperando che sia solo questo e non una vera e propria incapacità!) è un bene quindi che sia stato chiesto l’uso gratuito di maschere antigas a favore degli abitanti e dei turisti
Eppure sarebbe facile, per sapere la verità, ed affrontare e risolvere il problema sentire i tecnici amanteani che avevano addirittura previsto apposite somme nel bilancio delle recenti opere pubbliche che hanno interessato la zona più esposta al mitico parfum “eau de fogne” che avvolge la nostra cittadina.
Ma ormai la gente sa!
Salvini “buca” Amantea.
Non è che l’amministrazione comunale e la intera città ci contassero molto.
Gli unici a dare attenzione alla sua presenza erano stati “quelli” di Radio Ciroma che avevano preannunciato la loro presenza per oggi pomeriggio alla stessa ora.
Resta confermato invece l’appuntamento di Soverato alle 21 dove il leader della Lega terrà un comizio sul lungomare Europa
Viene anche aggiunto un incontro ad Isola Capo Rizzuto, in programma al Castello Aragonese e nello stabilimento balneare adiacente.
Gli amici di Salvini non escludono che la sua presenza potrebbe esserci a settembre.