
Approvato il programma di iniziative “CARNEVALE DI AMANTEA 2020”, proposto dal Comitato “G.Brusco” unitamente alle associazioni del territorio cittadino e finalizzato a realizzare eventi di natura ricreativa e culturale nel periodo 22 febbraio- 1 marzo.
L'Amministrazione Comunale si è riunita per discutere dell'importante appuntamento rappresentato dalla manifestazione storica del Carnevale cittadino.
Con la proficua riunione, e grazie al pregnante contributo fornito dall'assessore al ramo dott.Giusta, storico esperto in materia ed attuale candidato alle consultazioni regionali, si è voluto rinnovare la lunga tradizione cittadina di un evento che ha scritto, nel passato, pagine importanti per la storia della città, divenendo tra gli appuntamenti principali della Regione, facendo rifiorire la creatività delle maestranze locali nella realizzazione dei tradizionali carri allegorici.
C'è da sottolineare che l'attuale situazione finanziaria dell'Ente non consente di far fronte alle spese totali e necessarie per l'organizzazione dell'evento.
La Giunta Comunale ha valutato favorevolmente la proposta del mondo dell'associazionismo del territorio cittadino, comprendente quelle delle forze produttive, coordinata dal Comitato Carnevale “G. Brusco”, con cui si specifica di collaborare con l'Amministrazione Comunale per la realizzazione dell'evento.
Non può sottacersi la forza propulsiva e la professionalità dimostrata sul campo delle tante associazioni presenti ed attive come la pro loco di Amantea e di Campora, l'Aics, l'Unitalsi, le associazioni teatrali e delle rievocazioni storiche, le scuole di ballo e canto, ecc. che opportunamente coordinate per un fine comune sono capaci di dare il.meglio per la riuscita della storica manifestazione, ed il Presepe Vivente del Centro Storico ne è la dimostrazione.
Il programma prevede un'anteprima sabato 22 febbraio 2020 con il Carnevale dei piccoli e la Festa “Notte delle stelle filanti” e Sagra della frittata di Carnevale ad Amantea, con attività commerciali aperte fino a tarda notte. L'inizio ufficiale è fissato per domenica 23 febbraio con la prima sfilata dei carri nel centro cittadino, lunedì 24 febbraio sfilata dei carri lungo le strade della frazione di Campora S.G., martedì 25 febbraio seconda sfilata dei carri allegorici nel centro cittadino, sabato 29 febbraio Carnevale in Piazza a Campora e Domenica 1 marzo sfilata finale lungo le strade cittadine.
Balli, coreografie, sfilate di personaggi con vestiti d'epoca, musica garantiranno il divertimento.
E' stato disposto , ai fini dell'avvio delle attività in questione e per assicurare la riuscita dell'evento ed il raggiungimento degli obiettivi individuati, lo stanziamento della somma di euro 20.000,00.
Siamo certi che tutte le iniziative legate al Carnevale contribuiscono a continuare una tradizione locale storica, riscuotendo da sempre un buon successo di pubblico con il coinvolgimento di tutta la cittadinanza.
E' importante, infatti, per una società, per una collettività mantenere e coltivare il legame con le proprie origini, con la propria storia e le proprie tradizioni.
L'evento diventa, in particolar modo, un'occasione per valorizzare e vivacizzare le strade e le piazze della città, portando in piazza adulti, bambini e famiglie intere così da animarle come avveniva in passato.
Così inteso, il programma del Carnevale di Amantea, contenente i suddetti eventi, è meritevole di consenso e di interesse per il momento culturale e sociale che rappresenta, e risulta coerente con gli obiettivi di promozione e di sviluppo sociale espressi nel piano strategico dell'Amministrazione Comunale , e pertanto si colloca opportunamente nell'ambito delle azioni e dei progetti che, in attuazione dello stesso piano, si intendono avviare direttamente e favorire in via sussidiaria.
E', altresì, volontà dell'Ente locale divenire il promotore e l'attuatore dell'evento, pur ricorrendo all'indispensabile collaborazione con le Associazioni istituzionalmente deputate alla promozione del territorio e delle sue attività commerciali.
In particolare si ritiene rendere effettiva la volontà dell'Ente di rinvigorire la tradizione storica attraverso la messa a disposizione per l'esecuzione degli allestimenti del capannone comunale sito in contrada Acquicella, della fornitura dei materiali necessari per la realizzazione dei carri allegorici che possano fungere da attrattiva per il comprensorio, alal fornitura del service audio luci per carri e palco allestito in Piazza Cappuccini, oneri Siae e servizi Safety e Security.
Per la realizzazione degli eventi suddetti, si è reputato opportuno disciplinare, in un apposito protocollo d'intesa, i rapporti con il partner principale, vale a dire Comitato “G.Brusco”, il quale si farà carico anche dell'attività di promozione degli eventi compresi nel programma.
Il freddo pungente non é riuscito a fermare dalla partecipazione al presepe vivente che la gente ha potuto godere nel centro storico amanteano
un centro storico pieno di fascino. Tanta è stata la presenza di gente che si è dovuto ricorrere a graduarne l'accesso. Il merito va agli organizzatori, in primis per l'idea e poi per come il tutto è stato gestito
Certo che si è potuto notare la voglia di vita della cittadinanza. Complimenti. ora é bene non fermarsi
Amantea è stata sicuramente migliore di quanto non sia oggi.
Era un paese povero ma di gente straordinariamente buona.
Era un paese nel quale la gente si scambiava quel poco che aveva.
Di quel paese mi piace raccontare alcuni fatti profondamente veri ed eccezionalmente espressivi.
In Amantea quando arrivavano le feste natalizie si celebravano le tre vigilie.
Quella dell’Immacolata, quella di Natale e quella dell’Epifania
Nel pomeriggio del 7 dicembre mia madre cominciava a friggere ciambelle.
Poi ne metteva alcune su un piatto, in relazione alle persone che componevano la famiglia ricevente, lo copriva con un tovagliolo e mi mandava in giro per il quartiere.
“Porta chissi alla cummara…….. Mi raccumannu u piattu”.
Il suo problema era il piatto ed il tovagliolo che venivano riutilizzati più volte!.
E così partivo per quasi tutto il quartiere.
Li dove andavo, raramente sentivo profumo di fritto.
E nella casa c’era sempre silenzio e buio.
Bussavo e dicevo “ Cummà,a mamma vi manne chissi”.
Od al più “ Don o donna,a mamma vi manne chissi”.
Spesso nemmeno il piatto veniva lavato.
Dopo una decina o più di viaggi chiedevo alla mamma”.
“Ohi mà, e pè nua?”.
E lei spesso amorevole con gli altri che riteneva più poveri e dura con noi rispondeva” Si cinni restunu!”.
Devo dire che le ciambelle per noi ( io , mio fratello, mia sorella, Papà, il nonno, la nonna, lo zio ,la zia) sono sempre rimaste. E se non erano ciambelle erano gustosissime frittelle
Anche più di una.
E la mamma, fintanto che non finiva di friggere le ciambelle per le persone alle quali portava profondo rispetto non cominciava a cucinare per noi tutti
E’ vero che la aiutava papà che era un grande cuoco e la nonna che era altrettanto brava.
Solo più avanti nel tempo mi accorsi di quanto la gente fosse povera.
Lo compresi quando alcuni amici di infanzia mi seguivano mentre portavo le ciambelle.
Nella speranza, non celata, che fossero destinate a loro.
E così molto spesso l’ultimo piatto era per i quattro anici che mi aspettavano vicino casa.