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amantea coronavirusÈ stato diramato un comunicato da parte del C.O.C. del Comune di Amantea, nella giornata di ieri, dove vede al momento solo un positivo accertato al coronavirus comiv 19, ma vede anche n.73 persone in auto isolamento , n.25 ordinanze emesse di isolamento obbligatorio, per un totale di persone in isolamento obbligatorio pari a n. 44.

Resta forte la preoccupazione nel nostro territorio, per il possibile caso di contagio multiplo del paziente zero.

Non abbiamo ancora contezza di quanti tamponi siano stati fatti ieri, sappiamo solo che era stato disposto dalle autorità di effettuare 40 tamponi tutto il territorio del Comune di Amantea.

Speriamo solo che la città continui a rispettare le norme disposte dalle autorità competenti, anche le ultime emesse in sequenza stanotte dalla Regione Calabria e dal Ministero degli Interni, che vedono una stretta ulteriore ed una forte restrizione della libertà individuale.

Auguri Amantea speriamo di farcela.

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san giuseppeLe origini di questa ricorrenza che coincide con la fine dell’inverno

Solo alcuni Paesi il 19 marzo possono osservare su Google un doodle animato dedicato alla Festa del Papà. Perché? La ricorrenza è celebrata in tutto il mondo, ma in date diverse: il 19 marzo — ad esempio — in Paesi come l’Italia, la Spagna, il Portogallo e in alcuni stati del Sud America, perché viene fatta coincidere con il giorno di san Giuseppe. Negli Stati Uniti, invece, il «Daddy’s day» si celebra la terza domenica di giugno, mentre in Russia il 23 febbraio, in corrispondenza con il «Giorno dei difensori della patria». In Scandinavia (Norvegia, Finlandia, Svezia), poi, la seconda domenica di novembre

La «nostra» festa del papà
In Italia la festa del papà ricorre il 19 marzo per motivi religiosi. Nel calendario della Chiesa, infatti, in questo giorno si festeggia san Giuseppe, padre putativo di Gesù e simbolo della figura paterna. Il culto di san Giuseppe arriva dall’Oriente, anche se i primi a diffonderlo furono alcuni monaci benedettini dopo l’anno Mille (1030 circa), seguiti poi dall’ordine dei Servi di Maria nel XIV secolo e dai francescani nel Quattrocento. Fu Papa Sisto IV (nato Francesco della Rovere, 1414 - 1484 ) a iscrivere la festa nel calendario romano. Nel 1871 la Chiesa cattolica proclama San Giuseppe protettore dei padri di famiglia e patrono della Chiesa. Fino al 1976, in Italia il 19 marzo era ritenuto festivo anche agli effetti civili (venne soppresso con la legge n. 54 del 5 marzo 1977).

Fin qui la storia della festa religiosa, in passato anche festa civile, e che oggi, vogliamo ricordarlo, è in un anno bisestile!!!.

Novità di quest’anno è l’assenza:

  • della SS. Messa nella chiesetta che si erge, piccola e fragile sul fianco della collinetta sul lato nord del fiume Catocastro quasi a voler proteggere nella sua solitudine il centro storico, antico monumento ed orgoglio di storia amanteana;
  • della .processione religiosa che una volta veniva impreziosita dal candore delle “verginelle”(adolescenti) che in prima fila armonizzavano lo storico rituale dando splendore alla festa in onore del Santo;
  • di suoni di banda a rallegrare cuori e strade ora vuote per le note situazioni di una epidemia che mette a dura prova anche le nostre tradizioni che mai avevano subito una interruzione neanche penso in tempo di guerra o di eventi sismici.

Momemto molto difficile per Amantea, per l’Italia, per l’Europa e per il mondo intero per cui preghiamo il Santo affinchè protegga le nostre famiglie, i nostri cari.

Tutto quindi rimandato al prossimo anno dove verranno ancora più numerosi i fedeli che durante la festa non ricorderanno nulla del Covid-19 perche Amantea è più grande, più forte di questo virus a cui non dobbiamo permettere di arrivare ai nostri cuori.

Amantea mia sii forte!!! ❤️

Andrà tutto bene

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rifiutiDal sito Tirreno news voglio fare un ringraziamento speciale a tutte quelle persone che in questi giorni, per senso del dovere, per senso di responsabilità e per obbligo di legge prestano la propria attività lavorativa all'intera comunità. Parliamo delle forze dell'ordine, parliamo delle commesse nei supermercati, parliamo degli operatori sanitari e dei Medici, parliamo di tutte quelle piccole attività che danno la possibilità a tutti a poter continuare una parvenza di una vita normale, e poi ci sono loro, ci siamo noi, una categoria quasi invisibile, che lavora in sordina per la collettività, molte volte bistrattati, additati, ma poche volte considerati.
Persone umili, che si svegliano presto al mattino, che lavorano con le intemperie e con tutti i tipi di infezioni che compete questo lavoro.
Lo facciamo lasciando presto i nostri figli la mattina, pregando il Dio di stare sempre bene, e di non contrarre nessuna malattia.
SI SIAMO NOI, PROPIO NOI, che non percepiamo nessun indennizzo di rischio, e che secondo tanta gente dice "voi siete pagati", noi siamo pagati è vero, ma non per ammalarci, morire o fare ammalare i nostri cari.
Siamo noi che a volte non percepiamo stipendi per mesi, ma ogni giorno siamo li, come medici e forze dell'ordine, e tutte quelle categorie indispensabile alla vita ed alla salute di tutti.
Prego il Signore per me e per tutti i miei colleghi di Italia, che il buon Dio ci protegga e vigili su di noi.
Forza ragazzi, ne usciremo anche questa volta.
Ma soprattutto prego il Signore nostro Dio, che i nostri fratelli e le nostre sorelle italiane, passino indenne questo periodo nefasto, per trovarci tutti insieme domani  ricordando solo questo momento come un brutto sogno della nostra vita e della nostra città.
Giuliano Marchese - Lamezia Multiservizi SpA

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