
È stato finalmente stilato il primo elenco delle istanze aventi diritto al buono spesa erogato dal comune di Amantea.
Attualmente quelle accolte sono 117 come da allegato. Da domani mattina gli aventi diritto verranno contattati telefonicamente, in ordine alfabetico, dal C.O.C per concordare la consegna del buono spesa.
A questo primo elenco di aventi diritto, ne seguirà un altro, appena le restanti istanze saranno integrate della documentazione mancante ( 189 Richieste - Rif. Allegato B )
Certamente una buona notizia per 117 famiglie di Amantea che potranno, finalmente, beneficiare del buono spesa, da utilizzare presso gli esercizi convenzionati con il comune di Amantea.
Lo ricordo, fate sempre riferimento al sito comunale e all’albo pretorio.
Condividete la notizia per informare, il più possibile, chi e' in attesa del buono spesa.
Tengo infine a ringraziare per lo sforzo messo in campo dal C.O.C. di Amantea, l’intero coordinamento che si sta occupando egregiamente della gestione dell’emergenza COVID-19
Restate a casa. Lo ha ribadito finanche Ursula von der Leyen Commissario UE. Secondo lei gli anziani dovranno limitare a lungo i propri contatti, dovranno restare isolati, quasi sicuramente fino a dicembre. Ma è giusto che solo i vecchi dovranno stare chiusi in casa? Da qualche giorno mi frulla nella testa la canzoncina di Jannacci “Vengo anch’io? No, tu no”. Penso e ripenso a quel che sta succedendo in Italia e nel mondo a causa del coronavirus e la canzoncina mi ritorna in mente e sottovoce canto il ritornello: Vengo anch’io? No, tu no. E perché io no? Vengo anch’io a fare la spesa? No, tu no. Vengo anch’io a fare una passeggiatina? N. tu no. Vengo anch’io a buttare la spazzatura? No, tu no. Vengo anch’io a portare il piccolino a passeggio? No, tu no. E nemmeno a far fare la pipì al cagnolino alla villa comunale? No, tu no. Ma perché? Perché sono vecchio e dovrò stare chiuso in casa. Appartengo a quella categoria di persone più esposta al contagio da Covid 19 e quindi devo evitare il più possibile i contatti con altre persone. Ma spero che questa canzoncina e questo ritornello smettano presto di ronzarmi in testa. Anch’io vorrei comportarmi come gli altri, fare le cose che fanno gli altri, uscire come fanno gli altri. Sono però respinto. Non perché non ho l’età come cantava la Cinguetti, ma perché quell’età l’ho superata da parecchio tempo. E quando uno è vecchio non serve più. Deve stare a casa. Per lui non c’è posto neppure al suo funerale. E le immagini dei camion militari che, in colonna come un corteo funebre, hanno lasciato Bergamo con le bare a bordo hanno fatto immediatamente il giro del mondo e sono ancora impresse nella mia mente e che mi hanno sconvolto. E vedere poi i cadaveri seppelliti nella nuda terra in fosse comuni nella città di New York è per tutti una cosa normale? Questo maledetto virus ha tirato un brutto scherzo a noi anziani. L’ultimo refolo della nostra giovinezza se l’è portato via e con esso anche i nostri ricordi, le nostre emozioni e le fievole illusioni giovanili. Devo restare a casa. Dopo aver ascoltato le nuove misure per combattere il coronavirus mi sono sentito in colpa. Tutto ad un tratto sono diventato un untore, uno che contribuisce a diffondere il virus come gli untori ai tempi della peste descritta dal Manzoni. Ma poi mi sono svegliato e mi sono ritrovato lungo vie illuminate, lungo Via Margherita, davanti al Bar e Totonno e Minichella, in Piazza Capuccini, alla Villa Comunale, in Piazza Commercio, al lungo mare, nella Pizzeria “Il Sombrero” con alcuni amici, a girare senza una meta. Ho rivisto piazze, vie, quartieri che da settimane mi sono state negate. Ho rivisto il Mare di Amantea, le barche, la spiaggia, il Lido Azzurro, tutto era meraviglioso.
“ Stabat Mater doloròsa
iuxta crucem lacrimòsa,
dum pendèbat Fìlius... ”
Quali, se pur grevi parole, possono esprimere e rappresentare,
il dolore di una Madre che vede il figlio innocentemente morire crocefisso!
Quella croce che regge il Cristo senza piegarsi, nemmeno sotto il peso dei peccati del mondo!
Tutti lì... su quella Croce... tutti in quel Mistero Divino ch'è Cristo!!!
Lascia senza fiato... e senza parole,
la disposizione delle “Varette” per questo Venerdì Santo inconsueto,
ai piedi dell'Altare “da Gghjisia Matra” .
Il dolore della Mesta Circostanza, si mescola al dolore del momento...
e la scena diventa tragicamente e dolorosamente attuale!
Nel Rumoroso Silenzio della folla Invisibile...
La morte!!! La tocchi... La vedi... La senti...!
Come la vedi e la senti... e la tocchi... nelle corsie degli Ospedali...
Nelle case senza tetti... Nelle impietose solitudini tra le genti...
Nello sconforto e nell'impotenza tra il sapere...
Nelle famiglie smembrate senza remissione di peccati!!
Si palesa l'orrore che striscia tra corpi inermi, come sul Corpo del Cristo!!
Quel Cristo che si immolava per tutti... che moriva crocefisso senza peccato...
senza meritare torture... né dolore!!
Preghiamo in questo Venerdì Santo... ancor più che negli altri giorni...
Piangiamo in questo Venerdì Santo... ancor più che nei mesi scorsi...
Ma più di tutto Speriamo!!!
E come ci ha insegnato Maria Addolorata, sopportiamo e affrontiamo il dolore con la preghiera,
sicuri che una Pasqua di Resurrezione, in Dio Padre, ci sarà per tutti!
E come è iniziata questa mia riflessione così la concludo, intingendo dallo struggente
” Stabat Mater ”
...“ Giunto, o Cristo,al mio partire
Per Tua Madre, deh venire
Fammi alla vittoria.
Quando il corpo morto fia,
fa che all'alma data sia
la celeste gloria!
Amen. ”