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fogne-in-mare-640Un nostro affezionato lettore ci informa e ci documenta e come sempre lo ringraziamo per quanto fatto, di una spiacevole situazione di scarichi in mare anche a Rimini (Bandiera Blu) come Amantea (Non Bandiera Blu).

A Rimini ha piovuto e le acque bianche sono diventate nere e sono finite a mare.
Esattamente come successo ad Amantea  sul lungomare nord.
Non sappiamo se anche lì c’è la grande vasca con le finestrelle bypass, ma ci sembra che tutto il mondo si paese.
Se piove d’inverno nessuno se ne accorge, ma se piove d’estate son dolori di pancia.
Già l’acqua scorre lungo le strade ., raccoglie di tutto e di più compreso quanto lasciato dalle auto, il percolato  dei rifiuti, eccetera.
Facile che le acque diventino nere.
La cosa strana però non è tanto il colore quanto il fatto che puzzino.
Sia quelle di Amantea che quelle d Rimini,come potrete ascoltare dalla voce del bagnino che ha filmato lo scarico a mare delle acque “bianche” che però prima di arrivare a mare sono diventate nere.
Amantea come Rimini, allora.
Con il mare che qui da noi( almeno si spera) è blù e diventa nero solo in queste occasioni, mentre a Rimini non sappiamo di che colore sia normalmente.
E comunque se anche lì il mare non è blu lo è certamente la Bandiera .
Già ma se ordinariamente succedono queste cose come si fa a dare la bandiera blu e perché mai se succedono anche da noi a noi la bandiera blu non ce la danno?

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Pubblicato in Primo Piano

Antenna vodafone munnoSul web impazza la storia dell’antenna Omnitel installata sulla statale 18 sul tetto del palazzo Munno. Una storia già vissuta per altre antenne e che ha avuto esiti diversi.

 

Quella della Omnitel è all’esame dell’Asp del distretto di Amantea il cui pronunciamento avverrà a breve.

Nel frattempo abbiamo rilevato che l’antenna è stata regolarmente autorizzata.

In particolare il progetto è munito di autorizzazione paesaggistica n 289/14 del 15.7.2014 rilasciata da parte della provincia di Cosenza a seguito di parere preliminare vincolante reso dal soprintendenza ai BAP di Cosenza del 10.62014 protocollo n 7614.

Sul progetto si è anche pronunciato d’ARPA Cal ai sensi dell’art 87 del dlgs 01.08.2003 Codice delle Comunicazioni Elettroniche in data 15.5.2014 protocollo 19880.

Conseguentemente il comune di Amantea visto il regolamento edilizio comunale vigente e visti gli strumenti urbanistici comunali ha disposto il rilascio del Permesso di costruire n 4178 del 23 luglio 2014.

Oggi comunque il medico dell’Asp incontrerà il responsabile dell’UTC per valutare unitariamente ogni altro aspetto connesso alla vicenda.

 

Amantea. Deve essere sicuramente un fenomeno di autocombustione quello che ha determinato la accensione dei rifiuti posti nell’ ex area dell’impianto di depurazione e che ha determinato un fumo acre che si è levato per l’aria sporcando il bel cielo dei questi ultimi giorni( forse?) di una lunghissima estate che ci permette anche bagni a novembre e ci garantisce mosche e “zamparielli” senza fine.

Che logica infatti ci può essere a dare fuoco a rifiuti temporaneamente allocati nell’area del vecchio impianto di depurazione spargendo intorno chissà quali sostanze inquinanti.

E chi può aver dato fuoco; sarebbe uno stupido, un imbecille e si sa che stupidi ed imbecilli nessuno si ritiene.

Allora deve essere stato un fenomeno di autocombustione.

Diverso invece è l’abbandono fuori dal cancello di cartoni ed altri rifiuti.

Questi sicuramente saranno stati trasportati da qualcuno che ha la sicurezza che nessuno lo veda, e sa che comunque ad Amantea nessuno vede mai niente, nessuno sente mai niente e le bocche sono fortemente cucite.

E’ il caso della terra e delle pietre che hanno formato una montagna.

Il caso dei cartoni che ancora hanno attaccati gli indirizzi dei mittenti e dei destinatari e di quant’altro fa brutta mostra di sé proprio davanti all’isola ecologica .

Pubblicato in Cronaca

E’ vero che nel sud Italia esistono solo due forni crematori uno a Salerno ed uno a Palermo mentre nel nord Italia ce ne sono 40 e tutti fortemente attivi.

Ma da qui al fatto che se ne debba fare uno anche in provincia di Cosenza ce ne corre.

Forse si è pensato ( e si pensa) alla provincia di Cosenza perché non ha nemmeno l’inceneritore dei rifiuti.

Certo che dopo averci provato a Domanico con conseguente rivoluzione della comunità e passo indietro del sindaco e dell’amministrazione comunale non ci si aspettava che i soliti mestatori del nord Italia insistessero nel cercare un’atra amministrazione “disponibile”e la trovassero in quella di Carpanzano, un paese collinare vicino alla A3 e prossimo alle sorgenti del fiume Savuto.

Come sempre ad attirare le amministrazioni comunali quei maledetti posti di lavoro che la società garantisce e che per una comunità di poche centinaia di persone appaiono una chimera

Se vera la notizia essa appare in tutta la sua gravità considerato che Carpanzano è un paesino che si trova proprio sul Savuto e che la cremazione di un corpo umano determina la fuoriuscita di gas nei quali si trovano tutto quanto presente nel corpo umano ed in particolare i metalli pesanti. Dove finiranno questi gas e le ceneri? Potranno essere trasportati dalla brezze collinari verso il mare e dalle brezze marine verso la montagna? Costituiranno un pericolo per l’ambiente ? Peraltro a cosa servirebbe un impianto di cremazione a Carpanzano? Certamente non per le cremazioni degli abitanti di questo minuscolo paesino!

Pubblicato in Calabria
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