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Ha avuto ragione Roberto Aloe quando ha sostenuto che è ben strano che un Amanteano doc come Sergio Ruggiero, fortemente apprezzato e lodato in tutta Italia per i suoi romanzi storici, riceva, al contrario, una sostanziale disattenzione nella sua città.

 

Ed è per questo che ha intelligentemente proposto di incontrare qui, nella nostra Amantea, qualcuno di coloro che hanno inteso premiare il nostro principale scrittore Sergio Ruggiero, sia per capire meglio la grandezza del nostro autore, sia per esprimergli il nostro apprezzamento.

Parimenti vicini a Sergio la Presidente del Distretto Sud-Ovest Fidapa Giusy Porchia che ha preso la parola evidenziando le qualità del nostro scrittore amanteano, ed a seguire Franca Santelli presidente della FIDAPA Sez. di Amantea che ha sottolineato gli elementi antropologici del libro “Il Periplo degli Immortali” di Sergio Ruggiero.

Ha concluso lo scrittore di Antonio Cima che ha illustrato anche la impressionante presenza nei media dei libri di Ruggiero.

Straordinaria la conduzione della serata da parte di Franca Dora Mannarino che ha condotto l’evento con eleganza.

Apprezzate anche le letture a cura di Giuseppe Marchese delle pagine del libro scelte dall’autore.

Apprezzata infine la performance musicale ,chitarra alla mano, offerta dal poliedrico Ruggiero le cui canzoni sono state chiuse da forti applausi di apprezzamento.

Una piacevole ed apprezzata serata svoltasi nel chiostro di San Bernardino.

Si terrà sabato 8 aprile 2017 alle ore 18.00.

Il convegno pubblico è promosso dal Rotary di Amantea.

Si svolgerà presso il mediterraneo Palace Hotel di Amantea.

Sarà una straordinaria occasione

per conoscere la nostra terra e le sue immutabili tradizioni.

Una occasione irripetibile per anticipare la settimana di passione secondo usi e costumi dei territori.

Un momento per conoscere o rivedere:

i flagellanti di Nocera Terinese e di Verbicaro,

l’affruntata di Bagnara Calabra, Soverato, Stilo, Vibo, eccetera,

il caracolo di Caulonia,

la chiamata,

le varette o dei misteri di Amantea e di Cassano o delle isole Eolie dove ci sono esattamente le nostre stesse statue.

Porgerà i saluti il Presidente Salvatore Basso, relazionerà Antonio Cima e trarrà le conclusioni il prof Franco Ferlaino cultore di antropologia presso l’Unical.

Una occasione da non perdere.

La storia di Amantea è la storia del mare.

La nostra cittadina come poche altre è viva grazie al mare.

Il mare nel passato della nostra città come incontro, come strada per il mondo, come fonte di vita, come scuola di conoscenza, come cultura.

 

Ed è per questo che il ceto dei marinai è stato importante ed indispensabile per l’ esistenza e lo sviluppo sociale , culturale ed economico della nostra comunità.

Un ceto che ha sviluppato propri usi e propri costumi di cui è ancora intrisa la cultura amanteana.

Oggi li ricorda il Rotary di Amantea in un convegno pubblico che si terrà sabato 19 novembre con inizio alle ore 18.00 presso l’Hotel mediterraneo

Porgerà i saluti il presidente Salvatore Basso

Introdurrà i lavori il dr Alessandro Morelli

Svolgerà la relazione Antonio Cima direttore di Webiamo, il maggior cultore della storia della marineria amanteana.

Una occasione da non perdere per conoscere non solo il mondo marinaro amanteano ma la stessa storia di Amantea.

Non mancate.

Pubblicato in Cronaca

Lunedì 28 u.s., “Lo Scaffale” ha incontrato Alberto Fava,(nella foto) avvocato salerni tano residente a Torino, discenden te dell’antica famiglia Fava di Amantea.

A quella famiglia, ricordiamo, appar teneva Laura Procida Stocco, eroina delle memorabili giornate dell’asse dio di Amantea del 1806-07, moglie di Giulio Cesare Fava, anch’egli vittima della repressione seguita alla resa della città da parte dell’esercito francese.

Nel corso della serata, ospiti nella dimora di Gregorio Carratelli, i componenti de’ Lo Scaffale hanno dato vita ad un vivace dibattito sulle vicende storiche della Nostra città, soffermandosi in particolare sul significato e sulle conseguenze di quelle tragiche contingenze storiche.

Al saluto del padrone di casa Gregorio Carratelli, e alla presentazione della serata formulata dal presidente del sodalizio Sergio Ruggiero, è seguito l’intervento di Peppe Marchese il quale ha tratteggiato i caratteri urbanistici del quartiere Catocastro precedenti alla costruzione della Statale 18.

La questione si è posta in relazione alle antiche proprietà Fava, che proprio in quella zona, sorgevano sin dal XIV secolo.

Giuseppe Sconzatesta ha illustrato poi mappe e grafici di sua creazione del centro storico, utilissime alla comprensione della tematica trattata.

Roberto Musì ha prospettato le ragioni storiche della denominazione “Largo Fava” a Catocastro, ipotizzando, con una larga messe di informazioni, le vicende legate al toponimo.

Lo stesso Musì ha poi concentrato l’attenzione sui destini della famiglia Fava e sul suo riscatto dalle disavventure seguite alle tristi vicissitudini amanteane, delineando infine, con un breve profilo, la figura di Francesco Saverio Fava di Salerno e della sua brillante carriera diplomatica.

Il giovane Francesco Saverio, da semplice segretario di Legazione degli Affari esteri borbonico, è riuscito a diventare, all’indomani dell’Unità d’Italia, il primo ambasciatore italiano negli Stati Uniti d’America, dal 1881 al 1901.

All’incontro hanno partecipato Antonio Cima, Ciccio Svedese e Fausto Perri, che hanno offerto il loro personale contributo alla discussione, conferendo un’effervescenza di opinioni che hanno arricchito la serata, allietata da una lauta cena preparata da Pino Dolce, cuoco dalle apprezzate qualità culinarie.

Alberto Fava ha inteso infine portare la sua parola, fornendo un contributo chiarificatore su quelle lontane storie familiari e della Nostra città, di cui possiede numerosi documenti, alcuni dei quali esibiti nella circostanza.

L’amico Fava, visibilmente commosso, ha voluto suggellare la conclusione del bellissimo incontro, con la seguente espressione: Si può staccare l’uomo dalla propria terra, ma non si può staccare la propria terra dall’uomo.

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