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Aveva il sorriso sempre pronto. Per tutti.

Ed insieme sempre un momento di attenzione ed una buona parola. Per tutti.

Amava fare politica perché così riusciva a dare attenzione a chi ne aveva bisogno.

Non l’ho quasi mai sentito o visto chiedere qualcosa per sè, ma sempre per gli altri.

Ma questa sua signorilità, questa sua bontà non gli è bastata perché dall’alto “qualcuno” lo aiutasse a stare insieme ai suoi cari , ai suoi amici.

Ma forse siamo noi a non capire le ragioni della vita e della morte!

Né sono bastate le nostre preghiere, forse poche!

Ora tutti lo piangiamo.

Anche coloro che avrebbero potuto soddisfare il suo unico desiderio, la sua unica richiesta , quella di diventare consigliere provinciale.

Desiderio non da tutti soddisfatto.

Anche “loro” andranno a porgere le “doverose” condoglianze. E faranno finta di essere affranti.

Speriamo almeno che si siano pentiti.

Ed insieme , forse, andranno coloro che lo hanno omaggiato dei proiettili, evento questo che almeno temporalmente sembra aver dato la stura al triste epilogo della sua esistenza.

Ai suoi cari il nostro sincero cordoglio nella consapevolezza della grande perdita che hanno avuto e che nessuna condoglianza potrà colmare, e nella certezza che Franco avrà almeno  in cielo quanto in terra non è riuscito ad avere.

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Il termine fronda è un termine usato per indicare un movimento di reazione popolare.

Dal termine francese fronde , cioè fionda, per ricordare l'arma utilizzata dal popolo parigino per distruggere le finestre degli appartamenti del cardinale Mazarino nei moti di protesta.

La Fronda, infatti, fu quel movimento di opposizione alla politica del Cardinale Mazarino che nacque clandestino e che si manifestò poi apertamente.

Ricordiamo tale fatto storico perché il movimento nacque improvviso e venne generato dalla fortissima pressione fiscale in quel momento imperversante in Francia

Un po’ come sta succedendo oggi qui ad Amantea

Dopo lunghi ed impossibili silenzi , interrotti solo dalle voci o dagli scritti di pochi , e nemmeno politici, ecco la fronda sessantottina di un paese pervaso di finto buonismo ma in realtà pauroso ed ordinariamente avvezzo a subire a reagire, addirittura senza nemmeno parlare.

Ma poi come ogni cosa tutto ha un limite e quando il vaso è pieno basta una goccia per farlo traboccare.

Complice un errore fortemente amplificato ecco la fronda

Tutto sommato un piccolo errore. Un costo aggiuntivo di poco più di un euro a persona quale è quello della nuova distribuzione delle bollette della TARI

Troppo poco come valore per essere credibile, ma un errore che è assurto a dimensioni mastodontiche e tali da far diventare secondario il fatto che quasi tutte le famiglie ne risparmieranno in tasse quasi 50 o cento volte tanto!

In sostanza è la prima volta che le tasse per le famiglie vengono ridotte ed il popolo disorientato reagisce!

Mah!

E’ evidente che allora le ragioni della fronda vanno cercate in altro. Forse negli altri errori di questa amministrazione

Per esempio nel fatto di aver spostato i fondi dal lungomare verso il ponte di Colongi, la passerella di Campora, il ponte sul Catocastro, l’allargamento di via Neto e via PO.

E nasce una reazione “popolare” per recuperare l’intervento sul lungomare, così dimenticando che le strade interne ed i relativi marciapiedi ( lungomare compreso) e le strade interpoderali versano in condizioni pietose e dovrebbero essere le prime opere da realizzare.

Comunque ben venga questa fronda , ben venga anche se ben sappiamo che alla fine vinse Mazarino che dopo l’esilio ritornò acclamato dal popolo ed ottenne i divieto per i magistrati di prendere conoscenza degli “affari di stato”.

Ci volle la rivoluzione francese ma i francesi dovettero aspettare ancora molto tempo.

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“Purtroppo non siamo stati fortunati. Il comune di Amantea non è stato ripescato per partecipare alle finali di Mezzogiorno in famiglia. Rimane la gioia e la soddisfazione per aver vissuto una bella esperienza e per aver fatto conoscere la nostra città ai telespettatori della Rai e di Rai International”.Da facebook) 

E siccome Amantea non si ferma mai ecco l’altra iniziativa di Monica Sabatino ed Elena Arone

“L'Italia è il primo Paese al mondo per turismo e cultura, con un patrimonio artistico costituito da oltre 6 mila musei e siti culturali. Una grande bellezza che esiste, che va conosciuta e soprattutto comunicata. Perché questo patrimonio possa esprimere al meglio le sue potenzialità occorre intraprendere la strada dell’innovazione e cogliere i profondi cambiamenti in atto nella società moderna. L’accelerazione della rivoluzione digitale può contribuire in maniera esponenziale allo svecchiamento delle istituzioni culturali e favorire una concezione aperta e diffusa del patrimonio culturale, favorendo così nuovi meccanismi di interazione e confronto della produzione e fruizione della proposta culturale. Lo scopo è di introdurre il concetto di partecipanti all’offerta culturale. Da questi presupposti nasce Invasioni Digitali: un progetto rivolto a diffondere la cultura digitale e l’utilizzo degli open data, formare e sensibilizzare le istituzioni al web e ai social media per la realizzazione di progetti innovativi rivolti alla creazione di valore culturale oltre che alla promozione e diffusione della cultura.

Dal 26 aprile al 3 maggio in tutta Italia gli invasori digitali potranno visitare siti culturali di indubbio interesse, entrando in contatto con realtà poco conosciute e diffondendo questo patrimonio di conoscenza attraverso il concetto della condivisione che la rete e i social network sono in grado di garantire.

«L'invasione digitale di Amantea – spiegano all’unisono il sindaco Monica Sabatino ed il delegato al cenro storico Elena Arone – si terrà il 30 aprile 2015. Percorrendo le vie più caratteristiche della città vecchia Amantea si giungerà all'area archeologica della Chiesa di San Francesco d'Assisi, chiusa al pubblico da alcuni anni e al centro di un'intensa attività di recupero. Tra qualche mese, infatti, questo sito potrà essere nuovamente visitato e conosciuto, grazie anche alle installazioni di approfondimento storico e scientifico che renderanno più semplice ed immediato l’approccio cognitivo. L’antico monastero, dedicato al Santo Patrono d’Italia, è stato realizzato nella prima metà del 1200 dai frati francescani. La scelta del luogo non è stata casuale. Il tempio, infatti, sorge su un’altura dalla cui sommità è possibile controllare una vasta porzione di territorio costiero. Un panorama unico ed emozionante come pochi. Gli “invasori digitali” potranno entrare in contatto e soprattutto in anteprima con una delle pagine più importanti della storia cittadina, raccontando sui social network le proprie impressioni»”.

Ci permettiamo di raccomandare al consigliere delegato del centro storico di farsi accompagnare dagli addetti alla promozione della città, da qualche storico, e soprattutto di non passare da Catocastro e da Via Duomo le cui strade sono chiuse ormai da anni!

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