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Tutti a parlare del “Lungomare rubato” per realizzare il ponte “Calatraviano sul Colongi”, il ponte “camionale sul Catocastro”, la inutile “passerella di Campora SG”, la strada di urbanizzazione di Santa Maria, ed altre cosine per amici e sodali e nessuno a chiedere con forza la “bonifica” delle strade e dei marciapiedi nei centri abitati e delle strade e delle cunette nelle campagne ed altri bisogni indispensabili.

Ma il vero scandalo non è questo, quanto il fatto che nessuno si preoccupa della sanità amanteana, nessuno si preoccupa del fatto che Amantea un tempo aveva due cliniche private, che poi sono fallite, che aveva avuto finanziato l’ospedale, ma la politica non lo ha voluto(!) , che è stata sede di una ASL, poi di un “distretto sanitario”, infine di un qualificato Poliambulatorio che ora sta chiudendo.

Devo purtroppo supporre che nessuno dei pseudo politici amanteani abbia preso in mano la proposta di Piano territoriale sanitario per rilevare che Amantea ,la 23esima cittadina calabrese per numero di abitanti, la 11esima cittadina cosentina per abitanti, non avrà niente! Rien de rien.

Ed anzi le stanno rubando quel poco che ha!

Addirittura si prevede che la scelta e revoca del medico dovrà essere fatta a Paola!

Una vergogna, anzi una porcheria, se vero!

Ed i politici ( non si offendano quelli veri, quelli che lavorano per la propria comunità, quelli che si impegnano quotidianamente per la propria città ed il proprio territori, se li paragono ai nostri) dormono.

Nemmeno la speranza di “Una casa della salute”.

Eppure perfino il commissario Scura che conosce Amantea e la sua situazione ha dichiarato la sua disponibilità a venire nella nostra cittadina per parlare di sanità

Non solo ma prima delle elezioni regionali c’era qualcuno che si illudeva di avere amici potenti che avrebbero protetto la città e la sua gente!

Ad iniziare dalla sanità!

Ne riparleremo!

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Ecco il comunicato stampa del comune di Amantea.

È stato ufficialmente aperto il cantiere che porterà, entro il prossimo 30 novembre, alla realizzazione della pista ciclabile.

Noi non ci crediamo che per il 30 novembre sia completata la pista ciclabile! .

Si tratta nello specifico di un progetto inserito nei Pisl, il cui iter procedurale era stato avviato negli anni scorsi e che ora giunge a felice compimento.

E' proprio l'abnorme ritardo con cui si giunge alla apertura del cantiere che ci fa credere che la data sia fittizia!

Il progetto in questione prevede l’edificazione di un circuito dedicato agli amanti delle due ruote che dal torrente Santa Maria consente di arrivare in località Tonnara, bypassando il traffico veicolare della Ss 18.

L’opera, finanziata per il 90 percento dalla Regione Calabria e per il 10 per cento dal comune di Amantea, costerà complessivamente 475mila euro.

«La costruzione della pista ciclabile – spiega l’assessore ai lavori pubblici Sergio Tempo – rappresenta la naturale conclusione di un cammino iniziato con la richiesta di finanziamento all’ente regionale e culminato con l’accordo sancito con Trenitalia per consentire il passaggio del tracciato nelle immediate vicinanze del tratto ferroviario.

Il percorso si alternerà tra le aree interne e quelle con vista mare, rendendo più sicuro il passaggio degli appassionati della bicicletta che potranno evitare il transito lungo la Statale 18.

Non vi nascondiamo la forte curiosità di vedere il progetto per capire se davvero qualche tratto della pista ciclabile camminerà vicino al mare e quindi soggetto alle foti mareggiate

Una circostanza che, alla luce dell’incremento dei volumi di traffico derivanti dalla chiusura della Salerno – Reggio Calabria, farà felice gli amatori delle due ruote».

Letto così sembrerebbe che la A3 non aprirà almeno fino al 30 novembre !

Ma non è tutto.

Il comune di Amantea, sulla base del regolamento previsto dalla Regione Calabria che consente di accedere ai fondi rimasti inutilizzati per un importo massimo pari al 50 percento del Pisl erogato, potrà dare seguito alla realizzazione di una seconda pista ciclabile, a complemento della prima, che verrà posizionata nell’area del nascente palazzetto dello sport.

In questo caso il progetto prevede una spesa complessiva di 237mila euro.

Da questo punto di vista si attende soltanto l’esito della richiesta.

«Prende sempre più consistenza – rimarca lo stesso Tempo – l’idea della cittadella dedicata all’attività fisica ed al tempo libero, ipotizzata a suo tempo dal compianto Franco Tonnara.

Lo stadio comunale, il campo da tennis, il palazzetto dello sport in via di completamento e la pista ciclabile daranno modo alla comunità di allenarsi, ma soprattutto di aggregarsi e condividere la stessa passione.

La stessa curiosità la abbiamo di vedere il progetto della pista ciclabile interna al centro abitato.

Si eleva il dubbio che queste strade saranno inutilizzate dai cicisti e molto usate dai motociclisti. Speriamo di sbagliarci!

L’intento è di innalzare progressivamente il livello generale della qualità della vita e per fare in ciò è necessario puntare senza esitazione alcuna verso la massima integrazione possibile tra il territorio e la stessa società civile».

Qualche dubbio anche sul miracolo che una pista ciclabile migliori il livello generale della vita ad Amantea. Dai non scherzate!

 

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Posseggo da oltre 10 anni un disegno che ritrae la piana dell’ Oliva quando il mare ancora la invadeva.

Solo ora, grazie ad Alessandro Tedesco, che ringrazio, sono venuto a conoscenza che si tratta di un disegno realizzato nel 1812 dal pittore berlinese Franz Ludwig Catel.

Quando lo ebbi nelle mani grazie a Tonino Caruso noto collezionista amanteano rilevai con immediatezza che la dicitura sottostante “Passage du Savuto entre Amantea et Nocera” era sbagliato

Non si trattava del Savuto.

Era il fiume Oliva. Il pittore che viaggiava , da nord verso sud, al seguito dell’ archeologo Albino Luigi Millin e dello scrittore Adolphe de Custine non era ancora arrivato al più famoso Sabatum romano ed aveva inteso l’Oliva come se fosse il Savuto.

In fondo al disegno, a sinistra, infatti, si notava nettamente lo scoglio grande di Coreca e più in alto, sulla collina, la Torre di Coreca, ancora oggi presente.

E non era il solo particolare.

Si notava anche la parte alta della Grotta du pecuraru, lo sbocco del Bianco, il salto della zona Furgiuele, tipico di gran parte della costa tirrenica e di Campora SG in particolare.

Ma l’elemento più intenso che si coglieva del disegno era un gruppo di 11 viandanti e 5 muli che, diretti verso sud, erano in procinto di attraversare la foce del fiume.

Nessun altro essere umano e come nota l’architetto Alessandro Tedesco nessuna abitazione.

Il Catel eseguì il disegno dall’altura della attuale piana di Campora San Giovanni e di essa con ogni probabilità dalle Case Turco o dal Pianoro Mauri.

Se esisteva oltre la Torre di Campora qualche antico manufatto essi non potevano essere ritratti perché a tergo dell’artista

Il disegno di Catel e la lettera di de Custine sono le uniche testimonianze della presenza del gruppo ad Amantea.

L’acquerello del Catel come ricorda Tedesco è oggi conservato presso la Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi.

E’ fortemente interessante osservare che in soli 80 anni l’Oliva riuscì a riempire la piana della Marinella di Oliva al punto che potè essere usata per la allocazione del rilevato ferroviario.

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