
Quando si legge che in Calabria la sanità non funziona non si giunge mai a sospettare quanto non funzioni!
Ed il problema più grosso è che di questo ridotto o pessimo non funzionamento non c’è mai un responsabile che paghi i suoi errori, le sue dimenticanze.
Non è la ricerca sterile di una sanzione a chi sbaglia ma la necessità di responsabilizzare chi di dovere proprio per evitare il ripetersi di queste difficoltà che possono anche far male.
Sono le 15,30 circa ed a tutti gli uffici del distretto manca improvvisamente l’energia elettrica
Il problema è che contemporaneamente non parte il gruppo generatore di emergenza per mancanza di gasolio
E così i pc si spengono e si perdono tutte le informazioni in trattamento. Un bel problema anche per i PC del CUP e di riscossione di ticket
Ma si fermano anche tutte le apparecchiature medicali
Ed è qui che cominciano i guai.
I principali( ma non gli unici) sono quelli che interessano che le apparecchiature per le dialisi che funzionano ad energia elettrica
Per fortuna che il personale del reparto dialisi, con il solito spirito di sacrificio, si attiva e fa funzionare le apparecchiature a mano.
E così, almeno, apparentemente, i pazienti non si accorgono di nulla e non risentono di alcun problema.
Intanto i dirigenti si attivano con immediatezza e giunge il gasolio, ma si perdono 40 minuti per il rifornimento e per la ripartenza del gruppo elettrogeno di emergenza.
Ma così non va. Questa volta è andata bene ma è impossibile che con tanto personale che opera nel poliambulatorio non solo non ci sia nessuno addetto al controllo delle scorte ma nemmeno un sistema di allerta automatico
No! Così non va. Che si provveda!
La striscia colorata residuo del carnevale di Amantea chiude l’ ingresso dell’ex albergo La Ninfa Marina in Amantea
Ad essa sono spillati alcuni fogli dove in italiano ed inglese è scritto:
“Ti informiamo che a partire dal 2 marzo 2015 l’Hotel Ninfa Marina sarà chiuso fino al giorno del pagamento”
Parlano del Pocket Money, la somma di 2,5 euro giornaliera di cui è prevista le erogazione per le esigenze minime degli immigrati, somma che usano per le ricariche telefoniche e magari per le sigarette .
“Siamo qui dal 16 luglio 2014 e non abbiamo ricevuto nulla. Non abbiamo più credito per chiamare le nostre famiglie”
“Chiediamo rispetto. Nos somme de Humaine”
Infine la conclusione “ Ti ringraziamo per la tua comprensione”
Appena arriviamo davanti alla sede dell’ex albergo si affacciano e ci riferiscono sostanzialmente quanto nel foglio
Chiedo se vogliono anche un lavoro e la risposta è un si, corale
Intanto ci riferiscono che la Prefettura non abbia potuto erogar quanto dovuto alla cooperativa Zingari 59 che quale conseguenza non è riuscita ad erogare il Pocket Money ai profughi ospiti ad Amantea nell’ex Albergo la Ninfa marina.
Una situazione che sembra sia presente in molte parti d’Italia.
Da qui la reazione di un piccolo gruppo di ospiti che ha iniziato stamattina una pacifica ma decisa protesta . La gran parte dei profughi invece pare subire questa reazione.
L’ex albergo come detto ( vedi foto) al momento è chiuso ed i profughi sono chiusi dentro.
Al contrario gli operatori sociali sono fuori e non riescono ad accedere nella struttura.
Fuori i cartelli di protesta con i quali i profughi contestano ed evidenziano le difficoltà che incontrano nel loro quotidiano. Ad iniziare dal fatto che non hanno nemmeno i soldi per comprarsi le ricariche telefoniche e telefonare a casa.
Ma la Prefettura è prontamente intervenuta.
Stamattina ha avuto un incontro con i responsabili della Cooperativa ed ha dato incarico di predisporre i mandati.
Nel contempo e responsabilmente la stessa Prefettura ha dato mandato di riferire ai profughi lo stato dell’arte e la sintesi che entro una decina di giorni la questione si dovrebbe risolvere.
Le Forze di Polizia comunque controllano la situazione.
Si ritiene che la protesta possa agevolmente concludersi a breve.
Stamattina siamo passati davanti alla famosa edicola Campaiola, prossima a Piazza Commercio.
Eravamo pronti, come al solito, a dare una occhiata veloce alle locandine di vari giornali e che, sintetizzano. in genere, gli articoli più importanti della edizione del giorno.
Sorpresa!
Nessuna locandina esposta; non c’è quella della Gazzetta del Sud, non c’è quella de Il Quotidiano, non c’è quella de Il garantista, non c’è quella de La provincia.
In compenso c’è un tazebao sul quale leggiamo:
“E’ dunque questo il modo di gestire un evento come il carnevale?
Domenica 1 marzo si fa il carnevale
Richiamiamo migliaia di persone da fuori
Li facciamo entrare ma non li supportiamo con i parcheggi ed alla fine alle ore 16,00 parte una squadriglia di Vigili da Piazza Cappuccini a multare.
Il bilancio è salvo!
Viva il turismo di Amantea”
Gaetano è fatto così, quando deve dire qualcosa non le manda a dire.
Addirittura, come in questo caso, le scrive.
Ieri sera era già arrabbiato ; aveva saputo delle contravvenzioni elevate in via Roberto Mirabelli, dove , per caso, lui abita.
E stamattina lo ha, anche, scritto.
Non sappiamo se tra i contravvenzionati ci sia anche lui, donde la sua giustificata arrabbiatura, né sappiamo se ci sono turisti.
Una cosa però Gaetano la dice.
Se Amantea vuole fare davvero turismo deve avere più parcheggi, comunque ben segnalati e facilmente raggiungibili e dai quali si possa, facilmente, raggiungere la via di esodo verso nord, sud ed est.
Gaetano non è l’unico a lamentarsi di quanto occorso ieri sera. Ce ne sono tanti altri.
E tutti invocano e dicono la stessa cosa: “Se davvero volete fare le contravvenzioni per divieto di sosta il comune deve prima mettersi a posto con la legge e predisporre un numero di parcheggi maggiore, tanto più quando inibisce l’uso dei pochi parcheggi disponibili”
Come dice Gaetano, “Sanzionare solo per fare cassa non è una cosa corretta!”.