
“ Non ho un lavoro! Da tre anni campo con una indennità insufficiente alle esigenze della mia famiglia! E’ arrivata la bolletta dell’acqua ma non la pagherò! Non la posso pagare!” E’ il discorso serio, fattomi all’improvviso da un amico che mi incontra per caso in un supermercato.
“ Che le paghino quelli che hanno un lavoro, quelli a cui “danno” un lavoro. Perché è chiaro che qui in Amantea ormai lavorano solo i raccomandati! Non chi come me ha voglia e bisogno di lavorare!”
Insomma , un grido di dolore. Non unico, anzi!
E così è certo che molti non pagano perché non possono pagare. Proprio per questo aveva suggerito al sindaco di trasformare i debiti verso il comune in lavoro. Ma non sono stato ascoltato
Il risultato è stato ed è terribile
Quello che non viene pagato diventa un credito inesigibile che viene trasferito ai figli ed ai nipoti.
Ma, stando a quello che si riesce a sapere dall’esterno, la maggior parte di questi crediti inesigibili appartengono a gente che può pagare
Ed è anche per questo che sono nati i canoni rilevanti ed inaccettabili.
Ma andiamo alle bollette dei consumi
Bene o male chi ha mandato al comune il consumo al 31 dicembre 2013 si è visto tassare per quel consumo denunciato
Ma senza nessun controllo! In sostanza se uno ha inviato un consumo inferiore è stato raggiunto da un importo più basso del reale.
Se uno, invece, non ha inviato il consumo oggi si vede tassato per cifre “ad muzzum”.
La maggior parte dei cittadini, infatti, si trova bollette con consumi maggiori di quelli reali.
In sostanza gli viene chiesto non il consumo del 2013, ma anche quello del 2014 ed in taluni casi anche quello dei sei mesi del 2015.
E’ facile cioè intravvedere che le prossime bollette del 2014 e del 2015 daranno un importo inferiore a quello del 2013 ed in questa previsione potrebbero essere aumentati i canoni od il costo a mc.
La cosa strana è che la gente si lamenta al bar e soprattutto non sa a chi addebitare le responsabilità
Ed ancora più strano è che i politici di maggioranza non parlano per acquiescenza e quelli di minoranza per ignavia
Non resta che l’autodifesa. Allora controllate il consumo ad oggi e valutate se quello addebitatovi è compatibile con la lettura attuale. Se lo è pagate, se non lo è contestate.
Quello che succede comunque è inaccettabile.
Scrive Sergio Ruggiero, Consigliere comunale delGruppo “La Nuova Primavera:” E’ iniziata un’altra stagione estiva, e il Corpo di Polizia Municipale al Amantea dovrà moltiplicare le forze per garantire la sicurezza a cittadini e villeggianti.
Lo scorso mese di marzo 2015 ho inoltrato un’interrogazione con la quale chiedevo lumi circa le iniziative concrete che l’Amministrazione comunale intendeva assumere per migliorare le condizioni operative del Corpo. In particolare chiedevo al Primo cittadino:
-se Ella è a conoscenza del fatto che l’organico del nostro Corpo di Polizia Municipale è sottodimensionato rispetto ai carichi di lavoro e rispetto alle previsioni di Legge.
-se non ritiene di dover dare velocemente luogo al Concorso per la stabilizzazione degli Agenti di Polizia Municipale precari, per la copertura di n. 7 posti di Agenti di P.M. a tempo parziale, per come previsto dalle relative delibere di Giunta Municipale tuttora vigenti;
-se non ritiene di porre in essere ogni iniziativa utile e risolutiva affinché le azioni legali poste in essere dai suddetti Agenti precari non determinino un grave danno economico per il nostro Ente, rispetto al quale i componenti della Giunta Comunale, probabilmente, rischierebbero di assumere la responsabilità personale per un eventuale danno erariale.
Preciso che alle domande non è seguita alcuna risposta da parte dell’Amministrazione.
Intanto il TAR di Catanzaro ha di fatto dichiarato inadempiente il Comune rispetto al diritto, oramai acquisito da parte dei Vigili precari, di partecipare al concorso loro riservato per la stabilizzazione del posto di lavoro. Un’attesa sentenza del TAR con tutta probabilità dichiarerà soccombente il Comune rispetto ad una ulteriore azione legale posta in essere dagli stessi Vigili precari.”
Non manca Ruggiero di far notare che nel mentre“ il Commissario Scura della Regione Calabria autorizza 600 assunzioni nella sanità, di cui ben 300 proprio con procedura di stabilizzazione dei precari, a testimonianza della sua legittimità”.
Ed a tal punto il consigliere chiede “ perché l’Amministrazione non procede ad un preciso dettato amministrativo mai revocato e quindi confermato nella sua regolarità? Perché negare la possibilità per sette padri e madri di famiglia amanteani di soddisfare la loro legittima aspirazione lavorativa? Perché l’Amministrazione si ostina ad esporre il nostro Ente a un danno di carattere economico e/o patrimoniale? Perché, infine, l’Amministrazione sembra non avvertire la responsabilità del fatto che, con l’attuale organico, il Corpo di Polizia Municipale non può operare in condizioni adeguate al fine di garantire la sicurezza e l’ordine nella nostra città? “
Sembra, quindi, che dopo Concetta Veltri anche Sergio Ruggiero con sia, né possa essere, in alcun modo, in linea con l’attuale maggioranza.
Nel 2011 l’amministrazione comunale, cosciente della decadenza turistica di Amantea, chiese alla Cassa Depositi e Prestiti un mutuo di 2,5 milioni di euro per rifare il lungomare ormai vetusto ed inadeguato alle esigenze crescenti dei villeggianti e dei residenti. Un lungomare moderno, vitale e fascinoso, associato ad un quadro confacente di lidi e spiagge accoglienti, che, ovunque, nei posti marittimi, è il motore che produce l’energia necessaria per tutte le attività del luogo.
Da allora le varie maggioranze si sono distratte sull’argomento. Dopo le elezioni comunali del 2014 sembrava arrivato il momento per dare corpo al progetto, rivitalizzando l’asfittica situazione amanteana. Invece succede che l’amministrazione Sabatino, con una decisione che produce smarrimento e ancor più dubbi, decide di utilizzare quel finanziamento per opere estranee alle finalità turistiche del mutuo, che non determineranno alcun beneficio collettivo stratificato, ma vantaggi mirati d’ambito ristretto, molto ristretto, quasi negli affetti, da apparire inaccettabili anche a San Cirano ritenuto il più tollerante dei santi. Tali opere sono:
ponte sul Colongi euro 1.400.000; allargamento via Neto e via Po euro 550.000; adeguamento passerella sul Catocastro euro 200.000; cavalcavia accesso mare a Campora euro 250.000.
Valutazioni di tecnici in merito, tra l’altro, stimano deficitario il rapporto tra gli importi e le opere, da far temere le solite cose iniziate e non finite.
La maggioranza giustifica tale decisione con i vincoli istituzionali essendo il lungomare su terreno demaniale mai normalizzato; tali motivazioni sono state imposte con atto d’imperio d’altri tempi diventando provvedimento ufficiale con la delibera di giunta n.202 del 18-11-2014 susseguente alla discussione del Consiglio comunale del 30-09-2014.
In città questa decisione è stata valutata come mortificazione dalla maggior parte degli amanteani, tranne dai privilegiati dell’Empireo assecondati dalla maggioranza.
Ne è seguito un vivo dialogo tra vari esponenti della socialità cittadina che ha preso forma organizzata con il Comitato Lungomare coordinato dal prof. Antonio Perricone.
E’ stata avviata la raccolta di firme, ben 1609, consegnate al sindaco, il 22-05-2015 con protocollo n. 8983, come Proposta Popolare in base all’art.35 del Regolamento comunale.
La risposta della maggioranza è arrivata nel consiglio comunale del 18-06-2015. Il sindaco ha ribadito la ferma volontà dell’amministrazione comunale di procedere con la devoluzione pur riconoscendo la necessità primaria del lungomare, la sua maggiore valenza rispetto alle opere alternative, l’intenzione di risolvere presto le controversie con il Demanio rimarcando la possibilità esistente secondo le norme di ottenere senza alcun costo la concessione del suolo demaniale, di chiedere in futuro altri prestiti per rifare il lungomare. Questa irragionevole decisione della maggioranza ha causato il distacco del consigliere Salvatore che è passato all’opposizione.
Ne è seguito un grande clamore in città che ha chiaramente evidenziato la contrarietà crescente nei confronti di Sabatino & C.
Qui si collocano tutte le riflessioni di merito che mostrano la follia di questa amministrazione.
Affermare di poter risolvere velocemente senza costi l’impedimento demaniale, ed è vero, e ribadire contemporaneamente la volontà di spostare altrove il mutuo specifico per il lungomare, fa emergere apprensivamente la stranezza di questa maggioranza che non vede oltre il proprio naso e disconosce totalmente quali siano le esigenze di una località a vocazione turistica marina.
Alcuni mesi fa l’importante Consorzio Isca Hotels, che raggruppa molti albergatori del circondario, che è fonte d’occupazione per tanti, ha presentato un decalogo di proposte al Comune; un ventaglio di cose da fare con costi minimi, finalizzati prevalentemente al decoro, all’accoglienza, all’informazione. Il consorzio si era dichiarato disponibile a far parte di un pool, guidato dal comune, per ampi approfondimenti territoriali. Da parte dell’amministrazione non c’è stato nessun interesse verso questa che doveva essere recepita come valida opportunità. Nel frattempo nessun elemento significativo che faccia intravvedere un cambio di rotta nella conduzione del governo cittadino. continua
Quasi tutti, vecchi e nuovi consiglieri di maggioranza, sono storditi da fremiti di visibilità ad ogni costo: selfie, inaugurazioni, palchi, prime file, tagli di nastri, sfilate, ecc.
Tutto ciò rafforzato da una esposizione mediatica senza ragione, persino gl’incontri di preghiera, la pulizia dei cassonetti, la consegna di una pergamena, viaggi di fede, amanteani nominati, ecc.
E invece dovrebbero guardarsi in giro, in Calabria e altrove, capire come far meglio, per esempio all’iniziativa nella regione Lazio per le competenze demaniali da affidare ai comuni.
E’ di ieri l’attesa sentenza della Cassazione che decreta la legittimità operativa del comune di Amantea per quanto riguarda il porto. La decisione dei giudici va in favore del superiore interesse collettivo per cui il porto rimane, per ora, nella disponibilità gestionale del comune.
E’ una notizia che solleva da tante apprensioni e fa guardare avanti con fiducia.
L’amministrazione comunale ha accolto con giubilo la sentenza esaltando il proprio operato in merito alla questione. Se ciò vale per il porto perché non deve valere anche per il lungomare?
Può l’Amministrazione comunale, dopo questa esultanza, continuare a sostenere l’impossibilità ad operare sul lungomare per impedimenti demaniali?
E’ tollerabile, ora, la devoluzione del mutuo per il lungomare verso altre opere?
E’ di ieri anche un preoccupatissimo comunicato di Isca Hotels sulla condizione generale del territorio che non suscita interesse nei circuiti turistici, in fondo a tutte le classifiche di merito, con risvolti pesanti sull’intera economia cittadina.
Eppure tutti gli elementi che misurano l’appeal di un territorio sono chiari ed evidenti.
Non bastano più gli sforzi degli imprenditori dei vari settori, che ad Amantea sono stati sempre lungimiranti; oggi sono determinanti iniziative pubbliche a sostegno del territorio.
Il dramma di Amantea è l’assenza da lungo tempo della incisiva presenza organizzata di una amministrazione comunale con visione lungimirante e programmatica.
Primo elemento negativo, che tiene lontano i turisti, è l’assenza di decoro urbano: sporcizia, erbacce, ruggine diffusa;
Poi gli elementi d’accoglienza e i parametri di vivibilità di bassissimo livello: spazi verdi, panchine, toponomastica, marciapiedi.
E ancor più l’informazione turistica totalmente assente: targhe, segnaletica, brochure, pieghevoli, piantine, fascicoli, guide, totem, ecc.
Questi sono gli elementi che, insieme a lungomari, lidi e spiagge, fanno la differenza, elevano l’appeal delle località, fanno diventare bandiere Blu, Arancioni, Verdi, Vele e borghi nazionali.
Insegnamenti dovremmo trarre dalla costa jonica calabrese che in pochi decenni ha colmato il gap con il Tirreno proprio grazie ai lungomari: Trebisacce, Villapiana, Soverato, Monasterace, Caulonia, Riace, Roccella Ionica, Gioiosa Ionica e tante altre a nord e a sud.
L’ultima valutazione di merito è arrivata con le Vele Blu 2015 di Legambiente. La Famosa istituzione ha valutato il peso turistico di 285 località nazionali distribuite in tutto il territorio costiero.
40 località calabresi sono rientrate nelle stime. Roccella Ionica ha ottenuto il massimo riconoscimento con le 5 vele, altre con 4, con 3, con 2, con 1.
Amantea ha ottenuto 1 vela classificata al 37° posto tra le 40 della Calabria.
Diamante e Belvedere hanno ottenuto 3 vele, complimenti a Longobardi che si è piazzata prima di Amantea che da “Mantiella a terza” in Italia è diventata quasi ultima in Calabria.
Si può anche far finta di non vedere e di non sapere, ma i cittadini amanteani vedono e sanno.
Pur comprendendo la necessità di equilibri interni alla maggioranza, il superiore interesse della collettività deve prevalere. E’ questa una occasione, per Monica Sabatino e per il suo gruppo consiliare, da non perdere per dimostrare che hanno veramente a cuore le sorti di Amantea, di tutta Amantea, rispettando le finalità di quel finanziamento utile alla bellezza di Amantea, bellezza estetica e morale.
Amantea 26-06-2015 Il Comitato Lungomare