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Il 10 % dei comuni calabresi al voto

Lunedì, 29 Aprile 2013 13:38 Pubblicato in Calabria

Sono 41 i Comuni che il 26 e 27 maggio andranno al voto; circa il 10 % del totale dei comuni calabresi.

Solo 3 i comuni che sceglieranno direttamente il sindaco: Acri, Corigliano e Isola Capo Rizzuto. Sono, cioè , comuni superiori ai 15.000 abitanti: Acri (21.458) e Corigliano Calabro (38.501) entrambi in provincia di Cosenza, e Isola Capo Rizzuto (15.827) in provincia di Crotone.

Ecco il riparto per provincia:

Tredici i comuni al voto in provincia di Cosenza; oltre ad Acri e Corigliano, si vota anche a Bonifati, Canna, Castrolibero, Dipignano, Maierà, Marano Marchesato, Paterno Calabro, San Lucido, San Martino di Finita, Serra d'Aiello e Terravecchia.

Nove i comuni in provincia di Catanzaro : Badolato, Cardinale, Curinga, Gasperina, Guardavalle, Magisano, San Mango D'Aquino, Santa Caterina dello Jonio e Stalettì.

Nove anche i comuni in provincia di Reggio Calabria: Candidoni, Cosoleto, Fiumara, Gioiosa Ionica, Locri, Roccaforte del Greco, San Luca, Seminara e Serrata.

Sei i comuni in provincia di Crotone : oltre Isola Capo Rizzuto, si vota a Cerenzia, Petilia Policastro, Savelli, Scandale e Strongoli.

Quattro, infine, i comuni al voto in provincia di Vibo Valentia : Dinami, Gerocarne, Parghelia e Polia.

Caos, paura e sangue nel cuore di Roma, stamattina 28 aprile, la domenica del giuramento del nuovo governo di Enrico Letta. Proprio nei minuti in cui al Quirinale giuravano i ministri, un uomo di 49 anni ha invece scatenato una sparatoria aprendo il fuoco di fronte a Palazzo Chigi, la sede della Presidenza del Consiglio.

Gli spari sono stati esplosi intorno alle 11.40. L’aggressore è Luigi Preiti, originario di Rosarno ma residente per lungo tempo ad Alessandria, non avrebbe precedenti penali.

Dopo la sparatoria si è diffusa la voce che si trattasse di uno squilibrato, ma il fratello, Arcangelo, ha smentito: «Non ha mai sofferto di patologia psichiatriche, siamo allibiti, non sappiamo spiegarci quel che è potuto accadere». Dopo essersi trasferito in Piemonte negli anni novanta, Luigi Preiti si è sposato e la coppia ha avuto un figlio, che ora ha dieci anni. Due anni e mezzo fa Preiti si è separato dalla moglie ed ha scelto di tornare a vivere a Rosarno, con i genitori; la moglie ed il figlio sono rimasti in Piemonte e vivono a Predosa (Alessandria).

«È un uomo pieno di problemi che ha perso il lavoro, aveva perso tutto, era dovuto tornare in famiglia: era disperato. In generale voleva sparare sui politici, ma visto che non li poteva raggiungere ha sparato sui carabinieri». Così il pm di Roma, Pierfilippo Laviani, dopo aver sentito Luigi Prieti. «Ha confessato tutto. Non sembra una persona squilibrata».

Sulla scena dei fatti si presenta come durante la neve a Roma( ma questa volta senza la pala) il sindaco Alemanno il quale dichiara : «È il gesto di un pazzo e di uno squilibrato ma non ci dobbiamo stupire quando si inveisce continuamente contro il “Palazzo", come se fosse da abbattere», ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, parlando con i cronisti sul luogo della sparatoria. Ai cronisti che gli chiedevano se si riferisse al Movimento 5 Stelle, ha replicato: «Non mi riferisco a nessuno».

Alemanno non si rende conto che uno che è disperato può ( anche se non deve) fare queste cose inaccettabili. E non si rende conto che si arriva alla disperazione anche per colpa del Palazzo! Paura? Certo!

Che bella la domenica ad Amantea !

Domenica, 28 Aprile 2013 18:40 Pubblicato in Cronaca

Siamo a fine aprile 2013, sono le 7,30. Fuori il sole riempie l’aria di colore mentre il profumo di zagara si spande per ogni dove.

No! Mi rifiuto di accendere la televisione che presenta ogni giorni i drammi di una società che non sa vivere più serenamente cogliendo della vita il buono ed il cattivo, il dolce ed il salato.

Mi lavo, mi pettino alla meglio, inforco la bicicletta e comincio a girare per il paese.

Sul lungomare qualche pescatore è appena sbarcato. Il pescato della notte è in alcune cassette e le seppie in alcuni bidoni che raccolgono il nero. Intorno gli Amanteani veraci che vogliono solo il pesce locale.

Il lido Azzurro è aperto e si sente il profumo dei primi caffè

I ristorantini sono in fermento. Si preparano i tavoli ed in cucina nascono i primi odori

I negozi delle principali vie commerciali cominciano piano , piano da aprire e le commesse lavano le grandi vetrine.

Poca, pochissima la gente nei negozi salvo le macellerie dove si comprano le salcicce appena preparate da fare con le patate o lo spezzatino od il ragù da fare con i pelati preparati l’estate scorsa. Poi un salto al mercato dei contadini ricco di verdura , a cominciare dalle cipolle dolci, dall’erba di campo, e da prodotti a km zero , quello che da 45 anni il mercato offre ai suoi utenti. Di tutto. Perfino la camomilla da campo, senza alcun trattamento, i pani di farina di castagne, i mandarini succosi di marzo con le foglie verdissime. E poi fave e piselli teneri e dolcissimi, colti appena ieri pomeriggio .( nella foto un italo americano che compra verdura)

Poi un salto nel mercato su area pubblica, uno dei più antichi della Calabria, dove si compra al sole, od al vento ( non certo oggi!) senza le formalità dei negozi a posto fisso, in un rapporto aperto e arabeggiante, tra il sorriso del commerciante e la perplessità della compratrice.

E se alzi gli occhi in alto il centro storico con le sue viuzze strette ed i suoi incomprensibili e scivolosi ciottoli, la trecentesca chiesa di san Francesco in buona parte portata alla luce, la torre normanno-angioina che cade a pezzi senza che alcuno si preoccupi, i ruderi del castello che ospitava spesso la regina Giovanna D’Angiò e che incombe sulla parte vecchia del paese dove, prima o poi, cadranno quel che resta delle sue antiche vestigia. Un mondo di silenzi e di ombre che da centinaia , quasi migliaia di anni, si sveglia ogni giorno, pronto ad essere visitato da chi vuole fare un tuffo nella natura, nella storia, nell’arte e nello splendido paesaggio che si gode dalla rocca del castello. E scendere poi a fare acquisti a cavallo di un buon pranzo ristoratore.

Una Amantea che val bene di essere goduta anche dai non amanteani, che forse la apprezzano di più.

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