
Redazione TirrenoNews
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C’era un tempo in cui potevamo avere i dati degli arrivi e delle presenze turistiche comune per comune, Amantea compresa.
In tal modo si poteva valutare se arrivi e presenze erano in crescita od in decrescita ed ovviamente esprimere giudizi non qualunquistici su quanto fatto per aiutare lo sviluppo turistico e quindi economico della nostra città.
I dati venivano pubblicati dall’APT ( azienda provinciale per il turismo).
Poi subentrò l’ente provincia ed inspiegabilmente i dati non vennero più diffusi .
Anche la regione pubblicava annualmente il rapporto annuale sul Turismo; ma anche questo scomparve tra le brume di una burocrazia ed una politica che era autoreferenziale e non voleva essere giudicata per il loro fallimento.
Un comportamento che continua ad essere sempre presente.
Per esempio nel PSA ( piano strutturale associato di Amantea ed altri) leggiamo un dato di circa 31,652 arrivi e di 110,620 presenze turistiche( pagina 24 della relazione).
La relazione è dell’aprile 2011 così che si può desumere che si tratti di dati relativi all’anno precedente( 2010?).
Qualche dubbio viene dl fatto che per Amantea viene riportata una popolazione di 13,268 abitanti ( pagina 22 della relazione) che l’Istat assume per il 2001!.
Ora per fare una valutazione corretta basterebbe sapere e degli ultimi anni.
Se ne è parlato incidentalmente nella stanza del sindaco Monica Sabatino nei giorni scorsi quando si sono presentati gli albergatori locali molto preoccupati dell’andamento turistico.
Sembra che per il 2014 le presenze siano state circa 75 mila.
Se vero questo dato significa che Amantea ha perso quasi un terzo dei propri turisti e quasi un terzo dei redditi turistici.
Cioè, non solo non è cresciuto il turismo amanteano ma è drammaticamente diminuito.
Quali le cause?.
Nessuna analisi sembra sia stata condotta e quindi nessuna ipotesi può essere fatta.
Dipende dal mare ? Dai prezzi del nostro sistema alberghiero? Dai servizi offerti dal nostro sistema alberghiero? Dai servizi offerti dal comune? Dalla mancanza di attrattività della nostra città?.
Se vero il dato, è necessario che si cominci a fare qualche riflessione, qualche valutazione. Anche perché tutto sommato non sembra che la Calabria abbia avuto una flessione di arrivi/presenze di tale entità.
Il problema non sparisce stando silenziosi ed inani.
Amantea non può continuare a morire .
Ecco questa è l’occasione per cominciare a parlarne , anche con i nostri lettori se sono capaci di proporre attenzioni o progetti o programmi capaci di aiutare la nostra città a migliorare.
Su! Coraggio! Cominciate a parlarne scrivendo al nostro sito..
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Gizzeria – Sessantenne muore mentre fa footing
Mercoledì, 02 Marzo 2016 19:03 Pubblicato in Lamezia TermeUn insegnante di 60 anni, F.G., e' stato trovato morto in strada, nel pomeriggio di oggi, a pochi metri della sua abitazione in località Caposuvero di Gizzeria Lido , in provincia di Catanzaro.
L'allarme e' stato lanciato da un passante che ha allertato i carabinieri e il 118 che non hanno potuto fare altro che confermare il decesso.
Per chiarire gli elementi della morte dell'uomo, persona conosciuta e stimata, e' stato deciso di disporre gli accertamenti autoptici che dovranno chiarire le cause.
Secondo i primi rilievi, l'uomo avrebbe una ferita, che potrebbe anche essere stata provocata da una caduta.
Al momento della morte, pare che l'insegnante stesse facendo footing, infatti indossava tuta, scarpette da ginnastica e le cuffie collegate al telefono cellulare.
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Non si è ancora spenta l’eco della denuncia che Carlo Tansi (Responsabile U.O.A. Protezione Civile Regione Calabria) in uno scontro in diretta con l'onorevole Domenico Tallini (Forza Italia) faceva denunciando l'acquisto, da parte della Protezione Civile Calabria, di un radar meteo costato 3 milioni e mai arrivato, che eccone un’ altra molto più importante.
Il responsabile della Prociv calabrese ha presentato alla Gdf un esposto sulla gestione post-alluvione di Vibo e sugli eventi che hanno colpito diversi comuni della regione.
E’ una notizia risalente a 25 febbraio intorno alle ore 09.00 scorso varca il portone della caserma della Guardia di finanza di piazza Marconi nel centro storico di Catanzaro e raggiunge gli uffici del “Gruppo tutela spesa pubblica e frodi comunitarie”.
E’accompagnato da Paolo Cappadonna e da Edoardo D'Andrea, entrambi nella qualità di funzionari della Protezione civile, per evidenziare che non si tratta di una iniziativa personale ma dell'ufficio del dipartimento Presidenza, che fa capo solo al governatore Mario Oliverio e dal quale dipende la Protezione civile.
Viene ricevuto dai tenenti colonnelli Simonluca Turriziani e Giovanni Caruso.
Presenta un «esposto-denuncia relativamente alla gestione, ritenuta irregolare, di alcune procedure attuative in seno alla Protezione civile».
La sua denuncia riguarda «la gestione e la messa in sicurezza a seguito dell'alluvione di Vibo Valentia del 3 luglio 2006», nonché «diversi eventi alluvionali che hanno colpito diversi comuni della Regione Calabria».
Per dar forza all’esposto consegna un documento composto da otto pagine unitamente a 10 allegati composti da 125 fogli di allegati in esso richiamati.
Si legge: «Per tutto quanto sopra denunzio a tutti gli effetti, per i provvedimenti che l'Autorità giudiziaria competente riterrà di adottare, i responsabili degli illeciti penalmente rilevanti che emergono dal documento che vi esibisco. Per i fatti costituenti reato per i quali non può procedersi d'ufficio, la presente deve intendersi quale richiesta di punizione di chiunque sarà ritenuto responsabile dei fatti medesimi».
Lo stessi Carlo Tansi nel dicembre scorso, all'indomani del suo arrivo, aveva riferito di indagini aperte dalle Procure di Reggio Calabria e Catanzaro per presunti illeciti commessi nella gestione degli interventi e delle forniture nel settore della protezione civile.
Tansi ha condotto direttamente indagini, dopo avere messo i sigilli e chiuso con catene le porte d'accesso al dipartimento.
Si parla degli ultimi tre anni di gestione dell'ufficio, ed in particolare dell’assunzione e del pagamento di consulenti esterni utilizzati come componenti della “struttura di supporto”, nonché dei pagamenti a fornitori e imprese coinvolte in «interventi di somma urgenza» che, secondo quanto scrive Tansi nella sua denuncia, portano a «pagamenti per i quali sussistono gravi indizi di illegittimità».
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