Redazione TirrenoNews
Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Bella domanda. Già! Ma quale è la differenza tra dissesto e pre-dissesto?
Intanto registriamo che si tratta , comunque, di un momento difficile per le casse del comune e, quindi, del comune medesimo e dei suoi cittadini.
Sotto il profilo tecnico giuridico:
Il predissesto si ha quando il deficit è in qualche modo recuperabile con un piano di sacrifici che la Corte dei conti approva e quindi si può accedere alla "procedura di riequilibrio finanziario pluriennale", il pre dissesto.
Il dissesto, invece, si ha quando "l'ente non può garantire l'assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili" o se i creditori vantano crediti cui non si può far fronte con mutui o entrate proprie.
Su 84 Comuni in crisi finanziaria, infatti, ben oltre la metà (60,7%) si concentra in due Regioni, Calabria (25 enti) e Campania (24 enti, di cui 16 nella sola provincia di Caserta).
Ancora più significativa in termini numerici è la questione degli enti che hanno aderito alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale.
Al 28 giugno 2016, risultano infatti in pre-dissesto 146 enti locali, di cui 10 Province.
Anche nel caso del pre-dissesto, gli enti che hanno fatto ricorso alla procedura sono concentrati prevalentemente nelle regioni meridionali, con picchi in Calabria (29), Sicilia (25) e Campania (18).
Ma il Settentrione non ne è certo immune: le regioni interessate da casi di pre-dissesto sono infatti 15, a fronte delle 11 in cui sono localizzati gli enti dissestati
Insomma l’Italia è sempre più il “ paese dei comuni falliti”
Ma perché lo scenario politico amministrativo dei Comuni italiani è così drammatico?
Semplice. La colpa è di due parametri .Bilanci sono gonfiati da crediti di dubbia esigibilità e tagli alle entrate.
Si è vero che lo Stato ha dato sempre meno ai comuni in termini di trasferimenti ma è vero che siamo sempre in presenza di cattive gestioni finanziarie
Per anni il debito è stato la grande leva che ha permesso ai sindaci di poter disporre di notevoli entrate aggiuntive per finanziare, tra l'altro, propagande elettorali e clientelismi.
Disponibilità di cassa – priva di reali coperture - che ha consentito di presentare ai propri elettori, di volta in volta, bilanci allegri e immaginifici, lasciando in eredità alle amministrazioni successive l'onere di dover far fronte ai deficit che man mano si accumulavano.
Ma la colpa non è soltanto dei sindaci .
NO!. Che cosa hanno fatto revisori dei conti, la Corte dei conti, le prefetture, il ministro dell'Economia ed ministro dell'Interno che avrebbero dovuto controllare?
Poco o niente. Anzi spesso hanno fatto funta di non vedere.
Ma poi la svolta.
Dal 2015 il ministero dell'Economia, che fino a quel momento aveva tollerato il fenomeno, ha deciso, anche su pressione dell'Unione Europea, di porre fine al sistema dei falsi in bilancio legalizzati e ha imposto ai Comuni un'operazione di ripulitura dei conti.
Il nuovo regime ha introdotto in particolare il principio della "competenza finanziaria potenziata o a scadenza", un istituto molto simile al bilancio di cassa, che obbliga l'ente a spendere solo quei soldi che hanno effettivamente incassato.
Se riscuote contanti, può spenderli. Se vanta crediti, no.
I crediti non esigibili vengono sterilizzati in un fondo svalutazione crediti e ora l'equilibrio di bilancio è dato dal pareggio tra tutte le entrate reali e tutte le spese..
Una colpa diffusa, allora?
Certo ma a pagare sono sempre e soltanto i cittadini
Anche quelli ancora non nati, perché i mutui relativi alle spesa passate sono stati trasferiti alle future generazioni.
Ed ora?
Ora forse le procure della Corte dei Conti e del Tribunale potrebbero anche iniziare procedimenti a carico di chi ha dichiarato scientemente il falso.
Ma forse resta almeno da capire e far capire agli elettori chi sono stati i responsabili dei momenti molto difficili che stanno per arrivare.
Tasse altissime e servizi sempre minori sono dietro l’angolo.
Che almeno chi ha ridotto Amantea sul lastrico se ne stia a casa a fare la calza od a giocare a carte e non vada a fare ulteriori danni ed a nascondere gli imbrogli precedentemente fatti!
S’ode a destra uno squillo di tromba, a sinistra risponde uno squillo, verrebbe da dire. Ma non è così! Perché Oliverio spara con il fucile ed il Corriere della Calabria risponde a cannonate. Cannonate che aprono grossi varchi nel muro di bugie. Ma vedete un po’ voi!
Scrive Gerardo Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria:
«Leggo in un articolo a firma del direttore Pollichieni, edito sul Corriere della Calabria del 14 aprile 2017, che, in relazione all'indagine della Procura di Lamezia Terme sulla Sacal, vi sarebbe una intercettazione, che vede tra gli interlocutori l'ex Presidente Colosimo, nella quale si parla di 10 posti di lavoro da me sollecitati. Niente di più falso e lontano dal vero».
«Non so, perché non ho contezza degli atti di indagine, se vi sia tale intercettazione e sia di questo tenore.
Se fosse vera, immediatamente proporrò querela per diffamazione nei confronti di chi abbia proferito quelle parole.
Se tale intercettazione non vi sia, sarò costretto a sporgere querela nei confronti di chi divulga notizie pur esse diffamatorie.
Il mio operato, non solo da quando occupo la carica di Presidente della Giunta Regionale, ma da quando ne sono stato molti anni or sono Assessore, passando per le Legislature al Parlamento nazionale, sino alla Presidenza della Provincia di Cosenza, è stato sempre improntato a rettitudine ed a lontananza siderale dai metodi della c.d. raccomandazione, giustamente vituperati».
«Il merito del lavoro, la priorità ai disoccupati, la lontananza dalle clientele, hanno sempre improntato il mio agire politico.
Non consentirò a nessuno di tentare di infangare con notizie giornalistiche prive di fondamento veruno il lavoro che ho sempre portato avanti».
Risponde Pollichieni:
“Stia sereno, ma solo nel senso renziano del termine, il Governatore delle Calabrie: qui, a differenza che dalle parti della Cittadella, nessuno si inventa niente e nessuno falsifica alcunché, men che meno un atto d'indagine della magistratura inquirente.
Si prepari a querelare gli intercettati della Sacal e molti suoi sodali politici, magari ci rifletta prima e si consigli con qualche avvocato.
Comunque, affar suo.
Quello che non gli è consentito, invece, è di insinuare che chi dirige questo giornale possa aver inventato, per poi divulgarle, "notizie false e diffamatorie".
Oliverio è in perfetta, assoluta e ridicola malafede (perché non documentarsi prima di scrivere e vedere se le intercettazioni che lo riguardano esistono o no, invece di, vilmente, lasciar intendere che potrebbero essere frutto di invenzione del giornalista?) quando accenna anche solo l'ipotesi che chi dirige il Corriere della Calabria abbia potuto ricorrere a tale criminoso espediente per diffamarlo.
Oltretutto, sarebbe anche atto di grande stupidità posto che, quotidianamente, Oliverio, i suoi sodali, la ciurma di clandestini e di inquisiti che stanno a presidio del decimo piano della Cittadella, ne combinano tali e tante da rendere superfluo inventarsi alcunché, laddove la realtà quotidiana supera anche la più criminale delle fantasie.
E ci risparmi il solito sermoncino sul suo impegno per i giovani, i disoccupati e la legalità.
Tenga piuttosto presente quanto scrivono i magistrati sul metodo clientelare e criminoso di gestire "Garanzia Giovani": a infangare questa stagione politica non sono i giornalisti che li raccontano ma i fatti che la malapolitica produce giornalmente”.
Una volta all’anno si svolge nelle strade di Amantea la attesa processione del venerdì santo, altrimenti detta dei “Misteri”
Misteri, non mistero. Se il "Mistero Pasquale", infatti, certamente indica la passione, la morte, la risurrezione e l’ascensione di Gesù, "misteri" sembra indicare, sin dal Medioevo, “le rappresentazioni di drammi sacri aventi per oggetto episodi della Bibbia o più spesso del Vangelo”
Dunque i "misteri" sono le statue portate in processione per le strade del paese, statue che esemplificano nelle singole immagini le ultime vicende umane di Cristo, quel Cristo che è modello non solo per noi “cristiani”, ma che può esserlo anche per tutti coloro che hanno il piacere di conoscerne la storia e di incontrarlo ogni giorno nelle persone che si incontrano per strada, nei loro cari, nelle persone che ne hanno accompagnato i momenti felici e tristi delle sua vita.
Si tratta di una processione religiosa che si svolge in Spagna ed in Italia.
In Italia soprattutto in molte località della Sicilia, della Calabria, della Puglia e della Sardegna ma anche del Molise, della Campania, della Liguria, della Corsica e dell'Abruzzo.
Una processione le cui origini scendono nel medioevo- l'origine di tali processioni si ritiene possa risalire al XV secolo, ma risulta documentata nella sua forma compiuta, a partire dalla fine del XVI secolo- come può desumersi dal testo del Miserere (latino: "Abbi pietà") che è quello dell’opera a cappella di Gregorio Allegri basata sul salmo 51della Bibbia, composto probabilmente intorno al 1630 durante il pontificato di Urbano VIII, da eseguire a luci spente nella Cappella Sistina durante il mattutino come parte del servizio delle tenebre della Settimana Santa.
Ma il mistero più intenso è quello del volto di Cristo e della madre.
Un volto di intenso , immenso dolore
Il resto è partecipazione, intensa, corale, passionale quanto si vuole, ma solo partecipazione, fatta certo di preghiere, di canti, di cammino, e, soprattutto, di quel dolore inavvertibile ma che chi vuole può leggere nei volti spiegati al cielo dei cantori delle varie statue, ma soprattutto nei volti tristi e seri dei veri cristiani, attori inconsapevoli di una tragedia di ieri, di oggi e di domani, quale è quella della morte, della verità rivelata, che durante questa processione ricordano i propri cari che non ci sono più, i propri figli lontani, le angherie subite, le violenze inaccettabili, le difficoltà quotidiane da superare e che trovano la forza di superare tutto incantandosi a leggere i volti delle persone vicine e quello di Cristo in Croce e della Madonna Addolorata.
Intorno solo miserie umane e morali.