
Redazione TirrenoNews
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Scompare la scritta del 21 luglio … e qualcuno sorride
Giovedì, 30 Novembre 2017 21:23 Pubblicato in Amantea FuturaE’ lì davanti all’edicola Campaiola.
Sorride e mi chiama.
“Ciao”, gli faccio, abbozzando, anche io, un sorriso.
E lui “ Non hai visto?”
Non capendo lo interrogo con gli occhi e lo vedo con il volto alzato che guarda il filo della luce sempre davanti a Gaetano Campaiola.
“O Cacchio!” esclamo, “avete tolto la scritta?”
Fa segno di no.
“Allora è caduta?”
Segue un altro abbondante segno di no.
“ Mi fai capire?”
Mi guarda perplesso, interrogativo, provocatorio.
“NO! Non ci credo. E chi lo ha fatto togliere?. Ma soprattutto, perché?”
C’è stata per 4 mesi, lì, indifferente alle sciagure della nostra cittadina e della sua gente, muto testimone di una storia antica che affascina chi viene a conoscerla, simbolo della simpatia degli amanteani, ricordo unitario di una storia di tanti comuni della costa tirrenica calabrese, che ad Amantea ha assunto una indiscutibile valenza antropologica e culturale.
A chi dava fastidio? .
E pensare che c’è gente che ha colto l’occasione di questo, ahimè dimenticato, momento di storia cittadina per inventare un evento e per celebrarlo a proprio spese , non a spese pubbliche.
Forse il 21 luglio ricompare anche a novembre .
Un simbolo che ricorda per un intero anno un evento intenso e straordinario non deve essere mitizzato, ma tantomeno escluso dalla città che lo esprime.
Ma noi che ne abbiamo scritto, siamo tra quelli che vorremmo diventasse ufficialmente tra le cose di questo paese da non dimenticare
Ufficialmente, suggeriamo all’amministrazione ed in particolare a chi si interessa della cultura locale di editare un testo che ricordi l’evento ed il momento storco che rappresenta.
Prima che sia tardi, troppo tardi e si debba essere costretti ad inseguire la nostra storia civica, prima che si dimentichi chi siamo stati.
Parliamo di cultura.
Prima
Oggi
Zebra si scrive con una “B” o con due “B”? di Francesco Gagliardi
Giovedì, 30 Novembre 2017 20:43 Pubblicato in ItaliaAmici miei carissimi di Tirreno News, vi è mai sorto qualche volta un dubbio su come scrivere alcune parole?
A me è capitato, non spesso.
Quando sorge qualche dubbio, per evitare poi brutte figure, meglio consultare il vocabolario della lingua italiana. Il computer ci viene anche in aiuto.
Sottolinea in rosso le parole sbagliate.
Poi basta cliccare sulla parola esatta e tutto ritorna alla normalità.
Zebra si scrive con una sola “b” o con due “b”?
Con una sola “b”, naturalmente
E palla come si scrive?
Con due “l”, naturalmente, altrimenti diventerà pala.
E’ normale se l’errore viene commesso da un bambino della scuola elementare.
Normalissimo poi se quel bambino è diversamente abile.
Ma se l’errore viene commesso da una maestra è grave perché non solo farà sorridere qualcuno ma indignare molti.
E allora cosa è venuto in mente a quella maestra di sostegno di una scuola elementare “Antonio Gramsci” della provincia di Milano correggere il compito di un ragazzo disabile che aveva scritto la parola zebra correttamente con una sola “b”?
La maestra ha aggiunto con la penna rossa alla parola zebra un’altra “b”.
Ha fatto come Totò nella scena più famosa e più vista del cinema italiano, il quale, nel dettare a suo fratello Peppino la famosa letterina per la fidanzata del nipote ad un certo punto dice: Punto.
Due Punti. Ma sì, fai vedere che abbondiamo.
Totò e Peppino potevano abbondare. Loro recitavano.
La maestra non recitava, insegnava e quindi non poteva commettere simili strafalcioni.
Il caso della correzione errata non è stato sollevato dai genitori del ragazzo.
Ci ha pensato, invece, un altro papà il quale ha chiamato la redazione di un giornale locale e subito la notizia della zebra con due “b” si è diffusa in un baleno.
La zebra è uscita fuori dalla scuola e ha conquistato il Web suscitando ilarità, sconcerto e relativo sfottò.
E’ intervenuto finanche il dirigente scolastico di quell’Istituto confermando l’errore commesso dalla maestra. ( nella foto in basso)
Ha cercato di difenderla dicendo:- Ha sbagliato.
Un incidente che può capitare, ma quanto rumore per una sciocchezza!- Il Corriere della Sera nella rubrica Ortografia e Zoologia immaginaria così ha scritto:- Che forma ha una zebbra con due “B”?.
Somiglierà ad un cammello con le strisce?.
O avrà 4 gobbe?.
E se uno a Londra attraversa la strada su uno << zebra crossing>> si ritrova a camminare in salita e in discesa come sui dossi stradali?.
Chissà come l’avrebbe commentata il grande Gianni Rodari che agli svarioni ortografici e grammaticali ha dedicato quel piccolo capolavoro che è il suo “Libro degli errori”.
Intanto sembra che le zebre si siano messe a ridere ( prima foto).
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Mario Oliverio non tentare di prendere in giro il popolo calabrese
Giovedì, 30 Novembre 2017 18:20 Pubblicato in Calabria«Mario Oliverio la smetta di spacciare fake news».
Lo afferma, in una nota, la deputata M5s Dalila Nesci, capogruppo in commissione sanità, con riferimento alle recenti dichiarazioni del governatore della Calabria, che ha annunciato di non rinegoziare a Roma il Piano di rientro dal disavanzo sanitario ragionale e di chiedere invece al governo nazionale «un atto interruttivo del commissariamento» della sanità calabrese.
«Oliverio – incalza la parlamentare 5stelle – può chiedere qualsiasi supercazzola brematurata, di monicelliana memoria. Ormai non gli crede più nessuno.
La verità è che dal commissariamento della sanità si esce soltanto presentando un nuovo Piano di rientro, che deve essere approvato.
Questo dice la legge, a meno che qualche leguleio dop non pensi che il diritto creativo alla calabrese valga nel resto dell'Italia».
«A nulla – precisa la parlamentare M5s – serve l'ordine del giorno che i parlamentari calabresi del Pd riferiscono approvato.
Anche se lo fosse, è un trucco da strapazzo per convincere l'opinione pubblica che cambieranno le sorti sanitarie.
Finora il governatore non ha mosso un dito: non ha impugnato i decreti commissariali sulla rete ospedaliera né ha mai recuperato i 2miliardi in meno che per la sanità la Regione ha ricevuto dallo Stato, dal '99 a oggi.
Inoltre Oliverio ha nominato dirigenti in violazione di legge e ha consentito che direttori generali di sua nomina prendessero bonus di migliaia di euro, malgrado i disavanzi milionari prodotti negli anni».
«A ridosso delle elezioni politiche – conclude Nesci – Oliverio recita a soggetto, cercando di nascondere la sua incapacità, la sua inconcludenza e la sua malafede.
Non gli consentiremo di prendere in giro il popolo calabrese».
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