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Amantea. I Giovani Democratici chiedono all’amministrazione comunale di aprire il Porto
Giovedì, 01 Febbraio 2018 13:09 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaIl porto di Amantea è chiuso da mesi.
I Giovani Democratici di Amantea poco prima delle elezioni politiche se ne accorgono ed inviano il seguente comunicato stampa.
Ieri ai quotidiani e stamattina al nostro sito Web.
Pur rammaricati di queste scelte differenziali riteniamo, per rispetto amicale e familiare al Segretario Spina( nella foto), di doverne dare pubblicazione.
Questo il testo della nota che nella giornata di ieri è stata protocollato nella casa comunale con la richiesta di informazioni sullo sblocco dell'imboccatura portuale.
“Ormai da qualche mese il Porto Turistico della nostra cittadina è bloccato per via del materiale sabbioso accumulatosi all'imboccatura dello stesso.
Come Giovani Democratici, organizzazione politica giovanile che mi onoro di rappresentare, da più tempo stiamo sottolineando l'importanza strategica che il porto nepetino ha, non soltanto per quanto riguarda il rilancio della marineria cittadina, ma anche e soprattutto per quello che una struttura funzionale e funzionante potrebbe rappresentare per il tessuto socioeconomico cittadino.
Pensiamo infatti che il rilancio dell'offerta turistica amanteana passi necessariamente dall'avere un'approdo che riesca a garantire le proprie funzioni durante tutto l'arco dell'anno, dando così nuove possibilità ai giovani amanteani di poter investire sulle specificità che il nostro territorio è capace di offrire.
Siamo speranzosi che l'Amministrazione Comunale si attivi in tempi brevi per quanto riguarda lo sblocco dell'imboccatura, e che si stia adoperando nel reperimento di fondi che - nell'attesa che il bando regionale sulla portualità venga arricchito di nuovi fondi che possano soddisfare tutte le richieste ricevute - possano risolvere in maniera definitiva le problematiche inerenti alla struttura portuale, così da poter offrire alla nostra Città un porto capace di dare nuove speranze ai pescatori, diportisti ed agli investitori che guardano con attenzione alla nostra cittadina.
Sperando di aver fatto cosa gradita,
Porgo i miei più cari saluti
Stefano Spina “
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Anche la Chiesa denuncia la esistenza del voto di scambio
Mercoledì, 31 Gennaio 2018 19:30 Pubblicato in PaolaDella serie #danoncrederci#.
Come fa la Chiesa, nel caso i vescovi calabresi, a sapere che in Calabria si pratica il voto di scambio?
Ne sono stati vittima loro od i fedeli che si sono confessati con i parroci calabresi?
Di fatto, però, questo è il grido di allarme lanciato dai Vescovi calabresi nel comunicato diramato dopo la riunione della Conferenza episcopale calabra, tenutasi a Reggio.
«Sollecitiamo i cattolici alla presenza e alla partecipazione attiva e responsabile alle prossime elezioni politiche.
E nel sostenere tale importante impegno civico, mettiamo in guardia ogni cittadino e credente dal devastante pericolo del voto di scambio, spesso praticato e mai sufficientemente denunciato.
In un contesto politico e socio-economico così delicato non è possibile rifugiarsi in atteggiamenti qualunquisti e superficiali.
Invitiamo a esercitare la propria capacità di scelta, affermando il diritto di voto come strumento imprescindibile per la crescita e il bene del Paese e delle realtà locali: non votare è lasciare che altri decidano per noi»
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Usano Maria e Gesù per la pubblicità di Francesco Gagliardi
Mercoledì, 31 Gennaio 2018 16:04 Pubblicato in Amantea FuturaAmici lettori, chi è Maria? E’ la madre di Gesù?
Chi è Gesù? E’ il figlio di Dio.
Per noi cristiani, dunque, usare i loro nomi e le loro immagini per fare pubblicità ad alcuni prodotti mi pare inopportuno ed una cosa sconcia,vuol dire umiliare il nostro sentimento religioso. Alcuni anni fa una società lituana che produce vestiti per uomo e donna ha lanciato una pubblicità utilizzando le foto di un uomo e di una donna che rappresentavano la Madonna e il figlio suo.
La donna tutta vestita di bianco, con un bel tatuaggio colorato sul braccio destro ed in mano una collana di perle.
L’uomo a dorso nudo indossava un paio di jeans e metteva in mostra anche i suoi tatuaggi sulle braccia e sul corpo.
Sotto le immagini c’erano gli slogan: - Jesus, Mary! What a style! Mother of god, what a dress! Jesus, what a jeans!- Addirittura il nome di Gesù “God” era scritto in lettera minuscola.
L’azienda era stata multata a dover pagare una multa di appena 580 euro perché si era servita di Gesù e di Maria per fare pubblicità ai suoi prodotti.
Secondo i Giudici lituani quei cartelloni pubblicitari appesi in tutto il Paese avevano offeso la morale pubblica.
La Corte di Strasburgo ha annullato la sentenza perché i simboli religiosi si possono usare nella pubblicità e la pubblicità usata dalla industria lituana incriminata non è offensiva o profana e non incita all’odio.
Per quanto riguarda l’utilizzazione dei simboli religiosi nella pubblicità è intervenuta la rivista dei Gesuiti “Civiltà Cattolica” e Padre Occhetta così ha scritto:- La Corte di Strasburgo ha tradito il principio di laicità che si fonda sul rispetto della libertà religiosa..
Se si tutela il diritto di espressione si dovrebbe tutelare anche il diritto a non vedere umiliato il proprio sentimento religioso -.
Ma anche in Italia, tantissimi anni fa, una industria dei jeans “Jesus” accompagnò la sua campagna pubblicitaria con un trionfante lato B di una bellissima modella e lo slogan “Chi mi ama mi segua”. Non successe nulla e i jeans di quella industria ebbero un enorme successo, se escludiamo qualche articolo dell’Osservatore Romano e qualche voce isolata di politici e benpensanti.
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