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Redazione TirrenoNews

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Amantea. Svelato il “mistero” dell’Uomo Ragno

Venerdì, 02 Febbraio 2018 15:22 Pubblicato in Cronaca

Amantea è una città antica, misteriosa e strana.

Un città dove il venticello spira in direzione alternata, talora dalle colline verso il mare e talaltra dal mare verso le colline.

Ed ogni tanto il venticello è sbarazzino e senza direzione.

Un venticello che scompiglia chi e quanto incontra.

Un po’ come l’Uomo Ragno che compare e scompare e si muove da nord verso sud e da est verso ovest. E viceversa.

Un uomo ragno vivo e tangibile, che diffonde e fa nascere sorrisi.

Apparentemente misterioso.

Lo si ammanta di mistero .

Ma in realtà ormai pochi sono coloro che non sanno chi sia.

Una persona simpatica, sempre, che si mostra spesso con queste sue qualità umane, sociali e culturali.

Un uomo che sa giocare!

Eccome se da giocare!

Non solo con gli amici ed i clienti , ma, come in questo, caso anche con l’intera Amantea .

Una persona di intensa intelligenza e dal sorriso sornione.

Da conoscere.

Non vogliamo dirvi chi è.

Si perderebbe il fascino di questa simpatica storia.

Ed Amantea perderebbe non tanto e solo una su attrattiva, ma parte della sua immagine di città che sorride.

Sarà lui stesso, se e quando lo vorrà, a dirvi chi sia.

E per molti non sarà una sorpresa .

Una cosa sembra certa ed è quella che l’uomo ragno sarà il vero elemento di attrazione del carnevale amanteano, quest’anno senza carri o quasi.

Eccolo a San Bernardino nelle belle foto di Tiziano Grillo!

Tutti e sei dovranno rispondere per il delitto di inquinamento ambientale, a seguito dello sversamento di liquami non depurati nel fiume Crati.

Il Nipaaf di Cosenza con il supporto di militari delle Stazioni carabinieri Forestali e del Comando provinciale di Cosenza, hanno questa mattina dato esecuzione al decreto, emesso dal gip del Tribunale di Cosenza su richiesta della Procura della Repubblica, di sequestro preventivo del depuratore consortile Valle Crati in contrada Coda di Volpe a Rende.

Le indagini, condotte mediante intercettazioni telefoniche e videosorveglianza, hanno permesso di accertare che, in concorso tra loro, gli indagati, dipendenti della Geko Spa, società incaricata della gestione dell’impianto di depurazione, scaricavano illegalmente un ingente quantitativo di liquami direttamente nel fiume Crati.

Gli operai, seguendo le direttive impartite, usando due bypass, uno generale in testa all’impianto e uno posto a monte della sezione ossidativa, sversavano ripetutamente quantitativi di liquami, senza effettuare alcun tipo di trattamento depurativo.

L’operazione è frutto di una attività investigativa condotta dal Nipaaf di Cosenza, Nucleo investigativo dei carabinieri forestali, scaturita nei mesi scorsi da un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Cosenza.

Un esposto senza il quale, probabilmente, non si sarebbe riusciti ad arrivare alla verità.

Durante alcuni controlli, gli stessi operanti nell’impianto, hanno nascosto la modalità illecita della gestione del depuratore, simulando il normale funzionamento della linea depurativa, per poi, una volta terminato il controllo, azionando il sistema illecito, ritornare a scaricare direttamente nel fiume consapevoli che alcune sostanze non fossero in linea con i valori tabellari previsti dalla normativa e falsificando inoltre gli esiti delle analisi inviate alla Provincia di Cosenza.

Il livello di compromissione ambientale è stato confermato dai dati dell’Arpacal che evidenziano come il livello di escherichia coli nel punto di sversamento è superiore di quasi cento volte rispetto a quello misurato più a monte.

Molto alti anche i paramenti relativi all’azoto ammoniacale, tensioattivi anionici B.o.d. e C.o.d.

L’impianto dopo il sequestro è stato affidato ad un custode giudiziario nominato dal gip, il quale ha ricevuto incarico di gestirlo senza causare alcuna interruzione del servizio.

Lo sversamento ha provocato una compromissione e un deterioramento, significativo e misurabile, delle acque del Fiume Crati e del relativo ecosistema alterandone composizione chimica, fisica e batteriologica nonché l’aspetto e l’odore.(dal web)

Onore a Sergio Tempo:Leggete dove è finito!

Venerdì, 02 Febbraio 2018 11:08 Pubblicato in Primo Piano

Il nostro amanteano Sergio Tempo è destinato a passare alla storia dell’ente regione Calabria per essere uno dei pochi, se non l’unico calabrese che ha denunciato il malaffare negli enti ( mi viene in mente di dire carrozzoni)

 

regionali( se ce ne sono altri si facciano avanti!), che talvolta, se non spesso o sempre, sono camere di soddisfazione di interessi vari, gestiti con sufficienza, approssimazione, se non disinteresse od illecitamente, e senza che alcuno osservi, rilevi, contesti, denunci, come ha fatto il nostro eroe!.

Una vicenda che supponiamo ( e ci auguriamo) venga posta sotto osservazione dalla Corte dei conti, dall’Anac e dalla Procura di Catanzaro.

Intanto , e per non dimenticare, leggete cosa scrive Pablo Petrasso ,uno dei pochi Giornalisti Liberi di questa terra di calabria!

“Il Corap ha più di cento dipendenti. E gli ingegneri, nel suo organico, non mancano. Non si direbbe, stando a una delle ultime delibere del consorzio guidato dal commissario straordinario Rosaria Guzzo.

Un atto firmato il 23 gennaio scorso dal dirigente Filippo Valotta, infatti, affida alla società Sim Ingegneria di Belvedere Marittimo, la verifica di un progetto.

Roba da ingegneri, appunto.

E lautamente retribuita: circa 32mila euro.

Ben fatto, avrà pensato il management.

Che il giorno dopo ha premiato Valotta con 10.431 euro, un «premio di anzianità» calcolato sulla base dello stipendio 2013 (cioè di un compenso pari a oltre 130mila euro). Certi benefit sono una fortuna.

Questo, in particolare, «matura al compimento del 15° e del 25° anno di servizio effettivo reso dal dirigente presso il consorzio industriale» ed «è definito in un importo una tantum poi all’8% e al 16% della retribuzione annuale».

Tra dieci anni varrà 20mila euro: un bel regalo, davvero, da parte di una Regione che non è sempre così prodiga con i propri “figli”.

Nei corridoi del consorzio, evidentemente, credono che i tecnici già presenti nell’organico siano troppo pochi o poco qualificati. Altrimenti non si spiega la decisione di dare alle stampe il decreto numero 146 del 28 novembre 2017.

Cosa fa? Approva «l’avviso pubblico per la formazione di un elenco di professionisti finalizzata al conferimento di incarichi professionali per servizi di ingegneria e di supporto alle attività dell’ente di importo inferiore alla soglia comunitaria». L’ente sembra basato sull’affidamento di incarichi sotto soglia, utilissimi in situazioni d’emergenza e soprattutto indispensabili per evitare fastidiose gare d’appalto. 

Si dispensano, così, consulenze di ogni tipo.

In maniera “allegra”, addirittura irregolare, secondo gli esposti del revisore unico dei conti Sergio Tempo. Il riferimento è all’affidamento e la proroga di due consulenze professionali.

Le segnalazioni inoltrate dal professionista a Corte dei conti, Anac e Procura di Catanzaro si riferiscono all’assunzione di Francesco Niccoli e Alessia Barca «a supporto della struttura commissariale con particolare riferimento agli aspetti di natura contabile e di natura legale propri della fase di transizione successiva all’avvenuta istituzione del Corap».

I conti sono, in effetti, una delle preoccupazioni della commissaria straordinaria Rosaria Guzzo e pure dei dipendenti, che dalle Asi hanno ereditato parecchi stipendi arretrati, saldati proprio qualche giorno fa. I secondi hanno tirato a lungo la cinghia, mentre il “loro” consorzio affidava alla società Audirevi un incarico per la revisione contabile del bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2016: 28mila euro più Iva «e spese vive documentate». 

È lo scarto tra la vita (grama) dei dipendenti pubblici e le libertà concesse alle strutture in cui lavorano.

Anche al Corap funziona così e i lavoratori non lesinano le battute sulla spending review trasformata in “spending di più”.

E non ci sono soltanto le consulenze: il management ha una particolare passione per gli eventi e l’informatica.

L’evento, per la verità, è stato uno soltanto ma ha destato – per i costi – qualche perplessità. Il convegno “Percorsi e prospettive future del Corap” è stato pagato 20.374 euro, liquidati in tempi record alla 5CEventi di Rende, passando sopra qualche regola (che Guzzo conosce bene, essendo una dirigente della Ragioneria alla Regione) sul rispetto cronologico dei pagamenti previsto dalle leggi. 
La passione per l’informatica è costata decisamente di più.

A partire dal sito deluxe, pagato 32.500 euro e realizzato dalla società Kaala srl (sempre di Rende). È stata, poi, la volta della fornitura di servizi e materiali informatici avvenuta in tre tranche da 14.330, 6.344 e 10.880 euro.

Ecco le aziende prescelte per il salto di qualità tecnologico: una è la “Fitad di Biagio Talerico”, di San Giovanni in Fiore, che ha fornito workstation, pc e hard disk (è l’affidamento da 10.880 euro). Segue – per l’acquisto di sette pc, tre notebook, un mouse e una borsa al costo di 14.300 euro – la Inforcal, con sede a Cosenza.

Il nome della ditta ritorna per «la fornitura e la realizzazione dell’impianto per la trasmissione dati per il secondo piano dello stabile di proprietà del Corap» nella sede operativa di Lamezia Terme. 

 Come se non bastasse, tanto per affermare l’esistenza del Corap, la dirigenza ha pensato bene di spendere 12.400 euro per la fornitura e posa in opera di una nuova cartellonistica e segnaletica stradale per il consorzio.

A chi è andato l’affidamento? Naturalmente (verrebbe da dire) a una ditta del Cosentino, la Spot Channel sas, con sede a Rende.

Che, nella mini gara (sono arrivati due preventivi) ha battuto la 5CEventi, già titolare dell’evento sulle prospettive future del consorzio.  

Rendersi riconoscibili è una delle priorità. Vale sia per le insegne stradali che per le relazioni internazionali.

E non importa che le mete siano lontane.

La commissaria Guzzo ha deciso di non mancare (accompagnata dal dirigente responsabile dell’area Gestione reti) l’appuntamento con la conferenza internazionale “The Green Aib”, in programma a Marrakech il 12 e 13 luglio 2017.

La conferenza internazionale in materia di sostenibilità energetica è uno degli eventi considerati imprescindibili sia dal Corap che dalla Regione, «al fine di acquisire ulteriori opportunità di confronto in materia di depurazione, rifiuti e politiche per la valorizzazione ambientale».

E non è stata l’unica trasferta in Marocco, visto che il 9 novembre 2017 il Consorzio ha autorizzato una nuova missione – dal 14 al 18 novembre – per commissario e dirigente, chiamati a «una serie di riunioni tecniche da tenersi con le competenti autorità nelle città di Rabat, Tangeri e Casablanca». Un mini tour autunnale per ampliare gli orizzonti dell’ente.

Che elargisce incarichi, si presenta (con gli eventi), si manifesta (con i cartelli stradali) e si propone all’estero ma non ha ancora un piano industriale.

Ma, soprattutto, investe in informatica.

E paga migliaia di euro senza tenere troppo in conto l’ordine cronologico delle fatture.

Tra gli appelli (poco ascoltati) del revisore dei conti a contenere i costi. (2 - continua)

Pablo Petrasso

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