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SU DIFETTI E DIFETTOSI di Filippo Vita.

Venerdì, 23 Marzo 2018 21:16 Pubblicato in Primo Piano

Riceviamo e pubblichiamo:

“Essere affascinati da estetiche difettose.

Immagini, persone,ambienti caratterizzati da una sorta di “errori “ rispetto ai modelli sempre più invadenti che i media e la cultura del perfetto ci propone come esempi da esibire.

Negli ultimi decenni ci hanno creato attraverso mezzi di comunicazione vari, soprattutto giornali e televisione, modelli a cui aderire e uniformarsi e a cui tranne pochissimi/e resistenti, si sono assoggettati.

Tali esempi riguardano tutta la struttura della società.

Dunque modelli esemplari, rapporti splendidamente levigati genitori/figli.

Presentazione ipocrita ma perfetta in pubblico.

Ha significato questo adeguamento un enorme sforzo per le famiglie che dovevano dare il meglio di loro per obbedire alla terribile parola che è la “presentabilità”.

La garanzia del successo ,o forse solo la speranza di inserirsi in una società corrotta e disastrata come quella italiana.

Il cinema in misura sempre minore, conserva tuttora una forma di resistenza, che restituisce realta’, ridotte credo a quattro o cinque film all’anno. Quello indipendente è tagliato fuori dai grandi circuiti e raggiungibile solo da una piccola fascia di utenza.

È successo qualcosa per cui ci hanno strappato alla continuità dei nostri modelli culturali e tradizionali. Da una parte per interessi immensi dall’altra per cecità della nostra politica nazionale e periferica gestita da ignoranti.

Perciò , dov’è la bellezza dei difetti?

Il fascino del difetto è quella cosa straordinaria per cui noti che davanti a te hai una persona inadeguata e un pò inesatta come te con la quale puoi dialogare senza insicurezze e indugi, in un mondo costruito a proposito per gente perfetta.

Perché è questa la persona speciale davanti alla quale non avrai timidezza di amare, dialogare, discutere, litigare in modo franco.

E vederla simile a te.

Manifestarle senza timore le tue più intime meschinità e non sentirti giudicato.

Sono queste bellissime persone che hanno magari i denti storti o il naso adunco, qualche brufolo, un profilo imperfetto, piccole di fronte alle stangone proposte dalle mode attuali o con proporzioni inadeguate.

Un sovrappeso incredibile.

Oppure sono quelli che amano persone dello stesso sesso, o ancora anziani che vogliono raccontarti qualcosa.

O ancora coloro che la natura non ha reso uniformi per capacità fisiche o intellettuali ai più.
Questo è quello che li rende speciali.

Tutto questo perfezionismo “orientato” è stato trasmesso non solo alle persone ma all’ambiente domestico , dunque a suggerire ambienti asettici privi di personalità.

Una specie di omologazione ai modelli dei cataloghi si è appropriata delle nostre case senza lasciare nulla a quello che siamo noi.

I disegni di quando erano piccoli i nostri figli, le pareti di casa disegnate da loro, il “murtaro” dei tuoi nonni.

I nostri brutti oggetti raccolti in posti impensabili e che noi vogliamo vedere ogni giorno e di cui hanno insegnato a vergognarci quando vengono ospiti a casa. E la creazione di questa gente senz’anima e con molti soldi che chiamano Archistar. 

Ci hanno diluito l’anima.

Tutto questo è perché io sono affascinato, appunto, da persone imperfette (dunque perfettissime).
L’idea è quella di realizzare 10 nudi.

Su tela 1mtx1mt.

Di cui faremo sicuramente un esposizione.

Non ci sono limiti di età.

Tranne naturalmente la maggiore età.

Vecchi o giovani non ha importanza come non ha importanza colori e nazionalità. 

Il test questo di quante poche persone risponderanno è come siamo indietro.

È come tanti calabresi hanno votato Salvini.

Non è un caso che allego a queste riflessioni un ritratto di mio padre.

Un imperfetto”.

Lo abbiamo sempre saputo e sempre detto che Franco Iacucci è uno dei pochi politici calabresi che non hanno peli in bocca e che quindi quando parlano non hanno timore di dire la verità.

O meglio le verità. Quelle profonde.

Per esempio che le elezioni dei  40 componenti dell’Assemblea dell’Autorità Idrica della Calabria (AIC), svoltesi il 17 marzo scorso si sono svolte nelle sedi dei Comuni Capoluogo di Provincia.

Come risaputo avevano diritto al voto i sindaci di tutti i comuni della Calabria divisi per fasce di popolazione.

L’affluenza è stata complessivamente del 73,22%, cioè bassissima.

Più in dettaglio la percentuale è stata:

- del 77% nella provincia di Catanzaro,

-del 71,33% in quella di Cosenza,

-del 68,2% a Crotone,

-del 59,37% a Reggio Calabria,l

-del 90% nella provincia di Vibo Valentia.

Ed è anche risaputo che i comuni componenti l’assemblea sono i seguenti:

-in Provincia di Catanzaro 7 : Catanzaro, Lamezia Terme, Sellia Marina, Girifalco, Chiaravalle, Cicala, Miglierina;

- in Provincia di Cosenza 15 : Cosenza, San Giovanni in Fiore, Rende, Acri, Montalto Uffugo, Scalea, Amantea, Castrolibero, Trebisacce, Luzzi, Aiello Calabro, Spezzano Sila, Bianchi, Longobucco, San Lorenzo Bellizzi;

-in Provincia di Crotone 4 : Crotone, Cutro, Crucoli, Umbriatico;

-in Provincia di Vibo Valentia 4 : Vibo Valentia, Pizzo Calabro, Arena, Spadola;

-in Provincia di Reggio Calabria 10 : Reggio Calabria, Palmi, Siderno, Cittanova, Roccella, Montebello, Monasterace, Palizzi, San Lorenzo, Calanna.

Ma ci vuole Iacucci per sapere che lui è stato eletto con 30 voti nella “fascia” dei paesi su 110 Comuni del cosentino partecipanti.

E ci vuole sempre Iacucci per sapere che i sindaci di Rende, di Acri, di Montalto, di Amantea si sono eletti ognuno con il solo loro voto.

Ed ancora aggiunge “Nulla di personale con i colleghi, la cui elezione è legittima e con cui il rapporto è particolarmente cordiale e di stima reciproca».

Poi entra nel problema dell’acqua e ricorda:

“L’acqua è un bene pubblico e un bene comune, su questo non si cambia idea.

Tutti i Sindaci devono, da adesso in poi, divenire protagonisti diretti.

È vero che ho parlato di gestione privata, assolutamente, ma è altrettanto vero che tutto deve essere “sotto” la supervisione del pubblico. Il concetto è chiaro, inequivocabile.

Gli enti locali e i cittadini finora sono stati penalizzati da un sistema che è in grande difficoltà ed è tempo di cambiare.

Noi crediamo in questa cosa e, lavorandoci insieme con determinazione e andando oltre ogni steccato, si possono risolvere problemi e offrire servizi ai cittadini, in tutti gli ambiti.

L’acqua deve diventare una risorsa, ma nessuno pensa di fare l’ennesimo carrozzone.

Qui è la nostra sfida, la sfida dei sindaci appunto».

Iacucci si dice convinto che per un nuovo corso, dall’adduzione alla tariffazione, per far sì che le tariffe non schizzino e l’efficienza della riscossione sia massima, occorre pensare ad una gestione del privato che, “ribadisco, non è libero di far quel che vuole: il piano d’ambito viene concepito dall’Assemblea dei Sindaci che decide gli investimenti  e poi deve essere approvato dalla stessa Assemblea, ergo è super controllato.

Il soggetto gestore sa già a monte quel che deve fare e le linee da seguire, deve solo gestire ed attuare il piano d’ambito che – come ho già detto – viene redatto dall’Assemblea dei Sindaci che ne controlla l’attuazione, con vincoli e senza compromessi tra pubblico e privato. Anzi, con un rigore altissimo”.

Grandi affermazioni,importanti.

Ma noi abbiamo grandissimi dubbi che i calabresi avranno l’acqua e che avranno l’acqua a costi contenuti.

E siamo certi che il carrozzone sarà ancora peggio di quello di Renato Zero come si intuisce dal fatto che i sindaci tuteleranno i propri bilanci non i propri amministrati:

Il carrozzone va avanti da sé, con le regine i suoi fanti i suoi re;

ridi buffone per scaramanzia ,così la morte va via.

Musica gente cantate che poi. uno alla volta si scende anche noi;

sotto a chi tocca in doppio petto blu, una mattina sei sceso anche tu.

Bella la vita che se ne va, un fiore un freno la tua ricca povertà, il pane caldo la tua poesia ,tu che stringevi la tua mano nella mia

Bella la vita, dicevi tu, è un po' mignotta e va con tutti si però, però però proprio sul meglio t'ha detto no.

Il carrozzone riprende la via, facce truccate di malinconia, tempo per piangere no non ce n'è, tutto continua anche senza di te

Bella la vita che se ne va e ti coltivi dove il tempo vola e va i nostri sogni la fantasia ridevi forte la paura e l'allegria

Bella la vita dicevi tu e t'ha imbrogliato e t'ha fottuto proprio tu;

con le regine, con i suoi re , il carrozzone va avanti da sé.

A rileggerci tra qualche tempo.

Per quasi due anni ha maltrattato, minacciato e violentato la compagna, abusando di lei anche quando era incinta.

Un padre padrone

Un inferno durante il quale la donna ha visto almeno due volte la morte in faccia: il suo convivente ha provato a strangolarla con le mani e in un'altra occasione le ha messo un cuscino in faccia per soffocarla.

Oggi i carabinieri della stazione di Castelfiorentino hanno arrestato un 51enne romeno in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Firenze per i reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale commessi nei confronti della ex convivente dal 2016 al 2018.

Una relazione difficile tra la coppia, iniziata con la prima denuncia, poi ritirata nel 2016 anche in seguito alla nascita di una figlia, che adesso ha poco più di un anno.

Dal maggio scorso la situazione ha preso una piega pericolosa: i due, che vivevano in una casa di Empoli (Fi), litigavano quotidianamente.

Prima della fuga dall'abitazione la donna è stata anche violentata mentre era incinta, al terzo mese di gravidanza: colpita ed obbligata ad avere un rapporto sessuale mentre lui continuava ad offenderla. Quindi la cessazione della convivenza e l'allontanamento dall'uomo che ha pensato di sfogare tutta la sua rabbia con messaggi e telefonate.

Poi l'ennesima denuncia ai carabinieri e la lista dei referti medici per le lesioni subite.

A gennaio è arrivato il gesto estremo di lui, ormai fuori di sé: ha mandato un messaggio alla donna per avvisarla che si sarebbe suicidato e ha tagliato i tubi del gas domestico.

Poi si è chiuso in casa e ha staccato il telefono.

A salvare l'uomo sono stati i vicini di casa con i militari dell'Arma con l'aiuto della polizia.

La vicenda si è conclusa con la richiesta di custodia cautelare fatta dal pm Benedetta Foti ed accolta dal Gip del Tribunale di Firenze, Fabio Frangini.

L'uomo è stato quindi arrestato a Empoli e trasferito nel carcere di Firenze Sollicciano.

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