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Scandalo assunzioni a Fincalabra, 8 indagati . Ecco i nomi

Martedì, 29 Aprile 2014 16:54 Pubblicato in Calabria

Era il 6 aprile 2013 quando scrivevamo il seguente articolo: Assunzioni sospette a Fincalabra, esposto in Procura.

E sostenevamo che “ Non tutto è da buttare in Calabria. Almeno questa è la speranza. E sembrerebbe chiamarsi Aurelio Chizzoniti, questo diverso. Settantenne, reggino, avvocato penalista,componente, insieme a Giulio Serra, del movimento di ”Insieme per la Calabria”.

Chizzoniti nella sua qualità di presidente della commissione di Vigilanza si è rivolto alla Procura della Repubblica di Catanzaro ed a quella della Corte dei conti, presentando un esposto sulle assunzioni sospette in Fincalabra, la società in house controllata al 100% della Regione.

Il magistrato ha già aperto un fascicolo di indagine anche se al momento senza persone iscritte nel registro degli indagati.

Da settimane Chizzoniti aveva chiesto e sollecitato al presidente della Fincalabra di produrre tutta la documentazione relativa alle assunzioni nell’ente sub-regionale intimando che diversamente la commissione avrebbe adito le vie legali, richiesta alla quale il presidente De Rose ha risposto evasivamente se non picche.

Ed allora a Chizzoniti non è rimasto altro da fare che rivolgersi alla Procura ordinaria e ai magistrati contabili, al fine di fare luce sulle oltre 100 assunzioni perfezionate da Fincalabra attraverso procedure alquanto sospette.

Il rischio è che in questa vicenda potrebbero rinvenirsi l’abuso in atti d’ufficio, l’omissione in atto d’ufficio, la truffa e l’associazione per delinquere. Toccherà alla Procura stabilire se le ipotesi avanzate da Chizzoniti siano fondate o meno.

Sembrerebbero che nella vicenda siano coinvolti anche i figli e i parenti di influenti personalità politiche regionali, che avrebbero ottenuto un lavoro nella partecipata regionale a scapito di altri candidati più preparati, come dimostrerebbero i titoli e i curricula allegati alle candidature.

Ma De Rose avrebbe eretto un muro di gomma ritenendo incompetente la commissione di Vigilanza di Chizzoniti. Insomma, a parere del presidente di Fincalabra, Chizzoniti non avrebbe il diritto di mettere il naso nelle faccende che riguardano un ente interamente controllato dalla Regione.

Ora due le possibilità , da un lato la summa giustizia e quindi il processo per i responsabili (summum ius) e dall’altro la summa ingiustizia e quindi l’oblio e le reiterazione di comportamenti similari (summa iniuria).

Un articolo poco letto.

Avevamo ragione . Oggi il PM Villani ha fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini notificato oggi a otto indagati

Di abuso d'ufficio e minacce deve rispondere proprio il presidente della società in house della Regione, Umberto De Rose.

Solo l'ipotesi di abuso d'ufficio è contestata invece a ai membri del cda di Fincalabra e ai membri della commissione esaminatrice:

Sergio Campone 63 anni,

Giuseppe Frisini 44 anni,

Vincenzo Ruberto 48 anni,

Antonio Idone 63 anni,

Leonardo Molinari 43 anni,

Giuseppe Lelio Petronio 77 anni e

Flavio Talarico 49 anni.

Tra le assunzioni senza requisiti e con minacce ai dirigenti che si “ribellavano” anche quella di Lory Gentile figlia del senatore del Nuovo centrodestra.

Ma davvero esiste la giustizia in Calabria?

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota pervenuta al nostro sito e che contiene una garbata supplica ed insieme una garbata denuncia.

La strada di San Procopio( come tante, forse tutte, strade interpoderali del nostro comune- e non solo-) versano in condizioni di insicurezza e di mancata attenzione manutentiva.

Si lamenta la mancanza di Guard Rail e la insufficienza della illuminazione.

Ecco la nota

Gentile Redazione, un mese fa ho scritto una lettera al Sindaco di Amantea per evidenziare la mancanza di sicurezza presente sulla strada che collega Amantea con la zona collinare, ovvero San Procopio.

La lettera, spedita con raccomandata, è stata consegnata dal postino giorno 27 marzo (ho il codice della raccomandata che mi permette di monitorare la spedizione).

Come puoi vedere dalle foto, che ho scattato personalmente, la strada risulta priva di guard rail e i pochi lampioni presenti molte volte non funzionano.

La strada è piuttosto pericolosa, soprattutto di notte.

Alcuni punti sono stretti e angusti.

Insomma un colpo di sonno o una brusca sterzata può essere letale per chiunque.

Vi chiedo se, per favore, potete scrivere un articolo per smuovere un po' le acque.

Anche perché tutta San Procopio si sta rivalutando grazie alla costruzione del nuovo complesso scolastico e alle nuove abitazioni. In allegato alcune foto e un articolo uscito sulla Gazzetta.

Saluti, Gaspare Guzzo Foliaro.

Abbiamo preso la nostra auto e siamo andati sulla strada di San Procopio e poi su diverse altre di Amantea e Campora SG.

Ne abbiamo trovato alcune migliori ed altre ben peggiori.

Le strade come altro, in Amantea ed altrove ( di più altrove) mostrano precarie condizioni, vuoi per inaccettabili condizioni esistenti sin dalla fase di realizzazione ( nella strada di San Procopio i guard rail non ci sono mai stati) sia per la mancanza di fondi finalizzati . Un tempo i fondi erano assentiti dalla regione. Ora mancano e gli effetti si vedono. Occorre anche dire che le strade risentono della mancata manutenzione dei fossi di scolo delle acque e della mancata manutenzione delle cunette che spesso sono invase da erbe e terra provenienti dai fondi limitrofi

Per conservare le strade occorre la massima attenzione anche da parte degli utilizzatori. È il caso dei grandi automezzi che le percorrono con grandi carichi per realizzare nuove case.

I PEBA.

Peba sta per Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche.

Quando nascono.

Nasce nel lontano 1986 con la legge 41/86 il cui ’articolo 32 (comma 21 e comma 22), si legge:

«21. Per gli edifici pubblici già esistenti non ancora adeguati alle prescrizioni del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1978, numero 384, dovranno essere adottati da parte delle Amministrazioni competenti piani di eliminazione delle barriere architettoniche entro un anno dalla entrata in vigore della presente legge.

22. Per gli interventi di competenza dei comuni e delle province, trascorso il termine previsto dal precedente comma 21, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano nominano un commissario per l’adozione dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche presso ciascuna amministrazione».

Una legge poco applicata.

Sono passati 28 anni e la provincia di Cosenza presenta il suo PEBA. Il bello è che se ne vanta! Certo altri comuni e province non hanno nemmeno adottato i PEBA ma forse sarebbe stato bene adottarlo senza tanto clamore, senza vantarsi dopo essere stati omissivi per quasi 30 anni. Purtroppo si sa che taluni politici si vantano anche di questi inaccettabili ritardi

Cosa fare

Nella disperata e forse inutile attesa di una classe politica e burocratica sensibile ai diritti di chi ha non ha la possibilità di salire le scale e di scendere da alti marciapiedi non resta che denunciare tutti i casi di inosservanza. A tal proposito ricordiamo che la Pretura di Firenze con una propria sentenza riconobbe «l’omissione o rifiuto di atti d’ufficio (art. 328 del Codice Penale e LS 28 febbraio 1986 n. 41 art. 32) per il Sindaco» che non aveva «varato ed approvato il Piano di abbattimento delle Barriere Architettoniche per i portatori di handicap negli edifici pubblici entro il termine di un anno dall’entrata in vigore della legge n.41/86».

Da dove cominciare

Dalla Legge Quadro 104/92 sulla disabilità che ha ampliato la materia di competenza stabilendo nel suo articolo 24 (comma 9), che «i piani di cui all’articolo 32, comma 21, della legge n. 41 del 1986» devono essere «modificati con integrazioni relative all’accessibilità degli spazi urbani, con particolare riferimento all’individuazione e alla realizzazione di percorsi accessibili, all’installazione di semafori acustici per non vedenti, alla rimozione della segnaletica installata in modo da ostacolare la circolazione delle persone handicappate».

Il PEBA ad Amantea.

Non ne parliamo. Basta guardare i marciapiedi, anche se ne esistono sono spesso talmente occupati da essere inutilizzabili per gli handicappati. Ma nessuno vede.

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