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Processo Nepetia: la Cassazione conferma tutte le pene

Venerdì, 13 Giugno 2014 16:41 Pubblicato in Primo Piano

La Cassazione nella udienza di mercoledì 11 giugno 2014 ha confermato totalmente tutte le pene comminate dalla corte di Appello di Catanzaro nella sentenza emessa il 24 novembre 2010.

Eccole in estrema sintesi:

Tommaso Gentile condannato a 10 anni e 8 mesi in luogo dei 20 anni richiesti dal PM

Guido Africano 6 anni e 6 mesi in luogo dei 15 anni richiesti dal PM

Massimo Africano 7 ani ed 8 mesi in luogo dei 15 anni richiesti dal PM

Giacomino Guido 6 anni e 6 mesi in luogo dei 15 anni richiesti dal PM

Pasqualino Besaldo 9 anni in luogo dei 18 anni richiesti dal PM

Luca Azzinnaro 4 anni in luogo dei 9 anni ed 8 mesi richiesti dal PM

Alessandro Marigliano 6 anni e 10 mesi in luogo dei 10 anni richiesti dal PM

Pier Mannarino 4 anni in luogo dei 10 anni e 10 mesi richiesti dal PM

Amedeo Mandarino 2 anni e 2 mesi in luogo dei 2 anni richiesti dal PM

Carlo Samà 3 anni pari ai 3 anni richiesti dal PM

Pietro Giannetti 1 anno pari ad 1 anno richiesto dal PM

Confermate anche le assoluzioni di Saverio Cambareri, Domenico Santoro, Domenico De Luca, Salvatore di Mauro, Gennaro di Mauro, Franco Muto.

Giunge così a definitiva conclusione il processo a carico degli imputati che scelsero il rito abbreviato.

Ancora in corso l’altra parte del processo.

Scatteranno giovedì prossimo, 19 giugno, i licenziamenti per i 131 lavoratori di Calabria It, società "in house" controllata dalla Regione attraverso la finanziaria Fincalabra, specializzata in promozione imprenditoriale.

L'azienda è in liquidazione da mesi e, secondo quanto stabilito da una legge regionale, il personale sarebbe dovuto essere trasferito alle dipendenze di Fincalabra.

I vertici di quest'ultima società, decaduti il 14 aprile scorso, non hanno però ottemperato a quanto stabilito dalla legge e, secondo sindacati e dipendenti, avrebbero posto in essere una serie di atti nulli ai loro danni, essendo scaduto il loro mandato.

Al riguardo, il presidente della commissione vigilanza del Consiglio regionale, Aurelio Chizzoniti, ha presentato tre esposti alla Procura competente.

Da mesi è in atto un vero e proprio braccio di ferro con i vertici di Fincalabra ingaggiato dai lavoratori che il 19 marzo scorso hanno ricevuto le lettere con il preavviso di licenziamento e che lamentano "il colpevole silenzio" dell'assessore regionale alle attività produttive, Demetrio Arena.

Quest'ultimo, sempre secondo i sindacati, anzichè porre in essere gli atti amministrativi necessari per la soluzione della vertenza, avrebbe lasciato ampia discrezionalita' al presidente ed al vice presidente di Fincalabra che avrebbero dato mandato al commissario liquidatore, Attilio Funaro, di procedere ai licenziamenti (Agi)

Ndr. Il 19 giugno è lontano.

E poi questi 131 di qualcuno saranno "figli" ed allora i padri si sentiranno obbligati ad intervenire

E’ ormai entrata la stagione estiva sulle splendide coste del Vibonese e gli uomini e donne della Guardia Costiera di Vibo, oltre a prepararsi all’operazione complessa Mare Sicuro, che avrà il suo “start” operativo il prossimo 23 giugno, continuano ad operare lungo il Compartimento Marittimo, per la verifica del rispetto delle attività da pesca, degli impianti di depurazione e del demanio marittimo.

Oggi, infatti, una pattuglia del Servizio Operativo della Capitaneria di Porto, impegnata in attività di vigilanza lungo la fascia costiera compresa tra Vibo e Zambrone, giunta in località Sant’Irene del Comune di Briatico ha accertato la presenza di uno stabilimento balneare, non censito tra quelli risultanti regolarmente autorizzati.

Al controllo esperito dai Guardacoste, il proprietario degli ombrelloni e sedie sdraio, non ha fornito la concessione demaniale prevista per l’occupazione di suolo e che deve essere rilasciata dal Comune competente, facendo, quindi, emergere il reato penale degli articoli 54 ed 1161 del Codice della Navigazione, di abusiva occupazione di suolo demaniale marittimo, accertando l’assenza di titolo concessorio.

Ravvisata quindi la violazione penale i militari operanti procedevano ad informare telefonicamente il Pubblico Ministero di Turno della Procura della Repubblica di Vibo Dott. Santi CUTRONEO, che autorizzava il Sequestro preventivo degli ombrelloni e delle sedie sdraio, che, nastrati e sigillati, venivano riposti in un magazzino di proprietà dell’occupatore e lasciati a quest’ultimo in custodia giudiziale.

L’esecuzione del Sequestro preventivo ha, pertanto, consentito lo sgombero dell’area demaniale marittima abusivamente occupata, tornata nuovamente libera per la fruizione da parte dei bagnanti della splendida località di Sant’Irene di Briatico.

Continueranno nei prossimi giorni, per entrare a regime continuo con l’inizio dell’Operazione “Mare Sicuro 2014”, i controlli lungo il litorale del Compartimento Marittimo di Vibo da parte dei Militari della Guardia Costiera e saranno finalizzati a verificare il rispetto dell’ordinanza balneare di sicurezza, nonché reprimere eventuali ulteriori occupazioni abusive perpetrate in danno del demanio marittimo.

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