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Redazione TirrenoNews

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Si chiama Pol 2014 e sarà il primo Meeting della Polizia Locale del Sud Italia.

 

Un evento importante con numeri importanti.

5 le regioni partecipanti (Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia)

Oltre 200 gli iscritti partecipanti.

5 sezioni convegnistiche di approfondimento e formazione.

Il meeting si terrà domani e dopodomani 23 e 24 ottobre.

L’iniziativa è della Beta Professional Consulting, con il patrocinio di diversi enti, tra i quali il Comune di Cosenza, ed una significativa presenza di partner privati.

L'assessore alla mobilità urbana sostenibile Nicola Mayerà ha evidenziato che "Gli operatori della Polizia locale sono quelli più vicini ai cittadini, che vanno sensibilizzati a sviluppare un sentimento di appartenenza nei confronti di questi operatori che agiscono molto su un piano propositivo e non vanno visti solo come dei sanzionatori. Sono piuttosto coloro che davvero tutelano l'ordine di una città a più livelli".

Il Comandante della Polizia Municipale di Cosenza, Ugo Dattis, centrando meglio la “ratio” del meeting ha ricordato che si tratta di una due giorni di formazione completamente gratuiti ed ha dichiarato che "Investire sull'aggiornamento professionale significa migliorare la produttività sul campo degli operatori. Il fatto che questa opportunità abbia come cornice la nostra città è un significativo valore aggiunto se pensiamo che l'unica occasione del genere risale ad una quindicina di anni fa, nell'ambito di un importante convegno europeo, molto partecipato, ma che finì lì per mancanza di risorse. L'occasione è importante proprio perché ci permetterà di confrontarci con colleghi di altri territori, anche sulla necessità di una nuova legge che disciplini la categoria. Le nostre competenze infatti aumentano, alcune ci appartengono in maniera specifica, e non ci sentiamo affatto una polizia di serie B, anzi".

La Beta Professional Consulting organizzatore della iniziativa è una società che noleggia e/o vende apparecchiature per il controllo della velocità dei veicoli e la Gestione del Servizio integrato dei Verbali scaturenti dallo stesso (grazie al software di proprietà BET@POL CDS).

E non basta . L'azienda offre un nuovo e unico sistema digitale di rilevamento delle velocità istantanea dei veicoli esclusivamente basato su tecnologie video di ultima generazione oltre a un sistema di rilevamento della velocità media conosciuto come Tutor.

Completano la gamma dei prodotti per il controllo del traffico altri due innovativi sistemi digitali: uno per la rilevazione delle infrazioni al passaggio con il rosso e un altro utilizzato per la rilevazione di transiti non autorizzati a varchi di Zona a Traffico.

Nessuna sorpresa se vi diranno che attivare autovelox, tutor, photored e ZTL sarà per la vs sicurezza

Voi però non credeteci!

Questi strumenti servono normalmente ai comuni per fare cassa!

L’unico vero meeting risale al 1996 quando il comune di Cosenza ospitò il primo ( ed unico) meeting della polizia europea che venne ospitato anche dalla città di Amantea.

Ma erano altri tempi!

Poletti, il ministro del Lavoro risponde al question time alla Camera a un'interrogazione presentata dai deputati della Lega Nord sul rifinanziamento nella legge di Stabilità al corpo forestale della Calabria e ai lavoratori socialmente utili di Napoli e Palermo e dichiara: «Non mi risultano interventi a favore dei forestali della Calabria, mentre sui lavoratori socialmente utili di Napoli e Palermo la notizia sarebbe fondata». Quest'ultimo intervento «fa fronte a una difficile situazione occupazionale».

La Lega, nel dettaglio, chiedeva «per quali ragioni il governo, nonostante la politica generalizzata di tagli alla regioni, destini ingenti risorse alle regioni di Campania, Calabria e Sicilia, peraltro a sostegno di una politica occupazionale fallimentare trasformatasi nel tempo in una sorta di ammortizzatore sociale stabilizzato».

Il deputato del Carroccio Matteo Bragantini, nel corso della replica, ha sottolineato l'uso del condizionale da parte del ministro: «Eppure lo dovreste sapere visto che l'avete fatta voi».

Una delle prime bozze della legge di Stabilità uscite dal Cdm prevedeva infatti il rifinanziamento degli interventi in favore dei forestali della Calabria per 140 milioni di euro a decorrere dal 2017 «e pari a 100 milioni di euro annui - si legge poi nell'interrogazione della Lega - a decorrere dal 2015 in favore dei lavoratori socialmente utili di Napoli e Palermo».

Ma non è solo la lega ad intervenire sui Forestali calabresi e siciliani

Ne aveva parlato anche Michele Fusco Giornalista de Il fatto quotidiano il 9 settembre 2014 il qule aveva ricordato che “ Saranno almeno venticinque anni che il monumento allo spreco, il milite non-ignoto della spending review, sono gli ultranoti forestali calabri, in ragione di una decina di migliaia, essendo la Calabria, come tutti sapete, un territorio ad altissima vocazione alpina. Non le è da meno, per orgogliosa concorrenza, la Sicilia. Due volte e mezzo i ranger canadesi, ebbe a comparare Panorama qualche anno fa.

Sempre Fusco registra che Renzi ad ottobre 2013 dichiarava a Massimo Gramellini della Stampa che :” Il forestale della Calabria deve sapere che con me non verrà licenziato, ma dovrà lavorare moltissimo “

“ Già- continua il giornalista- Matteo Renzi deve scegliere Di non licenziare i forestali calabri o siculi. Di non scontentare possibili bacini elettorali o comunque sociali, di evitare contrapposizioni frontali che possano lasciare strascichi dolorosi”, ma diventa difficile capire i sacrifici che si impongono agli italiani come l’aumento della benzina, l’aumento dell’IVA.

E conclude segnalando la esistenza di DUE RENZI: “Caro presidente, questo è il prezzo da pagare se vuole essere credibile. Per tornare a bomba, si ripresenti con i licenziamenti firmati dei forestali calabri e siculi e ne riparliamo”.

Ma di chi sono i voti dei forestali? Lo vedremo dalla note stampa dei politici nazionali e regionali.

Vogliamo i nomi di chi ha comprato i voti di mafiosi. TUTTI!

Mercoledì, 22 Ottobre 2014 18:40 Pubblicato in Calabria

E’questo il senso delle dichiarazioni della deputata del M5S Dalila Nesci traibile dal suo intervento alla Camera dopo la notizia pubblicata dal Corriere della Calabria: «Occorre intervenire sulle elezioni regionali»

Opportuno il fatto che il Movimento Cinquestelle abbia portato alla attenzione della Camera la vicenda dei voti di 'ndrangheta che un esponente di spicco del Pdl, finora ignoto, avrebbe a Cosenza pagato fino a 200mila euro per essere eletto nel 2010 consigliere regionale della Calabria.

La deputata M5S Dalila Nesci è intervenuta nell'aula di Montecitorio, precisando che dal testo della notizia, data ieri dal Corriere della Calabria, ciascuno si è fatto «un'idea precisa su chi potrebbe essere il personaggio indagato per la gravissima ipotesi di reato».

E poi la parlamentare M5S ha aggiunto «Il punto non è di giocare al toto-indagato. Occorre intervenire sul serio sulle elezioni regionali in Calabria, senza ignorare, senza mantenere il silenzio o distrarre l'attenzione».

Come non ricordare e la deputata cinque stellina lo ha fatto che «nel consiglio regionale uscente ci furono tre arrestati per 'ndrangheta e durante quello precedente si consumò l'assassinio del vicepresidente Francesco Fortugno, legato ad appetiti criminali e interessi di potere».

E come non ricordare che «Il presidente del Consiglio Matteo Renzi andò a Scalea, lo scorso 26 marzo, come segno di riguardo per le istituzioni, spesso infiltrate dalla 'ndrangheta».

Poi la Nesci ha concluso: «La 'ndrangheta gestisce pezzi di elettorato. Pertanto, è necessario che il governo esca allo scoperto e dica se e come vuole garantire le elezioni in Calabria».

I calabresi la ringraziano ma le ricordano che i voti mafiosi non si comprano solo alle regionali!

Lo sforzo, allora, dello Stato e dei suoi organi deve essere diretto ad ogni livello, cominciando dalle elezioni comunali.

Che senso avrebbe arrestare un consigliere regionale e lasciarne 500-1000 nei comuni pronti ad ubbidire alle esigenze del potere mafioso, alle lobby, ai poteri della massoneria deviata, ai poteri economici, urbanistici, eccetera ?

Nei comuni calabresi offende molto di più vedere la ubbidienza dei consiglieri comunali che quella lontana e spesso inavvertibile dei consiglieri regionali.

Non solo. Ma sembra che nessuno pensi anche al fatto che i rapporti tra mafia e politica sono determinati, indotti, garantiti, dai politici locali e dai colletti bianchi che viaggiano “border line” nei loro comportamenti forse( o proprio?) perché sanno di essere intoccabili.

Loro sanno che gli investigatori non sono numericamente sufficienti per condurre accertamenti precisi e costanti sugli atti deliberativi, sulle determine, sulle spese e sui pagamenti.

E sanno forse( o proprio) di essere intoccabili per la insufficiente preparazione degli investigatori e per la difficile se non impossibile attenzione della DDA ai loro comportamenti.

Terribile è infine il fatto che con la scusa della mafia spesso la politica diventa onnipotente e suggerisce al cittadino di farvi ricorso!

Ed ancora più terribile è il fatto che il popolo calabrese si illuda quando vengono effettuate indagini preludenti a possibili momenti giudiziari rilevanti e poi su esse scende un ingiustificabile silenzio che lascia supporre scenari inaccettabili!

Ed ancora più terribile quando poi nella rete restano i pesci piccoli e scappano i pescecani, quelli che fanno politica da una vita vestiti da angeli e protetti dai politici diavoli

La lotta alla mafia, al malaffare, agli abusi deve essere condotta ogni giorno e dappertutto anche contro le inaccettabili disparità di trattamento che si sussurra siano alla base della piramide dello stesso male!

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