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Redazione TirrenoNews

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La situazione finanziaria di Paola era ed è talmente evidente che non si può sfuggire a qualche amara riflessione.

Una la fa Cambia Paola con una sua nota stampa sul mancato pagamento degli scrutatori:

“Scrutatori non pagati: Il Comune lascia, anzi raddoppia. Arrivano i decreti ingiuntivi.

Se l'amministrazione, anzichè tentare una puerile prova di forza, avesse ascoltato i cittadini e le forze politiche che, come Cambia Paola, chiedevano il pagamento degli scrutatori, adesso non andrebbe incontro al raddoppio del debito dovuto alle spese legali. E' vero che, finchè durerà il dissesto, questi crediti non potranno essere riscossi. Ma perchè fare di tutto per aumentare il passivo? La buona amministrazione prevede che i debiti si paghino in ordine di maturazione. E allora perchè, da mesi, il Comune si inventa sempre nuove occasioni di spesa, "dimenticando" gli scrutatori, i lavoratori di Lofram, Ecopa, Agorà e Cooperativa San Francesco? Perchè invece di aumentare a dismisura gli incarichi di consulenza esterna non mette mano al portafoglio per pagare puntualmente i dipendenti del municipio e per consentire ai bambini della scuola elementare di Baracche di mangiare nella loro sala mensa i pasti caldi cui hanno diritto? Davvero al Sant'Agostino pensano di aver esaurito il loro compito verso l'infanzia installando quattro giostrine al lungomare e gridando per un mese "W i bambini"? La casistica è ormai talmente ampia che non è più possibile parlare di inesperienza, incapacità o sfortuna: questi il Comune lo vogliono sfasciare deliberatamente! La giunta Perrotta è riuscita ad accumulare otto milioni di debiti. Di altri, proprio, non se ne sente il bisogno”.

La colpa è di uno Stato che non fa mai pagare ai politici ed ai tecnici i costi delle loro cattive gestioni economiche . Già ma se il primo cattivo pagatore è proprio lo Stato!

Carratelli non è più assessore: fuori!

Sabato, 05 Ottobre 2013 21:02 Pubblicato in Politica

Avevamo ragione ancora una volta a sostenere la impossibilità di un ritiro delle deleghe non previsto dalla legge e dallo Statuto.

L’occasione è stata la presentazione della Raccolta Porta a Porta e lo scambio di convenevoli a latere di un sia pur importante incontro.

“Nessuno ha ritirato le deleghe a Carratelli, Carratelli è stato revocato dal ruolo di assessore”.

Il provvedimento è stato firmato dal sindaco facente funzioni Michele Vadacchino dopo tre giorni di riflessioni ed è stato già notificato

Ovviamente il provvedimento sarà comunicato al Consiglio comunale ai sensi dell’art 25 dello Statuto del comune di Amantea che recita: “2. Il Sindaco può revocare uno o più Assessori dandone motivata comunicazione al Consiglio e deve sostituire entro 15 giorni gli Assessori dimissionari”.

Ora si accende per Vadacchino un’altra settimana( almeno) di passione.

Con chi sostituire Carratelli?

Con Gianfranco Suriano, amico di partito, “lasciato” sulla panchina delle riserve, riequilibrando così i rapporti tra partiti?

Con Mario Pizzino di cui si dice sia animo di imbarcarsi su un’altra portaerei pronta ad entrare in rotta di collisione con quella della attuale giunta?

Con Marcello Socievole sollecitando in questo modo l’auto allontanamento di Luciano Cappelli?

Con uno dei giovani pronti ormai da tempo a ruolo di responsabilità: parliamo di Vincenzo Pugliano e Biagio Miraglia, per esempio?

Assolutamente inattendibile l’aspettativa di qualche peones esterno che pretenderebbe un incarico politico così importante a pochi mesi dalle prossime elezioni.

Avevamo visto giusto: o meglio le voci che ci erano giunte erano attendibili: il vicesindaco Michele Vadacchino davvero era pronto a revocare le deleghe a Carratelli.

Una competenza, questa, che al Sindaco discende dal secondo comma dell’articolo 25 dello Statuto del comune di Amantea che recita: “2. Il Sindaco può revocare uno o più Assessori dandone motivata comunicazione al Consiglio e deve sostituire entro 15 giorni gli Assessori dimissionari.

Ma questo richiamo pone un problema rilevante quale è quello di un assessore senza deleghe.

L’art 46 del TUEL al suo secondo comma recita che :” 2. Il sindaco ……… nomina.. i componenti della giunta, tra cui un vicesindaco ………, e ne danno comunicazione al consiglio nella prima seduta successiva alla elezione.

Ovviamente,dalla nomina, quale atto connesso, la assegnazione delle deleghe, cioè delle competenze afferite al singolo assessore.

Nulla invece la legge e lo Statuto dicono in ordine alla revoca delle deleghe.

Sembrerebbe, cioè, che si tratti di atto non legittimo.

In sostanza lo svuotamento delle competenze dell’assessore lo porrebbe in una condizione di sostanziale differenza con il resto della Giunta, da cui la sua non previsione normativa e forse la sua illegittimità.

Peraltro, la revoca dell’assessore ex comma 4 dell’art 46 del TUEL presuppone la emanazione di uno specifico decreto sindacale da rimettere al Consiglio.

In verità nel sito web del comune non c’è traccia del decreto di revoca delle deleghe di Carratelli nè, e tantomeno, della revoca di assessore.

Un bel rebus, quindi.

Infine manca qualsivoglia riferimento alle ragioni della revoca delle deleghe.

Se come molti ritengono la delibera giuntale n 159 fosse illegittima arriveremmo al paradosso che l’unico che si è opposto ora rischierebbe di trovarsi fuori dal governo.

Ed allora?

Allora resta tutto da vedere. Eccome!!!

A cominciare da chi sta aspettando di prendere le deleghe, se non il posto di Carratelli.

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