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Ma anche tante persone ed il divertimento e la partecipazione di una intera città per l'Evento prossimo de "La Fiera di Amantea"

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del Comune di Amantea:

“Se il buongiorno si vede dal mattino anche la seconda giornata dedicata all’anteprima della Fiera di Amantea sarà certamente un successo.

Sono trascorse alcune ore dal corteo che si è svolto nel pomeriggio di domenica e che ha permesso di fare un salto indietro nel tempo, rivivendo l’atmosfera delle prime edizioni della Fiera, quando non c’erano ancora gli stand che commercializzano di tutto e di più e la compravendita era limitata ai prodotti della terra, del mare, alle lavorazioni artigianali e soprattutto agli animali che dovevano aiutare l’uomo nel duro lavoro dei campi.

Per le vie del centro, insieme agli abiti della tradizione, si sono riviste quelle scene, ma soprattutto si sono rivisti i cavalli, i muli, le pecore, i conigli e le galline. Come se il tempo avesse invertito il proprio corso, dal futuro al passato.

E la gente ha accolto bene questa novità.

La passeggiata tra le vie dello shopping, accompagnati da personaggi che sembravano usciti dalle pagine ingiallite di un libro, ha consentito ai bambini di emozionarsi e di entrare in contatto con una realtà lontana anni luce dalle consolle e dai videogiochi elettronici ed agli adulti di respirare l’aria della propria infanzia, quando l’unica bibita era forse la gassosa.

«Il merito – spiega il consigliere Caterina Ciccia – è tutto delle associazioni e della brava gente di Amantea che ha voluto partecipare in maniera attiva per rendere il programma di quest’anno diverso dai precedenti.

Mi preme ringraziare gli amici del gruppo di volontariato “Nns e nnc” che hanno coordinato al meglio la parata con gli animali, facendo in modo che tutto andasse per il verso giusto e mostrando amore incondizionato verso la città. Il merito della riuscita dell’iniziativa è tutto loro.

Ora continueremo a lavorare per fare in modo di regalare altri sorrisi».

Tutto confermato per quanto riguarda il programma. Domenica 26 ottobre, a partire dalle ore 15.30, grazie al supporto dell’associazione teatrale “Il Coviello”, avrà luogo il corteo storico che muoverà da corso Umberto I per raggiungere prima piazza Cappuccini, che ospiterà l’investitura del Mastrogiurato colui che nella tradizione sovrintende alle compravendite, e poi piazza Commercio dove avrà luogo la cerimonia dell’alzabandiera.

Dal 31 ottobre e fino al 2 novembre spazio agli stand e agli espositori, con i concerti delle band emergenti che si terranno ogni pomeriggio dalle 17 alle 20 in piazza Cappuccini.

Gran chiusura il 2 novembre con l’associazione Klampete che presenterà la rievocazione storica intitolata “La Fiera di Amantea raccontata”.

Nello specifico verrà proposta la Fiera d'Ognissanti del ‘700, con l’incontro tra il comandante della piazzaforte e alcuni illustri passanti di piazza dei Cappuccini.

Subito dopo in piazza Calavecchia si svolgerà la cena teatrale.

 

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Ennesimo incidente sulla SS 18 ad Amantea. Sbatte la testa e viene ricoverato presso l’ospedale di Paola. Il VIDEO DELL’INCIDENTE

Altro che sicurezza. Sembra che i semafori di Amantea , al contrario, possano essere causa di terribili incidenti come quello successo poche ore fa e del quale vi mostriamo uno straordinario video.
L’auto guidata dal preside Gennaro Signorelli viaggiava sulla SS18  in direzione nord. Il preside doveva svoltare verso via Garibaldi, lato  Ovest, cioè verso la stazione ferroviaria o verso il lungomare.
Aveva davanti altre due auto che procedevano lentamente
Con il semaforo verde ha pensato di poter svoltare, magari preoccupato che scattasse il rosso e che potesse subire una proterva contravvenzione e la sottrazione di punti.
In questo caso non Aveva nemmeno il dubbio che una eventuale auto a tergo potesse tamponarlo perché lui era l’ultimo della fila.
Sta di fatto che ha svoltato a sinistra, con una manovra impropria e cioè tagliando la corsia di sinistra .
Pensava di farcela, forse.
Ed invece dalla direzione nord e sulla corsia opposta giungeva un’auto .
Dal filmato sembrerebbero rilevarsi velocità eccessive da parte di entrambe le auto.
Certo che quella del preside Signorelli avrebbe dovuto dare la precedenza all’auto che veniva dal senso opposto e che, quindi, avendo svoltato a sinistra si trovava alla sua destra.
Troppo difficile fermarsi in mezzo alla strada.
E così l’impatto drammatico con un botto terribile che ha fatto uscire dai negozi vicini chi era attento alle vendite.
Prontissimo l’intervento del 118 che ha trasportato il prof Signorelli al vicino nosocomio di Paola.
Pronto anche l’intervento della Polizia stradale di Paola che ha provveduto ai rilievi del caso e ad acquisire anche il presente filmato.
Tempestivo anche l’interveto degli operi dell’Anas che hanno provveduto a spargere sua carreggiata quanto necessario per eliminare le macchie di olio.
Sono anche intervenuti vigili urbani di Amantea che hanno coadiuvato per la regolarizzazione del traffico fintanto che non sono state concluse tutte le operazioni conseguenti all’incidente.

 

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cambia-paolaRiceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa  di Cambia Paola.

In tempi di crisi, una famiglia che voglia far quadrare il proprio bilancio, taglia le uscite voluttuarie e cerca di fare la spesa più attentamente, tentando di acquistare il necessario ai prezzi più convenienti. Lo stesso principio di buon senso dovrebbe applicarsi anche alle società e agli enti che, al diminuire della liquidità, intendano comunque continuare a mantenersi in un equilibrato stato di decoro sociale ed amministrativo. Purtroppo questa regola non sembra applicarsi al Comune di Paola. Dopo un quindicennio improntato all’indebitamento forsennato e alla “creatività” finanziaria, la Giunta Ferrari ha imboccato il cunicolo del dissesto finanziario e da due anni tenta, senza riuscirci, di mettere una pezza alle (già) disastrate casse comunali. Ovviamente enormi responsabilità vanno ascritte alla gestione di Roberto Perrotta, che ha “governato” Paola come se non esistesse il domani, facendo lievitare a dismisura i costi comunali, contraendo (e non pagando) enormi debiti e lasciando in eredità a tutti noi un “buco” di milioni di euro. Ma non si può tacere che l’attuale amministrazione sta affrontando la situazione nel modo peggiore: anziché innovare i metodi e tirarsi lentamente fuori dalle sabbie mobili con una gestione oculata e virtuosa, sta cercando di fare cassa solo con lo smisurato aumento delle tasse, proseguendo ciecamente, per il resto, lungo la via tracciata dal dannoso predecessore; una via che conduce direttamente al baratro.

Anziché reinternalizzare gli affidamenti in appalto dei servizi essenziali, ha stipulato nuove convenzioni ancor più costose delle precedenti; anziché ridurre la spesa corrente tagliando le uscite voluttuarie e gestendo i servizi al prezzo più conveniente, ha aumentato le esternalizzazioni.

Tutto ciò appare doloroso e beffardo: doloroso perché l’aumento delle tariffe e delle imposte è un peso talora insostenibile per i cittadini e gli esercenti già duramente colpiti dalla crisi; beffardo perché, a fronte di ciò, la qualità dei servizi (e della vita cittadina in genere) è precipitato. L’immondizia viene raccolta a singhiozzo, l’acqua è spesso non potabile, i disabili e gli indigenti sono stati abbandonati a se stessi, alle associazioni vengono richiesti – sotto minaccia di sfratto – affitti esosi per sedi e strutture sportive, molti stipendi non vengono pagati ed altri sono corrisposti solo con enorme ritardo, i servizi di trasporto pubblico sono ridotti al lumicino, le mense scolastiche e gli scuolabus (quando vengono predisposti) sono diventati beni di lusso, le strade (a parte Corso Roma) sono ridotte ad un colabrodo (o sono ostruite dalle frane). Nonostante questo il Comune di Paola, attirandosi anche le critiche dei propri revisori dei conti, continua a mantenere in bilancio spese francamente incomprensibili. Quello che segue è un elenco che, secondo noi, si commenta da solo:

- Il Comune partecipa al 93% alla A.L.S.I. Paola Scarl, che dovrebbe promuovere l’imprenditoria locale, ma con un solo dipendente, cinque amministratori e cinque revisori dei conti (di appartenenza politica molto trasversale), ha fin qui generato un debito di quasi 20.000 euro;

- il Comune partecipa al 20% alla Marina di San Francesco s.p.a. (già Porto dei Normanni), che, ad oggi, dichiara 300.000 euro di debiti e 400.000 di impegni di spesa;

- il Comune paga a LaoPools 105.000 euro al mese per la gestione in appalto del servizio idrico, ma, oltre a mantenere in bilancio spese per ulteriori 145.000 euro per personale, mezzi e manutenzione (tutte cose cui, probabilmente, dovrebbe provvedere la stessa LaoPools in virtù dell’appalto), si prende anche il lusso di rimborsare all’affidataria come “spese straordinarie” il rifacimento dei pozzetti. Tutto questo mentre la distribuzione idrica fa acqua da tutte le parti, in condutture vecchie di quarant’anni, che portano alle case acqua carica (nel migliore dei casi) di ruggine. Ciò costringe le famiglie a mettere a bilancio un’ulteriore tassa occulta, ossia l’acquisto dell’acqua in bottiglia, che pesa almeno altri 150-200 euro l’anno.

- Il Comune paga a Sorical 830.000 euro l’anno per acquistare tanta acqua quanta ne basterebbe a una città di 80.000 persone (sono parole del vicesindaco) anziché sfruttare le proprie sorgenti e dotare la città di condutture nuove e senza dispersioni.

- Il Comune ha di recente pagato a Smeco 1.100.000 euro per fatture pregresse. Con tanti ringraziamenti per aver lasciato in abbandono per anni la rete idrica.

- Il Comune paga a Ecologia Oggi 115.000 euro al mese per la raccolta rifiuti. Tutto ciò mentre la differenziata, più volte annunciata, non è mai iniziata. E pensare che in molti comuni italiani solo con la differenziata si riesce ad alleggerire la bolletta di un buon 30%. Per non parlare dei danni ambientali e dei disservizi legati alla schiavitù dalle discariche.

- Il Comune paga circa 10.000 euro l’anno ad una società di Amantea per la redazione delle buste paga dei dipendenti comunali.

- Il Comune paga circa 10.000 euro l’anno per assicurare l’illuminazione artistica del Santuario. Con molto meno avrebbe potuto dotare di illuminazione il campo sportivo Tarsitano ed assicurarne la fruizione anche nelle ore serali, oppure cambiare le lampadine nelle molte zone di Paola ormai rimaste al buio.

Ci chiediamo, semplicemente: perché?

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surianoL’atteggiamento tenuto dall’attuale Amministrazione comunale di Amantea nella vicenda della stabilizzazione dei vigili precari è incomprensibile e denota tutta la superficialità con cui chi ci governa intende affrontare le problematiche della nostra Comunità. Dopo le scelte scellerate in materia di opere pubbliche con la rinuncia, tra l’altro, ai necessari ed urgenti lavori di ammodernamento del lungomare cittadino, dopo la questione relativa alla Tasi che probabilmente si ripercuoterà negativamente sul bilancio comunale, ecco un’altra vicenda che si trascinerà nelle aule giudiziarie e che rischia di concludersi con un ulteriore danno economico per le casse pubbliche. Infatti, sono venuto a conoscenza del fatto che gli agenti di polizia municipale a cui non è stato più prorogato il rapporto di lavoro stanno per intraprendere un’azione legale nei confronti dell’Amministrazione comunale. A mio modestissimo parere la vicenda potrebbe concludersi con una possibile soccombenza in giudizio del Comune anche perché il legale dei vigili precari ha già annunciato ricorso al Tar per accertare l’ingiustificato ed omissivo atteggiamento della giunta comunale che nel caso specifico è rimasta colpevolmente immobile rispetto ad un procedimento già deliberato dallo stesso Ente. In poche parole, il Comune rischia di dover risarcire i vigili precari per il mancato adempimento relativo all’assunzione degli stessi. Oltre al danno la beffa costituita dalla possibilità, non tanto remota, di dover pagare delle somme ai ricorrenti senza che gli stessi abbiano prestato servizio a favore dell’Ente. Tale condotta, quindi, nel caso in cui i vigili precari dovessero vincere in giudizio, configurerebbe comunque un danno erariale nei confronti dell’Ente. L’atteggiamento omissivo, peraltro tenuto nei confronti di 7 vigili precari e delle loro famiglie, è confermato anche dalla mancata risposta alla richiesta d’incontro avanzata da mesi dalla Cgil Camera del Lavoro di Amantea. Su quest’ultimo atto voglio stendere un velo pietoso, dicendo solo che è dovere di ogni amministratore pubblico ascoltare ogni posizione espressa civilmente anche dal singolo cittadino, ancor di più se a chiedere udienza è una organizzazione rappresentativa di tantissimi nostri concittadini.             Gianfranco Suriano

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tribunaRiceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato.

L’A.C.D. Città di Amantea 1927 comunica a cittadini e sportivi che domenica 19 ottobre 2014, in occasione della partita di calcio valida per il campionato di promozione Amantea-Juvenilia Alto Ionio, in programma allo stadio comunale “Stefano Medaglia” con inizio alle ore 15,30, sarà presente all’incontro una troupe televisiva di “SKY SPORT 24”. La troupe televisiva realizzerà un servizio che andrà successivamente in onda su “SKY SPORT 24” nella rubrica “L’altra Domenica”.

Domenica più che mai, sosteniamo i nostri colori, i colori blucerchiati!

Amantea, 17 ottobre 2014

La Dirigenza dell’A.C.D. Città Amantea 1927

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Sono curioso di sapere se il PSA (Piano Strutturale Associato) parli della faglia tettonica che “taglia” il territorio di Amantea.
Ahimè, per saperlo ci vorrà tempo, però!

 

Lo strano, infatti, è che tutti gli altri comuni hanno approvato il PSA meno la città di Amantea.

Strani questi comuni!

Ce ne sono alcuni straordinari come CETRARO che ha approvato un PSC( Piano strutturale comunale) a CONSUMO DI TERRITORIO ZERO!

Ed è per riferimento a Cetraro che siamo curiosi di sapere se Amantea ha fatto la stessa scelta o se come in passato continua nella linea di bruciare le poche aree residue, permettendo abnormi arricchimenti ai soliti “imprenditori” e perfino facendo finta che esistano le previste urbanizzazioni e poi demandare i relativi oneri alle casse pubbliche e senza che nessuno( insisto, nessuno) si ponga dubbi sulla legittimità di tali comportamenti.

Del nostro PSA non si sa nulla.

Ma torniamo alla faglia tettonica.

Abbiamo già scritto del masso che si è staccato sotto la Chiesa di San Francesco d’Assisi, ennesima dimostrazione della fragilità del nostro territorio.

Della faglia di Amantea l’Ispra ne parla nel suo ITHACA, cioè nel Catalogo delle faglie capaci.

Le faglie capaci sono quelle che potenzialmente possono creare deformazione in superficie e, quindi, generare rischi naturali.

Ithaca infatti riporta il 4 Sistema CS4 (faglia Fuscaldo -Falerna) che attraversa la nostra città, un sistema addirittura di cui si nega ordinariamente l’esistenza ed i rischi.

Il segno più evidente di questa faglia è l’antico collasso di roccia in località Coreca-Oliva

Ma torniamo alla nostra faglia.

Tutto nasce dalla osservazione della grande fessura che si osserva sulla rocca del castello quella che si osserva nella prima foto. Avvertiamo che si tratta di una vecchia foto dalla quale si nota il muro apertosi a seguito della apertura della faglia, prima che la parte ad est crollasse.

Mi sono spesso chiesto che dimensioni avesse e fin dove fosse rilevabile.

E così appena possibile, come faccio di solito, mi sono accompagnato ad alcuni giovani amici e siamo andati direttamente ad osservarla sulla rocca del castello.

I miei compagni di ventura questa volta sono stati l’architetto Giuseppe Vairo e l’amico e storico Giuseppe Sconzatesta .

E’ mancato il geologo che comunque ci aveva assicurato la sua presenza.

Giunti, con difficoltà sul posto, abbiamo rilevato la presenza di antiche mura di difesa delle quali mancava proprio il tratto corrispondente alla fessura tettonica. muro che, evidentemente, in passato è crollato nella zona sottostante.

Questa prima osservazione ha importato la considerazione che il muro sia crollato negli ultimi 5-600 anni!

Successivamente l’architetto Vairo ha proceduto ( non senza difficoltà) a misurare la larghezza della fessura: “Circa 60 centimetri”.

Per quanto illuminato il vano non sì è riusciti a misurare la profondità della fessura.

Abbiamo potuto notare soltanto che al suo interno sono nate alcune piante ed alcuni cespugli.

Peraltro la fessura si è riempita di terreno vegetale.

In corrispondenza della fessura infatti il terreno è più basso di quello ad est.

Successivamente abbiano tentato con mezzi “approssimativi” di verificare la estensione della fessura nel senso longitudinale da sud verso nord .

All’uopo abbiamo infisso nel terreno a nord della fessura una bacchetta ferrosa di circa 2 metri calcolando l’orientamento della fessura e la sua lunghezza.

Il manto terroso sulla rocca del castello, in particolare nella zona aggettante sul centro storico è di poche decine di centimetri.

La bacchetta ferrosa nella parte nella quale continuava la faglia è penetrata profondamente nel terreno fino ad una profondità di circa 1,50 metri e comunque a profondità ben maggiore di quella del terreno vegetale esistente

L’ultima bacchetta è stata infilata ad una notevole distanza dalle mura medievali di cui abbiamo fatto cenno.

Siamo certi che con idonee apparecchiature tecnologiche ( ultrasuoni, per esempio) sia possibile una perfetta identificazione della faglia.

Noi , comunque, ve ne parliamo e segnaliamo il problema

Ad altri, quali l’amministrazione comunale, la Protezione civile, l’Unical, l’Ufficio del genio Civile, l’assessorato regionale all’urbanistica, l’onere di approfondire la conoscenza del fenomeno e di monitorarlo.

La faglia era ed è un problema che abbiamo segnalato a tanti ( compresi geologi di fama) ma che è stato sempre sottovalutato da tutti.

Forse qualcuno ha sorriso, e potrebbe farlo anche adesso.

Gli approssimativi e gli stupidi potranno continuare a sorridere ma noi non ce ne curiamo

E comunque visti questi comportamenti speriamo bene….!

 

fagliavairomedio

 

fagliamisuramini

 

fagliacappellomedio

E’ andata bene.

Davvero è andata bene pensando che si stanno effettuando i lavori di recupero e messa in sicurezza della antica chiesa trecentesca di san Francesco d’Assisi.

Come si vede nella foto, infatti, un grosso masso si è staccato ed è scivolato sulla cengia sottostante senza ribaltarsi.

E soprattutto senza fare danni alle persone che oggi lavorano proprio su questa cengia.

Ci sembra l’ennesima dimostrazione della fragilità della rocca del castello.

Una rocca che si spacca, si frantuma ed incombe su quanto sottostante.

Una fragilità che ci sembra fortemente sottovalutata dalla Pubblica amministrazione.

C’è un castello che diruto rischia di crollare sulle abitazioni sottostanti

Una torre angioina che abbandonata da tutti sta per essere persa e con essa una parte della nostra storia.

C’è la parte ad est della rocca del castello che continua a frantumarsi ed è pronta a nuovi piccoli e grandi crolli

C’è la parte nord della rocca che impressiona tanto è spaccata e ricca di elementi che additano a crolli di ogni tempo

C’è infine la parte ad ovest che presenta forti rischi.

Parliamo del masso caduto pochi anni fa dietro la casa del vecchio sindaco Alecce

Parliamo dei distacchi nella zona da casa Mirabelli alla chiesa di San Francesco

Parliamo del crollo di rocce sulla vecchia chiesa di San Francesco che ha spaccato il muro dietro l’abside.

E parliamo di questo ultimo distacco di pochi giorni fa.

L’assurdo è che il masso era stato chiodato per tenere la rete paramassi.

Ma come è possibile, ci chiediamo, usare per tenere una rete paramassi una roccia che non si tiene nemmeno da sola?

E senza dimenticare le famose “Case Sciollate” che sono da tempo l’emblema di una amministrazione disattenta se non omissiva ed il simbolo della stessa disattenzione al territorio.

Manifestiamo la nostra preoccupazione perché il crollo è avvenuto su una cengia che deve diventare un percorso pedonale da tanti auspicato e che sarà usato per raggiungere proprio la trecentesca Chiesa e la Torre angioina.

Ci permettiamo di chiedere all’amministrazione ed ai tecnici direttori dei lavori specifiche dichiarazioni su quanto faranno sul problema appena esposto

Troppo bello e troppo caro il nostro centro storico per essere dimenticato dall’amministrazione.

Troppo comodo pensare che con qualche spaghetto alla mollica e qualche monacella si possa salvare un centro storico che muore!

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Il Comune di Amantea ha diramato un comunicato stampa nel quale “chiarisce” che nella Delibera per le tariffe relative al pagamento della TASI c’è stato un “refuso” e che anziché di IMMOBILI  è stato scritto ABITAZIONI.

Credo che abbia valore legale la delibera anziché un semplice comunicato stampa.

E se ci sono stati refusi, perché non sono stati corretti entro i tempi previsti, come hanno fatto altri Comuni accorgendosi, questi si, di “refusi” nel corpo della delibera?

Ma c’è di più!  

Nella Delibera della TASI del Comune di Amantea c’è un altro “refuso” di cui nel comunicato stampa non si fa menzione.

E passo adesso all’altro (refuso?).

Premesso che la TASI cammina insieme all’IMU e che la somma dell’una più l’altra ha un tetto massimo e che tale massimale per l’abitazione principale è il 6 per mille (IMU+TASI=6X1000), al punto 2) della delibera è scritto:

“di determinare l’ALIQUOTA 2,00 (DUE) per mille della componente TASI (Tributi servizi indivisibili) anno 2014 su tutti gli immobili adibiti ad abitazione principale;”

Le abitazione principali sono esenti dall’IMU, escluse quelle classificate come A1, A8 e A9 per le quali il Comune di Amantea ha fissata l’aliquota al  5,5 per mille.

Al punto 2) si legge che “su tutti gli immobili adibiti ad abitazione principale” (tutti, nessuno escluso, quindi anche A1, A8 e A9) l’aliquota TASI è il 2 per mille.

Semplicemente facendo la somma (5,5 IMU+2 TASI=7,5), l’imposta complessiva (IUC) supera di molto il tetto massimo del 6×1000 stabilito dalla legge.

Quindi si può ritenere che il punto 2) della delibera, che riguarda l’aliquota per l’abitazione principale, di fatto è nullo.

Il vizio di nullità della delibera riconduce all’applicabilità dell’aliquota TASI stabilita dalla Legge nazionale; che in caso di assenza di delibera fissa l’aliquota minima TASI per gli immobili adibiti ad abitazione principale nella misura dell’1 per mille (escluso A1 A8 e A9).  

Pertanto se tutto resta immutato, per gli immobili adibiti ad abitazione principale, versando entro il 16 Ottobre 2014 l’acconto TASI pari al 50% del 2 per mille previsto dal Comune di Amantea, per detti immobili il 16 Dicembre (scadenza della seconda rata),  nulla sarà più dovuto per il tributo (TASI).

Francesca Menichino"consapevoli che si debba cercare sempre, laddove possibile, di superare le contrapposizioni e lavorare insieme per il bene comune"

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato del M5S.

 

Dopo le proteste degli immigrati di mercoledì scorso, il prefetto Tomao ci aveva ricevuto, pur senza preavviso, aveva ascoltato tutti con attenzione e disponibilità, aggiornandoci a stamattina quando il tavolo di lavoro si è allargato fino a ricomprendere tutte le massime autorità della Prefettura di Cosenza : insieme al Prefetto e al Vicario Mariani ci sono il  Questore Liguori, il Capitano dei Carabinieri di Paola Villani ed il Comandante provinciale dell’Arma il colonnello Brancati e diversi funzionari prefettizi.

Questa volta a rappresentare il Comune di Amantea non ci siamo solo noi ma è convocato anche il Sindaco cui il Prefetto ricorda l’importante ruolo di autorità di pubblica sicurezza.

Si entra da subito nel vivo dei problemi, partendo dall’analisi punto per punto della relazione che avevamo inviato (e che alleghiamo): è il Prefetto che autorevolmente modera i lavori, ascoltando tutti ognuno per i propri ambiti di interesse, e dando la parola anche ai cinque immigrati presenti. Già da ieri a dire il vero sapevamo dei risultati concreti ottenuti: la Questura aveva convocato tutti i ragazzi per completare entro una settimana le procedure per il processo di identificazione, punto di partenza fondamentale per il rilascio dei documenti, di assistenza sanitaria e di attribuzione del Pocket Money (2,5 euro al giorno ad immigrato). Ma soprattutto sapevamo e ci viene confermato che i 18 minori presenti oggi stesso sarebbero stati trasferiti presso idonea struttura di Cirò e così avviene intorno alle 15.

In un clima di profonda collaborazione si affrontano tutte le problematiche emerse, e la presidente di “Zingari 59” viene chiamata alle responsabilità derivanti dall’affidamento di un’accoglienza  che se da un lato viene remunerata (circa 35 euro al giorno per ogni immigrato che vanno alla cooperativa) dall’altro prevede impegni precisi e dovrebbe ispirarsi anche a  ragioni umanitarie. Il Questore assicura che nell’arco di circa un mese si completerà la procedura per l’assegnazione dell’asilo politico, e la prefettura programma un tavolo con l’ASP per gli aspetti sanitari. Anche il Sindaco, invitato da noi e dal Prefetto offre collaborazione concreta, ne prendiamo atto consapevoli che si debba cercare sempre, laddove possibile, di superare le contrapposizioni e lavorare insieme per il bene comune. In questo caso significherà tutelare gli immigrati, ma anche rassicurare i cittadini per i quali l’accoglienza non deve divenire un ulteriore peso né una preoccupazione. L’esperienza di oggi, gratificante per tutti, ci dice quanto sia importante lavorare in sinergia, non solo a livello istituzionale, ma anche con l’associazionismo (la Kasbah di Cosenza) , e con l’Università (il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali del professore Fantozzi). Ci dice anche che il livello su cui lavorare non è solo quello locale, legato all’emergenza ma è quello europeo legato alla programmazione e su questo sta lavorando a Bruxelles anche il nostro portavoce Laura Ferrara.E soprattutto questa esperienza evidenzia, per come afferma il Prefetto stesso, che più dei proclami,  più delle promesse valgono i fatti concreti. 

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Ottaviano, questo il nome del ragazzo di Amantea soccorso proprio nel giorno del suo 18esimo compleanno

 

Quando dobbiamo lamentare le inefficienze del”Sistema sanità Calabria” lo facciamo senza finto rispetto per nessuno.

Ma con la stessa verità siamo pronti, come in questo caso, a segnalare anche i casi di efficienza di questo sistema malato.

In particolare quando avviene ad Amantea, l’isola infelice di una sanità che non cura come dovrebbe.

Ci riferiamo alla prontezza ed accuratezza degli interventi richiesti ed ottenuto oggi da un diciottenne amanteano

Immediato l’arrivo dell’autoambulanza del 118 partita da Santa Maria e facilmente giunta in Via Garibaldi.

Efficiente il personale dell’autoambulanza che stante la gravità del caso ha immediatamente chiesto ed ottenuto l’intervento dell’elisoccorso che è atterrato sulla spiaggia amanteana

L’autoambulanza aveva portato il giovane sul lungomare .

Pochi minuti e le pale dell’elicottero hanno ripreso a girare dirigendosi verso il nosocomio cosentino.

Ottaviano P. , proprio oggi aveva compiuto i 18 anni e stava festeggiando insieme ai suoi amici ed ai suoi cugini .

Un festicciola tra ragazzi senza grandi particolarità

Poi la disgrazia.

La vetrina di alluminio che si apre con difficoltà, il vetro che si frantuma ed esce dalle guide , cade sul braccio del giovane Ottaviano e gli taglia la vena del polso.

Per fortuna i ragazzi che erano con lui gli hanno dato immediato soccorso chiamando subito il 118 e bloccando in qualche modo la forte emorragia.

Ad Ottaviano gli auguri di una pronta e totale guarigione.

elisoccorso amantea ottaviano

Mentre siamo lì a parlare con il cugino Francesco che con sangue freddo ha soccorso Ottaviano notiamo il numero sulla porta del vecchio magazzino dei marinai amanteani : 17

Sarà un caso?

Qualcuno dei lettori potrà obiettare “ Ma ancora credete alle superstizioni”, magari ignorando o dimenticando che fin dall'antichità il numero 17 è stato fortemente collegato alla sfortuna. I più ritengono che la superstizione fosse nata, ai tempi dell'antica Roma, a causa della consuetudine di incidere sulle pietre funerarie la parola "VIXI" (che vuol dire vissi, sono vissuto), il cui anagramma "XVII" equivale a 17 nel sistema di numerazione romano.(Wikipedia).

D’altro canto tra i più noti eptacaidecafobici (dal greco ἑπτακαίδεκα "diciassette" e φόβος phóbos, "paura", paura del numero 17) vogliamo ricordare il grande Giulio Andreotti che lo lo scriveva mai e preferiva indicarlo con il numero 16+1.

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I Racconti

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