
Sono stati sco perti ed arrestati i mandanti degli atti intimidatori portati avanti a Catanzaro contro alcuni commer cianti soprattutto nella zona sud della città-capo luogo con il metodo delle botti glie incendiarie.
I responsabili sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Catanzaro, guidati dal capitano Antonino Piccione, del Norm guidati dal capitano Michele Massaro e della stazione di Catanzaro Lido, guidati dal maresciallo Antonio Macrìlle.
Sono Santo Mirarchi, Giglio Antonio, Antonio Sacco e Domenico Falcone.
I particolari dell'operazione saranno resi noti alle 11 durante una conferenza stampa che si terrà presso il comando provinciale dei carabinieri Operazione dei carabinieri di Catanzaro.
Leggiamo (Agi) che una maestra è stata condannata dalla Corte d'appello di Catanzaro a due mesi di reclusione e al risarcimento del danno in favore delle parti offese per aver sottoposto in alcuni casi i bambini a "violenze fisiche, consistite in schiaffi o sberle o nel tirare loro i capelli", o a "violenze psicologiche o ancora a condotte umilianti, come il minacciarli dell'arrivo del diavoletto, nel costringerli a mangiare o a cantare, nel farli stare con la lingua fuori".
Tutto cio', evidenzia la Suprema Corte, "deve considerarsi un abuso a prescindere dalla metodologia utilizzata e dalle finalita' perseguite, dovendosi ritenere che un siffatto comportamento ecceda ampiamente il limite dell'educazione rispettosa della dignita' del bambino e trasmodi invece in comportamenti afflittivi dell'altrui personalita'".
Per questo, il reato di abuso dei mezzi di correzione "puo' ritenersi integrato - si sottolinea nella sentenza - da un unico atto espressivo dell'abuso, ovvero da una serie di comportamenti lesivi dell'incolumita' fisica e della serenita' psichica del minore".
In ogni caso, "anche al fine di legittimare una condotta incentrata al piu' sull'uso di atti di minima violenza fisica o morale, occorrerebbe la concreta allegazione della situazione che l'abbia giustificata", non potendosi fare "generico riferimento al numero dei bambini affidati e presupporre che si trattasse di bimbi scalmanati, tali da imporre sistemi rigorosi".
Nel caso di specie, "e' stato posto in luce come i bimbi nei cui confronti erano state tenute le condotte segnalate avessero manifestato reazioni anomale, consistite nel rifiuto di recarsi a scuola, di mangiare, nell'insonnia e nell'enuresi".
La Cassazione, ha confermato la condanna inflitta alla maestra per il reato di "abuso dei mezzi di correzione".
In sostanza il problema che si pone è di distinguere fra il reato di abuso di mezzi di correzione o disciplina di cui all’art. 571 c.p. e il più grave delitto previsto dall’art. 572 c.p., che punisce i maltrattamenti esercitati su una persona affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia.
Vogliamo dire che certe volte lo Stato c’è!
C’è quando i Sindaci fanno i Sindaci ed i Prefetti fanno i Prefetti.
Parliamo del comune di Catanzaro.
Qui il comune conduce una indagine sulla occupazione abusiva di alloggi popolari
Scoperte due famiglie che occupavano abusivamente due alloggi viene loro ripetutamente intimato di sgomberarle.
Ma le due famiglie si sono sempre rifiutate.
Parliamo delle case popolari del quartiere Aranceto.
A tal punto è stato richiesto l’intervento del Prefetto Latella che disposto lo sgombero eseguito dalla Polizia di Stato e con il supporto dei carabinieri, dei vigili del fuoco e di un’ambulanza.
Il Prefetto ha dichiarato « Si tratta di un’attività iniziata con il Comune di Catanzaro per sgomberare gli alloggi di edilizia popolare occupati abusivamente. Attività che speriamo continui.
Da parte delle forze di polizia c'è la massima dedizione.
Speriamo in un impegno unitario e serio che coinvolga tutte le istituzioni perché le attività non si fanno mai da sole, ma comportano la creazione di una rete che abbia obiettivi comuni nel contrastare la criminalità.
Solo così arriveremo ad una Calabria nuova, altrimenti è difficile.
La zona Sud è estremamente delicata perché ha caratteristiche particolari che richiedono un’attenzione ancora maggiore. In passato ci sono stati una serie di avvenimenti che ci hanno portato a focalizzare quel punto come centrale dell’attività di contrasto alla criminalità a Catanzaro. E se non contrastiamo la criminalità nella sua radice anche gli altri territori della città ne risentono.