
Redazione TirrenoNews
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La più recente sentenza relativa al divieto di accesso alle aree verdi degli amici dell’uomo è la n 359/2018 pubblicata il 16 marzo 2018 della Sezione Terza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia.
Nella stessa leggiamo:
Ciò osservato in via principale quanto valla “forma” dell’atto adottato dall’A.C.,quanto al suo contenuto il Collegio non ha ragione di discostarsi dal consolidato orientamento (cfr. TAR Campania, Salerno, sez. II, sent. 30/3/17 n. 642, TAR Lazio,sez. II bis, 17 maggio 2016, n. 5836; e cfr. altresì, tra le tante, T.A.R. Potenza, 17 ottobre 2013, n. 611; T.A.R. Reggio Calabria, 28 maggio 2014, n. 225; T.A.R. Milano, 22 ottobre 2013 n. 2431; T.A.R. Sardegna, 27 febbraio 2016 n, 128; T.A.R. Venezia,12 aprile 2012, n. 502, oltre a TAR Campania, Salerno, sez. II, 28 luglio 2015, n.1752), secondo cui “l’ordinanza sindacale che rechi il divieto assoluto di introdurre cani, anche se custoditi, nelle aree destinate a verde pubblico - pur se in ragione delle meritevoli ragioni di tutela dei cittadini in considerazione della circostanza che i cani vengono spesso lasciati senza guinzaglio e non ne vengono raccolte le deiezioni - risulta essere eccessivamente limitativa della libertà di circolazione delle persone ed è comunque posta in violazione dei principi di adeguatezza e proporzionalità, atteso che lo scopo perseguito dall'Ente locale di mantenere il decoro e l'igiene pubblica, nonché la sicurezza dei cittadini, può essere soddisfatto attraverso l’attivazione dei mezzi di controllo e di sanzione rispetto all’obbligo per gli accompagnatori o i custodi di cani di rimuovere le eventuali deiezioni con appositi strumenti e di condurli in aree pubbliche con idonee modalità di custodia (guinzaglio e museruola) trattandosi di obblighi imposti dalla disciplina generale statale, cosicché il Sindaco può fronteggiare comportamenti incivili da parte dei conduttori di cani, al fine di prevenire le negative conseguenze di tali condotte,con l'esercizio degli ordinari poteri di prevenzione, vigilanza, controllo e sanzionatori di cui dispone l'Amministrazione”
Tanto posto chiediamo al signor sindaco di verificare se esistano ordinanze similari nel comune di Amantea e stante la loro illegittimità di revocarle.
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Da una pare leggiamo “Immigrato prende a schiaffi Silvia Covolo, parlamentare della Lega”
Questo l’articolo: “La follia, ora si arriva all’aggressione in strada.
Uno schiaffo in pieno volto mentre si trovava alla stazione di Padova ad opera di un uomo di colore. E’ l’assurda aggressione subita dalla neoparlamentare della Lega, Silvia Covolo, come racconta in un post su Facebook l’ex sindaco della città, Massimo Bitonci, che era con lei.
Il post – poi rimosso- recitava così.
«Qualche minuto fa in stazione dei treni a Padova Silvia Consolo, neo parlamentare, mentre stava uscendo, assieme al sottoscritto e Germano Rachella (noi due 10 metri più avanti) è stata picchiata con uno schiaffo in pieno volto da un uomo di colore che sono riuscito a fotografare – scrive Bitonci che al post aveva allegato anche la foto del presunto aggressore –
Dopo lo schiaffo é scappato assieme ad altri 2 sempre stranieri di colore.
Abbiamo fermato ed avvisato due agenti della Polizia Locale, che stanno effettuando le indagini.
Su un altro giornale leggiamo:
Schiaffo all'onorevole Covolo, il profugo si difende: "Stavo solo indicando gli orari dei treni"
Il protagonista della vicenda si chiama Rachid, ha 22 anni ed è ghanese: avrebbe subito chiesto scusa, tanto che ora sta valutando l'eventuale controdenuncia
E, come riporta il "Corriere del Veneto", ha subito chiesto scusa all'onorevole Silvia Covolo dopo averla colpita con uno schiaffo che lui stesso etichetta come "involontario".
La versione di Rachid
Il quotidiano locale ha trovato il profugo proprio sul "luogo del delitto", ovvero la stazione di Padova.
E Rachid ha dato la sua versione, spiegando che avrebbe colpito per sbaglio Silvia Covolo mentre alzava il braccio verso il tabellone per indicare l’orario del treno a un amico in partenza per Bologna.
Il ghanese ha poi spiegato che si è tolto il cappello inginocchiandosi per scusarsi, tanto che l'onorevole Covolo l'avrebbe perdonato.
Un gesto che però, stando al racconto del 22enne, non è bastato a Massimo Bitonci, il quale lo ha immortalato col suo cellulare.
E Rachid starebbe valutando con la sua cooperativa se sporgere una controdenuncia nei confronti dell'ex sindaco di Padova per violazione della privacy.”
….continua…..
Amantea. Novantaduenne salvata dai Carabinieri
Venerdì, 30 Marzo 2018 19:23 Pubblicato in Campora San GiovanniUna anziana signora di Campora San Giovanni abitante in via Aosta è stata salvata dai carabinieri Abate ed Osso della caserma di Amantea.
Stamattina Carabinieri e vigili erano impegnati con la imponente processione del venerdì santo .
Alcuni in rappresentanza dei relativi corpi erano addirittura presenti nella processione.
Altri a presidio e governo delle strade.
Ma i carabinieri vengono raggiunti da una telefonata proveniente da Campora San Giovanni, una popolosa frazione di Amantea che da ormai troppo tempo va avanti senza la presenza stabile delle forze dell’ordine.
Sono i congiunti della novantaduenne Bernardo Ciddio Carmela.
La anziana signora non risponde al telefono , né al citofono.
I congiunti sono preoccupati ed allora chiamano i carabinieri di Amantea guidati dal maresciallo Tommaso Cerza.
Chi avrebbero potuto chiamare?
I vigili del Fuoco dalla lontana Paola?
No meglio i carabinieri.
Una pattuglia è in giro per il controllo del territorio e piomba nella lontana frazione.
I due giovani Carabinieri non si perdono d’animo.
Recuperano un scala ed entrano nell’appartamento.
Lì a terra dalla sera di ieri la signora Carmela .
Era svenuta ed aveva battito la testa al comodino.
Arrivano i soccorsi sanitari e la signora Carmela viene trasportata nel vicino nosocomio di Paola.
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