
Ma la SS 18 nel tratto che attraversa Amantea è comunale o statale?
Non è una domanda da poco.
Purtroppo quando si parla di sicurezza lo si fa solo per gli scontri tra autoveicoli .
Scontri che avvengono comunque anche nel centro abitato dove si cammina a 50 kmh e dove non ci sono nè tutor , né autovelox.
Nessuno che parli di sicurezza della struttura.
Ad iniziare, ovviamente, dai ponti, dai guardrail, dagli alberi che possono cadere sulla strada( e su chi la usa) , dalle canne che invadono la carreggiata, dai marciapiedi fortemente dissestati, eccetera.
La foto esposta è quella di un ponte della SS18 che attraversa Amantea.
La foto del marciapiede è anche essa di Amantea.
E potremmo continuare a lungo.
Ma la domanda resterebbe la stessa.
E la risposta la stessa.
Se la SS18 è del comune la manutenzione spetta ovviamente all’ente pubblico.
Un onere non da poco.
Ma se la SS18 è dell’Anas è a tale ente che spetta la manutenzione, ordinaria straordinaria
Tra poco ci sarà il Giro d’Italia e sarà l’Anas a manutenzionare la statale
Ma allora se la strada è dell’Anas perché il comune applica i tutor e gli autovelox?
Vacci a capire!
La città di Crotone è destinataria di un finanziamento pari a 61 milioni e 700 mila euro per la realizzazione del progetto “Antica Kroton”, destinato alla valorizzazione del parco archeologico di Capo Colonna, del parco Archeologico urbano, della bonifica e valorizzazione dell’area archeologica antistante l’ex area industriale.
Si tratta di un progetto strategico e di un ingente investimento che potrà concretizzare la trasformazione urbana della città e restituire a Crotone una nuova dimensione di grande attrattore culturale e turistico
Per quanto attiene alle attività di carattere prettamente scientifico del Mibact e delle proposte formulate, occorre fare ulteriori precisazioni.
Le 5 linee di intervento inglobano quanto indicato nelle schede tecniche trasmesse dallo stesso Mibact con la finalità di attivare o completare :
-azioni conoscitive (scavi archeologici),
-conservative (restauri),
-di impiantistica (anche in tema di sicurezza),
-di valorizzazione e fruizione (piena accessibilità, pubblicazioni e didattica.) in settori della città antica definiti quartiere settentrionale, quartiere centrale, quartiere meridionale e santuario extraurbano del promontorio Lacinio (Heraion di Capo Colonna) oggi corrispondenti ad ambiti cittadini con diverse destinazioni urbanistiche e d’uso: ex area industriale a Nord, espansione edilizia di Crotone tra gli anni ’20 del XX secolo e il decennio attuale (grosso modo dall’attuale piazza Pitagora al fiume Esaro e al Cimitero e ai sistemi collinari tra Santa Lucia e Cimone Rapignese); Capo Colonna.
Nella linea di intervento 1 il Mibact impegnerà risorse per
-€ 5.100.000 destinate non a “bonifica”, bensì a ricerche nel quartiere settentrionale (+60°) con metodologie geognostiche e tradizionali di scavo,
-restauro di reperti archeologici, infrastrutture per valorizzazione e tutela (€ 3.000.000) e
-restauro di n. 2 immobili storici (Vigna Morelli, e 2.100.000).
Nella linea di intervento 2 sono comprese le attività che mirano all’ampliamento o al perfezionamento delle conoscenze di settori chiave dei quartieri centrale (+ 30°) e meridionale (N-S) della polis achea in cui ricadono, giuste schede elaborate da archeologi del Mibact esperti del luogo e di archeologia marittima, i siti di Vigna Nova (santuario periurbano, oggetto già di un altro finanziamento in corso del Mibact), Via A. Grandi, Via Acqua Bona (in cui è presente un immobile ottocentesco da restaurare e riqualificare), Area Stadio/Parco Pignera (settori già vincolati ed in parte esplorati nel XX secolo), un settore dell’area ex Ariston; Via XXV Aprile, area del nuovo teatro comunale, Piazza Villaroja. Ovviamente sono previsti interventi su manufatti e reperti più significativi dalle aree in oggetto, da musealizzare anche in loco.
L’intervento impegnerà € 8.700.000.
Nella linea di intervento 3 sono comprese tutte le azioni a completamento di indagini di settori del santuario di Hera Lacinia e della sua trasformazione in età romana, nonché il completamento di allestimenti museali con reperti da scavi recenti, restauri e quant’altro necessario per la piena valorizzazione del sito, integrando così altre azioni in corso con finanziamenti diretti del Mibact (al momento pari a circa € 2.000.000, in corso di cantierizzazione) per dotazioni infrastrutturali e di completamento (adeguamenti di recinzioni e impianti di videosorveglianza, percorsi attrezzati per la fruizione delle aree già esplorate ed in particolare dei resti del tempio di V secolo a.C. Nelle previsioni progettuali troverà spazio l’anastilosi del c.d. Scoglio di Pitagora (resto della cinta muraria in opera reticolata crollata tra il dicembre 1974 e l’inizio del 1975), di valore altamente simbolico per la comunità crotonese.
Nella linea di intervento 4 sono previsti i finanziamenti per il supporto all’antica Kroton Marina e alla realizzazione di otto itinerari archeologici subacquei per un totale di spesa che ammonta ad € 3.100.000.
Nella linea di intervento 5 è prevista, a seguito della riqualificazione e rifunzionalizzazione del complesso Scuola di San Francesco ad opera del Comune (€ 2.000.000), la creazione del Centro Unico per la conservazione, la documentazione e l’inventariazione dei reperti archeologici provenienti da Crotone e dal suo comprensorio. All’interno troveranno posto depositi organizzati secondo varie tipologie di scaffalature mobili e tradizionali in cui allocare le oltre 12.000 cassette di reperti ora a Palazzo Morelli e in vari centri del comprensorio provinciale, nonché i reperti che verranno alla luce dagli interventi delle linee precedenti. All’interno del complesso, inoltre, verranno predisposto posto un laboratorio di restauro aule di studio e strutture attrezzate per precatalogazione ed inventariazione dei reperti, propedeutiche alla valorizzazione presso i locali del Museo diffuso urbano o presso i Musei del Polo Museale a Crotone.
Nemmeno un euro per la antica Temesa pur avendone pieno diritto.
Perché?
Lo abbiamo sempre saputo e sempre detto che Franco Iacucci è uno dei pochi politici calabresi che non hanno peli in bocca e che quindi quando parlano non hanno timore di dire la verità.
O meglio le verità. Quelle profonde.
Per esempio che le elezioni dei 40 componenti dell’Assemblea dell’Autorità Idrica della Calabria (AIC), svoltesi il 17 marzo scorso si sono svolte nelle sedi dei Comuni Capoluogo di Provincia.
Come risaputo avevano diritto al voto i sindaci di tutti i comuni della Calabria divisi per fasce di popolazione.
L’affluenza è stata complessivamente del 73,22%, cioè bassissima.
Più in dettaglio la percentuale è stata:
- del 77% nella provincia di Catanzaro,
-del 71,33% in quella di Cosenza,
-del 68,2% a Crotone,
-del 59,37% a Reggio Calabria,l
-del 90% nella provincia di Vibo Valentia.
Ed è anche risaputo che i comuni componenti l’assemblea sono i seguenti:
-in Provincia di Catanzaro 7 : Catanzaro, Lamezia Terme, Sellia Marina, Girifalco, Chiaravalle, Cicala, Miglierina;
- in Provincia di Cosenza 15 : Cosenza, San Giovanni in Fiore, Rende, Acri, Montalto Uffugo, Scalea, Amantea, Castrolibero, Trebisacce, Luzzi, Aiello Calabro, Spezzano Sila, Bianchi, Longobucco, San Lorenzo Bellizzi;
-in Provincia di Crotone 4 : Crotone, Cutro, Crucoli, Umbriatico;
-in Provincia di Vibo Valentia 4 : Vibo Valentia, Pizzo Calabro, Arena, Spadola;
-in Provincia di Reggio Calabria 10 : Reggio Calabria, Palmi, Siderno, Cittanova, Roccella, Montebello, Monasterace, Palizzi, San Lorenzo, Calanna.
Ma ci vuole Iacucci per sapere che lui è stato eletto con 30 voti nella “fascia” dei paesi su 110 Comuni del cosentino partecipanti.
E ci vuole sempre Iacucci per sapere che i sindaci di Rende, di Acri, di Montalto, di Amantea si sono eletti ognuno con il solo loro voto.
Ed ancora aggiunge “Nulla di personale con i colleghi, la cui elezione è legittima e con cui il rapporto è particolarmente cordiale e di stima reciproca».
Poi entra nel problema dell’acqua e ricorda:
“L’acqua è un bene pubblico e un bene comune, su questo non si cambia idea.
Tutti i Sindaci devono, da adesso in poi, divenire protagonisti diretti.
È vero che ho parlato di gestione privata, assolutamente, ma è altrettanto vero che tutto deve essere “sotto” la supervisione del pubblico. Il concetto è chiaro, inequivocabile.
Gli enti locali e i cittadini finora sono stati penalizzati da un sistema che è in grande difficoltà ed è tempo di cambiare.
Noi crediamo in questa cosa e, lavorandoci insieme con determinazione e andando oltre ogni steccato, si possono risolvere problemi e offrire servizi ai cittadini, in tutti gli ambiti.
L’acqua deve diventare una risorsa, ma nessuno pensa di fare l’ennesimo carrozzone.
Qui è la nostra sfida, la sfida dei sindaci appunto».
Iacucci si dice convinto che per un nuovo corso, dall’adduzione alla tariffazione, per far sì che le tariffe non schizzino e l’efficienza della riscossione sia massima, occorre pensare ad una gestione del privato che, “ribadisco, non è libero di far quel che vuole: il piano d’ambito viene concepito dall’Assemblea dei Sindaci che decide gli investimenti e poi deve essere approvato dalla stessa Assemblea, ergo è super controllato.
Il soggetto gestore sa già a monte quel che deve fare e le linee da seguire, deve solo gestire ed attuare il piano d’ambito che – come ho già detto – viene redatto dall’Assemblea dei Sindaci che ne controlla l’attuazione, con vincoli e senza compromessi tra pubblico e privato. Anzi, con un rigore altissimo”.
Grandi affermazioni,importanti.
Ma noi abbiamo grandissimi dubbi che i calabresi avranno l’acqua e che avranno l’acqua a costi contenuti.
E siamo certi che il carrozzone sarà ancora peggio di quello di Renato Zero come si intuisce dal fatto che i sindaci tuteleranno i propri bilanci non i propri amministrati:
Il carrozzone va avanti da sé, con le regine i suoi fanti i suoi re;
ridi buffone per scaramanzia ,così la morte va via.
Musica gente cantate che poi. uno alla volta si scende anche noi;
sotto a chi tocca in doppio petto blu, una mattina sei sceso anche tu.
Bella la vita che se ne va, un fiore un freno la tua ricca povertà, il pane caldo la tua poesia ,tu che stringevi la tua mano nella mia
Bella la vita, dicevi tu, è un po' mignotta e va con tutti si però, però però proprio sul meglio t'ha detto no.
Il carrozzone riprende la via, facce truccate di malinconia, tempo per piangere no non ce n'è, tutto continua anche senza di te
Bella la vita che se ne va e ti coltivi dove il tempo vola e va i nostri sogni la fantasia ridevi forte la paura e l'allegria
Bella la vita dicevi tu e t'ha imbrogliato e t'ha fottuto proprio tu;
con le regine, con i suoi re , il carrozzone va avanti da sé.
A rileggerci tra qualche tempo.