Di Pietro è sceso nella vera capitale della Calabria, a Lamezia Terme, dove ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha annunciato la “rinascita” di IDV e la sua presentazione alle prossime europee.
“Idv, con umiltà ma con tanta determinazione , ripropone e si ripropone in un'alleanza di centrosinistra per dare un programma unitario a questo Paese perché le larghe intese hanno dimostrato che servono soltanto per mantenere al potere delle persone con il principio del veto».
Non solo ma ha anche affermato che «Con Idv si può tornare a governare per fare il bene dei cittadini e non l'interesse di pochi».
Insomma IDV come Garibaldi parte dal sud.
Similmente a Garibaldi ha il rosso non sulle camicie ma nel posizionamento politico.
Diversamente da Garibaldi non è venuto con vascelli ma ha usato l’aereo.
Diversamente da Garibaldi non ha i “mille” ma pochissimi amici.
Diversamente da Garibaldi che dopo il successo si è dato all’agricoltura, Di Pietro si è dato all’agricoltura dopo la solenne bocciatura alle politiche (per via del fatale sostegno al progetto politico di Antonio Ingroia, altro ex magistrato).
Ma lui dice che non va bene.
“Ho appena finito la vendemmia – dice il protagonista della stagione di “Mani pulite” – poi farò l’olio, ho gli animali. Ma il problema è che devo vendere a prezzi troppo bassi. Per esempio l’olio a 4,7 euro al chilo e non conviene per via del sistema della distribuzione: bisogna cambiarlo”.
Che non si presenti per questo, cioè per cambiare il sistema di distribuzione dell’olio?
No! Non sembra, sembra, al contrario, che intenda fare politica sul serio, intanto affermando che : “È finito il tempo di Berlusconi, di Bossi, di Di Pietro, dell’uomo al comando. Oggi dobbiamo dare spazio ai giovani. Chi ha un po’ di esperienza nel suo campo può dare una mano: io avendo fatto il magistrato c’azzecco sulla giustizia, oppure su cosa vuol dire rilanciare la piccola e media impresa per quanto riguarda l’agricoltura e gli agriturismo. Ma dobbiamo metterci al servizio. Non pensare di prendere voti perché siamo belli. Capito?”.
Che avrà voluto dire?
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La voce trova due fondamenti. Il primo è nello stato dell’IDV in Calabria (e non solo!).
Il secondo è nell’invito che ha emanato Mimmo Talarico invitando i suoi amici a partecipare all’incontro fondativo di un’associazione regionale che miri al rinnovamento della Calabria. Incontro fissato per il 26 giugno pv ore 18.00 presso la sala consiliare del comune di Rende. Ecco il testo: «Cari amici, gentili amiche, la Calabria è attraversata da una profonda crisi sociale e politica, nella quale, ai problemi atavici che travagliano la regione, si assommano nuovi e più insidiosi problemi, la cui origini è da ricollegare alla particolare, ed inedita, fase politico-istituzionale che vive oggi il paese.
La politica, nella sua accezione tradizionale, sconta una forte crisi di credibilità, mentre si rafforzano, sebbene in forme variegate, fenomeni antipolitici e demagogici, che, ad ogni buon conto, non possono essere considerati come una risposta adeguata ai problemi del momento, in Italia quanto in Calabria. Che fare allora? Vorremmo dare vita ad una associazione regionale che, relazionandosi con altre esperienze associative e di movimento presenti in Calabria, abbia come scopo l’elaborazione di una proposta politica di rinnovamento e di fuoriuscita dalla crisi per la nostra regione. Beni comuni, legalità, sviluppo sostenibile, lotta alla criminalità organizzata, dovrebbero costituire i capisaldi della sua missione. L’adesione all’associazione non sarebbe comunque incompatibile con l’iscrizione ad un partito...».
«Il nome e il simbolo? Lo decideremo insieme, democraticamente. Potete inviare la vostra proposta sul nome, il simbolo e i principi statutari via email all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ».
«Intanto vi aspetto mercoledì 26 giugno p.v., alle ore 18, presso la sala consiliare del comune di Rende in piazza Matteotti, per l'incontro fondativo, nel quale stabiliremo il calendario e le iniziative da organizzare sul territorio».
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