In 119 chiedono al Presidente dell’Assemblea Regionale Avv. Peppino Vallone la convocazione straordinaria dell’Assemblea Regionale del PD Calabria.
Lo fanno sottoscrivendo la seguente lettera inviata per conoscenza anche al Segretario Regionale On. Ernesto Magorno:
I sottoscritti chiedono ai sensi dell’art. 4, comma 6 dello Statuto la convocazione straordinaria dell’Assemblea Regionale del PD Calabria con il seguente O.d.G.:
- Proposta ed iniziativa del PD per fronteggiare la drammatica crisi politico-istituzionale della Regione Calabria.
Dopo la sentenza di condanna del Presidente Scopelliti e la grave situazione che si è venuta a determinare, non è stata ancora convocata alcuna riunione degli organismi per consentire una riflessione collegiale attorno alla inedita e straordinaria situazione venutasi a creare. Una condizione quella della Regione che non ha precedenti nella storia del regionalismo calabrese.
Sulla stampa leggiamo di continue prese di posizione che il Segretario Magorno assume sotto la esclusiva responsabilità personale.
Riteniamo che il protrarsi di tale situazione potrebbe essere dannosa al pieno dispiegamento di una credibile azione politica del PD calabrese.
Del resto, anche la condivisibile sollecitazione di pervenire allo svolgimento delle elezioni regionali entro il mese di giugno per dare alla Calabria un governo legittimato dal mandato popolare richiede innanzitutto che contestualmente sia definito il programma della coalizione di Governo e si pervenga rapidamente alla designazione del Candidato Presidente.
In attesa, cordiali saluti
Lamezia Terme, 5 aprile 2014
FIRMATO:
- Abastasi Riccardo
- Alboresi Alessia
- Ali Lucia
- Amato Vincenza
- Antonino Maglia
- Antonino Schinella
- Aquino Rosaria
- Armando Mangone
- Belcastro caterina
- Belcastro Giuseppe
- Bonavita Vincenzo
- Bria Luigi
- Bullotta Salvatore
- Caminiti Cristina
- Capellupo Vincenzo
- Caravetta Carlo
- Carolina Suriano
- Castiglione Ilaria
- Catalano Francesco
- Catalano Stefania
- Cento Domenico
- Cerminara Candida
- Corrado Luigi
- Costantino Nino
- Covelli Damiano
- Crea Giuseppina
- D'Ambrosio Anna Teresa
- De Gaetano Carmen
- De Luca Salvatore
- Errico Carmelina
- Errigo Angela
- Falbo Francesco Giuseppe
- Federico Umberto
- Femia Valentina
- Filice Michela
- Fiumanò Barbara
- Garrini Maria Karen
- Gigliotti Maria
- Greco Francesca
- Gulli Giuseppe
- Iacucci Francesco
- Ianni Luciana
- Idone Domenico
- Krop Maria Grazia
- Lanucara Antonia
- Leonardi Anna
- Leone Stefano
- Lina Seva
- Lombardo Rosanna
- Loria Marianna
- Macrì Chiara
- Malara Giovanni
- Mancuso Pasquale
- Marando Sebastiano
- Maratea Daniela
- Marcovecchio Gaetano
- Maria Canduci
- Maria Paglianiti
- Masi Gennarino
- Mauro Alessandra
- Mazzotta Giovanni Rocco
- Melillo Anna
- Mollo Antonio
- Morabito Giuseppe
- Motta Pasquale
- Nazzareno Fialà
- Nicita Francesco
- Nicosia Giovanni
- Nociti Ferdinando
- Palumbo Carmelina
- Parise Vladimiro
- Pascale Ivana
- Pecora Valentina
- Pedà Fortunato
- Pellegrino Silvia
- Perri Rosario
- Petta Maria Teresa
- Pirrottina Emanuela
- Posa Giovanna
- Promenzio Gino
- Puzzo Maria
- Quattrone Carmelo
- Quercia Carmine
- Ranù Giuseppe
- Rao Francesco
- Restretti Angela
- Risolè Aldo
- Rizzuto Raffaele
- Rosalba Cutuli
- Rosanna Federico
- Rubinetto Antonio
- Rullo Laura
- Russo Maria Pia
- Salerno Immacolata
- Salpa Antonella
- Salvatore Crupi
- Salvatore Curello
- Salvino Carmelo
- Scarcelli Federica
- Simari Giusi
- Simone Maria
- Spina Caterina
- Tempo Sergio
- Teresa Procopio
- Tolve Francesca
- Totera Fabrizio
- Tricarico Emanuela
- Tripodi Alex
- Tristaino Maria Teresa
- Tropea Antonio
- Tucci Emanuela
- Vadalà Antonino
- Varacalli Giuseppe
- Varamo Giuseppe
- Veraldi Cristian
- Veraldi Donato
- Versace Giusi
- Vito Pitaro
- Zumbo Ileana
Dalla schiavitù alla servitù. Dalla nazione dei diritti di tutti alla nazione dei diritti di pochi: l’Italia.
Questa benedetta( maledetta?) Italia sembra ancora essere quella descritta da Pino Arlacchi nella sua “Mafia, contadini e latifondo nella Calabria tradizionale. Le strutture elementari del sottosviluppo(1980)” ma da modificare, oggi, in “Mafia, politica, contadini e latifondo nella Calabria tradizionale. Le strutture elementari del sottosviluppo”.
Tutto è dovuto alla mafia, tutto è dovuto ai padroni, tutto è dovuto ai politici. Nulla ai contadini, nulla ai cittadini “normali”. Salvo le tasse.
Di cosa parliamo?
Del fatto che ormai il cittadino normale è sempre più povero e sempre più oberato di tasse per garantire sempre maggiori privilegi alle caste.
Eccone una( delle tante).
Il posto più eterno è quello di consigliere regionale.
Basta essere una sola volta consigliere regionale per percepire un vitalizio eterno, trasferibile cioè anche alle vedove!
In Calabria costano 8 milioni di euro all’anno.
Un costo che ci viene chiesto di pagare per garantire benefit a 158 ex consiglieri.
117 sono quelli vivi
41 non sono più ma hanno trasferito agli eredi il diritto a incassare.
Ed a breve occorrerà aggiungere altri 50 consiglieri e giungere quindi a 208 ed a 10 milioni di euro all’anno.
Ecco chi sono e quanto prendono al mese:
Incredibile ma una pattuglia della Guardia di Finanza ( e meno male che c’è !!) durante un normale controllo sulle strade di Rizziconi scopre nel cofano della macchina di un incensurato i finanzieri hanno trovato un arsenale spaventoso.
Nel bagagliaio dell’auto di Marino Belfiore (di Gioia Tauro), un nome sconosciuto alle forze dell’ordine, sono saltati fuori dieci kalashnikov, due mitragliette, cinque pistole con il numero di matricola punzonato e relative munizioni.
Un armamento da guerra, ben più di quanto necessario per armare un gruppo di fuoco capace di dare l'assalto a qualsiasi obiettivo.
Sono armi capaci di fare a pezzi la corazze delle macchine blindate, di sventrare lamiere, di sparare proiettili inarrestabili.
Sorpresa nella Procura di Reggio Calabria che ha ben presente che nella Piana non ci sono guerre di ‘ndrangheta in corso.
Per questo la preoccupazione.
Era un semplice trasferimento di merce verso luoghi più sicuri o verso mercati più redditizi od invece si preparava qualcosa di grosso?
Che cosa si stava preparando?
Il sospetto è che questo incredibile armamentario dovesse servire per un agguato in grande stile, per una cosa eclatante, che facesse rumore e servisse da esempio.
Si doveva colpire un personaggio “importante”, un uomo dello Stato e doveva essere un attentato che lasciasse il segno.
Il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho è preoccupato: «Come obiettivo non posso pensare altro che a un soggetto istituzionale sotto protezione».
A rischio in tanti : Carabinieri, poliziotti, finanzieri, magistrati, apparati investigativi.
Il procuratore Federico Cafiero de Raho ricorda che negli ultimi mesi «l'attività intimidatoria è diventata sempre più forte», e nel mirino sono finiti imprenditori che iniziavano ad alzare la testa, ma anche esponenti delle forze dell'ordine.
L’area di interesse sarebbe quella tra San Ferdinando, Gioia tauro, Rizziconi e Rosarno.
Per capire ora le armi saranno sottoposte ad indagini per capire se e dove hanno già colpito, dove hanno sparato.
Ora, conclude Cafiero De Raho “è indispensabile che venga convocato immediatamente da Angelino Alfano un vertice del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica”.
Forse è indispensabile che qualcuno si accorga che è in atto una guerra sommessa che non esclude nulla e nessuno e che occorre potenziare la presenza ed il lavoro delle Forze dell’Ordine in Calabria. Nessuno dimentichi che le armi sono state trovate per caso, da una qualsiasi pattuglia che effettua un posto di blocco finalizzato alla sostanza e non alla forma