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Redazione TirrenoNews

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Praia a mare- E’stata rigettata ieri la richiesta di dissequestro dell’area della fabbrica avanzata dalla Marzotto per provvedere alla caratterizzazione e all'eventuale bonifica dei luoghi nll’mbito del processo Marlane in Corso presso il Tribunale di Paola. Rigettata anche per inammissibilità la richiesta del Comune di Praia a Mare di nominare un proprio perito di parte.

Sfoltito infine l’elenco dei prossimi testimoni e stabilite le date delle prossimeudienze.

Sono stati poi sentiti atri testimoni per ricostruire le fasi, l'atmosfera, le situazioni dell'ambiente del lavoro in fabbrica.

Le testimonianze si alternano le condizioni critiche così che il reparto tintoria, nelle ultime deposizioni è stato descritto come un luogo tutto sommato sicuro. Ma la tintoria è anche l'area della fabbrica dove non vi erano divisioni nette fra i reparti e nella quale si sprigionavano i vapori provenienti dalle grosse vasche.

Le sette testimonianze di giorno 8 novembre hanno però confermato la presenza di aspiratori aerei che portavano via i vapori provenienti dalla tintoria dove, è stato ribadito dalla difesa degli imputati, non ci sarebbe mai stato alcun operaio ammalatosi di tumore.

Una serie di dichiarazioni che contrastano con quelle di altri ex operai. Davanti ai giudici sono comparsi anche i figli e gli eredi di operai deceduti per tumore.

Intanto prosegue la raccolta di firme lanciata sul web per chiedere maggior attenzione mediatica da parte degli organi di informazione che secondo un folto gruppo avrebbero ignorato il processo. La raccolta di firme è stata lanciata, fra gli altri, dal Partito dei comunisti italiani, fra i primi firmatari, risultano infatti Giorgio Langella e Giovanni Guzzo esponenti del Pdci

Interviene però lo Slai Cobas che emana il seguente comunicato

“Gli abnormi tempi biblici del processo stanno rischiando, non forse casualmente, di determinare non solo la prescrizione dei gravi reati contestati agli imputati ma di rendere intollerabile l’ansia ed il dolore dei familiari dei deceduti e di quanti ancora lottano contro la malattia fino ad indurre auspicate e misere transazioni (30.000 euro al lordo delle spese legali) pur di mettere fine ad una immane ed insopportabile sofferenza che si rinnova ad ogni udienza”. E' quanto dichiara Mara Malavenda che ha sottoscritto l’esposto in funzione di coordinatore nazionale del sindacato Slai cobas - atto depositato questa mattina dall’avv. Bartolo Giuseppe Senatore che in aula patrocina il sindacato di base. L’esposto è stato inoltre trasmesso a mezzo fax certificato, per quanto di competenza, al Csm ed alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

"Questo esposto - continua Malavenda - ha lo scopo preciso di far ritenere che questo processo sta durando da troppi anni (18 dalle prime notizie pubbliche di casi di patologie tumorali tra gli addetti - 16 anni dalle prime interrogazioni parlamentari sulla grave vicenda con l’ “interessamento” pro-forme ed elusivo delle preposte parti istituzionali di governo e locali, 10 dall’avvio dell’istruttoria) fino a denegare di fatto ogni idonea giustizia alle parti lese, con ad oggi 108 lavoratori morti di cancro e una rilevante moltitudine di addetti, nonché cittadini, ammalati”…

"Come sindacato richiediamo l’accertamento di ipotesi di reato rispetto all’abnorme dilatazione dei tempi processuali, di quanti hanno consapevolmente contribuito a creare i danni ambientali e/o vi hanno concorso per i reati di strage e/o omicidi plurimi volontari e qualsiasi reato di pericolo contro l’incolumità dei lavoratori e pubblica (reati di comune pericolo mediante violenza), inoltre la verifica sulla liceità o meno dei finanziamenti pubblici erogati all’ azienda e della prevedibile possibilità che i terreni ritornino alle stesse aziende, o gruppi di persone e/o famiglie collegate per rinnovate operazioni speculative, nonché di considerare e dichiarare off-limits l’intera area inquinata che va bonificata per scongiurare danni presenti e futuri”

“La morte dei lavoratoti non ha un cartellino con un prezzo da pagare che ne cancelli sofferenze e disperazione - dichiara infine la sindacalista - come sindacato ed attori costituiti nel processo come parte civile non molleremo perché: alcuna transazione civile può estinguere i reati penali e nessuna transazione privata può estinguere un danno collettivo, né consentiremo la prosecuzione dei tempi biblici processuali funzionali che rischiano la prescrizione dei reati".

Enza Bruno Bossio, Bruno Censore, Ferdinando Aiello, Mario Oliverio, si spendono per la stabilizzazione dei precari calabresi. Un atto di coerenza del PD, non solo un fatto avente valenza politica. 5-6000 precari da stabilizzare significano almeno 15-20 mila voti, una entità capace di sovvertire qualsiasi risultato elettorale. E per la stabilizzazione si invoca il Governo .

Riceviamo e pubblichiamo:

“Come rappresentanza della deputazione del centrosinistra calabrese abbiamo svolto stamani un incontro a Palazzo Chigi con il sottosegretario Patroni Griffi sulle problematiche degli LSU-LPU e in generale del precariato in Calabria.

Oltre ad esprimere apprezzamento per la tempestività con cui il Sottosegretario ha accolto la nostra richiesta di incontro vogliamo dichiarare soddisfazione per i contenuti emersi nel confronto.

Alle nostre proposte, attentamente valutate, è stata dichiarata piena disponibilità del rappresentante del Governo per verificarne la possibilità di azioni risolutive.

Abbiamo inteso, innanzitutto, esporre i termini emergenziali della drammatica condizione in cui versano i lavoratori che da diversi mesi non percepiscono le indennità loro spettanti.

A Patroni Griffi, abbiamo chiesto che, considerata la gravità della situazione, sia il Governo Nazionale in via eccezionale e straordinaria a poter assicurare la copertura dell’impegno finanziario per l’anno 2013 dal momento che finora la Regione Calabria ha omesso di prevedere nel proprio bilancio la quota di finanziamento a suo carico.

In tal senso abbiamo proposto che il Governo Nazionale, possibilmente in tempi rapidi, provveda ad emanare uno specifico decreto legislativo.

Abbiamo, inoltre, sottolineato con forza la necessità di pervenire a misure strutturali per assicurare una prospettiva di vita e di lavoro a migliaia di lavoratori che da oltre 15 anni sono costretti a vivere in una odiosa condizione di precarietà ed insicurezza.

Patroni Griffi ha convenuto con noi affinché la Legge di Stabilità sia un’opportunità per approvare una specifica norma legislativa finalizzata ad autorizzare gli enti pubblici della Calabria ad assumere gli LSU-LPU, anche in ruoli sopranumerari, con contratto a tempo indeterminato ed a tempo parziale di almeno 26 ore settimanali.

A tale norma occorre assicurare almeno per il prossimo biennio una sufficiente copertura finanziaria da parte dello Stato, al fine di poter garantire la stabilizzazione di un significativo numero di lavoratori.

Non è ammissibile che le ultime stabilizzazioni risalgano agli anni 2007/2008.

Lo svuotamento del bacino degli LSU-LPU e anche dei lavoratori ex legge 15 è un necessario intervento per iniziare a prosciugare un’area vasta di precariato che in Calabria conta migliaia di persone con altri profili professionali e diverse forme contrattuali.

Faremo di tutto,pertanto, per assicurare il nostro impegno affinché nei prossimi giorni la questione LSU-LPU della Calabria si possa imporre tra le priorità dell’agenda parlamentare e governativa.

Roma, li 7 novembre 2013Enza Bruno BossioBruno CensoreFerdinando Aiello

Non solo Bruno Bossio, Censore ed Aiello, anche Mario Oliverio interviene a sostegno della proposta dei senatori calabresi di stabilizzazione LSU-LPU.

Riceviamo e pubblichiamo la nota del presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio : “Esprimo apprezzamento e sostegno all’emendamento alla Legge Finanziaria presentato nei giorni scorsi dai senatori calabresi per ottenere la stabilizzazione definitiva degli oltre 5000 lavoratori impegnati in attività socialmente utili e di pubblica utilità che stanno vivendo in questi giorni, insieme alle loro famiglie, una situazione di grande disagio e preoccupazione, poiché da diversi mesi non percepiscono le indennità loro spettanti. Con questo emendamento, infatti si chiede al governo nazionale di autorizzare gli enti pubblici calabresi ad assumere tali lavoratori dal 1° gennaio 2014, anche in posizioni sopranumerarie, con un contratto a tempo indeterminato ed a tempo parziale di 26 ore settimanali e di concedere in favore della Regione Calabria, con provvedimento del Ministro dell’economia e delle finanze, un contributo aggiuntivo pari a 40 milioni di euro per l’anno 2014 e pari a 30 milioni di euro a decorrere dall’anno 2015. Lo svuotamento del bacino degli Lsu-Lpu e anche dei lavoratori ex legge 15 è un fatto assolutamente necessario se si vuole realmente cominciare a prosciugare una vasta area di precariato che in Calabria conta migliaia di persone con profili professionali e diverse forme contrattuali. E’, quindi, necessario stabilizzare definitivamente questi lavoratori che rappresentano una vera e propria risorsa per la nostra regione, un capitale umano già formato, che non può essere disperso e sul quale, invece, occorre credere ed investire. E’ giunto il momento di mettere la parola fine ad un percorso che dura ormai da oltre 15 anni e che consente agli enti di utilizzare questi lavoratori in posizioni anche strategiche ed apicali sfruttando i loro titoli di studio e la professionalità da questi acquisita, continuando a mantenerli in una condizione di grave precarietà e insicurezza. Occorre passare dalle parole ai fatti. La Provincia di Cosenza nel corso di questi anni ha stabilizzato tutti i suoi lavoratori precari. Per quanto ci riguarda continueremo ad assicurare tutto il nostro impegno affinchè su questa vicenda l’attuale governo possa finalmente scrivere una parola definitiva e finalmente risolutiva”.

Ora la parola tocca a Letta che sicuramente terrà conto delle invocazioni del PD calabrese stabilizzando tutti i precari. Impossibile che il PD calabrese stia scherzando! Impossibile che Letta non tenga conto di quanto chiesto da Enza Bruno Bossio, Bruno Censore, Ferdinando Aiello, Mario Oliverio. Che PD sarebbe quello calabrese e che credibilità politica avrebbero in Calabria Oliverio e gli altri se Letta non stabilizzerà tutti i precari calabresi?

Quando inizia la mensa scolastica?

Riceviamo e pubblichiamo la seguente interrogazione della minoranza al sindaco Bruno

“Gruppo Consiliare“Uniti Per Cambiare” Belmonte Calabro(CS)

Al Signor Sindaco Comune di Belmonte Calabro Sede

Oggetto: Interrogazione a risposta scritta ritardato avvio servizio mensa scolastica anno di riferimento 2013/2014-

Il sottoscritto Dr Giancarlo Pellegrino Consigliere Comunale e Capo Gruppo “Uniti Per Cambiare del Comune di Belmonte Calabro

Interroga

La S.V. in indirizzo sulla motivazione del ritardo dell’ avvio del servizio della mensa scolastica a tuttoggi 09/11/2013.

Chiede

Altresì di conoscere l’analitica dell’appalto, ovvero data di bando con relativi criteri,data di espletamento ,verbale di aggiudicazione e ditta aggiudicatrice con relativa somma impegnata e data precisa inizio servizio mensa.

Tanto su esposto al fine di dover dare giuste e dovute risposte ,ai tanti quesiti rappresentati dai cittadini interessati,ma soprattutto, anche per una esigenza di trasparenza di gestione amministrativa.

In attesa di un pronto ed immediato riscontro alla presente, distintamente .

Belmonte Calabro li 09/11/2013 Dr. Giancarlo Pellegrino Capogruppo “Uniti Per Cambiare”

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