
Redazione TirrenoNews
Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Strisce blu! Ministro Lupi si dimetta!!! Ministro Alfano, lo faccia anche Lei!
Sabato, 29 Marzo 2014 15:38 Pubblicato in ItaliaChi siete? Quanti siete? Cosa portate? 2 fiorini!
Sembra essere diventata questa l’Italia!
Ormai i comuni sono diventati piccoli stati , ognuno dei quali fa quello che vuole senza legittimazione.
Ma vi immaginate la tabella “ In questo comune ci sono le strisce blu ed in caso di parcheggio oltre il tempo si pagherà la sanzione di euro….”
Oppure la tabella “ In questo comune ci sono le strisce blu ed in caso di parcheggio oltre il tempo sarà possibile pagare la parte di servizio non pagata”
Avremo due Italie, una che applica il codice della strada, così come è, ed una che lo integra e se lo fa a misura del proprio bilancio. Perché di bilancio si tratta. Non di giustizia.
E’ la conclusione alla quale sono arrivati nell'incontro al Viminale i ministri dell'Interno Angelino Alfano e delle Infrastrutture Maurizio Lupi, ed il sindaco di Torino, Piero Fassino, quale presidente dell'Anci.
Ricordiamo la storia.
Finalmente il Ministro Lupi si era fatto sentire ed aveva sancito che nelle zone a strisce blu, laddove la sosta si protragga oltre il temine per il quale si è pagato, si sarebbe pagata la differenza.
Una cosa giustissima.
Pensate a chi va dal medico senza sapere quante persone lo precedono in attesa di essere visitati e dopo una lunga fila scopre il dilemma: mancano forse 20 minuti per entrare giusto il tempo garantito dallo scontrino emesso . Che faccio? Esco e prima della scadenza metto un altro scontrino perdendo i 20 minuti già pagati o aspetto e poi esco ed eventualmente integro?
Chiunque risponderebbe. Aspetta e poi eventualmente integri.
No! I “ tri du pizzu” hanno deciso diversamente : saranno i consigli comunali a decidere e poi i cittadini con le loro organizzazioni di tutela a ricorrere al TAR; poi i TT.AA.RR. a decidersi( come?) .
Le due( forse più) Italie di cui prima:
Avremo quindi comuni che applicano diversamente il codice della strada.
Una vergogna per chi pensava di avere uno stato( ci si scusi la “s” minuscola, ma come usare la “S” maiuscola?) .
Uno stato che non ha mai verificato l’avvenuto rispetto del comma 8 dell’art 7 del Cds laddove dispone che in caso di installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta di cui al comma 1, lettera f), su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta.
Uno stato che ha abdicato ai comuni ed ai loro bisogni economici senza pretendere che gli stessi creassero i parcheggi indispensabili alla vita civile.
Eppure Lupi ci aveva fatto credere di essere finalmente un ministro dei cittadini e non delle esigenze di bilancio dei comuni affermando prima dell’incontro "il principio generale è che i cittadini rispettano le leggi e anche gli amministratori devono farlo e non possono interpretarle" e che il punto fermo è che "le multe non possono essere usate come tassazione indiretta sulla pelle dei cittadini".
Ora ha abdicato ai consigli comunali, cioè alla politica, nel caso rappresentata dal sindaco PD di Torino Piero Fassino.
Un passo indietro in nome dei bilanci comunali, la perdita della unità dello Stato, la confusione comune per comune.
Se è così ,allora forse non sarebbero disdicevoli eventuali dimissioni.
Etichettato sotto
Il collegamento della A3 alla costa tirrenica: Amantea resta fuori?
Venerdì, 28 Marzo 2014 20:35 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaÈ tempo di elezioni regionali. Ed allora ritornano i vecchi politici ed i vecchi progetti. La prova? Eccola.
A nord di Amantea c’è Paola che è collegata alla A3. A sud di Amantea c’è Falerna con la A3 che scende fin sulla costa.
Amantea baricentrica rispetto a Paola ed a Falerna ed unico centro di medie dimensioni potrebbe essere facilmente collegata con la A3, ed insieme con Cosenza ed i servizi Ospedalieri , la Sila, l’area di Rende-Montalto Uffugo e quella di Mendicino, con la strada che risale il fiume Catocastro , in parte esistente fino a Lago, e che passi, poi, sotto il Cocuzzo fino a Mendicino, oppure con la strada che risale il fiume Oliva , in parte esistente fino ad Aiello Calabro, e poi passando per il valico di Potame, entrare nella valle del fiume Busento, e così collegarsi in pochissimi minuti alla A3, a Cosenza e servendo sia Domanico che Carolei.
Peraltro, come ben noto, soprattutto all’ormai ex presidente della Provincia di Cosenza, la strada Amantea-Potame versa in condizioni critiche e tali da indurre la ricerca di una soluzione terza per evitare l’ isolamento di Amantea.
Invece si riscopre il vecchio tracciato del fiume Savuto.
Si tira fuori un progetto del 2002 mai attuato.
Artefice dell’incontro Leopoldo Chieffallo, sindaco del Comune di San Mango d'Aquino.
Sponsor il presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio
Presenti i Sindaci di, Grimaldi, Malito e Altilia, per la provincia di Cosenza, e Nocera Terinese, San Mango d'Aquino, Motta Santa Lucia, Martirano Lombardo e Conflenti), per la provincia di Catanzaro.
Meno male che non c’erano Falerna e Gizzeria.
Incomprensibile la presenza dei sindaci di Amantea, Aiello Calabro, Serra d'Aiello, Cleto i cui interessi viaggiano in direzione diversa.
Peraltro, si tratta di un progetto di massima al cui capezzale è stato chiamato l'Ing. Battista Jacino dirigente dell’Anas in pensione.
Sul sito della provincia si trova una nota nella quale si legge che sono intervenuti i sindaci di Nocera Terinese, Conflenti, Amantea e Cleto, ribadendo l'urgenza dell'opera.
Spiace dover notare che il sindaco di Amantea ha dimenticato gli interessi della città.
Prendiamo atto invece che ha scelto il Savuto invece dell’Oliva e del Catocastro.Ne prendiamo atto.
Non sorprende, invece, la parte della nota nella quale si legge :” Oliverio, inoltre, ha evidenziato che lo svincolo di San Mango D'Aquino deve essere completato in direzione del collegamento con la SS 18 e la viabilità del Tirreno Cosentino e che la Valle del Savuto nella quale insistono comuni come Amantea, Cleto, Aiello e Serra D'Aiello e sulla sponda sinistra Nocera, Martirano ecc, può essere servita, da investimento finanziario sostenibile, con una infrastruttura che già in parte è realizzata e che consentirà non solo di rompere l'isolamento di numerose comunità ma anche un collegamento con la costa, rappresentando perciò una via di fuga per eventuali momenti critici causati da possibili interruzioni autostradali”
Attestare che Amantea e a dx del Savuto è come dire che Cosenza è a nord di Tripoli.
Non ci piace la soluzione. Non ci piace affatto!non è quella che interessa la città! Ma nessuno ne sa niente e nessuno ne parla. Dove è finita la politica( posto che ci sia stata, mai)?
Etichettato sotto
Maxi confisca contro il clan Muto in 4 comuni del Cosentino tra cui Longobardi.
Venerdì, 28 Marzo 2014 16:21 Pubblicato in LongobardiSigilli a quote e compendi aziendali di 17 società, due ditte individuali, 12 immobili e conti correnti riconducibili a tre fratelli di Cetraro.
Un patrimonio di 11 milioni che facevano parte di una sorta di “holding familiare” basata sull'attività di usura iniziata fin dal 2004.
I beni sequestrati comprendono quote societarie e compendi aziendali relativi a 17 società operanti nei settori di promozione pubblicitaria, edile, produzione e vendita di mobili, calzature, abbigliamento, finanziario ed onoranze funebri, due ditte individuali operanti rispettivamente nei settori di vendita calzature e mobili, 12 immobili ubicati nei comuni di Belvedere marittimo, Cetraro, Scalea e Longobardi e diverse disponibilità bancarie e finanziarie
Il Gico - gruppo investigativo criminalità organizzata - del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro ha attuato un provvedimento di confisca dei beni.
I tre fratelli erano stati già implicati nell’operazione "Cartesio".
La Guardia di Finanza ha accertato in sede di indagini patrimoniali, a partire dal 2004 (ovvero nel periodo in cui l’attività usuraia era in fase di piena espansione) che i tre soggetti hanno effettuato notevoli investimenti in beni e società, alcuni dei quali in maniera ufficiale, altri ricorrendo a fittizi intestatari, utilizzando le considerevoli disponibilità finanziarie frutto dell’attività delittuosa posta in essere.
Etichettato sotto