
Redazione TirrenoNews
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Ecco l’ennesimo incidente sulla SS18, stavolta tra un auto ed una vespa.
Fortunatamente danni di lieve entità ed a quanto nessun problema per conducenti e passeggeri.
Erano passate da poco le 18.30.
Una Peugeot veniva da Via Monte Bianco e doveva attraversare la SS18.
Lì c’è lo stop ( anche se non si vedeva la segnaletica orizzontale c’era comunque quella verticale) perché si tratta di una strada interna che deve dare la precedenza alla statale.
Dalla sua sinistra proveniva una vespetta condotta da un giovane.
La Peugeot infatti riporta i danni sulla fiancata sinistra cioè da dove proveniva il motoveicolo.
Il ragazzo ci ha dichiarato che si è vista l’auto davanti ed ha rischiato di andare a sbattere frontalmente.
Il suo intuito lo ha spinto invece a sterzare improvvisamente verso destra in modo da evitare l’urto frontale
Ed infatti la vespetta porta lievi danni sulla fiancata sinistra
Questa manovra istintiva lo ha tutelato .
L’urto maggiore probabilmente lo ha avuto alla spalla ma il ragazzo robusto sembra non averne molto risentito.
Lamentava invece dolore al ginocchio che ha attinto l’auto
Sono prontamente intervenuti i carabinieri di Amantea che hanno verbalizzato il tutto.
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Fiume Savuto: E’ un obbligo difendere la sua storia ed il suo ambiente
Lunedì, 04 Agosto 2014 21:05 Pubblicato in Lamezia TermeIl fiume Savuto è stata una importante strada di accesso verso le zone interne, dove gli insediamenti che sorgevano a mezzacosta e sui pianori sono stati occupati in epoche successive da vari popoli, fino agli Italici, che parlavano la lingua osca e che seppero dare vita ad una propria cultura locale.
Attraverso la sua valle i Neolitici penetrarono nelle zone collinari e montane e si insediarono nelle terre di Nocera, San Mango, Savuto, Cleto, Martirano e Conflenti.
Annibale nel 202 avanti Cristo lo attraversò grazie al ponte a campata unica, in pietra, ancora sito nel territorio di Scigliano.
Un "fiume dalla scarsa fortuna letteraria ma con una grande importanza in età classica; infatti, insieme alla più centrale valle del Crati, costituisce il principale asse naturale di collegamento interno fra la Calabria settentrionale e quella meridionale, nel quale il nodo topografico di Cosenza fa da cerniera, e quindi da luogo forte di controllo, fra i due sistemi fluviali". Così scrive Gian Piero Givigliano.
Juliette de La Genière, nata Massenet(1) archeologa francese , dopo aver ipotizzato l'esistenza di centri abitati nell'area compresa tra Cozzo Piano Grande di Serra d'Aiello, Cleto, Valle del Torbido e Campora S. Giovanni, ci informa che i sentieri lungo il Savuto collegavano la costa tirrenica con la valle del Crati e con la zona di Sibari, e risalendo il fiume si poteva giungere pure alla valle del Neto e a Crotone.
Ed il Piano di Tirena, posto allo sbocco del Savuto e del fiume Grande, era un punto d'incrocio delle strade terrestri e marittime.
E che il Savuto fosse via di comunicazione lo scrive anche scriveva anche padre Fiore nel 1691 :"fiume grosso e navigabile, noto per la gran copia dell'acque".
Per il Savuto, come pochi, sembra il caso di richiamare Cosimo Damiano Fonseca quando ricorda che da espressioni geografiche o delimitazioni confinarie i fiumi sono divenuti essenziali tramiti di cultura e di civiltà fra centri dell'una e dell'altra sponda, tra il mare e le aree interne: "Vita e morte sembrano indissolubilmente legate allo scorrere dei fiumi, al loro ineludibile intersecarsi con le tormentate vicende delle comunità umane... D'altro canto l'acqua è amica dell'uomo in quanto fonte di vita e mezzo di trasporto, serbatoio di energie e strumento di sussistenza. Ma l'acqua è anche nemica dell'uomo, in quanto essa va combattuta per preservare e proteggere la fertilità dei terreni e per evitare l'erosione del suolo attribuibile alle inondazioni o alla scomparsa della vegetazione delle montagne e delle colline".
I segni di tanta importanza sono ancora presenti ma via, via distrutti dal tempio e dalla incuria umana
E John Antonio Szumskyj al quale dobbiamo le foto sostiene che le grandi mura impressionanti per mole (In alcune parti è alto più di 4 metri, in altre parte è in piedi in altre completamente coricato) in tecnica bizantina probabilmente sono pertinenti ad un antico porto.
A tutto questo dramma di vestigia antiche distrutte anche dalle imprese che eseguono lavori deve essere aggiunto il rischio costantemente segnalato dall’ecologista Giuseppe Ruperto dello smaltimento di diserbanti, veleni, rifiuti.
Una storia che si perde, un ecosistema che viene distrutto
- Lei è un membro del Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici (de) di Firenze , Jean Bérard centro di Napoli , l' Istituto Archeologico Austriaco , l' Istituto Archeologico Germanico , l'Istituto per la Storia antica siciliano di Palermo , Istituto di Magna Grecia , la Commissione vasorum Antiquorum Corpus e corrispondente della Archaeological Institute of America .
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Zambrone (VV): rissa tra dipendenti in un villaggio turistico, dieci arresti. I nomi
Domenica, 03 Agosto 2014 17:13 Pubblicato in Vibo ValentiaDieci persone, tutte dipendenti di un villaggio turistico di Zambrone, nel vibonese, sono stati arrestati e posti ai domiciliari dai carabinieri per rissa aggravata e lesioni personali.
A fronteggiarsi, all’interno della stessa struttura, sono stati cinque animatori e cinque tra camerieri e maitre del villaggio.
Una rissa, secondo i carabinieri, scoppiata per futili motivi e nel corso della quale cinque dei contendenti hanno riportato lievi ferite. (ANSA)
Il fatto è successo alle quattro del mattino, in un villaggio turistico della Costa degli Dei
5 i feriti
Sono intervenuti i carabinieri di Zungri i quali, dopo le prime attività d’indagine ed i normali approfondimenti hanno dichiarato in stato di arresto in flagranza dei reati di rissa aggravata e lesione personali:
Lazzaro Cimadoro di Tropea, 30 anni;
Giovanni Tomaselli, di Reggio Calabria 29 anni;
Manuele Tomaselli, di Reggio Calabria classe, 24 anni;
Luca Placido Grillo, di Vibo valentia classe, 24 anni;
Francesco Calabria, di Tropea, 29 anni;
Alessandro Oggiano, di Roma, 23 anni;
Lorenzo Catello, di Roma, 22 anni;
Simone Cimini, di Roma, 19 anni;
Calogero Caloia, di Patti, 21 anni;
Daniele Oggiano, di Roma, 32 anni.
Ad aver la peggio, fortunatamente con lievi conseguenze, sono stati:
Calogero Caiola, “contusione cranica”, giudicato guaribile in giorni 4 s.c.;
Lorenzo Catello: “contusione guancia dx con ferita escoriata interno bocca”, giudicato guaribile in giorni 5 s.c.;
Simone Cimini: “contusione emitorace dx con lieve ferita escoriata e contusione braccio e ginocchio sx”, giudicato guaribile in gg 4 s.c.;
Daniele Oggiano: “ferita escoriata gomito dx e contusione avambraccio sx e gamba dx”, giudicato guaribile in gg. 4 s.c.;
Alessandro Oggiano: “contusione rachide dorso-lombare con escoriazione e contusione spalla dx con escoriazione regione orbitaria estesa sx”, giudicato guaribile in gg 5 s.c.
I feriti sono stati visitati e curati dai sanitari dell’Ospedale di Tropea.
Per tutti la Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha disposto il regime detentivo degli arresti domiciliari in attesa delle decisioni del Tribunale nel giudizio direttissimo.
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