
Redazione TirrenoNews
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Il Progetto di Gigi El Tarik per la casa delle culture.
Martedì, 19 Agosto 2014 18:43 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiRiceviamo e pubblichiamo la “ardita” proposta di Gigino Adriano Pellegrini che dal suo “Beaumont sur la mer” ha sempre attenzione alla “sua”Amantea, alla Cultura, e lancia la forte provocazione di uscire dal ghetto della sotto cultura per viaggiare verso nuovi cieli.
“Signori Amanteani, a me l’orecchio! Chi di voi osa sbarrar l’udito a ciò che reca il vento di Chiacchiera?
Io, dall’oriente al declinante occaso, faccio del vento il mio caval di posta per far palesi al mondo i fatti altrui come spuntano sul terrestre globo".
DALLA COLTURA ALLA CULTURA
L’osservare la struttura costruita nella zona sud di Amantea, denominata pomposamente “Campus Temesa” ha dato il via ad una idea che si regge su due principi: La casa come nuova forma associativa; la Casa come spazio fisico.
Una nuova forma associativa e spazio fisico dovrebbe rinforzare le capacità progettuali delle singole associazioni creando un punto di aggregazione, un riconoscibile laboratorio di idee: un’associazione e un luogo - quindi – in cui si possa produrre intercultura, intesa come valorizzazione della multi etnicità sia come cultura di appartenenza a valori e tradizioni dei diversi Paesi di origine. Tutto questo sembra un sogno. Ma è un sogno a cui si vorrebbe dare sostanza.
E’ riconosciuto necessario a tal fine un impegno di supporto e sussidiarietà da parte di tutti, coadiuvato da un fondamentale coordinamento contagioso e coinvolgente che riesca a trainare, a superare i personalismi e gli antagonismi.
La sussidiarietà ispira l’idea di uno scambio, tipo Banca del tempo, dove si sperimenta la disponibilità a donare competenze e tempo in forma in gran parte volontaria, non per un mero scambio di servizi utili ma per il bene comune di una convivenza migliore. Un luogo vivo, che susciti voglia di andare, un punto di ritrovo dove poter passare a dare un’occhiata in qualsiasi ora del giorno.
Soprattutto un luogo attraente per le famiglie e per i giovani e offrire spunti culturali e per il tempo libero che motivino alla frequentazione attiva e alla conoscenza di culture diverse, in una dimensione sentita come divertente e arricchente e che abbia come fine la promozione del miglioramento della qualità della vita nella nostra Cittadina. Creando una rete delle associazioni e dei cittadini in grado di sviluppare le risorse culturali locali per la elaborazione dei progetti e delle scelte che si operano nella e sulla città.
Una Casa dedicata all’incontro e alla contaminazione tra la popolazione autoctona e le diverse culture presenti nel territorio di Amantea e nei paesi limitrofi.
La Casa delle Culture deve appartenere ai cittadini del nostro paese e deve essere vissuta, oltre che dalle singole persone, dalle associazioni. La struttura deve essere uno spazio dove sia possibile contaminarsi con stili, culture, proposte, azioni, idee, una rete di enti e associazioni che operano nel territorio sui vari temi socio-culturali.
Alcune iniziative di promozione culturale dovrebbero nel tempo portare alla creazione di una nuova tradizione che inevitabilmente andrà a consolidarsi, stimolando una maggiore partecipazione di pubblico in produzioni di diverso genere: dalle rassegne di musica classica e moderna alla documentazione dei beni architettonici e ambientali, dagli abbonamenti a prezzi agevolati agli spettacoli teatrali. Ma anche iniziative nel campo degli audiovisivi, mostre artistiche e scientifiche. Senza dimenticare quei progetti che andranno a realizzarsi in collaborazione con i Comuni limitrofi e con le minoranze etniche presenti sul territorio.
Così facendo si otterrà, da una parte, la riaffermazione, dell’esistenza di un patrimonio storico-artistico di grande spessore. Dall’altra, emergerebbe l’esigenza di far diventare questo “Contenitore” uno spazio di condivisione, di conoscenza e di sperimentazione. Un luogo quindi che potrà essere al tempo stesso monumento, e quindi esercizio vivo di memoria, e casa, spazio abitato e punto di riferimento per tutti i cittadini.
Gli obiettivi principali che la Casa delle Culture dovrebbe perseguire sono:
1) offrire una valida opportunità di uscire dall’isolamento, abituandosi ad autogestire e a gestire determinati aspetti della vita associativa insieme alle altre realtà oltre a creare un vero dialogo fra persone di culture diverse;
2) promuovere le capacità dell’associazionismo straniero di trasmettere le proprie culture, in particolare, e di farle conoscere anche alla popolazione locale;
3) promuovere il protagonismo delle associazioni e i modelli di inserimento sociale;
4) sostenere le dinamiche di mutuo aiuto, in particolare, fra le famiglie;
STRUTTURA
Uno spazio organizzato in modo da costituire:
- un punto di riferimento per le associazioni e per i rapporti tra queste e le istituzioni;
- un punto informativo: internet gratis, giornali e riviste italiani e stranieri, opportunità di consultare vari progetti già sperimentati in Italia sull’intercultura e, se è possibile, una biblioteca da ampliare nel tempo e a seconda delle disponibilità economiche del Centro;
- Una Pinacoteca dove ospitare…..
- Un piccolo museo archeologico…..
- Un Teatro dove poter programmare una vera e propria stagione teatrale con rappresentazioni di produzioni nazionali e lavori di gruppi locali.
- La creazione di un vero e proprio laboratorio dove poter seguire corsi di Recitazione, Regia, Scenografia, Coreografia, Costumi e Luci.
- Un piccolo museo musicale dove ospitare la grande tradizione musicale di Amantea e ospitare nuove forme musicali provenienti da altre realtà.
- Un punto d’incontro: per favorire la socializzazione, attività ludiche e culturali scaturite dalla collaborazione tra associazioni, presenti e documentate, per permetterne la “riproduzione” e la proposizione anche all’esterno;
- un luogo di formazione: sull’antirazzismo e sull’intercultura, che permetta di conoscere le varie culture presenti e non sul territorio. Elaborazione di nuove strategie di lotta al razzismo per superare gli stereotipi più diffusi;
- un luogo propulsore di attività culturali ideate per rispondere alle esigenze della realtà amanteana ma capaci di essere adattate alla realtà nazionale ed europea;
- un luogo di scambio di esperienze elaborate dalle associazioni italiane e straniere.
- ATTIVITA’
Il successo e lo sviluppo della Casa delle Culture saranno determinati sicuramente dalla capacità di questo organismo di porsi, da un lato, come interlocutore significativo nei confronti delle Istituzioni e delle altre forme associative e, dall’altro, di soddisfare le esigenze e i bisogni, in continua evoluzione, di ogni singolo componente.
La programmazione delle iniziative dovrà pertanto essere sempre in sintonia con l’ambiente interno ed esterno alla Casa delle Culture e focalizzarsi soprattutto sulla realizzazione di:
Corsi di formazione inerenti:
- la lotta al razzismo: come tematica proposta direttamente alle associazioni (che in questo modo avranno un linguaggio comune e un approccio corretto anche fra di loro), alle scuole o ad altre Istituzioni con moduli diversificati;
- l’interculturalità: intesa come un modo di porsi di fronte agli altri (si possono prevedere corsi aperti anche ad operatori che lavorano a stretto contatto con gli stranieri, ma non solo);
- la mediazione culturale: per formare soggetti che possano intervenire in situazioni diversificate;
- la gestione dei conflitti: in quanto tematica di base per la formazione di ogni socio ed elemento centrale di gestione della Casa delle Culture e delle sue attività;
- la conduzione dei gruppi: considerata come metodologia di particolare utilità per i leaders delle associazioni e più in generale per i membri del coordinamento e per gli “operatori volontari” dei vari progetti.
Attività estemporanee:
- incontri tematici anche su semplici questioni legate alla quotidianità con l’obiettivo di far conoscere l’approccio della propria cultura riguardo l’argomento scelto e creare l’occasione per uno scambio di esperienze vissute affinché le persone si conoscano meglio e imparino a non diffidare dei diversi;
- spettacoli teatrali, cinematografici e musicali (esclusi quelli che non consentono di contenere i suoni all’interno della struttura), ma anche laboratori di espressività che permettano ai partecipanti di inventare dei percorsi e un linguaggio di comunicazione innovativo con l’intreccio delle varie culture;
- mostre anche di artisti stranieri, di prodotti artigianali, di oggetti realizzati nell’ambito dei vari laboratori;
- incontri di approfondimento e dibattiti su questioni che riguardano i migranti, i rapporti con la cittadinanza, ma anche problematiche strettamente locali;
Alle donne che parteciperanno alle iniziative del Casa delle Culture sarà data la possibilità di usufruire di uno spazio arredato ad hoc per bambini piccoli. Tale luogo sarà custodito da una o più volontarie.
I PRINCIPALI INTERLOCUTORI DELLA CASA DELLE CULTURE
La Regione Calabria, La Provincia di Cosenza, Il Comune di Amantea, i Centri Stranieri sul Territorio, Centri per le Famiglie, Sindacati, Centri per il Volontariato, Associazioni di volontariato e culturali, laiche e religiose, cooperative sociali, organizzazioni sociali, istituzioni varie.
ALTRO
Nei locali e nella vita della Casa delle Culture non dovranno essere consentite le seguenti attività:
- di carattere religioso;
- di proselitismo politico o religioso;
- che possano arrecare disturbo, in qualsiasi forma, alle abitazioni vicine;
- di servizio, salvo brevi periodi per far fronte ad esigenze inderogabili.
DIREZIONE
La Casa delle Culture necessiterà di un Consiglio Direttivo di almeno 5 componenti provenienti dalle varie espressioni culturali di Amantea: esempio: un letterato, un musicista, un archeologo, un sociologo, uno Storico dell’Arte. In aggiunta, un Direttore organizzativo.
Gigino Adriano Pellegrini – G el Tarik
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L’ordinanza sindacale contro l’inquinamento acustico. Vietato disturbare.
Martedì, 19 Agosto 2014 18:29 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaOgni estate si presentano due distinte ed antitetiche posizioni sociali, apparentemente figlie di due diverse fazioni culturali, in realtà espressioni di due interessi economici e sociali.
La prima è quella di tutelare l’ambiente dall’inquinamento acustico e di garantire il riposo delle persone ed in particolare degli ammalati .
La seconda è quella di agevolare le attività commerciali in tutti i modi, e financo, come qualcuno pretende con una musica sparata ad alto volume e perfino a notte fonda.
Due posizioni dicotomiche, incompatibili.
E le reazioni sono forti.
Ne sanno qualcosa i carabinieri che sono spesso chiamati di notte per tentare di fare il possibile per garantire il riposo.
Il problema lo avvertono sulla propria pelle i sindaci di tantissimi comuni , sindaci che si trovano compressi tra due esigenze
Da un lato quella garantire le esigenze di natura abitativa e di soggiorno, dall’altro agevolare le attività economiche e lavorative.
Due distinte facce del problema , due facce antitetiche da rendere compatibili.
Ed esiste una sola possibilità.
Quella di comprimere non certamente quella di sopprimere.
Comprimere le esagerazioni, indicare la strada obbligata per un percorso compatibile sia sotto il profilo economico che sociale
Ed ecco le ordinanze come quella recentemente emanata e che vieta di disturbare.
Una ordinanza che regolamenta i requisiti acustici delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento, di pubblico spettacolo e nei pubblici esercizi.
Una ordinanza nella quale si precisano le differenze tra la musica di sottofondo, quella caratterizzata, cioè da valori di emissione moderati tali da non sovrastare il normale parlare degli avventori e in modo tale da non essere percepita al di fuori dell’attività commerciale; e le manifestazioni rumorose a carattere temporaneo come concerti, spettacoli, attività musicali all’aperto, feste popolari e sagre.
Una ordinanza che ricorda che per gli impianti di diffusione sonora all’aperto bisogna seguire il Regolamento per la disciplina degli impianti di pubblicità.
Una ordinanza che vietato di disturbare con il clacson o con uso smoderato dell’acceleratore, nelle ore notturne, dalle ore 24 alle ore 7,30 e, di giorno, dalle ore 14 alle ore 16,30.
Una ordinanza che interessa anche i cantieri edili, i pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, esercizi alberghieri e campeggi e soggiorni di vacanza per minori, case per ferie ed ostelli della gioventù, stabilimenti balneari ed esercizi pubblici posti sull’arenile.
Una ordinanza che dispone una sanzione di 300 euro la sanzione per chi non rispetta l’osservanza.
Ma nessuna preoccupazione devono avere gli amanteani( ed i Camporesi)
È stata emanata a Corigliano del sindaco Giuseppe Geraci .
Da noi nessuna limitazione, ognuno fa come crede.
A parte la Notte Bianca, per esempio, due giorni fa dopo l’una e mezza i fuochi pirotecnici.
Eppure esiste ancora l’ordinanza del vecchio sindaco Tonnara che vietava gli speri di fuochi dopo la mezzanotte.
Due le cose.
O gli orologi non funzionano e nessuno se ne frega!
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La Calabria invasa da Bluetongue. Ecco i comuni con la infezione
Martedì, 19 Agosto 2014 18:11 Pubblicato in CalabriaLa Bluetongue è nella lista delle malattie da notificare all’ Oie.
La conferma della malattia è seguita dall'abbattimento di tutti i capi sensibili nell'allevamento e dall'applicazione del provvedimento di zona di protezione nell'area in un raggio di 10 km dal focolaio: questo abolisce la possibilità di spostare gli animali dalla zona colpita, con conseguente blocco del commercio di bestiame. Generalmente alla conferma di un focolaio di Bluetongue segue l'obbligo di vaccinazione di tutti i ruminanti domestici del territorio interessato ; è importante individuare il sierotipo virale responsabile del focolaio per scegliere il vaccino adatto, visto che gli anticorpi contro un sierotipo di BTV non sono del tutto protettivi verso gli altri. L'utilizzo di insetto-repellenti sugli animali e la loro stabulazione in luoghi chiusi durante le ore serali possono contribuire a ridurre il rischio di trasmissione.
Il virus si trasmette esclusivamente attraverso le punture dei moscerini ematofagi del genere Culicoides.
In Africa e nel bacino del Mediterraneo la specie epidemiologicamente più importante è C.imicola. Culicoides si infetta durante il pasto di sangue su un ospite viremico e BTV replica attivamente nell'organismo degli insetti, andando a colonizzare le ghiandole salivari, dalle quali è in grado di infettare un nuovo ospite punto da Culicoides.
PROVINCIA DI COSENZA
CARIATI TERRAVECCHIA
PROVINCIA DI CATANZARO
ANDALI ARGUSTO BADOLATO BELCASTRO BOTRICELLO CARDINALE CENADI CENTRACHE CERVA CHIARAVALLE CENTRALE CROPANI GAGLIATO GASPERINA GUARDAVALLE ISCA SULLO IONIO MAGISANO MARCEDUSA MONTEPAONE OLIVADI PALERMITI PETRIZZI PETRONA' SAN VITO SULLO IONIO SANT'ANDREA APOSTOLO DELLO IONIO SANTA CATERINA DELLO IONIO SATRIANO SELLIA SELLIA MARINA SERSALE SOVERIA SIMERI TORRE DI RUGGIERO VALLEFIORITA ZAGARISE
PROVINCIA DI CROTONE
BELVEDERE DI SPINELLO CACCURI CASABONA CASTELSILANO CERENZIA CIRO' COTRONEI CROTONE CRUCOLI CUTRO ISOLA DI CAPO RIZZUTO MESORACA PETILIA POLICASTRO ROCCA DI NETO ROCCABERNARDA SAN MAURO MARCHESATO SANTA SEVERINA SCANDALE STRONGOLI
PROVINCIA DI VIBO VALENTIA
ACQUARO ARENA BRIATICO BROGNATURO CAPISTRANO CESSANITI DASA' DINAMI DRAPIA FILADELFIA FILANDARI FILOGASO FRANCAVILLA ANGITOLA GEROCARNE JOPPOLO LIMBADI MAIERATO MILETO MONTEROSSO CALABRO NICOTERA PARGHELIA PIZZO PIZZONI POLIA ROMBIOLO SAN CALOGERO SAN NICOLA DA CRISSA SANT'ONOFRIO SERRA SAN BRUNO SIMBARIO SORIANELLO SORIANO CALABRO SPADOLA SPILINGA STEFANACONI VALLELONGA VAZZANO VIBO VALENTIA ZACCANOPOLI ZAMBRONE ZUNGRI
PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA
CANDIDONI LAUREANA DI BORRELLO MONASTERACE ROSARNO SAN PIETRO DI CARIDA' SERRATA
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