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San Francesco di Paola non si scrollo' i calzari lasciando Amantea
Lunedì, 12 Gennaio 2015 20:30 Pubblicato in Primo PianoRacconta una vecchia leggenda messa in piedi chissà da chi, e certamente contraria alla immagine di Amantea e della sua gente, che in una data imprecisata , e comunque prima del suo allontanamento per la Francia, Padre Francesco da Paola, uscendo da Amantea, sul ponte sul Catocastro , si sarebbe tolto i calzari e li abbia scossi per togliersi la terra e la polvere di Amantea , quasi che volesse evitare qualsiasi anche impalpabile rapporto con una città ed un popolo.
Siamo in grado di smentire le vecchie dicerie di contrasti tra san Francesco di Paola ed Amantea, così contribuendo a scrivere la vera storia che ben oltre le leggende o le dicerie popolari.
Lui, uomo di carità ed amore !
Dal dibattito svoltosi ieri l’altro è emerso, invece, il grande amore di Amantea per san Francesco di Paola
Un dibattito partecipatissimo, svoltosi ieri 10 gennaio nella sala del convento di San Bernardino, promosso dall’associazione Prospettive, presenti il Presidente dell’Associazione Prospettive dr Aldo Andreani, Padre Francesco Celestino , custode dei Minori Conventuali di Amantea, e padre Rocco Benvenuto, già Correttore provinciale della provincia monastica di San Francesco di Paola, è stata confermata , per voce di padre Rocco Benvenuto, la esistenza in Amantea di un convento intitolato a san Francesco di Paola.
Possibile che possa esserci stato un rapporto così negativo tra il santo e la città e poi i frati minimi siano venuti a prendere possesso di un convento intitolato al loro santo?
Il documento è stato fornito in copia proprio da padre Rocco Benvenuto e da oggi appartiene a tutta la città e chiunque può trarne copia .
Il documento è stato affidato al prof Roberto Musì per la sua attenta traduzione ed a breve appena fornitaci ne daremo totale conoscenza.
Intanto il documento conferma quanto da noi già conosciuto e cioè che il convento venne fondato il 19 maggio 1617- due anni prima della sua canonizzazione- in quel di Catocastro , vescovo in Tropea monsignor Fabrizio Caracciolo, grazie alla munificenza di Rutilio Cavallo, gentiluomo di Amantea .
Il convento aveva anche un dormitorio che poteva ospitare 4 o 5 frati.
Ma non basta.
Dal dibattito è emersa anche la lettera che la città di Amantea ha invito al Papa “perche si degni di aggregare Padre Francesco di Paola nel numero dei santi”
La lettera porta la data del 25 novembre 1516 e venne inviata da L’Università , ed uomini della Città dell’ Amantea
Ecco il testo:
Al Papa.
Beatissimo Padre , dell’Universale Chiesa Pastore.
Dopo aver umilmente baciati i suoi santi piedi, e la divota e la continua raccomandazione, ne conviene far certa la santità sua alquanto delle virtù, e la vita del Beato padre Francesco di Paola.
Saprà dunque questo S.Padre, per Religione, Santimonia ed infiniti miracoli, esser stato celebre, innomerabili infermi da vari morbi oppressi, e tormentati, in virtù di Dio Onnipotente, aver sanati, e liberati, esser anco entrato in un’ardente fornace, e uscitone libero, ed illeso, oltre infiniti, ed innumerevoli fatti impossibili a farsi, de’ quali tutti si rende vero testimonio, oltre la pubblica voce, e fama nelle parti nostre, e per tanto veridicamente esclamante.
Di modo che senza rossore di faccia colle ginocchie chine siamo costretti a supplicare, siccome divotamente, ed umilmente supplichiamo la santità Vostra, che per onor a così sovrano Uomo, sua religione ed ordine, e per aumento della divozione né i Cristiani, esso padre nel numero de’ Santi canonicamente, ed onorevolmente si degni aggregare.
Che di nuovo, e sempre baciando i suoi piedi, apparecchiati di continuo servire la Santità sua, facciamo fine umilmente la sua santa benedizione invocando
Della Città dell’Amantea 25 Novembre 1516
Della medesima santità Vostra
Ubbidienti e divoti
L’Università , ed uomini della Città dell’ Amantea
Può esserci mai stato un rapporto negativo tra Amantea e l’allora Beato Francesco di Paola se la città e tutta la sua gente implora il papa di santificarlo? Certamente no!
Disoccupazione record al 20,6% in Provincia di Cosenza
Lunedì, 12 Gennaio 2015 20:16 Pubblicato in CosenzaIn Calabria e nella Provincia di Cosenza il maggior numero di senza lavoro
La crisi economica è l’ultimo calo del PIL, che è stato dell’1,9% su base nazionale, ma del 4% nel Mezzogiorno trascina ancora più in basso i dati del Mezzogiorno d'Italia, e come accade ormai da decenni, la Calabria si conferma una delle peggiori regioni per occupazione e per peso della crisi economica, in un contesto sempre più difficile, perché da sempre avvezza all'inoccupazione ed alla ristrettezza economica.
Gli ultimi dati infatti, non lasciano scampo ad interpretazioni: se nel sud-Italia il livello di disoccupazione è al 19,6%, nella regione Calabrese la percentuale di senza lavoro, arriva addirittura al 20,6%, percentuale che si traduce in 143.000 persone, di cui poco meno della metà sono donne, ma non c’è speranza neanche per i laureati, il 14,2% del totale.
Ma allora è vero, come affermano alcune note voci economiche italiane che il Meridione si avvia verso una nuova e più grave crisi?
Perchè le cose non cambiano, se prendiamo in considerazione il numero degli occupati, anche in questo caso infatti, la Calabria (terzultima su scala nazionale) preceduta da altre due regioni meridionali come Campania e Sicilia, presenta un tasso occupazionale pari al 41%.
Mentre se analizziamo nello specifico le province calabresi, vedremo che in quella di Catanzaro è presente il maggior numero di occupati, il 43,7% mentre quella con il numero più alto di disoccupati, è Cosenza dove 58.000 persone non hanno un impiego.
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Minoranza "attacca": spesi un milione di euro ma ancora inutilizzati
Lunedì, 12 Gennaio 2015 20:08 Pubblicato in PoliticaIl comunicato del gruppo consiliare “Insieme per la Città”, presenta il volto di una minoranza che non scherza più, anzi, di una minoranza che tenta di collocarsi nel novero dei chi segnala quanto di negativo c’è nella Giunta Sabatino.
Un comunicato che appare anche forte nel silenzio della restante minoranza. Ecco il testo intero:
Coscienze libere “ cercasi”:
“Abbiamo assistito in questi giorni ad un duello a distanza ingaggiato dal Sindaco Monica Sabatino con il vice-sindaco di una precedente amministrazione Dott. Luciano Cappelli, “ reo “ di aver chiesto come mai una scuola materna ultimata ormai da mesi e mesi e costata un milione di euro in quel di Campora San Giovanni, non fosse stata ancora utilizzata.
La problematica era stata sollevata già con una specifica interrogazione del 5 agosto u.s. dalla consigliera Concetta Veltri ed indirizzata al Sindaco, alla quale non è stata data risposta e nei prossimi giorni, delle mancate risposte a numerosissime interrogazioni interesseremo S.E. il Prefetto.
Il Sindaco anziché spiegare i veri motivi della mancata apertura della scuola, ha preferito non rispondere alla legittima domanda ma innescare una sterile polemica di sei o sette puntate a mò di telenovela, consona al soggetto, spesso debordando o peggio ancora mentendo su fatti ed episodi inesistenti, salvo poi essere smentita : pare, infatti, che il Comune abbia problemi di fornitura di energia elettrica e gas in quanto Enel ed Italgas non intendono effettuare forniture ad un cliente moroso.
Sarebbe potuto finire cosi, semplicemente, con due righe, ma l’arroganza e l’onnipotenza di questa “ giovinetta viziata “, circondata da ancelle “ accomodanti “ e da fidi guerrieri “ insignificanti”, ha di fatto distratto i cittadini dalla incapacità, ormai conclamata, di questi amministratori di reggere un Comune importante come Amantea.
Non è solo la scuola materna di Campora a non essere stata consegnata alla Città, ma anche il ponte sul torrente Santa Maria ultimato ormai da mesi e mesi, ed ancora inutilizzato poiché nessuno si interessa allo sblocco dello stesso.
Che dire della pista ciclabile? Probabilmente perderemo il finanziamento in quanto non si riuscirà per tempo a completare l’opera, non ancora iniziata, sempre perché nessuno si interessa alla stessa.
Grande interesse e tempestività è stata invece dimostrata per aumentare le tasse ai cittadini e contemporaneamente aumentarsi le indennità di carica, cosi al tempo stesso da una “ oscura regia” che poi tanto oscura non è, si è provveduto a devolvere il mutuo di Euro 2.500.000,00 destinato alla ristrutturazione del lungomare cittadino, opera strategica per lo sviluppo del turismo e della nostra economia verso opere sicuramente secondarie per gli interessi della Città, ma evidentemente strategiche per il Sindaco e qualche assessore, ( Via Neto, e ponte sul Catocastro ).
Cosi come, ancora oggi , non si capisce, come mai un concorso per la stabilizzazione di vigili precari avviato da quasi un anno non è stato ancora espletato mortificando donne ed uomini che hanno lavorato al servizio del nostro Comune per oltre un decennio, con il rischio praticamente certo di soccombere in un eventuale contenzioso.
Altre iniziative di gradimento della amministrazione sono state intraprese, “ stage “, slittamento di “ Vaucher “ che il Sindaco chiama lavoro e non utilizza il proprio vero nome : “ sistemazione sospesi.”
Per non parlare, dell’argomento ormai a lungo trattato e per il quale sono state interessate le autorità preposte, “dell’ufficio di staff del Sindaco “, creato ad hoc per consentire al padre del Sindaco di continuare a fare quello che ha sempre fatto, nonostante lo stesso sia stato collocato in pensione dal 31 ottobre 2014.
La nostra speranza e la speranza della Città è che qualche “ coscienza libera “ si svegli dentro questa maggioranza per far si che il Comune non sia affare di “ famiglia”.
Il gruppo consiliare Insieme per la Città
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