
Redazione TirrenoNews
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Dopo la tessera annonaria del periodo della seconda guerra mondiale che fu l’unico modo per assicurarsi un minimo di alimentazione ( insufficiente in verità), si ebbe la tessera dei poveri( quella che ad Amantea si aveva se si era iscritti nella cd “lingua di poveri”). Anche questa assicurava ai meno abbienti un minino di assistenza. Poi negli anni cinquanta e sessanta si diffuse il credito alimentare, cioè quella forma che garantiva l’acquisto di pochissimi prodotti come il pane, la pasta, la “conserva”, e pochi altri alimenti. E gli acquisti venivano registrati giornalmente su di un quadernino chiamato “ a libretta”.
Le trascrizioni erano fatte sui due libretti del quale uno restava al creditore ed uno al debitore. E quando il credito diventava eccessivo non era certo raro che il commerciante “ u putigaru” sbottasse e talvolta rifiutasse ulteriore credito.
Ma poi, od iniziava il cantiere di lavoro del Piano Marshall, o cominciavano i lavori del raddoppio ferroviario, o quelli della Statale 18, o quelli dell’Ente Sila, o si emigrava( in Italia ed all’estero) o l’Inps erogava gli assegni familiari e si riusciva a spegnere il debito o quantomeno ad abbassarlo.
Ci vollero gli anni settanta quando cominciarono ad arrivare le rimesse degli emigranti dalla Francia , dalla Germania, dal Venezuela( soprattutto) ed iniziò un fortissimo processo costruttivo che diede lavoro a chi era rimasto ad Amantea , perché le “librette” sparissero del tutto.
Il welfare, poi, fece il resto. Il turismo ci mise una grossa mano. Il Papa Giovanni, il comune e l’Asl il resto.
Ora si rivedono. Oh, non più come libretti veri e propri, come negli anni 50-60, ma se guardate nei cassetti di molti commercianti troverete mazzi di foglietti con trascritto di tutto.
Ne ho visti alcuni con scritto la data , il nome, e poi la quantità ed il prezzo del prodotto somministrato e non pagato.
E non parlo del vestiti del matrimonio ma della carne, della frutta, dei prodotti alimentari
Più o meno come negli anni 50-60.
Solo che al tempo la gente si faceva punto di pagare i debiti ora non più.
Salvo emigrare!
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L'Udc vuole Occhiuto assessore. Ora Scopelliti ha grossi problemi
Martedì, 09 Aprile 2013 22:32 Pubblicato in ItaliaSi è svolto a Roma un vertice tra Cesa, Casini e Trematerra.
Dal vertice è uscito il nome di Occhiuto quale assessore per la regione Calabria.
Resta fuori il capogruppo del partito in consiglio regionale Alfonso Dattolo che era dato da tutti come il futuro assessore dell’UDC. Gli restano solo le parole di elogio per quanto fatto finora.
Ora però questa scelta crea grossi problemi a Scopelliti.
Fino a stamattina venivano dati per certi come nuovi assessori l'ex sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena, la presidente della provincia di Catanzaro Wanda Ferro e l’ex onorevole Giovanni Dima.
Il problema era, ed è, che lo Statuto dice che la giunta regionale può avere al massimo quattro assessori “esterni”ed in giunta ce ne sono già tre (Antonella Stasi, Giacomo Mancini e Mario Caligiuri).
Praticamente a bocce ferme ( se restano, cioè, Stasi, Mancini e Caligiuri)c’è spazio SOLO per OCCHIUTO e pertanto resterebbero fuori sia Arena, che la ferro che Dima.
Ma sembra molto difficile. Soprattutto per Arena.
Ma se Arena deve, come sembra entrare, ad ogni costo, allora deve uscire uno dei tre assessori esterni. Si fa con forza il nome di Caligiuri, anche perché non ha certamente fatto una bella figura alle recenti elezioni politiche.
Ma fermo restando qualche capro espiatorio resta comunque il problema di Dima, vittima del Porcellum, e per il quale insistono da Roma
In questo modo però Cosenza avrebbe 4 assessori , cioè Pino Gentile, Michele Trematerra, Occhiuto e Mancini.
E resterebbe fuori Wanda Ferro la cui carica starebbe per scadere e che vanterebbe il posto del sacrificando catanzarese Caligiuri. Difficile, quindi, che la giunta si disequilibri a favore di Cosenza
Tanto più che dopo le dimissioni di Francescantonio Stillitani, Vibo è rimasta senza rappresentanza e sia Nazzareno Salerno che Alfonso Grillo, rispettivamente coordinatore e vicecoordinatore del Pdl vibonese, hanno fatto sapere di essere interessati ad avere un ruolo nella giunta che verrà ridisegnata.
Insomma la questione non è semplice. Vedremo
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Scalea, sorpreso nel sonno e malmenato. I Carabinieri arrestano quattro rumeni .
Martedì, 09 Aprile 2013 17:52 Pubblicato in Alto TirrenoSanta Domenica Talao. I Carabinieri della Compagnia di Scalea, agli ordini del capitano Vincenzo Falce, hanno arrestato per tentata rapina in abitazione e lesioni personali quattro rumeni tutti domiciliati in Scalea. Si chiamano Mihai Nita, 44 anni, già noto alle forze dell'ordine; Alexandru Claudiu Dinu, 24 anni; Dan Andrei Toma, 22 anni (nella foto); Mihai Razvan NIta, cl. 19 anni.
Tutti e quattro sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Paola.
I 4 malviventi, intorno alle ore 23.00 circa di ieri lunedì 8 aprile si sono introdotti all’interno dell’abitazione di un quarantenne.
Il giovane dormiva. I 4 malviventi hanno iniziato a malmenarlo violentemente per indurlo a consegnare quanto di valore ci fosse nella abitazione
Nel frattempo mettevano a soqquadro la casa
Dopo la chiamata al 112 immediato l’ intervento dei Carabinieri, che hanno iniziato immediatamente le indagini e grazie alla descrizioni fornite dalla vittima hanno di rintracciato tutti i malfattori
Il giovane malmenato è stato soccorso e medicato presso l’Ospedale di Cetraro con varie lesioni e traumi ed una prognosi di 20 giorni