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Per chi non lo sa il comune di Aiello Calabro è il paese di Franco Iacucci, braccio destro del governatore Mario Oliverio.

 

Un paese del quale Iacucci è sindaco eletto con una percentuale Bulgara del 94,73%, con 881 preferenze, lasciando al suo “avversario” Gaspare Perri detto “Zaccagnini” solo il 5,26 %, con le sue 49 preferenze. Nel 2014 i votanti furono 930.

Non può sorprendere quindi più di tanto il risultato del referendum nel quale hanno votato 829 elettori che hanno determinato per il SI il 52,21 % , grazie a 425 elettori che lo hanno espresso, e per il NO il 47,79 % grazie ai 359 elettori che hanno votato per il NO.

 

Come leggere questo risultato?

Iacucci ha perso (881 – 425) 456 preferenze?

 

Ed i 359 elettori del NO alle comunale chi avevano votato.

Sicuramente non Zaccagnini che aveva avuto solo 49 preferenze!

 

Due sono le possibilità.

O quella che Iacucci non si sia impegnato più di tanto o quella , come pare possibile, che il risultato del 2014 sia nato da una sorta di fortissimo municipalismo che ha espresso il sindaco ben al di là del suo valore personale stante la assenza di concorrenti.

 

A voi lettori di suggerirci elementi di valutazione dello strano risultato elettorale

C’entra qualcosa, per esempio, il fatto che ad Aiello Calabro la CGIL è molto presente e questa volta non si è posta dal lato di Iacucci?

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Può essere utile evidenziare i voti sulla costa tirrenica.

 

Ad ogni nostro lettore sarà facile porre in relazione il comune con il politico od i politici di riferimento.

 

Cominciamo da sud

Ad Aiello calabro , il SI ottiene il 52,21 % ed il NO ottiene il 47,79 %

A Cleto , il SI ottiene il 41,04 % ed il NO ottiene il 58,96 %

A Serra d’Aiello il SI ottiene il 33.94 % ed il NO ottiene il 66,06 %

A San Pietro in Amantea il SI ottiene il 34,10 % ed il NO ottiene il 65,90 %

Ad Amantea il SI ottiene il 33.54 % ed il NO ottiene il 66,46 %

A Lago il SI ottiene il 25,32% ed il NO ottiene il 64,68 %

A Belmonte calabro il SI ottiene il 34,57 % ed il NO ottiene il 65,43%

A Longobardi il SI ottiene il 27,99 % ed il NO ottiene il 72,01 %

A Fiumefreddo bruzio il SI ottiene il 26,40 % ed il NO ottiene il 73,60 %

A Falconara Albanese il SI ottiene il 35,18 % ed il NO ottiene il 64,82 %

A san Lucido il SI ottiene il 32,13 % ed il NO ottiene il 67.87 %

A Paola il SI ottiene il 25,72 % ed il NO ottiene il 74,28 %

A Fuscaldo il SI ottiene il 24,04% ed il NO ottiene il 75,96 %

A Guardia Piemontese il SI ottiene il 28,45 % ed il NO ottiene il 71,55 %

Ad Acquappesa il SI ottiene il 37,78 % ed il NO ottiene il 72,22 %

A Cetraro il SI ottiene il 27,83 % ed il NO ottiene il 72,17 %

A Bonifati il SI ottiene il 33,47 % ed il NO ottiene il 66,53 %

A Belvedere Marittimo il SI ottiene il 30,95 % ed il NO ottiene il 69,05%

A Diamante il SI ottiene il 27,82 % ed il NO ottiene il 72,18 %

A Grisolia il SI ottiene il 24,44% ed il NO ottiene il 75,56%

A Santa Maria del cedro il SI ottiene il 20,23 % ed il NO ottiene il 79,77%

A Sant’Agata d’Esaro il SI ottiene il 47,35 % ed il NO ottiene il 52,65%

A Scalea il SI ottiene il 26,36 % ed il NO ottiene il 73,64 %

A San Nicola Arcella il SI ottiene il 27,59 % ed il NO ottiene il 72,41%

A Praia a mare il SI ottiene il 30,90 % ed il NO ottiene il 69,10 %

A Tortora il SI ottiene il 30,33 % ed il NO ottiene il 69,67 %

Ad Aieta il SI ottiene il 54,50 % ed il NO ottiene il 45.50%

Solo due i comuni nei quali vice il SI.

 

Si tratta del paese di Franco Iacucci , cioè Aiello calabro, e del paese di Gennaro Marsiglia, cioè Aieta

Debacle di Magorno nel cui paese , cioè Diamante, il si ottiene il 27,82 % ed il NO ottiene il 72,18 %.

 

Ma lui in sintesi ha dichiarato:

  1. a)La responsabilità della sconfitta è di Renzi( solo sua?);
  2. b)Registriamo lo stato di malessere del SUD( e finora non lo avevate compreso?)
  3. c)Insistiamo per il rinnovamento( ci spieghi cosa intende, per favore);
  4. d)Porteremo avanti i processi di rinnovamento che ci vengono chiesti di cittadini( questa si che è una novità!)

“ Non è il risultato per il quale ci siamo spesi ma prendiamo atto della netta volontà popolare e da questa ripartiamo nella nostra azione politica, con rinnovato impegno e immutata passione.

In questa direzione, d’altro canto, va il discorso di Matteo Renzi, che con serietà, si è assunto a un’ora dal responso delle urne la responsabilità della sconfitta, rassegnando le dimissioni da presidente del Consiglio.

La prevalenza dei no porta in primo piano una immediata riflessione sulla necessità e l’urgenza, all’interno del Pd e dei governi e delle istituzioni del Paese, di modificare gli assetti precostituiti, abbandonando personalismi e rispondendo alla domanda di cambiamento che con forza ci viene consegnata dagli elettori.

 

Il voto del Sud fotografa uno stato di malessere che non può passare in secondo piano.

Rimaniamo fermamente convinti che la strada del rinnovamento non vada abbandonata, al contrario perseguita con forza e determinazione.

Si apre una fase di difficile decodificazione sul piano strettamente politico ma il Pd tutto, a partire da quello calabrese, mantiene salda la barra del riformismo e della volontà di incidere positivamente nella vita del nostro Paese e della nostra regione, portando avanti e fino in fondo quei processi di rinnovamento che in maniera chiara ci vengono chiesti dai cittadini. Ernesto.”

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Riceviamo e pubblichiamo il seguente articolo di Francesco Gagliardi: “La torre che ci accingiamo a descrivere si trova in Contrada Conocchia del Comune di San Pietro in Amantea e non nel Comune di Amantea come qualcuno erroneamente ha scritto.

 

E' una torre a pianta quadrata, di altezza molto rilevante, tenendo conto delle "turre" circostanti molto ma molto più basse, costruita in posizione strategica e una volta isolata in aperta campagna.

 

E' stata costruita certamente intorno al XVII secolo quasi esclusivamente con scopi strategici e di avvistamento.

Col passare dei secoli perse di importanza e perse in parte il suo carattere eminentemente militare e divenne una casa rurale abitata dai contadini della contrada, i quali, in relazione al mutare dei tempi, in parte la modificarono.

 

La torre della Contrada Conocchia si erge vigile, severa e maestosa in posizione dominante sulle altre Contrade di Giardini, Froffa, Gallo, Muschicella, S.Elia, Scala e Tuvolo.

Fu certamente edificata da qualche feudatario del luogo in un periodo buio e triste della nostra martoriata Calabria quando la popolazione calabrese era terribilmente minacciata dalle scorribande dei pirati, dei corsari, dei musulmani, dei barbari.

Il compito della Torre era certamente quello di permettere agli uomini di guardia di segnalare agli abitanti sparsi nelle vicine campagne col fuoco, col fumo e col suono del corno l'avvistamento dei pirati e dei corsari che minacciosamente si avvicinavano verso il centro abitato.

 

Nella Torre c'era certamente un torriere coadiuvato di giorno e di notte da altro personale adibito all'accensione dei fuochi.

A questi uomini si affiancavano certamente altri uomini che con i cavalli, in caso di pericolo imminente, andavano in giro per le contrade e nei paesi vicini, ad avvisare la gente a mettersi in salvo. Non c'era nessuna cinta muraria, non c'era nessuna guarnigione.

L'unica occasione di difesa, in attesa di eventuali soccorsi, era quella di rinchiudersi nella Torre al piano superiore.

 

Effettivamente, quando la torre venne costruita, il suo chiaro intento era di avvistamento e non di difesa.

Dall'alto della torre si domina l'ampia vallata ricca di ficheti, uliveti e vigneti e una volta era molto popolata (c'erano le scuole elementari e materne ed anche un bellissimo edificio scolastico ora venduto ad un privato) quando la terra dava i suo buoni frutti e la gente del posto, senza grilli per la testa, viveva esclusivamente di agricoltura e pastorizia.

 

Dal lato Sud si scorge il fiume Oliva che una volta serviva per raggiungere le zone interne, ora raggiungibili da una ampia strada asfaltata che collega Campora San Giovanni con Aiello Calabro costeggiando il fiume e passando per la Contrada Gallo di San Pietro in Amantea.

L'alveo del fiume Oliva una volta era molto ampio e forse anche navigabile, così i pirati con le galee potevano penetrare all'interno e raggiungere le contrade di Amantea e San Pietro in Amantea e tutti gli agglomerati rurali sparsi nelle vallate e sulle colline.

La Torre, è divisa in tre piani e all'altezza del terzo piano si notano due mensoloni di pietra su cui evidentemente poggiavano le caditoie.

Cosa erano queste caditoie?

Erano delle aperture praticate negli sporti delle fortificazioni per gettare proiettili sugli assalitori. C'è ancora una unica porta di ingresso collocata ad una certa altezza dal suolo alla quale si accede attraverso una scala esterna.

Forse una volta, originariamente, c'era anche un ponte levatoio.

Per salire dal primo al secondo piano bisognava usare una strettissima scala ricavata negli spessissimi muri in pietra.

La comunicazione tra il secondo e terzo piano era assicurata da una scala in legno mobile che, all'occasione, poteva essere rimossa.

Il terzo piano diventava così irraggiungibile dal basso e gli abitanti che vi si erano rifugiati potevano stare tranquilli e sicuri..

Il solaio è in parte in legno e in parte in muratura.

Nella Torre, forse, ci dovevano essere delle larghe e rettangolari feritoie, ora sostituite da ampie finestre, che consentivano di tenere sotto tiro gli eventuali nemici invasori.

La Torre della Conocchia, malgrado siano passati molti secoli dalla costruzione iniziale, è in un discreto stato di conservazione.

Urgono però dei restauri.

E' ora abbandonata, non ci abita più nessuno.

L'ultimo che l'ha abitata è stato il Sig. Domenico Sicoli.

Peccato, perché come scrisse il caro Enzo Fera " Un patrimonio di cultura architettonica e artistica europea s'è sedimentato nei secoli e che occorre compiere ogni sforzo per salvaguardarlo, tutelarlo e divulgarlo, perché in questi preziosi libri di pietra è contenuta la nostra vera identità storico-culturale".

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