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Il futuro di Amantea sembra sia nelle mani dell’UDC

Lunedì, 23 Dicembre 2013 10:17 Pubblicato in Politica

Il quadro politico di Amantea sembra essere senza alcuna possibilità di sviluppo, drammaticamente immerso e bloccato nelle trincee di un immobilismo totale.

Ed in queste trincee, mangiano, dormono e vivono, senza speranza e senza futuro, come in salamoia, gli amanteani.

Vivranno così, almeno, fino alle prossime consultazioni amministrative della primavera del 2014, ma si corre il rischio che possano anche restarci per altri cinque anni , se non morirci.

Dipende da loro.

Dipende dalla loro voglia di riscattarsi da una situazione così prepotentemente negativa.

La verità è che queste trincee ospitano un esercito di votanti che è abituato ad ubbidire , a ripagare quanto è stato loro donato dalla politica od a stare zitto per avere la speranza che si realizzi la ennesima promessa ricevuta.

Un popolo nel quale vivono molte teste di legno che difenderanno i politici ma pensando di difendere se stessi.

Un popolo che si ritiene levantino, cioè scaltro, furbo, truffaldino, figlio, cioè, di quei mercanti astuti e spregiudicati, che hanno solcato per millenni il bacino del mediterraneo, ma senza esserlo.

Un popolo che si dichiara teoricamente pronto a viaggiare verso l’ignoto ed a superare ogni limite geografico e culturale, ma che in realtà è solo un popolo che annovera soprattutto commercianti imbroglioni ed acquirenti fessi, venditori e compratori di fumo.

I levantini istrionici, espansivi, caldi ed accomodanti, simpatici e fascinosi, affaristi esperti, serpentini e scaltri, sono stati finora nella classe di governo, quella che ha fatto prima scavare le trincee destinandole al popolo bue lasciando i propri gregari a sparare ogni tanto un colpo per impedire che gli amante ani osassero alzare la testa.

E così gli eserciti politici sia storici che in via di formazione si studiano e si confrontano da lontano, mostrando i muscoli e le armi e così tentando di acquisire nuovi adepti per le proprie fila.

Alcuni dei generali di un tempo sono stati fermati dalla magistratura, ma non sono andati via, anzi sorvegliano il campo di battaglia pronti, magari, a schierarsi con l’esercito vincente, non potendolo formare e guidare.

La minoranza, ove mai sia esistita, si è squagliata come neve al sole; al massimo dando luogo a micro rigagnoli pronti a confluire in quelli più grandi, spostandosi a destra od a sinistra a seconda della propria intuizione. Certo l’acqua non sale verso l’alto se non diventa prima inavvertibile vapore acqueo e dopo aver lasciato a terra le proprie vergogne, le proprie porcherie.

I personaggi di grande respiro e di grandi speranze appaiono più supposti che veri ed al massimo mostrano i pennacchi variopinti, ma non hanno eserciti.

La sinistra sembra solo una posizione, e così la destra. In queste condizioni non si comprende nemmeno cosa sia il centro sinistra od il centro destra.

Infatti ad Amantea sembra che non ci siano più partiti politici, ma solo gruppi di interesse e di potere.

L’unica novità è la proposta del segretario del PD di costituire una lista di centro sinistra aperta anche ad un centro illuminato e progressista. Ma ci si chiede se davvero la sinistra sarà così aperta ed illuminata.

Ma sono almeno 20 anni che Amantea muore di lite civiche.

Il PDL non c’è più. Il NCD sembra sconosciuto e Forza Italia non appare rappresentativa. Salvo che…….

Esiste solo l’UDC, che potrebbe essere il motore e la cinghia di trasmissione per la formazione di una nuova compagine politica allargata al nuovo ed al positivo.

Ne sarà capace o si farà mantenere nel fango delle trincee a morire di inedia e di freddo?

Giuseppe Marchese

Si è svolta, nel primo pomeriggio, la cerimonia di intitolazione della Stadio comunale Città di Amantea a Stefano Medaglia, prematuramente scomparso ( il giorno di Natale del 2011) a soli trentatré anni dopo una breve ma inesorabile malattia. La sua innata passione per lo sport era stata riconosciuta e testimoniata, in modo inequivocabile, dall’incredibile partecipazione di sportivi alle esequie. Migliaia di persone, tra cui tante rappresentanze di associazioni calcistiche e di atletica leggera provenienti dall’intera regione, vollero allora porgere l’ultimo saluto al giovane Stefano e mostrare il cordoglio alla sua famiglia e alla città. Alla manifestazione di oggi, curata in ogni particolare dall’associazione “Stefano 78” e dall’assessore comunale Gianfranco Suriano e alla quale erano presenti i familiari di Stefano e tantissimi amici e tifosi, sono intervenuti: il sindaco f.ff. Michele Vadacchino, padre Francesco Celestino, il consigliere della Lega Nazionale Dilettanti Antonio Ferrazzo, il consigliere comunale con delega allo sport Vincenzo Pugliano; ed Elena, sorella di Stefano.

<< Intitoliamo la più importante struttura sportiva della nostra città a Stefano Medaglia – ha esordito il sindaco f.f. Michele Vadacchino - anche e soprattutto per volontà del nostro amato sindaco Franco Tonnara, anch’egli grande appassionato di sport che proprio riconoscendo le qualità di Stefano gli aveva chiesto un contributo nella gestione commissariale dell’ A.C.D. Città Amantea 1927. Senza il preziosissimo e disinteressato contributo di Stefano, molto probabilmente la gloriosa squadra blucerchiata avrebbe concluso “mestamente” la propria storia.  

Stefano, che ha vissuto con grande intensità ed umanità i suoi giorni terreni, è per la città un grande motivo di orgoglio e anche un esempio, soprattutto per i giovani che solcheranno il prato verde di questo stadio >>.

<< Questo non è soltanto il giorno in cui con l’intitolazione dello stadio rafforziamo nel tempo la memoria di Stefano – ha aggiunto il consigliere Vincenzo Pugliano - ma conoscendo Stefano possiamo affermare che oggi la città assume pubblicamente un impegno forte. L’impegno di promuovere, diffondere, sostenere e tutelare il patrimonio sociale che lo sport, in tutte le sue discipline, rappresenta per la crescita civile >>.

Riceviamo e pubblichiamo un durissimo attacco dei due consiglieri di frazione Raffaele Romano e Mario Bruno al restante consiglio di frazione.

Ovviamente siamo disponibili a pubblicare eventuali risposte del Consiglio di Frazione.

“Oggetto: Romano e Bruno parlano alle Comunità di Campora San Giovanni e Coreca, per 6° Mese Della Nascita Del Consiglio Di Frazione.

Concittadini Carissimi,

Noi, Raffaele Romano e Mario Bruno, Consiglieri di Frazione “Gruppo Autonomo” nel celebrare insieme alle due Comunità di Campora San Giovanni e Coreca, per Il 6° Mese della Nascita del Consiglio di Frazione siamo lieti nel comunicare i grandi risultati fatti dal nostro gruppo lavorativo,siamo altresì rammaricati per i vari disguidi ed incomprensioni nate a seguito di accordi mancati col restante “Consiglio di Maggioranza”. La maturità e la serietà si mostrano al principio: vale a dire il rispetto alla parola data anche (anzi soprattutto) tra colleghi stessi, come ben sapete questo Gruppo è nato a seguito di incomprensioni e ottusità da parte di alcuni Membri del Consiglio, se qualcuno ha da lamentarsi non certo per causa nostra, perché fin da subito anche se “autonomi” o per le malelingue etichettati come “abusivi” abbiamo dimostrato d’essere coerenti con l’impegno preso con gli elettori, solamente in due abbiamo preso consensi superiori ai voti presi dal Presidente E Vicepresidente Del Consiglio, ma qui non ribattiamo inutili cifre quello che conta è L’operato e la stima della cittadinanza affiancata alla co-operatività e la consultazione con le Popolazioni delle due Comunità.

Da questo abbiamo ricevuto calunnie e discriminazione sul nostro operato, finendo poi per far perdere la stima nella Serietà al Progetto “Consiglio Di Frazione” e l’Ilarità da parte degli abitanti del Capoluogo comunale, dimostrando Poca Maturità e comprensione del ruolo acquisito. Come se Ciò Non Bastasse hanno attirato le ire da parte della Popolazione anche per senso di chiusura a idee e consigli da parte di qualsiasi cittadino. Ma non spetta a noi dar giudizi, ma ai quanti che ogni giorno sia a Campora San Giovanni che a Coreca oltre ad appellarci ci salutano sinceramente ringraziandoci per l’operato e si sforzano di credere nel Progetto iniziato pochi mesi fa.

Qui chiediamo sia a Voi Cittadini che al resto del Consiglio di Frazione un grande gesto di Umanità, è vero che ci sono molte differenze e divergenze anche nelle nostre stesse Famiglie, ma un segno di maturità è quello d’andare In Contro Al Nostro Prossimo E Alle Sue Problematiche, Perciò non è un nostro segno di resa (o presunto tale), ma di unione per tutti, in momenti come questo dove la paura ed il buio sono nelle nostre menti non c’è niente di meglio di unire le nostre forze, le nostre idee e la nostra opera umana affinché La Nostra Grande Comunità cresca solida e abbia un futuro prosperoso.

Come “Gruppo Autonomo” in questi mesi siamo riusciti a risolvere varie problematiche del paese, non grandi opere ma essenziali e basilari, altri ancora in corso d’opera. A queste abbiamo anche richiesto una “Seduta Di Consiglio Comunale” da Svolgere Sul Territorio di Campora San Giovanni, in modo che la Frazione non si senti lontana e abbandonata dal Capoluogo Comunale. nonché la Pubblicazione Visibile Dei Tributi e Tasse pagati dai cittadini di Campora San Giovanni e Coreca.

A malincuore dobbiamo rimproverar il comportamento infantile dei “Consiglieri Di Maggioranza” i quali hanno presentato una lettera di denuncia al Sindaco f.f. Michele Vadacchino, dichiarandoci “Abusivi” e “ illegali”, perché dissidenti dall’intero Consiglio. Ma la gente ha L’obbligo di sapere la grande immaturità di queste persone, perché bisogna sempre sentire il parere su ambo i lati e poi farsene un giudizio cosciente, tutto questo fu attuato sotto l’egida dei politici amanteani del vecchio stampo, questo “Burattinismo” si sentiva e leggeva solo sui giornali e sui libri per lontani paesi esteri e non in una Comunità dove dovemmo essere tutti uniti. Finora noi siamo stati chiari sia coi nostri elettori sia con la Comunità, abbiamo ricevuto calunnie anche per questo perché abbiamo pubblicato ogni nostra opera ed aziona quotidiana sui Media che carta stampata, dandoci dei mondani e vanitosi, ma se vanità significa chiarezza con il cittadino ben venga, al contrario loro che agiscono nell’ombra e nell’inganno, noi abbiamo e avremo sempre porte e cuore aperto alle richieste dei cittadini al contrario loro che hanno deriso alcune richieste molto importanti per l’ interesse comune.

Quindi concittadini carissimi, non è consigliabile puntare il dito contro chi è chiaro con voi e dice le cose come stanno veramente, finora noi siamo stati sempre chiari, disponibili ed esaurienti sia con voi che con loro, cosa che loro non hanno saputo fare e mantenere dal principio, questo per loro grande orgoglio e ottusità alle aperture e idee altrui, ciò merita una reale matura spiegazione da parte loro; la bassezza e la meschinità lasciare in luoghi lontani da comunità come la nostra che nel suo piccolo a dato un grande gesto di rinnovamento, nel volere e ottenere il Consiglio di Frazione, pensiamo assieme alla gente che la chiarezza è alla base di una corretta democrazia, questo da parte loro non è avvenuto mostrando invece grande immaturità, oscurantismo e (oseremo dire) omertà da parte loro, così concludendo vi chiediamo sia voi che a loro di fare un dialogo comune e di prendere concretamente coscienza della situazione attuale in un periodo che si è perso il valore del dialogo tra cittadini e Istituzioni, dal piccolo si arriva al grande e se il piccolo delude immaginiamoci il grande. ora a voi le dovute conclusioni di quando vi abbiamo sempre raccontato, detto e scritto, vi salutiamo con affetto e stima fraterna di sempre.

Vostri Raffaele Romano e Mario Bruno

MARIO BRUNO

RAFFAELE ROMANO

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