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Redazione TirrenoNews

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profile cassandraCassandra è chi annuncia, inascoltato, eventi negativi, catastrofici. Cassandra, figlia di Priamo, re di Troia, fu sacerdotessa nel tempio di Apollo da cui ebbe la facoltà della preveggenza. Ahimè poichè prevedeva terribili sventure era odiata da molti.

Ieri come oggi tutti vogliono non avere paura.

Ed il comunicato stampa del comune parla di un esito positivo del sopralluogo effettuato dai Vigili del Fuoco all’Istituto comprensivo di Campora San Giovanni.

Secondo l’ente:” Nessuna prescrizione da parte dei Vigili del Fuoco. Lo stabile che accoglie i bambini che frequentano l’Istituto comprensivo di Campora San Giovanni assolve al meglio alle proprie funzioni. Questo è quanto emerge dal verbale inviato all’attenzione del sindaco nel corso della mattinata di oggi, mercoledì 3 dicembre, e che segue il sopralluogo effettuato dagli addetti del Distaccamento di Paola (Cs) durante la giornata di martedì 2 dicembre”.

Come evidenziato :”. Il sopralluogo, è bene ricordarlo, è stato richiesto da alcuni genitori preoccupati per il verificarsi di un’infiltrazione d’acqua che, a loro modo di vedere, avrebbe potuto provocare danni alla struttura portante dell’edificio. Il verbale dei Vigili del Fuoco rassicura tutti: l’esecutivo guidato dal sindaco Monica Sabatino, su precisa segnalazione della dirigente scolastica, dei docenti, di alcuni genitori e seguendo il piano di intervento determinato dall’assessore all’istruzione Emma Pati e dal delegato alla mensa Ermelinda Morelli, ha provveduto all’esecuzione di tutti i lavori necessari, programmando nel tempo, come già accaduto con le scuole del capoluogo, gli altri interventi a sostegno”.

Prende parola il sindaco Monica Sabatino la quale dichiara che «Quanto accaduto dimostra la malafede di alcune persone che preferiscono seguire delle isolate Cassandre perdendo di vista l’essenza della questione. La scuola di Campora San Giovanni, così come quelle di Amantea, rispondono pienamente ai requisiti di sicurezza e alle normative vigenti. Se fosse presente solo un minimo rischio, da mamma e da insegnante, sarei la prima a richiedere l’interdizione dei locali. Mi auguro di poter incontrare quanto prima i genitori che hanno richiesto la presenza dei Vigili del Fuoco, distogliendoli da compiti ben più gravosi, per dimostrare non solo la buona fede dell’ente municipale, ma soprattutto le cose che sono state realizzate e quelle che verranno fatte da qui ai prossimi mesi e che è bene ribadire non sono figlie dell’emergenza, ma di una tempistica che tiene conto delle forniture e delle disponibilità degli operai. La sensazione, purtroppo, è che quanto accaduto sia frutto dell’ennesimo attacco politico finito male, nella consapevolezza errata che per danneggiare la giunta sia necessario danneggiare la città. Questo modo di ragionare non appartiene né a me, né tanto meno ai componenti della squadra di governo».

Emma Pati sottolinea di essere convita che “ il dialogo sia la strada maestra per risolvere ogni genere di controversia. Evidentemente questa volta qualcuno ha voluto non portare pazienza, probabilmente istigato da chi preferisce distruggere e non costruire. Ringrazio tutti i genitori che hanno apprezzato il lavoro compiuto fino a questo momento. Andiamo avanti con rinnovato entusiasmo sperando che un giusto esame di coscienza possa produrre gli effetti sperati. Un ultima considerazione: la pitturazione delle aule avviata nei giorni scorsi a Campora San Giovanni, non rientra tra le attività di manutenzione programmate dall’ente municipale, ma fa parte di un progetto, denominato “Scuole belle”, gestito direttamente dalla direzione dell’istituto. Purtroppo, ed è dimostrato, la malafede genera errori».

Ma allora perché Roberta Rappini si lamenta della mancata comunicazione sostenendo: “Sono una di quelle mamme e vi posso assicurare che il Comune non ha mai risposto alla nostra richiesta e solo dopo il fatto di sabato scorso con la consigliera di minoranza si sono mossi. Ieri mattina hanno scaricato il materiale e questa mattina hanno cominciato la manutenzione sul tetto e hanno cominciato a tinteggiare durante le ore di lezione.

NESSUNO del Comune è venuto a parlare con noi e ci tengo a ricordare che anche la Preside sabato ci ha lasciato fuori dalla sua porta mandandoci a dire dalla consigliera che la scuola era a posto....per questo motivo siamo state costrette a chiamare i vigili del fuoco....che ringraziando Dio ci hanno confermato che la struttura portante non è a rischio ma ci sono da fare dei lavori”.

E poi conclude: “. Perché questi lavori non sono stati fatti prima? Perché nessuno si è degnato di parlarci? Altro che disponibilità, questa giunta deve imparare a comunicare con la gente invece di sparare comunicati stampa per stupidaggini!!".

Mancano i dati delle recenti elezioni regionali ma già si ricorre ai Giudici.

Sono stati anticipati alcuni ricorsi al TAR. Ma sono state anche anticipate querele. Per esempio l’ex presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico che insieme al suo legale ha citato in giudizio l’avvocato Nicolino Panedigrano.

Ecco la nota di Talarico:

“Con l’ultimo manifesto pubblicato si è superato ogni limite e, contrariamente al mio moderato orientamento, ho deciso di dar mandato al mio legale di citare in giudizio l’avvocato Nicolino Panedigrano. La campagna elettorale è finita e non posso continuare a subire gli improperi e le accuse infamanti e offensive che Panedigrano, in violazione dei propri doveri di probità, dignità e decoro, travalicando ogni diritto di critica, intenzionalmente rivolge alla mia persona e al mio operato.

Non c’è alcuno scopo informativo, né esiste un interesse pubblico, dietro le incivili denigrazioni mosse al solo fine di aggredire la mia rispettabilità personale, professionale e politica. La contro-campagna di Panedigrano è stata svolta in forma di avversione personale e diretta nei miei confronti, ingenerando la sfiducia dei cittadini nei confronti dei propri rappresentanti politici a difesa della città, con l’unico sconfortante risultato che nessun lametino è stato eletto e, pertanto, la nostra Lamezia non avrà voce tra gli scranni del prossimo Consiglio Regionale”

Ma ecco cosa risponde l’avvocato Nicolino Panedigrano

“Aspetto con serafica tranquillità la citazione per danni di Talarico. Chiederò ai più valenti colleghi del Foro di Lamezia se sono disposti a costituire un pool a difesa non del mio operato, ma del diritto di critica sancito dalla nostra bella Costituzione. E, se poi si troverà qualche giudice a Timbuctù che mi condanni a risarcirlo, sono certo che ci saranno centinaia di lametini disposti a partecipare a cene, a pagamento!, per raccogliere fondi in quel ristorante diventato ormai famoso per il magna magna. Per il resto il Comitato ed io vediamo solo ragioni per dover ringraziare il buon Franco Talarico.

Primo.

Del manifesto con cui abbiamo detto grazie ai cittadini di Lamezia per aver mandato a casa lui e tutti quelli che come lui hanno affossato la sanità lametina non avevano parlato né i giornali, né i siti web, né gli altri mezzi d'informazione. Mentre dopo questo suo intervento l'interesse, il consenso e la stima dei cittadini sono al contrario schizzati a mille.

Secondo.

Ci ha attribuito la colpa (per noi e per molti altri, un merito) di non averlo fatto rieleggere. E chi se l'aspettava che proprio lui ci desse atto di aver condotto una battaglia sociale giusta e vincente, che ha aperto gli occhi ai lametini e li ha finalmente convinti, nell'interesse della nostra città, a non votarlo? Davvero troppa e inaspettata grazia, maestà.

Terzo.

Ha posto tutti noi, e me per primo, al centro delle tante battaglie politico-sociali in difesa del nostro negletto territorio. E ci ha fornito un formidabile attestato di valore da spendere a piene mani nella prossima competizione per il rinnovo del Consiglio Comunale.

Un affettuoso grazie, dunque. E però, quello che non comprendiamo è il suo lamento per il fatto che con la nostra opera abbiamo abbattuto “Sansone con tutti i Filistei”. Non riusciamo a capire perché, avendo, a dir suo, fatto una denigratoria, infamante e incivile campagna contro la sua persona, dovremmo avere anche la “colpa” di non aver fatto eleggere nessun altro candidato lametino, anche quelli con cui lui ha duellato in campagna elettorale.

A parte il fatto che noi stessi non ci consideriamo dei supereroi e a parte il fatto che il lametino Scalzo, originario di San Mazzeo (poco sopra Bella), è stato invece rieletto con una messe di voti, per quale motivo la nostra severa e intransigente critica alle sue colpe politiche avrebbe impedito ai nostri cittadini di votare per Magno o per Speranza o per tutti gli altri 10 o 12 candidati lametini? Non riusciamo a veder logica alcuna in questo suo piagnucoloso sillogismo; che invece ci rammenta il ritornello di una nota canzoncina d’altri tempi: “Bisogna saper perdere, non sempre si può vincere come vuoi e quando vuoi”

Mezza Calabria distribuisce frutta gratis. Tantissimi comuni anche più volte. Amantea no!

 

Intanto vediamo cose c’è dietro questa frutta gratis.

Premesse: nel 2014 il consumo di frutta e verdura è al di sotto del livello minimo raccomandato dal Consiglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità in un Paese come l’Italia che è leader europeo nella produzione.
La spirale recessiva tra deflazione e consumi mette a rischio le imprese agricole e la salute consumatori.
La soluzione è la esportazione verso paesi a bassa produzione come la Russia. Nasce la crisi dell’Ucraina.
La UE a fine luglio 2014 adotta sanzioni economiche contro la Russia. Commissione Europea ad agosto 2014 stanzia 125 milioni di euro per sostenere gli agricoltori colpiti dalle sanzioni russi.
"Questi fondi saranno utilizzati per il ritiro dal mercato europeo di frutta e verdura per stabilizzare i prezzi in riduzione".
La Russia si collega con la Cina per i rifornimenti necessari alla sua popolazione e quindi vieta l'ingresso dall’Europa di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce. I prodotti rifiutati dalla Russia sono quindi ritirati ed avviati al circuito della "distribuzione gratuita", in particolare, alle strutture per l’infanzia e agli enti di beneficenza.
Novembre 2014 le quantità di merci rifiutate alle frontiere sono troppe per essere avviate ai soli asili ed enti di beneficenza e così si decide di offrirle alle famiglie indigenti.
In particolare in Calabria.
Ed arrivano interi TIR carichi di prugne, banane, mele e kiwi ed altro

Parliamo di tonnellate di frutta.
Pensate che a Cetraro (circa 10 mila abitanti) sono arrivati 5 TIR carichi di frutta (nella foto in basso le cassette di frutta al Porto di Cetraro).
La distribuzione dovunque crea qualche problema e quantomeno lunghe fila. Talvolta i Carabinieri devono scortare i TIR (nella prima foto piccola la distribuzione di frutta in Grecia).
Saltano tutte le leggi sanitarie.
Non si sa da dove provenga la frutta, chi la abbia coltivata, quali trattamenti fitoterapici abbia subito.
Non solo ma crolla la vendita della frutta. Per esempio alcune imprese europee, dopo l’embargo russo, hanno cercato altri partner nei paesi nell’Europa orientale, per aggirare le restrizioni verso l’esportazione. E’ il caso delle mele della Bosnia verso la Russia che nel 2014 ha registrato un aumento del 100%. Scatta la reazione dei commercianti che si rivolgono alle loro associazioni ed al Prefetto.

La distribuzione della frutta gratis in Calabria è a macchia di leopardo. Ci sono comuni come Cetraro dove arrivano 5 TIR e comuni come Amantea dove non ne arriva nemmeno uno.
Perché ? Non ci sono famiglie indigenti? Aspettiamo il comunicato stampa!

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