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La psoriasi è una malattia incredibilmente sottovalutata.

E questa sottovalutazione è una delle principali vergogne della sanità in Calabria.

 

 

Ne soffre almeno un calabrese ogni 20-24.

 

Peraltro è una malattia che per un terzo dei casi evolve e diventa di grado severo.

Chi è affetto da questa patologia, però, spesso non ne conosce i sintomi e, di conseguenza, non si reca tempestivamente dallo specialista, con conseguente ritardo nella diagnosi e nell'inizio del percorso terapeutico che potrebbe rallentare l'evoluzione della malattia.

Per informare e sensibilizzare i cittadini e per fare luce sulle varie forme di psoriasi e sulle terapie da seguire, il 28 ottobre sarà celebrata la Giornata mondiale della psoriasi nel corso della quale potranno essere effettuate consulenze e visite gratuite a Reggio Calabria ed a Melito Porto Salvo, rispettivamente, nelle Unità operative di Dermatologia degli ospedali "Bianchi-Melacrino-Morelli", dalle 9 alle 13, e "Tiberio Evoli", dalle 8 alle 13.

Servono punti di visita ben più diffusi e cure tempestive

In un numero significativo di soggetti affetti da psoriasi (dal 10 al 30% dei casi circa) si registra una particolare e insidiosa forma di artrite nota come artrite psoriasica.

L’artropatia psoriasica determina dolore ed edema delle articolazioni interessate che poi nei mesi o anni successivi, in assenza di terapia adeguata, presenteranno sempre maggiore difficoltà a muoversi e sempre maggiore deformazione e impotenza funzionale.

Le articolazioni prevalentemente colpite sono quelle delle mani, dei piedi, i talloni e più raramente quelle della colonna vertebrale.

Nel lungo termine l’artropatia psoriasica è una patologia debilitante e porta a un importante decadimento della qualità della vita: per questo motivo è estremamente importante che il paziente che sa di avere la psoriasi non sottovaluti nessun sintomo proveniente dalle articolazioni e si rivolga immediatamente al medico, in quanto l’artropatia si può curare e dev’essere affrontata il più precocemente possibile al fine di evitare che l’infiammazione induca dei danni permanenti e irreversibili alle articolazioni interessate.

Dr Scura in provincia di Cosenza avevamo un ospedale dermatologico di grande qualità che attirava utenze dalle atre regioni e che poi venne inopinatamente chiuso

Ed i risultati si vedono tutti.

Non sarebbe il caso di riaprirlo?

E non sarebbe anche il caso di distribuire specialisti sul territorio calabrese?

Parliamo di 80 mila persone che devono poter incontrare lo specialista almeno 3/4 volte all’anno!

Pubblicato in Primo Piano

Nessun dubbio, sembra proprio che sia così.

I dubbi sono, invece, su chi lo sostituirà.

Un altro commissario, un esperto come Pacenza od addirittura il grande Mario Oliverio, l’uomo che ha cambiato la Calabria portandola alla attenzione dell’Italia, dell’Europa e del mondo?

Parlo del presidente Mario Oliverio, cioè di colui che ha risolto tutti i problemi della calabria a cominciare dall’apparato amministrativo e gestionale regionale che oggi risponde con immediatezza a tutti gli atavici problemi della nostra terra, un uomo che, quindi, offre totale garanzia che sarà capace di dare ai calabresi una sanità capace di guarirli e recuperando così al bilancio regionale le centinaia di milioni di euro che annualmente sono spesi dai calabresi per guarirsi fuori regione e soprattutto lavoro ed apparecchiature !

Come è noto devono andare via i due commissari della Campania e della Calabria

Ora Vincenzo De Luca, governatore della Campania, non sembra politico da lasciarsi mettere i piedi sulla testa da nessuno e quindi sicuramente sarà nominato commissario per la sanità campana dove i pazienti sono aggrediti dalla formiche

Ed è noto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin non lascerà certamente tutte e due le cariche nelle mani del PD

Allora è probabile che in calabria sarà nominato un commissario in quota Ncd.

La “soffiata” appare fondata, alla luce almeno di quanto avvenuto alcuni giorni addietro, quando la stampa ha dato conto della frattura che sarebbe in atto tra Scura e il sub commissario Urbani, a suo tempo voluto proprio dall’Ncd.

“Va inoltre ricordato che proprio da questo conflitto interno all’ufficio del commissario è nato il blocco alle assunzioni nel comparto.

Tempo fa alla Conferenza Stato-Regioni Oliverio ebbe a lamentarsene con il Ministro Lorenzin, chiedendo la rimozione di Scura.

Il Ministro rispose che la decisione non dipendeva da lei, ma era una scelta collegiale del Consiglio dei Ministri.

Aggiungeva però che se fosse dipeso da lei, avrebbe già effettuato una scelta.

Se, dunque, tanto mi da tanto…” dice F.P. de Il Quotidiano.

Insomma. Tra i due litiganti ….un terzo gode!

Pubblicato in Calabria

Ecco quello che Giuseppe Mazzuca scrive a Mario Oliverio.

 

“Caro Mario, ti scrivo per ricordarti le grandi battaglie che facemmo insieme, anzi in alcuni casi fosti tu a sollecitarmi, contro la penalizzazione della provincia di Cosenza in campo sanitario da parte dell’allora governatore Scopelliti.

Oggi sono costretto a scriverti non solo perché posso permettermelo alla luce delle tante battaglie comuni condotte anni fa per garantire il diritto costituzionale alla salute al di là del luogo di provenienza in questa nostra regione.

 

Sono trascorsi due anni da quando sei diventato presidente della Regione e nella sanità calabrese non è cambiato nulla.

Addirittura Cosenza è sempre più marginalizzata nella sanità con situazioni a dir poco paradossali.

Abbiamo l’Asp di Cosenza, la più grande della Calabria, ancora priva dell’atto aziendale e alle prese con la vicenda in cui è coinvolto il direttore generale che ha conquistato le colonne del Corriere della Sera.

 

Per non parlare della situazione dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza.

Le recenti indagini dei Nas ne hanno evidenziato la fragilità al punto da dover temere per la chiusura del più importante ospedale della Regione.

È come se tu ti fossi dimenticato delle battaglie che abbiamo condotto e che hanno contraddistinto il nostro cammino politico sulla sanità.

Mentre a Reggio Calabria è stato finanziato il nuovo ospedale attraverso finanziamento Inail per 180 milioni di Euro.

 

Il 7 novembre nella città dello Stretto arriverà il ministro Beatrice Lorenzin a inaugurare la nuova cardiochirurgia, il nuovo pronto soccorso (uno dei più avanzati del nostro Paese), il Reparto di Robotica chirurgica e quello di Terapia intensiva neonatale.

Una evidente continuità con il passato che rischia di abbandonare quasi il 50% della popolazione calabrese in un deserto sanitario.

Il mio non è un richiamo campanilistico, ma la denuncia forte e la constatazione che in certe situazioni si è predicato bene per poi razzolare male.

Come ho fatto tre anni fa, sarò il promotore di una petizione popolare a tutela di una sanità che sia uguale per tutti i cittadini calabresi, ovunque essi vivano.

È inutile alzare la voce contro i tecnici inviati dal Governo Nazionale per cercare di nascondere il proprio immobilismo e la propria incapacità. Giuseppe Mazzuca”

Ndr Tirrenonews.Info: Grazie. Vai avanti così , senza remore, né timori. Per quanto possibile ti saremo vicino!

Pubblicato in Calabria

Non tutto il futuro di Amantea è nero.

In fondo al tunnel si intravvede la luce.

E se anche non sappiamo quanto esso tunnel sia lungo vi è la certezza che alla fine del cammino c’è la luce, il positivo.

 

La conferma della Casa della Salute ad Amantea è giunta oggi in Catanzaro presso il dipartimento della Salute alla presenza del direttore generale Riccardo Fatarella , del Dott. Raffaele Mauro Direttore Generale ASP Cosenza dal 15 gennaio 2016 e del sindaco di Aiello Calabro Franco Iacucci.

 

Ad ascoltare la buona nuova il sindaco di Amantea Monica Sabatino, l’assessore alla sanità Emma Pati, ed un gruppo di cittadini in rappresentanza della rete “Difendiamo la salute” , tra cui Enzo Giacco, Peppe Marchese, Salvatore Amendola, Chiappetta Tonino, Domenico Vellone, Carmela Franco , Lauretta Pagliaro.

Finalmente, quindi, la giusta attenzione all’hinterland di Amantea che dopo essere stata addirittura una Azienda sanitaria, poi un distretto, era diventata un poliambulatorio sempre meno capace di erogare servizi.

 

Ora si inverte questo trend negativo e si comincia ad intravvedere questa nuova figura strutturata del servizio sanitario che sarà capace di offrire prestazioni 24 ore su 24 con l’assistenza di medici generici e specialisti.

Non solo ma il dr Fatarella, mentore della rete “Difendiamo la salute” nella lotta per l’ottenimento della casa della salute per l’hinterland di Amantea , ha anticipato che l’Atto aziendale adottato, con straordinaria lungimiranza dal dr Raffaele Mauro il 29 agosto, a breve riceverà l’approvazione del dipartimento e sarà rimesso al commissario Scura che sicuramente lo approverà per quanto riguarda Amantea.

Ringraziamenti sono stati espressi da tutti i presenti ed ovviamente al presidente Oliverio ad iniziare dal Sindaco per finire a tutti i componenti della rete.

….e non basta....segue…..

Pubblicato in Politica

Rosario Messone Presidente di Rinascita di Lamezia ci chiede di pubblicare il seguente comu nicato stampa:

 

“Il ridimensio namento dell’ospedale di Lamezia Terme non è dovuto al Commissario Scura ma a quei politici che governano la città da oltre 20 anni.

 

I vari partiti e partitini che hanno mangiato o che mangiano alla greppia dei signorotti politici, nonché saltimbanchi che comunque vengono osannati ad ogni campagna elettorale con incetta di voti, confermati sia alla camera ed al senato, da questo popolo lametino che sembra aver fatto “del masochismo” il suo stile di vita.

Noi di Rinascita di Lamezia da anni cerchiamo di far capire ai lametini che la Città va difesa con ogni mezzo, sia col voto che con la protesta in piazza contro chi, ogni giorno, ci svende sia per interessi personali che per interessi di partito.

 

Oggi all’improvviso si ergono a paladini della Città quelli che hanno gestito il potere a Lamezia ed hanno goduto del voto del lametini, cercando di buttare fumo negli occhi, accusando il Commissario Scura di essere l’artefice delle disgrazie di Lamezia, invitandolo a dimettersi.

Noi di Rinascita di Lamezia invitiamo a riflettere, a non lasciarsi irretire. I veri responsabili del declino lametino sono i politici quelli cioè che vengono sistematicamente votati dal popolo lametino.

Scura non è altro che l’esecutore materiale di ordini politici. La Calabria è l’unica Regione di Italia che ha avuto un aumento di circa 1000 posti letto ospedalieri. La ripartizione di tali posti letto è stata fatta sulla scorta di precise richieste politiche.

Crotone e l’Onorevole Dorina Bianchi ne sono una evidentissima dimostrazione. Ora le varie formazioni partitiche fanno a gara ad intraprendere delle iniziative sul territorio ma, si sono guardati bene da creare un unico coordinamento coinvolgendo tutti i movimenti.

Noi di Rinascita di Lamezia riteniamo che sia di vitale importanza la creazione di un coordinamento tra tutte le forze politiche e le associazioni, perché solo così, con una forte iniziativa sinergica si potrà imporre un cambiamento di tendenza con una più giusta considerazione della terza città della Calabria.

Prendere singole iniziative e comunicarle alla Città è solo un misero tentativo di mettersi in evidenza per puro tornaconto elettorale ma nessun contributo serio può essere apportato alla Città.

Come mai i nostri parlamentari Galati e Lo Moro continuano a disinteressarsi ai gravi problemi in cui versa Lamezia?

Questo popolo dove ha messo il suo orgoglio? Gli anni 70 sono nel DNA dei lametini o è stato solo un sogno dei tanti giovani di allora? Se esiste ed esiste, una gioventù lametina, che prendesse le iniziative di scendere in piazza e difendere come abbiamo fatto noi giovani di allora questo nostro vilipeso territorio.

Per quanto riguarda la manifestazione del 19 marzo, noi di Rinascita saremo presenti, cosi come siamo stati presenti all’incontro presso il comune dove alla presenza del Sindaco avv. Paolo Mascaro abbiamo consegnato circa 3000 firme, frutto del nostro impegno per la difesa dell’ospedale, da noi intrapresa da molto tempo.

Insieme si vince, da soli non si va da nessuna parte.

Le parate elettoralistiche dividono e fanno perdere il territorio”.

Pubblicato in Lamezia Terme

Sostenere che la sanità in Calabria è da rifondare non è affatto peregrino.

 

Lo dimostra, anche, quanto sta succedendo in tante parti della regione, Amantea compresa.

Come noto il laboratorio di analisi cliniche presso il poliambulatorio di Amantea ( ex ASL ed ex Distretto) è un fiore all’occhiello, da potenziare , da sviluppare, mentre è noto che il commissario Scura, emissario della “reina sanitas” Beatrice Lorenzin, ne vuole la chiusura in nome della “spending rewiew”( Decreto commissario ad Acta n 84 del 21 luglio 2015), ma a tutto danno della utenza che è costretta a pagare la inefficienza della nostra sanità.

 

Ecco cosa succede ad Amantea.

Arrivano ogni giorno al laboratorio di analisi cliniche , anche da altre province, decine e decine di pazienti , spesso, con doppie ricette sanitarie, una di colore rosso, cioè appartenenti al sistema sanitario pubblico , ed una di colore bianco, emesse da un medico generico o da un medico specialista.

Grande e grave è l’imbarazzo degli addetti che possono accettare soltanto la ricetta rossa e non quella bianca, pur essendo anche essa valida per la erogazione del farmaco o della prestazione.

 

Come spiegare all’utente che il laboratorio pubblico di analisi cliniche non può prestare i servizi indicati su ricette bianche, pur provenienti, magari, da uno specialista, nemmeno quando il cittadino intende pagare il servizio laboratoristico .

Incredibile!

Ed è ancora peggio quando occorre spiegare all’utente che il laboratorio pubblico non può operare in forma intramoenia, come tanti medici del sistema pubblico.

Ed fortissime sono le reazioni degli utenti quando viene loro detto che dopo aver fatto il prelievo per gli esami indicati nella ricetta rosa devono andare in un laboratorio privato e farsi fare un altro prelievo per le Analisi indicate sulla prescrizione bianca.

Utenti, uomini e donne, trattati come animali da macello, avviati come animali al pascolo. E questo in aperto spregio del diritto alla salute, del diritto alla sanità

 

E tutto per 10 euro! Eh si, perché con la ricetta rosa si preleva un ticket aggiuntivo di 10 euro introdotto dal 17 luglio 2011, prima a carico delle regioni «spendaccione» come Puglia, Abruzzo, Calabria, Lazio, Campania, Liguria, Molise, Piemonte, Sardegna e Sicilia e poi esteso a tutte, ticket che non può essere esatto con la ricetta bianca, così che il servizio non viene reso.

Ma quello che è inaccettabile è che una analisi come l’azotemia fatta presso un laboratorio privato costa 4 euro e presso uno pubblico 14 euro perché deve essere pagato il ticket aggiuntivo!

Ma perché non si autorizza il laboratorio pubblico di Amantea od altrove ad eseguire le analisi su ricetta bianca alle stesse condizioni dei laboratori privati?

Perché questa inaccettabile differenza tra pubblico e privato? Già! Perché ?

Scura scrive a Filippelli.

“Come da accordi con il sottoscritto, le volevo chiedere di mettersi in contatto con i Commissari dell'Asp di Reggio e con il dottor Barillaro per le modalità di consegna di 2 macchinari di Rm.

 

Per quanto riguarda le rimanenti 3 macchine, decida Lei dove ubicarle, secondo una valutazione di opportunità e possibilmente dove il territorio ne risulti sprovvisto”.

Il Re della sanità come tutti i re non deve giustificare le sue scelte.

Decide e basta senza che si possa eccepire alcunché.

Ma il Re è democratico e lascia a Filippelli le altre 3 RM

Decida lui dove sistemarle.

Ma Filippelli è in imbarazzo.

 

Le RM erano destinate agli ospedali di Rossano e Cetraro (rinnovamento)ed agli ospedali di Praia a Mare e Acri e al poliambulatorio di Rende.

Peraltro a Cetraro e Rossono il collaudo è imminente.

Ed allora Filippelli deve togliere le RM a due dei tre altri predestinati (Praia a Mare, Acri e Rende).

Ma ieri il sindaco di Praia a Mare Antonio Praticò ha annunciato che è pronto a presentare un esposto contro il commissario Scura e il commissario Filippelli qualora la Rm non dovesse essere installata nella struttura del suo comune.

 

In queste condizioni che serve che Filippelli assicuri ad Amantea il mammografo, la Moc, l’ecografo , eccetera se addirittura Scura sposta gli apparecchi da una Asp all’altra?

Di positivo c’è che Scura vuole che si tenga conto dei territori senza servizi. Che sia la volta buona?

Pubblicato in Calabria

Il primario milanese punta il dito sul sistema sanitario cala brese mettendo al centro del pro blema la continua guerra tra Olive rio e Scura.

 

Bernardo Misaggi, primario di chirur gia vertebrale all’istituto “Pini” di Milano, calabrese orgogliosamente attaccato alla sua terra , non ha peli sulla lingua e se la prende sia con il presidente della Giunta Regionale, Mario Oliverio, sia con il commissario straordinario per l'emergenza sanitaria, Massimo Scura.

 

Ecco cosa ha dichiarato a Stefania Papaleo.

“La sanità calabrese sia ormai un caso nazionale, è la maglia nera delle Regioni in fatto di assistenza. La classifica stilata dal Ministero della salute è da rabbrividire. Se si aggiunge il pasticcio della legge regionale sulle autorizzazione e gli accreditamenti delle strutture pubbliche e private, bocciata dalla Corte Costituzionale, si avrà il quadro plastico del disastro.  

Siamo di fronte al un disastro.

 

Ma a preoccupare maggiormente è lo scontro di potere in atto tra il Governatore Oliverio e il commissario per il piano di rientro Scura che sta mettendo in ginocchio un comparto essenziale per la vita di due milioni di abitanti.

I due dovrebbero collaborare, ma non mi pare ne abbiano intenzione. Ci sono ospedali di frontiera che chiudono, i pronto soccorso che scoppiano, reparti allo sbando, sprechi incredibili.

Occorre aprire con il Governo una grande vertenza sanità e far capire a Renzi e Lorenzin che si può e si deve investire sulla Calabria, anche se i segnali che arrivano dal Governo non sono incoraggianti.

Il responsabile nazionale PD della sanità, Federico Gelli, parla di un commissariamento molto lungo, vuol dire che a Roma cercano di scrollarsi di dosso il problema Calabria.

 

Anche la Legge di Stabilità continua a privilegiare il contenimento della spesa e il blocco del turn-over.

Vedo nuvole nere addensarsi sulla sanità calabrese e tanti giovani medici andare all’estero per trovare lavoro”.

NdR. Tre le strade da seguire:

-          La prima è quella di denunciare i casi di mala sanità;

-          La seconda è quella di chiamare a responsabilità i dirigenti per i maggiori costi di cura che devono affrontare i calabresi;

-          La terza di impugnare davanti ai giudici tutti i provvedimenti adottati da Oliverio e Scura.

Pubblicato in Calabria

Scura raccoglie un primo grande risultato di giustizia e di efficienza.

Tre i primi grandi risultati:

-Basta con gli imboscati che costano troppo e rendono poco.

-Tutti i dipendenti dovranno essere utilizzati secondo quanto stabilito al momento dell'assunzione

-Prevista la rotazione annuale dei medici.

 

A firmare l’accordo le organizzazioni sanitarie del comparto e cioè Francesco Caparello, Uil-Fpl; Bruno Ruberto, Uil-Fpl; Sarah Jacoubi, Fsi; Bruno Ferraro, Fials; Stefano Sisinni, Nursing up; Giuseppe Ferraro, Fp-Cgil; Antonio Bevacqua Cisl-Fp.

L'intesa si basa sul decreto legislativo 165 del 2001, in base al quale il lavoratore deve essere utilizzato nelle mansioni del profilo professionale di assunzione.

In sostanza ogni unità dovrà, quindi ,essere impiegata nelle mansioni proprie.

Non potranno essere “inventati” o “permessi” profili professionali inesistenti ; non potranno essere impiegati dipendenti per servizi diversi da quelli propri salvo il caso di personale con inidoneità permanente e comunque previo reinquadramento.

Teoricamente una rivoluzione.

Ma temiamo che non succederà nulla se, come è vero, ci sono voluti 14 anni per coprire la legge 165/2001 e se non vengono sanzionati gli irresponsabili “padroni” della sanità!

Pubblicato in Calabria

La vicenda è Kafkiana. E riguarda il fatto che dg della programmazione sanitaria nazionale, Renato Botti, ha respinto un decreto del commissario alla sanità calabrese, Massimo Scura, in quanto mancante della firma del subcommissario, Andrea Urbani.

 

Ma, insomma, chi comanda la sanità in Calabria?

Buh?

Forse l’unica cosa certa è che non comanda Oliverio e tantomeno Guccione

 

Ma ecco il comunicato di Dalila Nesci:

“La presidenza del Consiglio deve spiegare le ragioni per cui il dg della programmazione sanitaria nazionale, Renato Botti, ha respinto un decreto del commissario alla sanità calabrese, Massimo Scura, in quanto mancante della firma del subcommissario,  Andrea Urbani.

 

L’atto è stato arbitrario e stranamente immediato».

Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, a margine di un lungo incontro avuto con il commissario Scura negli uffici regionali di Catanzaro.

«C'è – aggiunge Nesci – un problema istituzionale gigantesco, con uno sbilanciamento verso Urbani da parte del Ministero della Salute, nonostante le competenze assegnate dal Consiglio dei Ministri e il ruolo di mero affiancamento per la predisposizione degli atti dato a Urbani».

 

«Ribadisco – precisa la deputata – l’illegittimità del commissariamento, ma nel frattempo non consentiremo a Urbani di fare ciò che crede, facendo leva sulla sua notoria vicinanza politica al ministro della Salute».

«A Scura – racconta la deputata M5s – ho proposto, poi, di uscire dalla commissione per l’integrazione tra gli ospedali catanzaresi Pugliese-Ciaccio e Mater Domini, in modo da fare da arbitro e favorire una più equa definizione tecnica, che responsabilizzi l’Università, troppo abituata ad avere vantaggi e dare spintoni.

Al tavolo in questione devono esserci pari rappresentanze professionali, nella speranza che il dg Fatarella rappresenti appieno la Regione a tutela della salute dei calabresi».

 

«Nel silenzio tombale del governatore Oliverio – continua la parlamentare – ho inoltre chiesto a Scura l’impegno di eliminare il surplus di finanziamento illecito che la Regione Calabria continua a dare all’Università di Catanzaro. Si tratta di 12 milioni all’anno, senza un protocollo d’intesa, indispensabile. Il commissario ha promesso che se ne occuperà presto».

«Infine – conclude Nesci – abbiamo discusso dell’Asp di Reggio Calabria. Ho sollecitato il dovuto intervento del commissario Scura sulla perdurante assenza del vertice aziendale, che, tra l’altro, deve per legge avere un rapporto di lavoro esclusivo. È assurdo che un’Asp così disastrata continui da due mesi ad essere priva di guida»

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