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Agli sportelli del CUP la fila è sempre tanta, ma i numeri sul display scorrono con velocità impressionante.

Bene -mi sono detto- tutto merito degli addetti .

Ma non è così!

Affatto!

Per capire è stato necessario giungere allo sportello per sapere che “un macchinario (????) è rotto e possiamo prenotare soltanto 30 analisi al giorno”

Al mio sguardo che mostrava palesemente la sorpresa ed alle parole :” Ma signora io ho fatto 50 km per eseguire queste analisi!” l’impiegata aggiunge che se volevo eseguirle dovevo aspettare il ….

Batte qualche tasto sul pc , poi alza lo sguardo verso di me e dice :” Il 14 ottobre!”.

“Ma si tratta di esami urgenti- aggiungo- Allora mi prenoti presso un altro ospedale che li esegue tutti . Fosse anche Lamezia o Catanzaro”.

“Mi dispiace ma noi possiamo prenotare solo in provincia di Cosenza”.

Mi prenota per il 14 ottobre e mi dirigo in ematologia per sapere se posso aspettare tale data.

Intanto mi viene in mente il fatto del laboratorio di Amantea che Scura vuole chiudere mandando il sangue prelevato proprio al laboratorio di Cosenza ! SIC !

Signor Scura ci ripensi.

E voi politici di ogni specie e razza fate il vostro dovere ed imponete a Scura ed i suoi complici di non fare errori così gravi.

E poi mi viene in mente di chiedermi perché nessun giornale ha riportato la notizia che interessa gran parte della provincia .

Noi intanto la pubblichiamo invitando i pazienti a tenere conto di questo misterioso contrattempo.

Infine la domanda cruciale : “Ma questa è sanità pubblica? “. Insomma grazie a Scura ed ai politici qui al sud si può tranquillamente morire o….pagare! Possibile che nessuno prenda i dovuti provvedimenti, possibile che per riparare il “macchinario rotto” sia certo che occorre aspettare tanto? La cosa mi puzza!

Pubblicato in Cosenza

Ben al di là di ogni forma di campanilismo è apparso subito stranissima la disposizione di Scura di chiudere il laboratorio di analisi cliniche operativo presso il Poliambulatorio di Amantea.

 

Paradossale infatti è stata la giustificazione addotta di voler operare per il rispetto della spending Rewiew.

Non c’era e non c’è alcuna logica economica a supporto

Non c’è nessun costo per i locali, visto che sono di proprietà dell’ASP, mentre Cosenza è al collasso sotto il profilo strutturale

Il costo del personale , delle apparecchiature e dei reagenti è identico sia che si facciano gli esami clinici ad Amantea o che si facciano Cosenza, anzi a Cosenza sarà meno facile operare con prontezza.

Semmai trasferire i campioni a Cosenza importa il maggior costo del personale e dell’automezzo!

Ed allora, perché? Quale sarebbe la utilità? Quale sarebbe il risparmio.

Al più sarebbe stato logico potenziare il laboratorio di Amantea visto che non esiste nel comprensorio un ospedale al quale riferirsi

E comunque sarebbe apparso funzionale e di forte efficacia ed utilità disporre i prelievi ad Amantea per esami che il laboratorio non espleta!

 

Ed ecco la verità!

 

Scura se l’è lasciata sfuggire a Lamezia visitando l'ospedale, quando di fronte alle pressioni rivoltegli per mantenere se non potenziare i servizi del centro ospedaliero lametino, ha detto che il "Giovanni Paolo II" non sarà nè Trauma center, nè centro materno infantile.

E poi ha aggiunto: «Basta doppioni, i pazienti non ragionano per campanilismo ma vanno dove ci sono i servizi»

Ed era così, visto che molti pazienti del lametino si servivano del laboratorio di Amantea

Una situazione , questa, che evidentemente dava fastidio a Scura che invece di premiare chi rispetta il suo paradigma toglie i servizi

E così facendo si smentisce !

Sin Scura ritorni sui suoi passi, riveda il suo aberrante proponimento, conservi al comprensorio di Amantea, che comprende di fatto anche parte della provincia di Catanzaro, questo servizio reale di sanità e dedichi il suo tempo ( per noi costoso) per rendere efficiente il nostro poliambulatorio perché abbia maggiori ( e non minori) servizi e tempi di attesa degni di una sanità civile in un paese civile .

Giuseppe Marchese

Pubblicato in Primo Piano

Scura incontra Lorenzin .Il giorno dopo l’incontro ecco tre verità.

Scrive il Quotidiano di Cosenza:   Sanità, Scura e Urbani bacchettati dal Ministro.

 

Invece la Gazzetta del sud scrive : Sanità, Lorenzin blinda Scura e Urbani.

Infine il Corriere della Calabria scrive : Sanità, il ministro prova a mediare.

Ma quale è la verità?

Il ministro “media”, “bacchetta” o “blinda”?

E come si fa in queste condizioni a credere alla stampa?

E c’è di più , dimenticavamo di ricordare che i diretti interessati parlano di «incontro positivo».

 

Una cosa sembra certa e cioè che Scura avrebbe confessato la sua amarezza per l’aspra contestazione subita recentemente a Trebisacce.

Una protesta che, a suo dire, sarebbe stata in qualche modo orchestrata da chi in Calabria bolla come «insufficiente» l’operato del commissario.

Di chi parla? Di Oliverio? Forse , visto che pochi giorni fa proprio Oliverio si era rivolto alla minitra per lamentarsi della gestione commissariale.

E quando la Ministra avrebbe esortato la struttura commissariale a stemperare le polemiche, la replica di Scura è stata netta : «Rispondo solo a Gelli e Lotti»

Ecco allora la strada da seguire per salvare il Poliambulatorio di Amantea.

 

Il problema è chi deve farlo?

Indovinate!

Pubblicato in Cosenza

Certo non si può dire che il commissario straordinario per il rientro del debito sanitario in Calabria, Massimo Scura non abbia coraggio!

Saputo che a Trebisacce era stato convocato un consiglio comunale aperto sull'ospedale c’è andato!

Scura ha fatto la sua comparsa a sorpresa proprio lì, nella tana del lupo!

Insieme a tutti i sindaci dell'Alto Ionio. 

Ma quando il commissario Scura ha tentato di chiarire il suo punto di vista ecco arrivare bordate di fischi e contestazioni tanto veementi da impedirgli di parlare ed a costringerlo ad abbandonare anzitempo il consiglio comunale scortato dalle forze dell'ordine.

L’unica cosa che è riuscita a fare è stato di chiedere scusa per avere definito la popolazione dell'Alto Ionio "quattro gatti" : «Siete 4 gatti, potete curarvi a Policoro in 20 minuti, a Taranto in un'ora e a Bari in un'ora e mezza, voi non avete bisogno di un ospedale».

Eh, già. A noi , ad Amantea, ci vuole molto di più!

Ah, già! Ma noi non abbiamo l’ospedale!

E mica siamo 9000 abitanti come a Trebisacce!

E non abbiamo vicino nemmeno la Basilicata!

Ma allora perché Scura non è venuto ad Amantea a spiegarci come risolverà la nostra grave situazione di carenza di servizi sanitari territoriali dell’hinterland di Amantea?

Mica sarebbe stato fatto scappare?

Noi non siamo “bruzi”. Noi non gridiamo, non protestiamo! Anzi manco parliamo!

Che sia perché della sanità in Amantea siamo in pochi a parlare e tutti meno che sindaci ed assessori per cui Scura non può nemmeno autoconvocarsi?

Anzi Scura c’è stato ad Amantea ed ha persino detto che ha avuto una impressione sia “altamente positiva”.

Ma con chi ha parlato? Perché non ha sentito le nostre considerazioni e le nostre proteste?

Scura, ti piace vincere facile? Pensavi che anche a Trebisacce te la saresti cavata con una foto? ( Vedi nostri articolo dell’11 e 12 agosto!)

Ad Amantea soltanto sorrisi.

Ed intanto ad Amantea la gente muore, come pochi giorni fa un giovane di 44 anni fulminato da un infarto!

Foto: E loro ridono!

Pubblicato in Calabria

Scrive Enzo Giacco del PD di Amantea: Egregio Commis sario ad Acta, torno a scriverLe in relazione al DCA n. 84 del 21 luglio 2015 con cui ha deliberato la chiusura del Laboratorio di analisi dell’Asp di Amantea.

Già in data 30 luglio mi permisi di parteciparLe le mie riserve su questa decisione chiedendoLe di revocare il provvedimento e motivando tale richiesta facendo riferimento alle specifiche criticità ed ai gravi disagi che la nuova situazione dal Lei decretata avrebbe finito per alimentare (lettera che ad ogni buon fine allego alla presente).

Non Le nascondo l’amarezza e lo stupore per la mancata comunicazione della Sua visita – avvenuta nei primi giorni dello scorso agosto - al Poliambulatorio della città. Sarebbe stata un’opportunità utile per aprire un confronto con tutte le forze politiche, sociali e sindacali presenti sul territorio, non solo per darci la possibilità di presentarLe le nostre ragioni, ma anche per portare a Sua conoscenza le ansie e le insicurezze provocate ai nostri concittadini.

Pur non comprendendo Le motivazioni del Suo comportamento, senza voler scadere in inutili polemiche, mi permetto di insistere su un concetto: non è accettabile che l’esercizio di razionalizzazione delle risorse possa tradursi in sperequazioni tra gli utenti. Perché nessun Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario può essere realizzato sulla pelle cittadini.

Io ritengo che sia compito di tutti coloro che si occupano degli interessi della collettività, e la Sua funzione commissariale non è immune da tale nobile fine, avvicinare e non allontanare i cittadini dalla società. La mia impressione, invece, è che la strada da Lei intrapresa, se porterà ad una riduzione del disavanzo sanitario, lo farà non tagliando sprechi ma servizi alla popolazione del nostro comprensorio, rendendola più fragile e vulnerabile in una Regione che per ragioni storiche presenta dei divari nel godimento dei diritti civili e dei beni di cittadinanza superiori rispetto al resto del Paese.

Ne approfitto – senza voler ovviamente fare un processo alle intenzioni – per condividere con Lei una mia preoccupazione.

Quali altri sacrifici saranno imposti dalla logica del rientro del disavanzo? Il timore è che iniziare a depauperare un territorio dai servizi essenziali di base – magari anche a causa di una debolezza di chi dovrebbe difenderne gli interessi – possa rappresentare un punto di non ritorno, che troncando e recidendo ad un certo punto non resti più nulla da tagliare.

E se questa dovesse essere la strada e se ciò dovesse tradursi in un depotenziamento dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali per la popolazione che vive nel nostro comprensorio, noi questo non lo possiamo accettare.

Non voglio neppure immaginare, ad esempio, cosa significherebbe svegliarsi la mattina e scoprire che le due eccellenze rappresentate da radiologia e fisioterapia sono state in qualche modo ridimensionate (o peggio azzerate).

Vorrei che Lei tranquillizzasse i cittadini di questo comprensorio.

Per tali ragioni torno a chiederLe la revoca del decreto e la tutela, nello svolgimento del Suo mandato, del diritto alle cure di chi vive nel nostro territorio e – se può essere utile a farLe comprendere le ragioni degli interessi che noi oggi difendiamo – di incontrarci per parlarci, confrontarci, giungere ad una soluzione che vada nella direzione della felicità e del diritto ad una vita serena dei nostri concittadini.

Per noi diventa un fatto determinante, infatti, garantire e potenziare i servizi che riguardano la cura del cittadino, perché la vastità geografica e la popolosità di questo territorio meritano un piano di riprogrammazione e di consolidamento dei servizi. Perché stiamo parlando di diritti garantiti dalla nostra Carta Costituzionale. Di questo terremmo a parlare con Lei.

Noi stiamo dalla parte dei cittadini.

Distinti saluti

Amantea, 4 settembre 2015                           Enzo Giacco               Segretario PD Amantea

NdR: Nella foto Oliverio e Scura in ospedale (Ci vò pensari a Madonna!)

Pubblicato in Cronaca

Spending rewiew o morte. E’ questa la parola d’ordine nella sanità calabrese.

E per questo con delibera n 681 del 27.3.2015 è stata incaricata la C.e.c. srl (che di sé dice :” Piu’ di 20 dipendenti interni, 60 funzionari esattoriali, 3 legali interni, fanno di noi un’azienda attenta a tutte le esigenze del cliente”) di esigere i ticket sanitari degli accessi al pronto soccorso in ospedale.

Ed ovviamente nel rispetto della parola d’ordine “Spending rewiew o morte” il ticket non deve essere pagato quando il paziente arriva morto al Pronto soccorso o quando muore direttamente nel pronto soccorso e comunque quando si tratta di una affezione a codice rosso.

Questo, ovviamente, secondo la regione Calabria, anzi secondo l’Asp di Cosenza, mentre, al contrario secondo il Movimento consumatori, la norma contenuta nella legge 296/2006 - Legge finanziaria 2007 - in materia di esenzione dal pagamento del ticket –prevede il non pagamento per il codice verde e per altre tipologie di ammalati o affezioni .

La nota che invia la C.E.C. non cita il codice assegnato dal triage ed eventualmente confermato dal medico così che un codice verde od un codice bianco magari con successivo ricovero sono chiesti di pagare il ticket.

Non solo ma viene richiesto per lo più il ticket di 25 euro per la visita che diventa 45 euro con prestazioni specialistiche, del tipo radiografie, eccetera.( ma se il medico del PS chiede una radiografia vuol dire che ha dubbi sul tipo od entità della malattia!)

Il paziente non sembra sia sufficientemente reso edotto del fatto che dopo la prima lettera , posto che la nota pervenga davvero, inizia la fase esattoriale .

In sostanza l’Asp, infatti, trasformerà il suo avviso in cartella esattoriale: così avviene per tutti i recuperi crediti dovuti a prestazioni sanitarie. Insomma: se non paghi, ti tocca Equitalia.

E se sei sopravvissuto alla malattia potresti non sopravvivere ad Equitalia!

Amantea è piena di lettere della C.e.c srl

Proprio il contrario degli antichi governatori spagnoli che prendevano possesso della città regia di Amantea che per l’occasione esponeva i “tumaschj” in segno di festa.

Il governatore Scura invece è venuto, quasi in incognito, a visitare e monitorare la struttura del poliambulatorio amanteano.

In questa sua visita è stato accompagnato dal direttore del distretto Giuliana Bernaudo.

Si è immediatamente attivato il comitato di accoglienza da cui la foto dei presenti al capezzale della morente struttura sanitaria del Basso Tirreno Cosentino.

Parliamo dei sindaci di Amantea ( Monica Sabatino) e di Fiumefreddo Bruzio (Vincenzo Gaudio), degli amministratori comunale di Amantea vice sindaco Giovanni Battista Morelli, assessore alla sanità Emma Pati e consigliere di maggioranza Adelmo Mannarino.

Tutti gli altri sindaci del comprensorio e gli altri amministratori amanteani sono stati assenti.

Inspiegabilmente. Così come inspiegabilmente è stato assente il segretario del PD Enzo Giacco che pur aveva sollecitato un incontro con Scura.

Ma è andato tutto bene. Sembra che Scura dopo la visita abbia sottolineato una impressione sia “altamente positiva” e che questo commento lasci aperta ogni possibilità.

Che avranno voluto dire?

Che il laboratorio non sarà chiuso e che pertanto il popolo dei pensionati dell’ex distretto e dei comuni lametini continueranno a servirsi di Amantea?

O che, al contrario, il laboratorio sarà chiuso lo stesso e Scura è venuto pure ( e non solo lui) a prenderci per i fondelli?

Parliamo di presa per i fondelli perchè nessuno vi dice che…….

E’ quello che dichiara il potente consigliere regionale Pino Gentile.

Come dargli torto?

In particolare quando chiede a Scura, Oliverio e Urbani «di mettere la parola fine al precariato: anche quello amministrativo, perché è vergognoso dovere invecchiare da precari».

Ma ancora peggio è invecchiare e morire da disoccupati.

Se i precari, infatti, sono avvolti nelle malefiche spire di chi può decidere del loro destino e può quindi condizionarne le libertà, che dire dei disoccupati eternamente alla ricerca di un lavoro anche se fosse precario o di una indennità anche se non sufficiente per se stesso e tantomeno per la famiglia?.

Ma una domanda si impone .

Perché in Italia, ed in Calabria ancora più, ci sono i precari? Chi li ha determinati? Chi è stato così incosciente da crearli pur sapendo che così li condannava ad una situazione di instabilità molto lunga con i rischio di “farli invecchiare d precari”.

Sicuramente gente ( politici e dirigenti) senza coscienza .

Ed ancora . Perché in Calabria per la copertura dei posti pubblici non si usano i concorsi? Quelli veri intendiamo

Gentile, infine, auspica che «si utilizzino le graduatorie del 2007 per gli incarichi a tempo determinato nella provincia di Cosenza”.

Graduatorie di otto anni fa? Incredibile, vero!

Forse è stato fatto un concorso nel 2007 e da otto anni non sono coperti i posti?

Ed infine.

Quale giustizia ci sarebbe a stabilizzare solo il personale della sanità? Gi altri precari ( e sono tanti) sono figli della gallina nera?

La verità è quella che ancora oggi si creano nuovi precari ( spesso scegliendoli ad Usum Delphini) e poi si chiede di stabilizzarli.

Fa eco anche il coordinamento regionale di Ncd che scrive "Chiediamo al commissario Scura, al presidente Oliverio e ai commissari delle Asp di porre fine alle sofferenze di tanti precari legittimamente riconosciuti tali da sentenze: non è pensabile che maturi un altro contenzioso con danni erariali. Ci sono sentenze che vanno rispettate ed attuate e non si può assistere a sperequazioni e discriminazioni. I commissari delle Asp devono applicarle le sentenze e non discuterle e la stessa cosa deve fare il dipartimento regionale tutela della salute. Nel passato le Asp sono state il luogo di arbitrii e chiediamo a Oliverio di farsi garante del cambiamento reale e di una nuova stagione".

Pubblicato in Italia

Sospesa sine dire la chiusura delle guardie mediche. Nemmeno il tempo di pubblicare la notizia che i sindaci hanno preso il telefono e contestato il decreto di chiusura delle Guardie mediche camuffata da “riorganizzazione”.

Troppo per la cagionevole giunta regionale.

E così il presidente della Regione, Mario Oliverio, ha chiesto al Commissario dell’Asp di Cosenza Filippelli e al Commissario Scura di sospendere la “riorganizzazione” delle guardie mediche.

Non solo ma ben sapendo che si tratta di una “riorganizzazione” obbligata, Oliverio ha soillecitato l’attenzione futura di Filippelli e di Scura  ad avere una attenzione particolare ai territori montani ed ai comuni sprovvisti di qualsiasi struttura sanitaria.

Si apre in questo modo un contezioso tale che moltissimi comuni tenteranno di avere la Guardia Medica finora non avuta.

Stando al comunicato stampa della Giunta regionale Filippelli e Scura “ hanno immediatamente recepito le richieste avanzate dal presidente della Giunta regionale”

Non solo!

“ Oiverio ha colto l’occasione per ribadire che, in previsione dell’approfondimento di dettaglio relativo alla proposta di rete ospedaliera di recente approvata dal commissario, saranno avanzate proposte correttive ed integrative che riguarderanno l’organizzazione dell’insieme delle strutture ospedaliere “Hub” e “Spoke”, il territorio, i presidi ospedalieri montani e le strutture ospedaliere di frontiera (Praia a Mare e Trebisacce), oltre al centro di riabilitazione di Mormanno. Dal commissario Scura è stata riconfermata piena disponibilità, considerato che “la proposta di rete ospedaliera è da considerare una base di confronto da migliorare”.

Sorridono così i sindaci dei comuni del Tirreno cosentino che non debbono temere più la chiusura della guardie mediche. Parliamo dei sindaci dei comune di:

1.         Longobardi (servizio accorpato a Belmonte Calabro),

2.         Falconara Albanese (accorpato a Fiumefreddo Bruzio),

3.         Acquappesa (accorpato a Guardia Piemontese),

4.         Buonvicino (accorpato a Diamante),

5.         Sangineto (accorpato a Belvedere marittimo),

6.         Grisolia (accorpato a Maierà),

7.         Tortora (accorpato a Praia a Mare) e

8.         Serra d'Aiello (accorpato ad Aiello Calabro)

Nessuno di questi comuni ha un ospedale e quasi tutti sono montani pur essendo quasi tutti sul mare.

Pubblicato in Cronaca
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