Venti gli indagati, imprenditori e professionisti. Diversi i calabresi.
I carabinieri di Reggio Emilia hanno individuato e smantellato una presunta associazione a delinquere tra diversi soggetti, tra cui alcuni calabresi, accusata di clonare ditte realmente esistenti sul territorio nazionale e di effettuare acquisti di ingenti partite di merci di varia natura addebitando i costi alle ditte clonate.
Con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'uso di fatto falso, sostituzione di persona giuridica, truffa aggravata e continuata, sono state denunciate 12 persone, di cui due residenti nel milanese, 6 nel reggiano e 4 tra Modena e Parma in prevalenza calabresi (tra cui un parente diretto di Nicolino Grande Aracri, capo indiscusso della 'ndrangheta cutrese che ha ampie propaggini nel reggiano).
Nei guai anche otto imprenditori, fra cui un reggiano e 7 calabresi, ritenuti responsabili del reato di reimpiego di denaro o beni di provenienza illecita in attività lecite. Un business che le indagini dei Carabinieri di Reggio Emilia hanno stimato in oltre 1 milione di euro.
Nel corso dell'operazione "Total bluff", coordinata dal sostituto procuratore Valentina Salvi, sono finite agli arresti domiciliari tre persone, Enrico Gulloni, 52 anni, di Gioia Tauro (Reggio Calabria), Alfio Rovatti, 40 anni, residente a Reggio Emilia e Paolo Bonini, 53 anni, residente a Parma.
C.M., 45 anni, residente a Nova Milanese, è stato invece sottoposto a obbligo di dimora. Il colonnello dei carabinieri, Paolo Zito, presente in conferenza stampa, ha detto che queste persone hanno "legami di parentela e si muovono in un contesto tipico della criminalità organizzata".
Le indagini, condotte dal maresciallo Olindo Varratta, comandante della caserma di Santa Croce, sono iniziate nel 2011 in seguito a una denuncia fatta in provincia di Padova che non aveva ricevuto il pagamento della merce inviata. I beni che arrivavano dalle aziende venivano stoccati in un capannone, in via Ruspaggiari (poi sequestrato), nel quartiere di Santa Croce. Lì dentro è stato trovato di tutto: materiali edili, materie prime metalliche, gasolio.
Racconta il maresciallo Varratta: "Questa associazione mandava alle aziende a cui chiedeva la merce false visure camerali e falsi bilanci di aziende operanti in vari settori del mercato simulandone l'identità. Poi acquisivano la merce addebitando il costo dell'operazione alle reali società di cui avevano clonato l'identità. I proventi venivano reinvestiti nel miglioramento e nell'ampliamento dell'organizzazione criminale, oppure rivendendo con grossi sconti il materiale a imprenditori della zona". Da http://www.reggionline.com.
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Reggio Emilia, 26 dicembre 2013 – Rapinano in un supermarket e prendono a schiaffi il dipendente che li sorprende. I carabinieri hanno arrestato due persone già finite precedentemente in manette nell’ambito dell’operazione “Affari di famiglia” condotta nel maggio del 2010 che portò all’arresto di 11 calabresi con l’accusa di aver rubato da un supermercato di Reggio Emilia 60.000 euro di prodotti in appena 5 mesi. Sorpresi nuovamente a rubare i due hanno schiaffeggiato un dipendente che li aveva fermati e che si apprestava, con il cellulare, a chiamare i Carabinieri. In questo modo i due ladri sono riusciti a fuggire con la refurtiva del valore di 150 euro costituita da una decina di punte di parmigiano e prodotti cosmetici.
Le telecamere del sistema di videosorveglianza però li hanno immortalati consentendo ai carabinieri della Stazione di Corso Cairoli di identificarli. Trattandosi infatti di due volti ben noti, i militari quando hanno esaminato le immagini del sistema di videosorveglianza del supermercato che riprendevano i due durante il furto, hanno riconosciuto gli autori della rapina. La vicenda è quindi culminata con la denuncia in stato di libertà per il reato di rapina impropria che i Carabinieri della Stazione di Reggio Emilia Principale hanno inoltrato alla Procura reggiana a carico di un 37enne originario di Cutro residente a Reggio Emilia ed un 36enne crotonese abitante in città.
I due malviventi sono stati incastrati oggi come nel precedente episodio criminale quando infatti finirono in manette nell’ambito dell’operazione “Affari di Famiglia” i Carabinieri si avvalsero di centinaia di riprese video, ricostruendo nel dettaglio le modalità di furto degli indagati che erano soliti fare irruzione in massa all’interno dei locali del supermercato, facendo ricorso a insulti e minacce verbali per bloccare ogni tentativo di contestazione dei furti da parte degli addetti alla sorveglianza. (fonte LaPresse)
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Reggio Emilia : si aggirava in piena notte tra Via Nobili e Via Bellaria, nel centro storico di Reggio Emilia poi ha tirato fuori dalla tasca dei pantaloni una canna da pesca e con questa ha infrangendo parabrezza e lunotti.
Ma i Carabinieri lo hanno arrestato con l’accusa di danneggiamento e furto aggravato ed hanno sequestrato un navigatore ed altri accessori asportati dall’interno di una delle 6 vetture danneggiate
Il responsabile è Pasquale BLASIO 27enne partenopeo d’origine domiciliato a Reggio Emilia.
Il Blasio è stato posto a disposizione della Procura reggiana.
Gli abitanti di questa parte del centro storico di Reggio erano sconfortati per l'ondata di violenza che da tempo si era abbattuta nella zona
Ora i Carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Reggio Emilia pensano di aver dato una risposta concreta.
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