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Si era introdotto furtivamente all’interno di un ex Istituto scolastico in disuso.

Dopo aver scavalcato la recinzione stava facendo man bassa di fili elettrici.

Lo hanno sorpreso gli Agenti della Polizia di Stato che lo hanno arrestato.

I cittadini, accortisi che un soggetto si era introdotto furtivamente nell’edificio, hanno informato la Sala Operativa del Commissariato di Polizia di Stato di Lamezia Terme.

In pochi minuti sul posto sono giunti i poliziotti della Volante che nel seminterrato hanno colto in flagranza di reato l’uomo intento a sradicare i fili elettrici dalle varie canaline.

Alla vista degli Agenti il 30enne si è dato precipitosamente alla fuga scagliando loro contro un groviglio di fili che aveva già prelevato.

Prontamente bloccato ha opposto resistenza dimenandosi e scalciando, ma per lui sono scattate le manette.

Durante la perquisizione personale, oltre al documento di identità, è stato rinvenuto il provvedimento precettivo di Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di Lamezia Terme, emesso nel gennaio di quest’anno.

Il materiale elettrico che era stato asportato dall’uomo è stato sequestrato.

Condotto negli Uffici del Commissariato, l’uomo B.D., 30enne lametino, è stato arrestato per i reati di furto aggravato e resistenza a Pubblico Ufficiale e, su disposizione del P.M. di turno, posto ai domiciliari.

Nell’udienza con rito direttissimo, il Giudice ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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«È indispensabile rivedere con rapidità la rete dell’assistenza ospedaliera, al fine di determinare con esattezza il fabbisogno di personale per le assunzioni necessarie nella sanità calabrese».

Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Francesco Sapia, della commissione Sanità, che aggiunge: «Spesso si parla di assunzioni in termini astratti, senza criteri e obiettivi.

A riguardo la retorica di attori politici e sociali è stata deleteria.

 

Del commissario Saverio Cotticelli ho potuto invece apprezzare la serietà e l’impegno, peraltro in una lunga fase di tensioni istituzionali e di reggenza temporanea delle aziende del Servizio sanitario regionale, che devono avere vertici stabili, capaci, sganciati dal potere e in grado di assicurare il rispetto della legalità e la piena tutela della salute».

«Confido – prosegue il deputato del Movimento 5 Stelle – che la sub-commissaria Maria Crocco, appena insediatasi, definisca il fabbisogno di personale sulla scorta di un’attenta riorganizzazione della rete dell’assistenza ospedaliera, che rappresenta la base per procedere al reclutamento del personale sanitario in ospedali e strutture territoriali.

Il vecchio quadro delle assunzioni risente di logiche clientelari e non garantisce affatto l’affidabilità dell’emergenza-urgenza».

«Le unità operative e i cittadini della Calabria – sottolinea il parlamentare – hanno subito oltremodo sterili campanilismi, squallide speculazioni politiche, sfacciati favoritismi, timori di più direttori generali reggenti, grossi interessi di privati, pesanti carenze di organico nel dipartimento regionale Tutela della salute e perfino dei mezzi di base nella struttura commissariale.

Ora bisogna cambiare partendo dalla riorganizzazione ragionata dei servizi sanitari e rimuovendo quelle prassi di palazzo, anche ministeriali, che bloccano le nuove assunzioni e infine creano paralisi inaccettabili dei reparti, come per esempio successo a Castrovillari, a Corigliano-Rossano e a San Giovanni in Fiore».

«Mi auguro – conclude Sapia – che gli alleati di governo del Pd concordino sulla necessità di allontanare definitivamente dalla gestione della sanità calabrese il presidente della Regione, Mario Oliverio, e il proprio consulente Franco Pacenza, primi responsabili politici del grave degrado di tante strutture sanitarie pubbliche».

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Avremo un Governo giallorosso, un Governo formato da due partiti che in comune non hanno nulla, ma proprio nulla.

Si sono odiati e tuttora si odiano, sono divisi su tutto.

Una sola cosa li unisce: la poltrona.

Ormai Zingaretti, Orlando, Gentiloni, Franceschini, Minniti, Del Rio, Castagnetti, Martina con l’acquolina in bocca non credono l’ora di accomodarsi alla tavola imbandita e alcuni si sono legati già al collo il tovagliolo e aspettano con ansia l’arrivo delle portate.

Anche Matteo Renzi vuole accomodarsi alla mangiatoia, infatti è stato il primo a spingere per un governo Pd – M5Stelle, governo che fino ad ieri ha sempre osteggiato, ma ora ha fatto marcia indietro come un voltagabbana qualsiasi, forse per rompere le scatole al suo segretario del partito, perché spera in un prossimo domani di prendere il suo posto, posto che ha dovuto lasciare dopo la batosta sul referendum e sulle elezioni politiche del 4 marzo dello scorso anno. Questi signori che ho pocanzi nominato sono una combriccola di imbroglioni che stanno facendo una trattativa per accaparrarsi i Ministeri importanti e non discutono di programmi e di contenuti. Si sono riuniti varie volte in casa degli amici comuni, nel Parlamento, a Palazzo Chigi e hanno discusso soltanto dei personaggi da far accomodare nelle sedie della mangiatoia. Hanno discusso, si sono azzuffati, perché vogliono trovare un posto a Conte e a Di Maio per i 5 Stelle, ai tanti tromboni e trombati del Pd e agli ex Ministri dei governi Letta, Renzi e Gentiloni. La trattativa ancora in corso mentre scrivo è davvero complicatissima. Ci vogliono far credere che vogliono salvare l’Italia, invece stanno lavorando per salvare il loro posteriore. E gli italiani che stanno lasciando le spiagge assolate e stanno ritornando in città e al lavoro usato cosa dicono, cosa pensano di questa crisi di governo agostana, di questa crisi che comunque vada a finire, avrà delle conseguenze disastrose? Sono indignati. Sono nauseati. E il partito del non voto, secondo i sondaggi, aumenta. L’alleanza di facciata e di convenienza sono certo che avrà un finale disastroso. L’alleanza nata per punire il traditore, il fascista, il nazista, il razzista Salvini e per impedire agli italiani di andare al voto, è la fine della politica. Così ha twittato Enrico Mentana:- Che leader è un capo politico che giura:- Mai un governo col partito che ruba i bimbi alle famiglie con l’ellettroshock e poi un mese dopo è pronto a farci un governo? E che partito è quello che finge di dimenticare quelle accuse pur di tornare al governo dopo solo un anno di purgatorio?- Il primo, caro Mentana, è un quaquaraqua direbbe Sciascia. E quel partito che finge di dimenticare è “nu pisciaturu”. Purtroppo, già da stasera, tutto il Pd si è seduto a tavola con il M5Stelle e tutte e due hanno iniziato ad attribuirsi le poltrone che più contano. E così avremo ancora una volta un Governo non votato dagli italiani. Che sfortuna! Che maledizione! La sovranità non appartiene più al popolo. In 6 anni il Pd è andato al governo senza mai aver vinto le elezioni. Tutto è a posto, tutto è legittimo, purché non si dica che quello che fanno lo fanno per l’interesse dell’Italia e degli Italiani. Esulta Zingaretti dopo aver visto Di Maio e Conte. – Il confronto è partito, è un fatto positivo per dare un governo di svolta, un governo serio, non uno come il precedente, che è caduto dopo 14 mesi-. Sì, un governo che deve svoltare a sinistra, un governo serio, perché il precedente non lo è stato. Un governo molto serio, perché il precedente ha fallito. Il guaio è che in questo nuovo governo che sta per nascere ci saranno personaggi fallimentari che hanno governato la cosa pubblica per diversi anni e che sono stati bocciati dagli italiani perché ci hanno portato alla rovina e allo sfascio. E la chiamano svolta!

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