Abbiamo appena postato l’ articolo “Contrordine! Padre Giuseppe non sarà trasferito in San Pietro in Amantea” .
Ed ecco che riceviamo la nota puntuale e tempestiva di Padre Rocco Predoti ( che ringraziamo) che ci comunica che la seguente “Errata corrige” con la quale ci informa che “ A p.giuseppe è stato chiesto di prestare servizio a Palmi in quanto la comunità di lì necessitava di un frate.
Cosa che ha accettato di buon cuore. Mistero risolto.”
Resta però l’altro mistero.
Perché Mons. Nolè ha nominato p.giuseppe parroco di San Pietro in Amantea appena due mesi fa ed invece p.giuseppe ora è stato trasferito a Palmi?.
Ed ovviamente resta il terzo mistero “Chi verrà a San Pietro in Amantea?”.
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Longobardi
Castrovillari, 13 ottobre 2017: Grosso ordigno inesploso ritrovato a Palmi
Nei giorni scorsi un grosso ordigno inesploso è stato rinvenuto casualmente a Palmi (RC), durante dei lavori edili.
Nella giornata di ieri con la collaborazione del personale Artificiere dell'11° Reparto Mobile della Polizia di Stato, la munizione è stata stabilizzata e messa in sicurezza.
La granata, dal peso di oltre 55kg dei quali circa 12 di tritolo, lanciata ed inesplosa è stata neutralizzata ieri dagli Artificieri dell'Esercito, dell'11° Reggimento Genio, 2^ Compagnia Guastatori, di Castrovillari (CS), supportati attivamente dal personale del Commissariato della Polizia di Stato di Palmi (RC), con l'assistenza sanitaria della Croce Rossa.
Le operazioni si sono svolte rapidamente, in sicurezza e non sono stati arrecati danni o disturbi alla popolazione, in quanto la zona del brillamento, una cava dismessa in Contrada "Monaca", è stata chiusa solo per il tempo tecnico necessario alla detonazione controllata.
Continua attiva ed incessante l'opera dei Reparti specialistici dell'Esercito Italiano, a favore delle popolazioni e del territorio, di neutralizzazione dei residuati bellici inesplosi, sottolineando la forte sinergia tra le Forze Armate e il Paese.
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Reggio Calabria
La capanna destinata alla Natività è stata distrutta dalle fiamme.
Su Il Giornale.it si legge ( l’articolo ci è stato segnalato da Francesco (Ciccio) Gagliardi):
Natale sotto attacco!
Da Berlino, cuore dell’Europa, fino all’ultima capanna dell’estrema punta meridionale del Continente.
A Palmi, in Calabria, è stata distrutta dalle fiamme la capanna destinata alla Natività. A fermare il fuoco una pioggia provvidenziale.
Uomini incappucciati hanno dato fuoco alla mangiatoia che avrebbe accolto, la notte di Natale, il Bambinello. Intorno alla mezzanotte, ignoti, col volto coperto da passamontagna, dopo aver oscurato le telecamere di sorveglianza della parrocchia Santa Famiglia con delle buste di plastica, hanno appiccato il fuoco, distruggendo parzialmente la piccola costruzione fatta di canne e palme.
La comunità parrocchiale è sotto choc: "È un gesto assurdo. Antireligioso", dicono i fedeli. Sull’accaduto stanno indagando i carabinieri della locale compagnia che hanno acquisito le poche immagini delle telecamere.
Don Giuseppe Sofrà, parroco della Santa Famiglia, da noi contattato, dichiara: "La cosa ci meraviglia, ma non ci fermeremo.
La nostra volontà è quella di andare avanti con più forza e tenacia.
Ricostruiremo subito la capanna distrutta dalle fiamme per perpetuare il messaggio di pace incarnato in Gesù Bambino.
Questo è un attacco preciso. Mirato.
All'unanimità condanniamo questo gesto ma, allo stesso tempo, preghiamo per questi cuori bui affinché si aprano alla luce del Salvatore".
Ogni anno la parrocchia organizza, la notte del 24 dicembre, dopo la Santa Messa, il presepe vivente.
Tutti i parrocchiani collaborano affinché il miracolo del Natale si ripeta. "Anche quest’anno! Perché la violenza e la stupidità non possono cancellare il Mistero dell’Incarnazione.
Questo gesto si somma, nella sua pochezza, ad altri di ben più drammatica portata", ci confessa una palmese.
In effetti, i delinquenti mascherati, fra tutte le capanne, hanno scelto proprio quella destinata alla Sacra Famiglia, come a voler dare un significato preciso al turpe gesto.
Ma, alla fine, la reazione ottenuta è una tenace e corposa risposta di fede da parte del Popolo di Dio. A Palmi come nel resto del Mondo.
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Reggio Calabria
La vicenda parte da un duro attacco di Salvo Boemi che invita il vicesindaco, “ al centro (anche se indirettamente) di vicende giudiziarie di fare un passo indietro «per il bene di questa città e di questa amministrazione».
La vicenda è quella delle condanne del processo Cosa Mia che ha visto tra le 42 condanne quella di Pasquale Mattiani, padre di Giuseppe, vicesindaco di Palmi, condannato a tre anni di carcere perché giudicato responsabile di favoreggiamento nei confronti del clan Gallico, in quanto secondo l’impianto accusatorio sposato dalla Corte non avrebbero denunciato le richieste estorsive compiute dagli uomini della ‘ndrangheta.
Ma il sindaco Giovanni Barone con un vero e proprio “coup de theatre” anticipa le mosse delle minoranza annunciando il ritiro delle deleghe a tutta la giunta e l’intenzione, nel corso della settimana, di una rivisitazione delle stesse.
Cosa fatta.
Con provvedimento del 2 settembre il Sindaco della città di Palmi Giovanni Barone, revoca con effetto immediato le deleghe ai Consiglieri Comunali e agli Assessori assegnate loro con il Decreto n. 04 del 2 giugno 2012,mantenendo a se tutte le competenze.
Ecco i nomi dei Consiglieri e degli Assessori a cui il Sindaco di Palmi ha deciso di revocare la delega:
Consigliere Calabrò Filippo Antonino;
Consigliere Ciappina Carmelo;
Consigliere Del Duca Ester;
Consigliere Gagliostro Antonietta;
Consigliere Isola Giuseppe;
Consigliere Muscari Gaetano;
Consigliere Papalia Antonino;
Consigliere Parisi Gabriele;
Consigliere Randazzo Antonino;
Consigliere Surace Rocco;
Assessore Mattiani Giuseppe;
Assessore Melara Carmelo;
Assessore Pace Natale;
Assessore Pipino Letteria;
Assessore Saletta Giuseppe
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Reggio Calabria