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Dal sito della questura di Cagliari rileviamo e pubblichiamo:

A seguito di numerose segnalazioni da parte dei residenti ed esercenti commerciali inerenti un’intensa attività di spaccio di sostanze stupefacenti e crimini predatori da parte di cittadini subsahariani, in particolare nel quartiere Marina, nella via Roma e nei parcheggi ubicati all’interno dell’area portuale, segnalazioni che trovano conferma negli arresti

operati nel corso dei mesi da parte della Polizia di Stato, già da alcuni giorni il personale della Squadra Mobile, gruppo “falchi” ha intensificato i propri controlli.

Un servizio di appostamento operato nella mattinata di ieri, a breve distanza dalla fermata dell’autobus fronte “La Rinascente”, ha consentito agli Agenti della Polizia di Stato di individuare due giovani sub sahariani identificati in CAMARA Badara, nato in Gambia classe 1990 e FKIJERA Muhammed, nato in Gambia classe 1991, che stazionavano seduti nella panchina della predetta fermata del bus.

L’attività di osservazione ha consentito di acclarare la presenza di numerosi acquirenti che avvicinavano i due cittadini gambiani dai quali ricevevano piccole dosi di hashish.

A debita distanza, gli investigatori provvedevano a fermare i numerosi acquirenti, molti dei quali di giovane età, sequestrando lo stupefacente e sanzionando amministrativamente gli stessi. Accertata pertanto la cessione di stupefacente, altri investigatori provvedevano immediatamente a bloccare i due spacciatori, la cui perquisizione consentiva di rinvenire all’interno della parte posteriore dei pantaloni del CAMARA nr.1 bustina in cellophane trasparente con all’interno nr.13 stecchette di sostanza stupefacente solida di colore marrone del tipo HASHISH per un peso netto complessivo di grammi 5,38, risultate tagliate e confezionate in maniera identica a quelle rinvenute in possesso dei vari acquirenti. All’interno del borsello del CAMARA si rinveniva la somma di euro 20,00.

La perquisizione personale a carico del FKIJERA consentiva di rinvenire all’interno del suo portafogli la somma di euro 100,00.

Il FKIJERA Muhammed ed il CAMARA Badara sono persone note alle Forze di Polizia per reati in materia di stupefacenti, in quanto sorpresi nella stessa fermata dell’autobus a cedere sostanze stupefacenti; in particolare il FKIJERA veniva tratto in arresto ad opera di personale della Squadra Mobile in data 29.11.2018 quando cedeva una dose e deteneva illecitamente nr.21 dosi di HASHISH per un peso complessivo di grammi 27,40, mentre il CAMARA Badara, in data 17.08.2019, veniva denunciato in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio ad opera di personale della Guardia di Finanza di Cagliari, poiché veniva trovato in possesso di nr.19 dosi di HASHISH per un peso di grammi 17,00.

Pubblicato in Italia

55mila euro di coca, 31mila euro in banconote e 500 grammi di eroina. Arrestato

Questo il risultato della perquisizione effettuata dalla polizia nell'appartamento e nell'auto di un uomo di San Giuliano Milanese, che è poi stato arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti.

Nella mattinata del 16 agosto gli agenti della squadra mobile si trovavano in piazza Salgari quando hanno notato un individuo che si aggirava in modo sospetto a bordo della propria vettura.

I poliziotti hanno seguito i movimenti dell'uomo -poi identificato come un 50enne pluripregiudicato di nazionalità albanese -il quale si è diretto in auto verso San Giuliano Milanese, vi ha parcheggiato ed è salito in un'abitazione di via Papa Giovanni XXIII, per poi uscire nuovamente in macchina.

Gli agenti hanno quindi fermato il sospettato e l'hanno sottoposto a un controllo.

Grazie al mazzo di chiavi trovato in suo possesso sono poi riusciti a entrare nell'appartamento di San Giuliano da cui l'avevano visto uscire poco prima.

Nell'abitazione hanno rinvenuto un borsello con 31mila euro in contanti.

Poi, nel baule di una Peugeot 207 parcheggiata nel box dello stabile, hanno trovato un involucro con 1.120 grammi di cocaina e, nel box occultati alcuni sacchi, 500 grammi di eroina.

Il pregiudicato è stato condotto al carcere di Lodi con l'accusa di detenzione di sostanze stupefacenti.

Pubblicato in Italia

Operazione della squadra mobile su indicazione della Procura

Alle prime ore dell'alba la squadra mobile della Questura di Cosenza ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di 7 misure cautelari

L’ordinanza è stata emessa dal gip di Cosenza su richiesta della locale Procura della Repubblica.

7 le persone ritenute responsabili, a vario titolo, di detenzione e cessione di cocaina, eroina, marijuana e hashish, estorsione e incendio.

Le indagini condotte dalla Polizia di Stato cosentina hanno consentito di disarticolare un gruppo di spacciatori operanti principalmente nel centro storico di Cosenza.

Nel corso dell’attività venivano effettuati ben 21 riscontri con sequestro di sostanze stupefacenti, tra i quali alcuni anche in provincia.

Tra gli assuntori anche impiegati di banca, avvocati e, addirittura, pensionati.

I dettagli dell'operazione Oberdan saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa in Procura alla presenza del procuratore capo Mario Spagnuolo.

Vari riscontri sono stati effettuati dalla polizia nel corso delle indagini: in uno in particolare gli agenti dopo aver monitorato a distanza l'arrivo di due possibili acquirenti stupefacente a casa di uno degli indagati, intimavano l'alt all'automobile con le due persone a bordo-

I due si davano alla fuga inseguiti dai poliziotti che con grande difficoltà riuscivano a bloccarli e a recuperare la droga appena acquistata.

Pubblicato in Cosenza

Tre giovani migranti sono finiti in manette con l’accusa di avere spacciato nel centro di prima accoglienza di Amantea.

 

 

 

 

 

 

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Paola, hanno interessato due immigrati, originari del Gambia, di 22 e 24 anni e un immigrato nigeriano di 19 anni.

I carabinieri hanno svelato l’esistenza di un “collaudato sistema di approvvigionamento, confezionamento e spaccio di marijuana che poteva contare su sentinelle sparse all’interno del centro di accoglienza”.

I carabinieri hanno anche accertato come i tre fermati non esitassero a spacciare droga a ragazzi minorenni.

I responsabili del centro, si è appurato, non erano particolarmente intimoriti dalle modalità con cui lo spaccio veniva esercitato.

L’operazione ha visto l’impiego di circa 50 militari del comando provinciale di Cosenza, della compagnia speciale e del nucleo cinofili di Vibo Valentia.

...prossimi aggiornamenti...

Pubblicato in Cronaca

E’ stato sorpreso in una delle strade del centro storico di Diamante mentre cedeva cocaina a due donne segnalate alla prefettura di Cosenza quali assuntrici di stupefacente.

 

Per questo i carabinieri, la scorsa notte, hanno arrestato un trentaseienne, già avvisato orale.

 

A seguito di una perquisizione, i militari hanno poi rinvenuto anche la somma in contanti di circa 250 euro, ritenuta provento dell’attività illecita di spaccio.

 

Lo spacciatore è stato arrestato e posto ai domiciliari.

 

Oggi presso il Tribunale di Paola il rito per direttissima.

(AGI)

Pubblicato in Paola

Da qualche giorno ci eravamo prefissi di proporre al sindaco, quale rappresentante della comunità amanteana, di adottare una iniziativa per ringraziare i carabinieri per l’intenso lavoro attuato nella lotta allo spaccio di droga, ed in specie di marjuana.

 

E stamattina abbiamo scritto e pubblicato una lettera aperta.

Nemmeno il tempo di pubblicarla e di farla leggere ad alcune migliaia di nostri fan ed ecco che le sirene dei carabinieri riempiono l‘aria della città.

 

Uno sguardo all’auto che passa davanti a noi e cogliamo la presenza di un profugo nel sedile posteriore dell’auto.

L’auto muove verso la caserma dei Carabinieri di via Roberto Mirabelli dove si ferma.

Un profugo viene accompagnato negli uffici per il riconoscimento e la verbalizzazione.

La gente guarda e commenta tristemente.

 

Nessun problema. Domani il giudice lo condannerà probabilmente a firmare ogni giorno il registro presso la locale caserma.

Niente di che. Una ammonizione a filare dritto.

Sarà portato in carcere solo in caso reiteri il delitto di spaccio.

Ma ad Amantea sono tanti…

 

L’unica cosa è arrestare la mente interna ed coloro che muovono questi poveri profughi come burattini nel triste traffico dello spaccio di droga. Per quanto ancora non siano stati emessi comunicati, siamo in grado comunque di fare valutazioni sul fatto che l’arresto di oggi è stato effettuato presso il centro per profughi della vicina Longobardi.

Insomma i profughi ormai vanno anche in missione ed ampliano il raggio territoriale della loro azione.

Lo spaccio, in sostanza, si amplia, creando una rete tra i centri che sembra siano usati per tale scopo.

E la ulteriore riprova è nel rilevante numero di confezioni già pronte che sono state sottoposte a sequestro.

Viene da chiedersi, pertanto, non solo se, e nel caso come mai, vengano mantenuti i rapporti tra i profughi dei vari centri, ma anche se questi collegamenti siano finalizzati a delinquere.

Non raro è il sospetto che la rete di spacciatori non sia improvvisata ma sia figlia una promessa datata.

 

Proprio queste ragioni stanno orientando gli investigatori verso indagini che potrebbero portare a futuri incredibili sviluppi ed a decise espulsioni, quali unici rimedi aduna situazione esplosiva.

Scherzando, ovviamente, stiamo pensando ad una cooperativa tra profughi per la coltivazione di marijuana come sarà resa possibile dalla possibile approvazione della legge sulla depenalizzazione. E sempre scherzando chiedersi se la assoluta intelligenza ‘ndranghetista non abbia definito un percorso futuro di spaccio che stia semplicemente provando.

Come una partita a scacchi tra il male ed i carabinieri. E nel mentre noi osserviamo.

Era da tempo che i Carabinieri di Amantea indagavano sullo spaccio di droga nella cittadina tirrenica. E la città era, per questo, fortemente presidiata.

 

E così a tarda notte una pattuglia dei Carabinieri della stazione di Amantea hanno sorpreso nel centro di Amantea un somalo nel mentre spacciava droga.

 

Un incontro evidentemente concordato nel luogo e nell’ora.

L’acquirente è andato via ma di lui no sono note le generalità.

Invece i carabinieri hanno bloccato il somalo sottoponendolo a perquisizione personale

Ma non hanno mancato, i militi della benemerita, di effettuare una approfondita perquisizione domiciliare nei locali della Ninfa marina che ospita i profughi.

 

Il somalo è stato tratto in arresto e tradotto presso il carcere di Paola in attesa del giudizio dell’Autorità Giudiziaria di Paola.

Ora i Carabinieri, a cominciare dal capitano Antonio Villano, comandante della Compagnia carabinieri di Paola, si chiedono ed indagano su chi abbia fornito la droga al giovane profugo di 21 anni che aveva ottenuto il permesso di soggiorno in Italia e che ora rischia di essere espulso in Somalia.

Si cerca di sapere chi guidi il traffico di droga nella cittadina tirrenica, chi rifornisce la droga, chi siano ancora i fruitori del traffico di droga che coinvolge i profughi e quant’altro ancora di illecito li coinvolge.

 

Il giovane somalo infatti è stato trovato in possesso di soldi dello smercio di droga e di altri dosi di stupefacente già confezionate e pronte allo smercio.

Ora si attende il pronunciamento del giudice del tribunale di Paola.

La vicenda però dà la misura di una situazione difficile nella città e della necessità di maggiori forze di Polizia finalizzate alla lotta al traffico di droga.

Noi ci chiediamo come e perché un giovane voglia rischiare di ritornare in Somalia( nella foto la emblematica situazione della Somalia) spacciando droga

E’ una scelta od una costrizione e chi eventualmente lo costringe?

Pubblicato in Primo Piano

Foggetti continua a parlare.

Ora racconta della possibile “guerra” sfiorata da Cosenza ed Amantea quando Marco Perna si mise in testa di espandere i propri traffici anche alla piazza di Amantea.

 

E così si legge dei rischi connessi all'eccessiva intraprendenza del clan Perna 2.0, quello guidato da Marco, figlio dello storico boss Franchino, detenuto al 41 bis.

 

E racconta del tentato proposito di Marco Perna di acquisire la primazia dello spaccio di stupefacenti in Amantea, entrando così in conflitto con chi gestiva la piazza tirrenica.

I locali informarono Foggetti dello scontro con il clan Perna, tanto da far incendiare il veicolo di proprietà di Pasquale Francavilla, uomo di Marco Perna.

 

E’ il segnale che qualcosa cova sotto la cenere e che rischia di prendere fuoco.
E così partono in tre «per chiedere spiegazione dell'attentato incendiario».

 

Fu allora che al gruppo Perna viene "consigliato" che è meglio non allargarsi perché la piazza di spaccio è già coperta.

Anzi secondo Foggetti Marco Perna fu percosso e gli fu anche sottratta una pistola nella sua disponibilità.

Fu in quella occasione che venne decisa la punizione di Perna: Roberto Porcaro e Maurizio Rango (il capo di quello che all'epoca era la cosca egemone a Cosenza) avrebbero dovuto "sparare" a Perna.

 

Il clima, però, era arroventato.

Poi Foggetti conclude: «Stava per scoppiare una guerra che alla fine fu sedata grazie all'intercessione di Rinaldo Gentile, personaggio quest'ultimo di "rilievo" della cosca Lanzino-Ruà, che fece da paciere tra i due gruppi».

Pubblicato in Primo Piano

Crotone: 16 arresti: spacciavano droga anche in ospedale!

Sedici persone sono state arrestate nell'ambito di una complessa attività di indagine svolta dalla squadra mobile della Polizia di Stato di Crotone. Gli arresti sono stati eseguiti nelle prime ore di stamattina giovedì 4 aprile in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 29 marzo dal Gip del locale Tribunale.L'operazione, denominata "Good smoke" è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Crotone ed ha permesso l'arresto di sedici persone ritenute responsabili, a vario titolo, di reati inerenti gli stupefacenti.

Gli arresti sono stati eseguiti con l’ausilio dei Reparti Prevenzione Crimine Calabria Settentrionale, di unità cinofile ed un elicottero del Reparto Volo della Polizia di Stato di Reggio Calabria. Il provvedimento cautelare compendia le risultanze di una complessa attività di indagine, effettuata da febbraio a settembre 2012 che ha appurato reati di spaccio di sostanze stupefacenti, aggravati, taluni episodi, dal fatto che le cessioni venivano effettuate in prossimità e all’interno dell’Ospedale Civile di Crotone e, talvolta, con la partecipazione di minori.

Le indagini hanno evidenziato un fiorente spaccio di sostanze stupefacenti nel triangolo territoriale tra Isola Capo Rizzuto, Crotone e Papanice. La Squadra mobile della Questura di Crotone ha documentato, infatti, una triangolazione di grossi quantitativi di sostanza stupefacente del tipo hascisc, che da Isola Capo Rizzuto venivano smistati ai personaggi dediti al traffico di stupefacente orbitanti nella frazione di “Papanice”, i quali, a loro volta, la distribuivano sul mercato crotonese, tramite i trafficenti di Crotone, nell'ordine di decine di chili a settimana.

Ecco i nomi delle persone arrestate a Crotone nell'ambito dell'operazione "Good smoke". Dei 16 arrestati, dieci sono stati portati in carcere. Si tratta di Salvatore Attivissimo, di 30 anni, Maurizio Anania (51), Mario Cimino (30), Antonio De Biase (43), Mauro De Luca (40), Francesco Marseglia (28), Domenico Vona (26), tutti di Crotone; Pietro Blasco (42), Bruno Cristodaro (26) e Pasquale Pugliano (36), tutti di Isola Capo Rizzuto.Sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, invece, Antonio Ceraudo (52), di Mesoraca; Silvestro Corigliano (39), di Crotone; Giuseppe Elenio Criniti (35), di Catanzaro; Pasquale D'Agostino (47), di Crotone; Ciro Tufano (29), di Crotone, e Rapulichi Okoye (25), nigeriano, domiciliato nel centro di accoglienza di Sant'Anna. (0020)

Francesco Marseglia, crotonese di 28 anni, una delle sedici persone arrestate questa mattina dalla squadra Mobile spacciava dosi di hashisc e marijuana, in alcuni casi anche a minorenni, all'interno dell'ospedale civile di Crotone presso il quale era impiegato come addetto alla manutenzione. Grazie a questa mansione deteneva le chiavi dei sotterranei del nosocomio cittadino dove occultava lo stupefacente da spacciare con frequenza pressoché giornaliera.

Pubblicato in Crotone
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