Non vogliamo allarmare nessuno, ma quello che abbiamo visto e fotografato deve essere portato a conoscenza delle autorità e della comunità.
E noi lo abbiamo fatto immediatamente.
Abbiamo segnalato la cosa al comandante dei Vigili Emilio Caruso che ha subito colto la gravità della segnalazione muovendosi di conseguenza.
E di questo lo ringraziamo pubblicamente.
Abbiamo segnalato la cosa anche al personale dell’Anas che ci ha avvertito di un primo sopralluogo già effettuato , anche se non sono noti i risultati di questa indagine.
Ma ora riteniamo di dover segnalare la questione anche alla comunità.
Per amor del cielo, nessuna preoccupazione si deve avere, come non si è avuta per oltre 40 anni, quando abbiamo mandato i nostri figli nella scuola media G Mameli che oggi si dice che sia addirittura a rischio di crollo.
Ma quello che abbiamo visto e fotografato dobbiamo parteciparlo a tutti senza infingimenti.
Proprio nel centro della galleria sulla parete destra, lato monte, in direzione sud-nord ci sono brutte fenditure ed il cemento è distaccato e mostra una serie di lesioni, alcune delle quali tali che vi si può infilare la mano.
Tra l’altro quello che ci ha fortemente lasciati perplessi è il fatto che proprio sotto le fenditure nel cemento abbiamo trovato una impressionante massa di fango che supponiamo attendibilmente essere uscito dalle fenditure medesime.
Che cosa può significare per la stabilità della galleria non lo sappiamo.
Certo il fatto che parte del cemento sia stato spostato in avanti è il segno di una forte spinta.
La spinta è ancora in atto?
Può continuare ?
Fino a che punto?
Non siamo in grado di rispondere alle nostre stesse domande.
Né sappiamo se vi sia reale pericolo per la stabilità della galleria medesima.
Avevamo questo dovere e lo abbiamo assolto.
Ad altri e soprattutto all’Anas di esercitare i necessari controlli ed eventualmente di adottare i necessari provvedimenti.
Nel frattempo che nessuno abbia paura.
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Economia - Ambiente - Eventi
Il vecchio tratto della SS18 che da Acquicella porta ad attraversare il ponte azzurro sul Catocastro è stato trasferito molti anni fa nella competenza del comune di Amantea e riteniamo di ricordare bene senza che fosse preventivamente messo in sufficiente sicurezza.
E’ da supporre, pertanto, che la manutenzione di tale tratto di strada si appartenga al comune di Amantea e non all’ente provincia, competente, invece , per la ex strada statale 278 di Potame poi dal 2002 diventata strada provinciale 257.
Non si tratta di una mera esercitazione amministrativa. Affatto.
Il problema riguarda, come si rileva dalla foto, il fatto che il parapetto lato valle che sta crollando.
Le barre verticali si sono talmente arrugginite che si sono staccate dai supporti.
In conseguenza si sono inclinate e sono pronte a cadere sulla strada comunale.
E questo sarebbe il meno, considerato il traffico scarso che transita su tale strada.
Ben più grave sarebbe la caduta del parapetto sulla sottostante strada provinciale.
Nè ci sembra in condizioni di sicurezza il parapetto lato monte.
Ricordiamo che la strada ss18 venne realizzata negli anni venti e la provinciale sp 257 agli inizi degli anni settanta ( compreso il parapetto) e cioè circa 45 anni fa senza che esso , ci sembra, sia stato mai sostituito.
Non si disdegni l’ente di sostituirlo o quantomeno di rimuoverlo o metterlo in sicurezza.
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Primo Piano
Ora comprendiamo perché l’amministrazione comunale ha fortemente sollecitato il comando della Polizia Municipale a scoprire le illegittime detenzioni di alloggi popolari onde procedere alla emissione della ordinanza sindacale di decadenza o di sfratto coattivo
Ben al di là del legittimo interesse ad un alloggio popolare da parte di persone in disagio c’è almeno un altro grosso problema all’attenzione dell’amministrazione
Ad aprile scorso, infatti, il sindaco ha ricevuto copia della nota Aterp n 135.15 della direzione tecnica del servizio lavori ufficio manutenzioni con la quale, a seguito di nota dello stesso comando di PM di Amantea del 30 marzo 2015, si dava cognizione che “ sono stati effettuati sopralluoghi in data 9 aprile e 16 aprile mirati alla verifica delle condizioni del solaio di copertura del fabbricato sito in Via Monte Rosa 7,9,11,13 e 15”.
In sostanza si è accertato lo stato di degrado del solaio di copertura.
Invero la condizione di degrado era stata già accertata negli anni precedenti ma ora le stesse si sono aggravate.
In sostanza sono crollati i travetti.
Il manufatto risale agli anni cinquanta con tecniche costruttive che non hanno garantito la durabilità nel tempo.
L’Aterp ha chiesto da diversi anni alla regione il finanziamento di 400 mila euro per procedere alla manutenzione straordinaria
Nessun finanziamento è intervenuto.
Pertanto l’Aterp ha chiesto al sindaco di emanare una ordinanza che vieti l’uso dei locali al primo piano dei 5 fabbricati.
Per evitare che gli assegnatari si trovino senza alloggio si impone pertanto che gli stessi siano almeno temporaneamente allocati in altri 5 alloggi popolari.
Gli interessati sono i signori Suriano Gisueppe, Perna Aida,Roseto Maria R., Scudiero Raffaella e Buffone Antonio.
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Primo Piano
Avevamo già denunciato il rischio di crollo del muro della SS278 che precede Villa Mazzotta. Le fenditure del grosso muro erano ormai totalmente evidenti
Non solo la lunga fenditura orizzontale nata perché la parte superiore del muro si era spostata avanti rispetto a quella sottostante, al punto da evidenziare un gradino all’incontrario.
Non solo ma era evidente il distacco del cemento come se si trattasse di intonaco
E poi anche diverse fenditure verticali fuoriuscita di acqua.
L’acqua infatti non usciva come dovrebbe dagli appositi fori che non esistevano come avviene nei muri che dietro hanno l’apposito drenaggio
Ora finalmente l’intervento.
Ovviamente quello più semplice. Si è tolta una parte del terreno retrostante il muro spostando così il punto di incidenza della pressione.
Un intervento per chi ha pochi soldi.
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Cosenza