Ha mantenuto la promessa l’assessore ai lavori Pubblici Sante Mazzei e fra poco inizieranno i lavori di manutenzione straordinaria del muro di Via Indipendenza corrispondente alla zona di largo Fava ed al vicolo che dallo stesso largo collegava alla zona della chiesa di San Nicola dell’Eremo.
Per fortuna i lavori saranno eseguiti dalla ditta dell’Ingegnere Neve, già noto per la serietà profusa nella esecuzione dei lavori pubblici e per la professionalità della sua squadra tecnica
Come noto il muro venne realizzato a fine anni venti quando si realizzò la statale 18 che attraversò Amantea nel suo interno per evitarne il suo isolamento anche se si dovette dar luogo alla intensa demolizione di antichi fabbricati urbani.
Ed il muro mostrava tutta la sua età anche per l’abbandono nel quale venne lasciato per quasi 90 anni.
Si tratta di un buon segno quello del recupero e messa in sicurezza di una delle parti più belle del centro storico amanteano e di cui Sergio Ruggiero nel suo bellissimo romanzo “ Nel segno del cuore” offre imperdibili richiami.
La esecuzione di questi primi lavori, ai quali speriamo seguano altri, potrà permettere di percorrere i luoghi del romanzo cogliendone quell’intimo “senso storico” che aiuta a comprendere la bellezza dei passi del romanzo di Ruggiero.
Pubblicato in
Economia - Ambiente - Eventi
Entusiasmante!
Sono pochi i romanzi che ti avvingono così intensamente da costringerti a leggerli tutto d’un fiato, a cercare ogni giorno più tempo possibile da destinare a scoprire, pagina dopo pagina, la storia che narra le vicende dei suoi protagonisti.
Ed ancora più rari , spesso definiti capolavori della letteratura, i romanzi che attraggono nel loro interno il lettore che se ne sente parte integrante, e non solo osservatore, al punto da percorrere i viottoli di questa antica città insieme a chi li ha abitati veramente, e così intensamente da sembrargli di rivederli quando dovesse percorrerli oggi.
Un romanzo che è una finestra su una società ormai lontana e che la storia narrata aiuta a conoscere.
Storie di ordini religiosi usati conflittualmente, storie di uomini semplici ed eroi del proprio tempo, di pavidi e di coraggiosi, di poveri e di ricchi, di violenze e di amori.
Amore tra uomo e donna, amore tra padre e figlio, amore tra gente che si incontra per la prima volta, amore universale.
Amore, la parola d’ordine di Sergio Ruggiero. Riproposto, non solo casualmente presente, nelle sue opere in tutte le forme, motore delle sue storie, segno di distinzione, elemento fondante.
La ricchezza,poi, delle appassionanti storie personali che si fondono nel romanzo, sono circonfuse di perle di conoscenza della antica medicina, delle antiche casate amanteane, dei rapporti tra ordini religiosi tardo medievali, frutto di accurate ricerche e studi, che si mostrano con lievità, pagina dopo pagina, così da costituire nell’interno del romano un vero e proprio saggio di storia religiosa e sociale.
Un grande romanzo dove si trova di tutto, mistero compreso.
Ma la reale grandezza di quest’opera mi sembra sia l’insegnamento morale che se ne trae: la speranza.
Quella speranza cercata e che in un “mondi di lupi” permette di non sacrificare soltanto le pecore.
Speranza che diventa palpabile dalla lettura dell’epilogo dell’opera.
Giuseppe Marchese
Pubblicato in
Primo Piano