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porta-scassinataOggi, amici di Tirreno News, vi voglio raccontare una storia incredibile, allucinante, capitata ad un signore pensionato di 86 anni che vive in un appartamento delle case popolari Don Bosco in Roma. Sembra una fake news, ma è una storia vera. Solo qui da noi succedono certe cose. Ma se fosse successa a me avrei reagito diversamente. Il Signore si reca dal proprio medico curante e quando ritorna a casa non riesce ad aprire la porta. Qualcuno aveva cambiato la serratura. Persino il nome sul campanello era stato cambiato. Qualcuno, approfittando della sua assenza momentanea da casa, era entrato abusivamente nella sua abitazione. L’abusivo ha un nome ed un cognome, è un Rom con una figlia piccola ed un cane. Sono trascorsi più di venti giorni e il signor, proprietario della casa, è costretto a stare dai parenti perché nessuno riesce a fare allontanare l’abusivo dalla sua abitazione. Non c’è riuscita neppure l’Arma dei Carabinieri. Il signore abusivo non intende abbandonare l’abitazione perché non sa dove andare. Si è autodenunciato per l’occupazione, ma non intende lasciarla perché ha un minore. Questa è una tecnica spregevole che viene usata spesso dagli occupanti di case, specialmente da donne incinta e con bambini. La legge italiana li tutela e loro si fanno scudo dello “Stato di necessità” e quindi non sono tenuti, guarda un po’, ad abbandonare la casa che hanno occupato abusivamente, non essendoci più la flagranza di reato. I Carabinieri non sono potuti intervenire, hanno solamente denunciato il grave fatto alla Procura. Anche il Prefetto di Roma è intervenuto per sollecitare lo sgombero. Ma la giustizia italiana è troppo lenta. Ma questo caso che vi ho raccontato, purtroppo, è molto diffuso in Italia particolarmente per chi abita nelle case popolari e il proprietario, persona anziana, si deve allontanare da casa perché ammalato, ricoverato o ha fatto visita ai parenti lontani. Un vero scandalo. Il diritto alla proprietà viene ogni giorno calpestato e le Forze dell’Ordine, purtroppo non possono intervenire. E allora non ci lamentiamo poi se qualcuno esasperato vuole farsi giustizia da solo. Il Signor Ennio, proprietario della casa, non è più giovane, ha 86 anni, altrimenti avrebbe buttato giù la porta e buttati fuori a calci nel sedere gli occupanti.

Apprendiamo mentre scriviamo che il Sig. Ennio dopo settimane vissute in uno stato di precarietà potrà riavere la sua casa in cui ha vissuto per 60 anni. Gli abusivi, nottetempo, se la sono svignata.(Francesco Gagliardi)

Pubblicato in Italia

Anziano-truffato-780x400Aumentano i raggiri e le truffe alle persone anziane perché sono le più vulnerabili, conoscerle è importante per evitarle. Amici lettori di Tirreno News oggi vi voglio raccontare di una nuova truffa. Ancora una volta le vittime sono gli anziani soli. I truffatori prima li raggirano facendo loro sottoscrivere abbonamenti a riviste specializzate redatte da false Forze dell’Ordine e poi spacciandosi per funzionari del Tribunale li minacciano: se non pagate l’abbonamento vi verranno pignorati tutti i vostri beni. Purtroppo tantissime persone anziane sono cadute nella trappola e alcune hanno finanche versato addirittura ingenti somme di denaro. Ora due persone sono state arrestate e dovranno rispondere di estorsione aggravata, truffa, riciclaggio di denaro. Speriamo che questa volta il Tribunale e i Magistrati ai quali è stato affidato il compito di giudicarli non siano di manica larga. Meritano una pena esemplare. In galera devono marcire e mangiare per diversi mesi il rancio dello Stato. Approfittare delle persone anziane è un atto vile e deprovevole. Quante volte la stampa, la televisione, le Forze dell’ordine si sono occupati di truffe agli anziani. Questa volta sono stati proprio loro a denunciare alle Forze dell’ordine la truffa perpetrata ai loro danni. Alcuni mesi fa sono stato intervistato da una giornalista del TGR Calabria e da un funzionario di Polizia della Questura di Cosenza perché nel mio palazzo una signora anziana e che vive sola era stata aggirata da due signori, i quali spacciandosi per avvocati, hanno preteso dalla donna una ingente somma di denaro perché dovevano difendere il figlio che rischiava l’arresto dopo aver causato un grave incidente stradale. La vittima, sottoposta a una forte pressione anche psicologica credendo davvero che il figlio fosse in pericolo ha versato la somma di denaro richiestale. Agli anziani che vivono soli e che vengono contrattati telefonicamente suggerisco di non dare ascolto a questi imbroglioni ma di telefonare subito alle Forze dell’Ordine. Solo loro sapranno difendere le persone indifese e proteggere i nostri cari dalle truffe che sono, purtroppo, in continuo aumento. Ogni santo giorno Polizia e Carabinieri riescono a smarcherare tanti falsi avvocati, falsi preti, falsi poliziotti, falsi funzionari delle Poste e delle banche, falsi medici. Conoscere le storie di anziani truffati può aiutare a capire come difenderci. Ecco perché oggi vi ho voluto raccontare questa brutta storia, questa truffa perpetrata a danno degli anziani. La prima cosa che gli anziani dovrebbero fare: Non aprire la porta a persone sconosciute. Non credere a quello che viene loro raccontato telefonicamente. Non consegnare agli estranei il libretto postale o il bancomat. Non fare mai entrare in casa persone che si spacciano per dipendenti del telefono, del gas e della luce. I finti tecnici muniti di tesserino contraffatto millantando guasti al telefono, al contatore del gas e della luce, in realtà entrano nelle case per rubare denaro e gioielli. Bisogna stare sempre all’erta e telefonare subito ad un congiunto e alle Forze dell’Ordine

Pubblicato in Italia

Ecco cosa è successo oggi 22 settembre ad Amantea.

Un anziano di Cetraro ha bisogno di una radiografia urgente ed il CUP lo invia al poliambulatorio di Amantea che ha ripreso le prestazioni già rese in passato sia per la popolazione dell’ex distretto, sia per gli ammalati della provincia e della regione e che erano state ridotte ad un quarto per carenza di medici.

 

L’anziano ammalato arriva ad Amantea con un’auto ma ad Amantea trova una brutta sorpresa.

Il laboratorio di radiologia è funzionante, ha recuperato i ritmi intensi ma non può nemmeno volendo effettuare la radiografia urgente richieste e prenotata.

 

Il fatto è che manca il radiologo che è stato prestato a Paola.

L’anziano ammalato resta perplesso , non comprende.

Ma come mi prenotano per Amantea, il laboratorio è aperto, le apparecchiature funzionano, il personale è disponibile , ma la prestazione pur prenotata non può essere eseguita perché manca il radiologo.

 

Ma in che razza di mondo vivo sembra chiedersi il medico, che razza di sanità è questa.

Perché non assumono altri radiologi?

Deluso riparte per Cetraro per tentare di effettuare presso il locale ospedale la radiografia.

Invece l’anziano ritorna a casa ma non si reca in ospedale.

 

Tornato a casa però si accorge di non avere più il portafoglio.

E così il figlio telefona e per fortuna il portafoglio era stato dimenticato nel bar dove poi lo ha trovato .

Insomma un poliambulatorio con gente onesta, ma con una gestione effimera.

Da ora in poi è vietato ammalarsi agli anziani calabresi.

Pubblicato in Primo Piano

Uno è tanto, due sono troppi. Sono appena le 18, nella centralis sima Via Margherita nei pressi della casa del Giocattolo , un anziano cade ed urta violente mente la testa.

 

Il sangue esce copiosissimo e desta grave preoccupazione negli astanti che sono intervenuti in suo soccorso tempestivamente e con affettuosa attenzione come è uso in questa bella città di Amantea.

 

Intanto intervengono anche i Vigili Urbani.

Viene chiamato il 118 e nel mentre si tenta di tamponare l’emorragia.

Purtroppo l’autoambulanza di Amantea è già impegnata e deve giungere quella di Paola.

Il tempo passa ma cresce la preoccupazione perchè non si riesce in alcun modo a tamponare l’emorragia.

 

Per terra un lago di sangue.

Poi, finalmente, dopo un tempo che appare troppo lungo per i soccorritori si sente il suono del 118 al quale i vigili danno immediata attenzione e che interviene con efficacia .

Gli stessi vigili agevolano la uscita dell’autoambulanza da via Margherita facendola andare contro senso per raggiungere immediatamente la statale 18 e procedere verso l’ospedale di Paola dove saranno prestati maggiori soccorsi al povero anziano infortunatosi.

 

L'autoambulanza in Via Margherita

 

Il soccorso

Pubblicato in Primo Piano
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