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Ci sono ammini stratori che tentano di sopravvivere a se stessi e per farlo inventano di tutto, anche il trasferi mento alle future generazioni dei debiti creati nel tempo da loro stessi e dai loro predecessori.

Il problema è sempre lo stesso ed è quello di garantire senza opportuni e sufficienti mezzi finanziari la maggior parte dei servizi necessari per una società evoluta e povera.

Come fare? Semplice, facendo debiti che poi qualcuno sarà chiamato a pagare; l’altro!

Già, direte. Facile parlare da fuori senza la responsabilità di amministrare, di fare scelte difficile e che possono essere contestate , di non avere più i voti necessari per essere non solo eletti ma vincitori nelle elezioni!

No! E’ facile invece continuare a creare debiti con la consapevolezza che saranno trasferiti per forza alle incolpevoli future generazioni che avranno quanto oggi hanno i cittadini gratis o quasi proprio per pagare quello che oggi pretendiamo senza pagare.

Ma sembra che ormai si sia ad una svolta

Sembra cioè che gli imbrogli nei bilanci stiano per essere scoperti; sembra che le tariffe dei servizi comunali che diventano sempre più alte portino verso forti reazioni sociali, sembra che i costi della salute riducano i servizi, soprattutto ospedalieri, così che per curarsi si debba andare fuori regione spendendo fonti finanziarie che non creano lavoro e reddito in Calabria.

Ed allora stamattina un amico di un paese vicino mi ha detto :” Sono pieni di debiti e non riusciranno a chiudere il Bilancio preventivo del 2016, così che saranno costretti a dimettersi”

Certo esiste una soluzione, sia pure difficile da praticarsi.

Ed è quella di far pagare le tasse a tutti.

Basterà, cioè, combattere fortemente la evasione tributaria.

Una lotta possibile solo nella misura in cui non ci siano gravi stati di compromissione della zona grigia ( politica od amministrativa ad ogni livello ) e comunque solo se gli investigatori accederanno agli atti dei relativi uffici tributari . In verità basta poco ma non possiamo dimenticare di essere in Calabria dove ( è cosa di questi giorni) si scopre dopo 30 anni che parte delle fognature di Vibo sversano in un canale ( il Sant’Anna) e giungono al mare insieme ad Alluminio, mercurio e ferro oltre che all’escherichia coli. 30 anni!!!!

O basterà utilizzare in modo fortemente opportuno le poche risorse economiche degli enti locali scegliendo con oculatezza le opere da realizzare.

Vi starete chiedendo se le dimissioni siano una risposta alle gravi situazioni finanziarie.

No, non lo sono, ma sono la necessaria anticamera al dissesto finanziario , all’allontanamento dei responsabili dello stesso ed al controllo dell’ente da parte dello Stato.

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andreaSi possono rassegnare le dimissioni da una setta politica, e, in uno Stato totalitario, ci si può rifugiare almeno nella "emigrazione interna"; ma per gli uomini di potere, in questa cittadina divenuti auto-regolanti, rassegnare le dimissioni è altrettanto impossibile quanto rassegnarle dai loro proprio io, divenuto "capitale umano".

 

La coscienza viene collegata al meccanismo onnipresente della cosiddetta opposizione , che obbliga a mentire senza sosta a loro stessi, ragionando nei termini della Neolingua arrogante e assassina: la paura sociale è auto-liberazione.

 

Cento anni fa, Rimbaud aveva già formulato, in maniera ineguagliabile, la schizo-analisi dell'uomo moderno: "io è un altro".

Non è più comprensibile né accettabile che una intera cittadinanza si nasconda dietro alle malefatte degli Amministratori. Nessuno può chiamarsi fuori perché è stato il voto cittadino che ha eletto Corrotti, Ingannatori, predoni e perfidi, non può considerarsi vittima.

 

E’, invece, complice a tutti gli effetti, “democraticamente” parlando. Vi si chiede di conformarvi ad un'obbedienza zelante e incondizionata - altrimenti costretti a restare sul bordo della strada, perdere la propria esistenza sociale, e rischiare di morire prematuramente.

E’ successo A Peppino Pallarino e la sua capanna alla Robinson Crusoè; Non macchiatevi le mani di sangue insieme a quelli che avete eletti. Il chioschetto di Andrea Ganzino è sotto gli occhi di tutti, non solo a tutti quelli che passeggiano e se ne fottono. Non c'è più bisogno di un sistema di sorveglianza burocratica per sanzionare i "perdenti". La cosa è perfettamente regolata dal lugubre potere anonimo della macchina sociale.

 

Il potere delle cieche leggi sistemiche che violano le risorse naturali e l’essere umano, si sono oramai emancipate da qualsiasi volontà sociale - e dunque anche da quella della soggettività della gestione. Il Paese che mi ha dato i natali si è trasformato
in un deserto senza compassione, senza coscienza, senza vita. In questa realtà automatizzata, ogni pensiero critico che si interroga sul senso e sul fine di questa folle situazione viene immediatamente soffocato dal belato assordante delle pecore votanti.

 

Non è il cambiamento sociologico del potere e dei suoi detentori a rappresentare l'emancipazione, ma il superamento della forma sociale, quindi di questo sistema moderno cui partecipano tutte le classi sociali.

Vi si trova anche un pizzico dell'idea che il "lavoro" non sia un principio ontologico, e soprattutto non sia un principio emancipatore ma, al contrario, il principio del potere repressivo che sottomette gli animali domestici a questo fine in sé irrazionale di "produrre per produrre", simbolizzato dalla figura del cavallo da tiro abbrutito, Gondrano, nella “Fattoria degli Animali” di una sorta di Stakhanov che vuole risolvere tutti i problemi con il motto: "Lavorerò ancora di più e più duramente!" - per essere alla fine venduto al macellaio da Napoleone quando, esausto, non potrà più lavorare. La situazione di Amantea e degli Amanteani mi ha riportato alla mente Eric Arthur Blair. Ai più, forse, questo nome non dirà niente di che, ma senz’altro conoscete tutti (vero?!) lo pseudonimo con cui è passato alla Storia: George Orwell.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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Buona Pasqua.

Fratello, amico, conoscente:

 

non camminare davanti a me,

potrei non riuscire a seguirti;

 

non camminare dietro di me,

potrei rendere difficile il tuo cammino.

 

Dammi la mano, cammina a fianco a me,

e sii per me, sempre, un amico!

Dedicatela a tutti i vostri cari; forse ne hanno bisogno!

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