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Che cosa avrà pensato San Francesco di Paola al momento della investitura a Sindaco di Amantea è difficile ipotizzarlo, molto difficile.

Lui certamente pensa in modo diverso da noi mortali peccatori.

 

 

 

 

Ma San Francesco di Paola, dice la sua storia, non era uomo di mezze parole.

Cioè non le mandava a dire. Non aveva timore di nulla e di nessuno, nè rifiutava il confronto con i potenti ai quali non lesinava critiche e reprimende. Affatto!.

Allora deve essere rimasto molto sorpreso.

A ben vedere, salvo Campora San Giovanni che del santo ha fatto il proprio santo, per quanto riguarda il capoluogo, se non erro, se non fosse stato per Aldo Andreani e la sua associazione culturale gli amanteani si sarebbero dimenticati di lui al punto che non gli è stata mai intestata nemmeno una strada.

Non solo ma non si sa nemmeno dove fosse ubicata la chiesa scomparsa di San Francesco di Paola, salvo il dato molto parziale che era ubicata all’ingresso della antica città.

Non solo ma la sua immagine è stata conservata talmente bene che non è stata mai portata in giro per il paese negli ultimi70 anni.

Ma certamente la maggiore sorpresa del Santo deriva dal fatto che Paola, la SUA Paola non gli ha mai fatto dono della fascia di sindaco.

Evidentemente ci sarà una ragione.

La notazione ci è stata fatta da un paolano che vive ad Amantea.

Sicuramente apprezzato dagli amanteani, invece, il gesto , meramente simbolico, del sindaco Monica Sabatino che si è spogliata dal simbolo del potere locale per farne dono al santo paolano.

Non una abdicazione, come taluni hanno voluto intenderlo il gesto, ma al più una dichiarazione di pochezza di un sindaco umano rispetto ad un sindaco santo.

Molti si sono chiesti, infatti, se Amantea possa essere governata da un uomo o se invece ci sia bisogno di un santo.

Altri, ancora, in questo gesto hanno voluto vedere una indicazione per le prossime elezioni.

Non solo e tanto per la candidatura a sindaco del Santo, ma per la presentazione di liste taumaturgiche.

Ma in tutta la vicenda e mentre gli amanteani elevavano il loro pensiero al santo paolano il suo viso restava serio, impassibile, estraneo alle vicende di una Amantea che lo riscopre per l’occasione, quasi una dichiarazione del forte bisogno che ha di un intervento del taumaturgo.

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Il web è un mondo infinitamente ricco che ti permette di sapere cose che diversamente non sapresti mai.

 

Eccone la riprova.

 Scrive Arturo Suriano il 19 agosto:

“Dite al cazzone di Marco Carta, che il conto dopo il concertone di ieri ad Amantea (CS), deve pagarselo da sè, perché la mia addizionale comunale e regionale carissimi Sindaco di Amantea e Governatore della Calabria, devono essere spesi per i servizi essenziali in favore della mia gente, cioè per la scuola pubblica, per la sanità, per l'assistenza agli anziani e per i diversamente abili, non per i coglioni/e come lui né per i suoi magnacci procuratori: MI RACCOMANDO DITEGLIELO!!!”

 

Una nota virale, condivisa e commentata da oltre un centinaio di persone.

Subito Enrico Caruso gli chiede: “Ma che è successo?

 

Ed Arturo chiarisce che Marco Carta: “ È entrato in un locale, e poi è andato via senza pagare dicendo che avrebbe pagato il Comune, il gestore ovviante il giorno dopo si è recato in comune per chiedere un pagamento non dovuto...”

 

Concludiamo con il commento di Alberto Morelli il quale dice: ”Artù non per giustificare nessuno e questo tipo di comportamento assolutamente sconcertante ma, secondo me, l'autorizzazione a farlo gliel'ha data "qualcuno" (non so l'importo ma uno che guadagna certe cifre non rischierebbe di essere messo in piazza per una cosa del genere)...e se così fosse non so chi è stato e non mi interessa...ma, per giustizia, si dovrebbe fare avanti e prendersi la responsabilità...”

 

Ad ognuno le proprie riflessioni.

Forse però non siamo soltanto il paese delle banane , ma anche quello degli scimmioni.

Non ci chiedete chi sia il barista.

E per fortuna che c’è il web.

 

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La vicenda della querelle tra Amantea e Nocera Terinese che potrebbe giungere in tribunale e non solo civilmente, sembra avere diverse origini.

 

Una è quella dell’impianto di depurazione in comune e della sua localizzazione in Nocera Terinese.

Una fortuna per Amantea che, come ho scritto, ha aiutato a migliorare il nostro mare dagli sversamenti del vecchio impianto di depurazione di Catocastro e dai reflui fognari di Belmonte .

Ma un impianto che ha probabilmente indotto la questione tra i due comuni.

Ora sembra emergere un’altra verità quella di 2.700 mila euro di debiti.

Lo riferisce la conigliere Francesca Menichino che ha partecipato ad un incontro in quel di Nocera Terinese ( vedi foto)

 

 

Ecco cosa scrive la consigliera del M5s:

“IL MARE NERO E LA NOTTE BIANCA

Adesso a Nocera. Il Sindaco Fernanda Gigliotti ha convocato una riunione per informare i cittadini sul problema del mare, per AFFRONTARLO, non per NASCONDERLO.

È venuta con un microfono, in pubblico e non a far "chiacchiere da bar " , e soprattutto con i dati, i numeri, tra cui i 2.700.000 euro di debiti del Comune di Amantea per la depurazione.

E con forza ha invitato i cittadini a denunciare, senza chiamarli incivili, ma dando per prima l' esempio della denuncia che farà contro ignoti per tutelare l' ambiente.

L'ambiente e non l' immagine, che è l' unica cosa di cui si preoccupa il Sindaco Amantea.

Che regala ad un legale 2500 euro per querelare il sindaco di Nocera invece di collaborare.

E che intanto, in attesa di Marco Carta, si impegna alacremente nella fondamentale attività della sistemazione dei palloncini per la Notte Bianca.

Complimenti!”

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