
Lo ha stabilito la Cassazione oggi pomeriggio.
Tommaso Signorelli non è responsabile di alcun reato connesso con il processo Nepetia.
Una vicenda che ebbe inizio nel dicembre 2007, or sono nove anni.
Poi il 29 ottobre 2012 al termine del processo di primo grado scaturito dall’operazione Nepetia in primo grado il tribunale di Paola condannò l’ex assessore del Comune di Amantea, Tommaso Signorelli, a 6 anni di reclusione.
Una sentenza completamente ribaltata in secondo grado quando il 18 febbraio 2015, dopo che il Procuratore Eugenio Facciolla al termine della sua lunga requisitoria aveva fatto cadere il reato di Associazione a delinquere di stampo mafioso, per giungere, tutt’al più al reato di concorso esterno, pur mancando gli elementi probatori, i giudici avevano mandato assolto l’ex assessore amanteano.
“Una sentenza che aveva posto fine ad una dolorosa vicenda processuale che ha macchiato non solo la sua persona ma anche la città che ne è uscita sporca, viziata”.
Parole, queste, che lui ha riferito felice ai suoi più intimi amici di Amantea e che ci sono state riportate.
Perché Tommaso Signorelli ci sperava in questa assoluzione.
Ma non bastò perché la procura fece ricorso alla sentenza e il processo si portò fino alla suprema corte.
E stasera la conferma dell’assoluzione definitiva da parte della Cassazione.
Un calvario durato 9 lunghi anni.
Nove anni di dolore, di lacrime, ma anche di amici che non gli hanno mai fatto mancare il loro affetto
9 anni di isolamento politico con una brillante carriera davanti che si è chiusa solo per via del processo Nepetia.
E per questo quando il su avvocato gli ha datola bella notizia Tommaso è stato vinto da un lungo irrefrenabile pianto che ha commosso non solo la sua famiglia ed i suoi parenti ma anche i tanti amici presenti nelle sua casa.
Tommaso Signorelli così esce "a testa alta" dal processo Nepetia. E per lui domani sarà un altro giorno
Si è svolto in data 10 dicembre 2016 – nella sede del PD Amantea – un incontro per analizzare l’esito del voto al Referendum costituzionale del 4 dicembre 2016.
L’iniziativa – organizzata dal Circolo cittadino del Partito Democratico – è nata con l’obiettivo di meglio comprendere il comportamento degli elettori, di esaminare i flussi elettorali ed analizzare le tendenze per fasce d’età nell’ultima consultazione referendaria, che ha visto prevalere i No.
I lavori sono stati introdotti dal Segretario Enzo Giacco che si è soffermato sul valore della straordinaria partecipazione al voto e sul ruolo che il web e i social network hanno giocato nella campagna referendaria.
È seguita la relazione del Prof. Roberto De Luca – Ricercatore di Sociologia dei Fenomeni Politici presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria e membro dell’Osservatorio Politico-Istituzionale – che ha approfondito le diverse dinamiche che hanno caratterizzato il voto al Referendum, offrendo anche una analisi in merito alle ricadute che lo stesso ha determinato.
Il dibattito ha visto la partecipazione di Segretari e dirigenti PD, ma anche di tanti cittadini desiderosi di approfondire l’esito del Referendum.
A conclusione dei lavori, il Prof. De Luca – cogliendo l’attualità della tematica - ha anche offerto un suo contributo con riferimento ai sistemi elettorali.
“Anche in considerazione della rilevanza del tema oggetto del Referendum e che tanto ha appassionato gli italiani – ha dichiarato il Segretario Giacco – il Partito Democratico di Amantea, nel prossimo mese di gennaio, organizzerà un momento di riflessione sulla Carta costituzionale, al fine di approfondire le questioni dibattute negli ultimi mesi, ma anche per diffonderne la conoscenza ed il valore dei principi e dei diritti in essa enunciati”.
“Alcuni organi di stampa riportano la notizia, del tutto infondata, che sia pronto, insieme ad altri colleghi di giunta, a lasciare la maggioranza e soprattutto l’esecutivo guidato dal sindaco Monica Sabatino. Nulla di più falso.
Prima cosa di tutto c’è il mandato degli elettori che bisogna rispettare, ma soprattutto c’è un percorso politico e amministrativo che merita di essere portato a compimento. In questa prima metà di consiliatura, a prescindere dalle deleghe che mi erano state assegnate, ho cercato di far lievitare il peso politico della frazione in seno alla stessa maggioranza, lavorando a prescindere dai ruoli e dalle responsabilità.
La mia storia personale mi ha insegnato che se uno ha voglia di fare non ha bisogno di attendere l’illuminazione divina o l’incoronazione: fa e basta.
Con il riassetto delle deleghe che il primo cittadino ha varato di recente mi sembra di poter dire che Campora San Giovanni ha una propria dignità e rappresentatività che certamente saprà farsi sentire da qui alla fine del mandato. Proprio sul territorio della frazione, ad iniziare dall’area industriale dei Pip per giungere al comparto dei lavori pubblici, le novità da qui a breve si faranno sentire, nella consapevolezza che è la città di Amantea nel suo insieme che deve crescere, evitando campanilismi che la storia, in altre circostanze, ha già bocciato”.
“Sgombro dunque il campo da ogni dubbio: resto ben ancorato a questa maggioranza che nei prossimi mesi saprà fornire le giuste risposte ai camporesi e di conseguenza a tutta la comunità. Mi auguro che le voci e le illazioni che mi vedono un giorno di qua e un altro di là possano, con questa mia presa di posizione chiara e netta, cessare all’istante, consentendomi così di concentrarmi sul compito istituzionale che intendo portare avanti con costanza e determinazione”